OldJoe
Ven
25
Ott
2019
All'altra metà del cielo
Mi rivolgo alle donne.
E' da tanto che non mi confronto.
facciamo 2 parole.
Sab
27
Lug
2019
Il focolare (el hogar)
Non ho mai avuto una famiglia normale, né me ne sono fatta una propria. È possibile che in un futuro prossimo io abbia dei soldi in mano, la casa dove vivo sia venduta, e io me ne vada altrove.
Attendo questa opportunità da tempo però il cambio di vita mi fa un po' paura. Più che altro mi preoccupa il non avere parenti stretti che possano aiutarmi. Sono figlio unico, mia madre ed io non siamo in buoni rapporti, il resto dei familiari sono estranei e con loro non chinatevi mai a raccogliere le margherite.
Sarebbe stato diverso se ero piu giovane e/o fidanzato.
Mi manca "capitale sociale" che per definizione sono le persone che possono darci una mano nel momento del bisogno.
I soldi che avrei in mano sarebbero gli ultimi.
Venduto tutto, emigrato....
E se va male?
E poi cosa cerco?
Sono reduce da una convivenza dove sono stato sfruttato. Non vorrei che la cosa si ripetesse.
Però mi piacerebbe farmi una famiglia propria.
Di difficile attuazione, è un progetto che mi piacerebbe.
Spagna, Portogallo, o America Latina?
Poi servirebbe un investimento da fare, e dovrebbe andare bene.
Paura di finire sul marciapiede.
Voglia di andar via.
Pensierino sulla famiglia.
Età un po' al limite.
A 40 anni avrei avuto meno paura.
Settore di lavoro: costruzioni e commercio.
Boh.
Voi credete nel focolare?
Credete che sia possibile rifarsi una vita a 50 anni con qualche soldo in tasca, andando via dall'Italia?
Ven
26
Lug
2019
Volevo, non voglio più
Ho fatto caso al fatto che varie volte mi è capitato di volere una cosa: una donna, una situazione, qualcosa in generale; e poi dopo aver faticato per realizzare quel qualcosa mi sono perso per strada e mi è passata la voglia.
In queste cose ha molta importanza il tempo: se l'obiettivo richiede notevole dispendio di energie e tempo quando poi ci arrivo, se ci arrivo, mi è passata la voglia.
Soprattutto è il tempo che ci cambia.
E forse sono io che tendo a scegliermi obiettivi al di sopra dei miei mezzi e capacità.
Dovrei rifletterci.
Alla fine non faccio altro che riflettere.
Ci sono molte cose che non vanno bene, attorno a me e in me.
Mi ritiro a vita privata. Questa è una frase fatta che presuppone un passato di lavoro e impegno che abbiano dato i suoi frutti. Invece no. Di volta in volta sopravvivo e basta.
Dom
07
Lug
2019
Fare pace con se stessi - diventare sereni
Ultimamente sono più sereno. Guardo alla mia vita come se fosse un film o un romanzo di formazione.
Quando si fa il tifo per il protagonista e all'inizio del film o del libro il protagonista è forte, attivo e determinato, però irrequieto e va incontro ad insuccessi.
Si alternano successi e insuccessi, si arriva al secondo tempo, il protagonista non è più giovane e forte, ed era più bello prima, poi matura e fa pace con se stesso, finalmente è sereno.
Poi muore.
Ma non poteva diventare sereno prima?
Mi sembra uno spreco di risorse.
Ven
05
Lug
2019
Realtà e fantasia: 300 rosas morenas
La storia della mia vita fa paura. Col passare del tempo ne capisco di più, anche se mi sfugge la totalità dei perché.
Più o meno, ho trovato un filo conduttore, e mi sovviene quella vecchia canzone : "Vivo" di Renato Zero.
Ricordo le nottate in Rambla ascoltandola col walkman. Avevo la cassetta di una raccolta della Linea 3 che si intitola "Realtà e fantasia" e sono tutte canzoni di Renato Zero. Per chi è più giovane e non lo sa, vi dirò che all'epoca c'erano LP e cassette (nastri) di questa caxxo di Linea 3 che costavano meno degli altri. Per farla breve erano compilation di pezzi pubblicati in altri Album ufficiali, però "Realtà e fantasia", non so come, era una raccolta azzeccatissima. I pezzi mi piacevano tutti.
Vivo. Il mio alibi è che... vivo.
Tentazioni e mai la volontà... di finirla qua...
Vivo... Da un bicchiere vuoto... bevo...
Ho venduto al mondo i sogni miei, la mia pelle, mai.
E nonostante tutto... resto io. Io... che ancora credo, che ancora spero, io.
Io mendicante disteso al sole, sacco di stracci senza più parole...
non chiedo a Dio se c'è... se c'è pietà di me...
Vivrò cent'anni e una vita in più, e che il conto torni o no, io me ne fregherò!
Vivrò nel ghetto dei miei perché, finché avrò un respiro... per me...
http://www.youtube.com/watch?v=iYbje34jGn4
In sottofondo si sente uno strumento che assomiglia a un'arpa, e sembra che suoni "a morto".
Bè, che dire, allora avevo 20 anni ed ora non li ho più, facevo sesso tutti i giorni, anche più volte al giorno, e vivevo lo spettacolo della Rambla (de Barcelona). Sono sopravvissuto a quei tempi, quando la gente si drogava duro, esagerava un po' su tutto (era lo spirito della Movida), ed era pure pericoloso vivere dove vivevo io.
https://it.wikipedia.org/wiki/Movida_madrile%C3%B1a
Un saluto alla Isabel, "La niña del Raval".
Trescientas rosas morenas
lleva mi pechera blanca.
Mi sangre rezuma y huele
alrededor de mi faja.
Pero yo ya no soy yo,
ni mi casa es ya mi casa.
Dom
30
Giu
2019
Non si fa così
Qualcuno ha riesumato uno sfogo del 2007.
L'argomento dello sfogo: la sfogante è tentata dal fare sesso con terzi, le costa molto essere fedele, pensa che fra qualche anno sarà invecchiata e non più bella. E quindi ogni lasciata è persa.
Siamo nel 2019! Sono passati 12 anni !
Sapete quante cose sono cambiate in questi 12 anni?
- nel 2008 arrivò la crisi economica in italia e in tutto il mondo o quasi
- aevo 38 anni e ora ne ho 50
- avevo i capelli neri (bruni) e ora i bianchi superano i colorati
- avevo smesso di fumare da 9 anni circa, ricominciai l'anno dopo
- avevo una ragazza bellissima che poi ho perduto
L'elenco potrebbe proseguire, la morale è: Non si fa così! Mi avete fatto stare male.
E l'argomento è una presa per il culo, visto il tempo che è passato.
Ho in mente tutti gli errori compiuti in questi anni.
Rivorrei i miei 40 anni.
Luci a San Siro che non si accenderanno più.
Mer
26
Giu
2019
The Young Father
Mio padre è morto da tanti anni.
L'hio odiato per tutte le stronzate che ha fatto, quando era vivo eravamo come due galli nello stesso pollaio, siamo venuti alle mani, è successo di tutto o quasi.
Qundo è morto ho pianto la sua parte migliore: lui da giovane, nei primi anni 70. Era molto dotato fisicamente, bello, piaceva alle donne, uno stronzo figlio di puttana, tirava dei cazzotti tremendi, forti e precisi, ha "fatto" il naso a mio zio in mia presenza.
Ero alzo un cazzo e mezzo, lo vidi che si stava incazzando, mio zio era briaco e gli ripeteva un discorso che a lui non piaceva.
Lui fece due passi e lo centrò al naso col suo famoso cazzotto. Provate a farvi l'idea di un cazzotto caricato in 2 passi. Già da fermo il cazzotto stende, poi metteteci non uno ma due passi di carica e immaginatevi la potenza.
E porco2 che precisione! Sono buoni tutti a caricare un cazzotto e tirarlo, ma difficilmente colpiranno precisi. Lui tirava senza pensarci e faceva centro. Quella volta il naso di mio zio.
Però avrebbe fatto bene ad ascoltarlo, quel discorso, invece di tirargli.
Al funerale c'erano i suoi coetanei del paese, ricordarono che nessuno, in tutto il paese, tirava i sassi precisi come lui, e poi sapeva anche sparare bene.
Insomma, era dotato. Però durò poco. E' mia opinione che dipendesse dal matrimonio sbagliato che aveva fatto. Lui e mia madre messi insieme davano il peggio di se stessi, un po' come la canzone del Chimico di De André.
L'alcol, la cocaina, la frequentazione di delinquenti in pochi anni lo rovinarono. Diventò corrotto, si perse per la strada della vita. Con me si comportava malissimo. Mi invidiava perché ero nato in un periodo di boom economico e non avevo dovuto patire quello che aveva patito lui e allora ci pensava lui a rendermi la vita difficile.
Gli ho mandato più accidenti da morto che da vivo. Ho vomitato tutto il male che rappresentava. Ho continuato ad odiarlo per anni.
Poi, crescendo, ho fatto alcuni dei suoi stessi errori, ho capito i limiti della natura umana e riconosco che era cattivo, sì, ma ho conosciuto gente peggiore di lui.
E oggi mi sento quasi di perdonarlo. Ho avuto pietà di lui. Ho capito che le stronzate che ha fatto le ha pagate tutte. E più o meno è uguale per tutti: le stronzate si pagano. Tutti i nodi vengono al pettine. Es ley de vida.
"Y recuerdo una brisa triste por los olivos."
Sab
15
Giu
2019
Mia madre è pericolosa
E' un problema che è sempre esistito ma che nei periodi buoni ho scordato / dimenticato.
Poi si è ripresentato.
Riassunto:
appena nato e poi all'asilo e alla scuola. mia madre era 40enne e soffriva di mal di testa, esaurimento nervoso e menopausa (a suo dire).
Dopo il lavoro d'ufficio il pomeriggio doveva dormire. mia nonna faceva tutto per lei per aiutarla. Le faccende di casa, badare me ecc.
Doveva dormire. se sentiva rumori mi picchiava.
poi finalmente prende una casa col mutuo e lei e mio padre vanno a stare lì.
mia nonna mi trattiene da lei per evitare che mi picchiassero.
Ricordo ancora la scenetta. avevo 6 anni circa. Mia madre entrò in casa di mia nonna, fuori di sé.
Io mi misi a distanza. disse che la casa era pronta. dovevo andare con lei. poi quel week end mi avrebbero picchiato per benino perché ero stato cattivo. Aggiunse: "Lì,a le mi'mani..."
Si riferiva al fatto che finché abitavamo tutti insieme, se mia madre esagerava con le botte mia nonna interveniva, e lei questo non lo voleva. finalmente avrebbe potuto picchiarmi in pace.
Mi misi dietro al tavolino.
Mia nonna disse No, il bambino resta qui, sennò gli fate del male.
Lei tirò fuori un coltello: Porca ma****a, mi taglio le vene!
E mia nonna: Ma tagliati anche il c**o...
Se ne andò, furibonda.
------
Ora è vedova, ha 87 anni e io 50. Mia nonna non c'è più, mio padre nemmeno, e me le sta facendo vedere nere.
Ho degli immobili in comproprietà con lei. Le ho detto che vorrei venderli. Lei prima dice sì poi ci ripensa.
Mi serve un avvocato.
L'ultima volta c'è stata una lite poco dignitosa e pericolosa:
da un mese avevamo appuntamento con un legale. aveva giurato che firmava per la vendita. il giorno prima notai che tremava. chiedo che succede.
mi dice che sta male e non verrà dal legale, anzi, ci ha ripensato e non vuole più vendere.
m'inkazzo e alzo la voce.
tempo 30 secondi c'erano i carabinieri alla porta.
troppo presto sono arrivati.
poi ho capito.
c'è un tizio che la piglia pel c**o. non so se la tr**a, fatto sta che gli gestisce i soldi.
è stato lui a suggerirgli la scenetta.
è per quello che tremava, è per quello che i carabinieri sono arrivati subito.
tremava perché aveva paura che io perdessi il controllo e la picchiassi.
arrivati i CC ho spiegato la situazione. non le ho torto un capello, solo alzato la voce.
è venuta l'ambulanza, l'hanno visitata e ricoverata in pronto soccorso.
a quelli dell'ambulanza gli ha detto che sono violento. tacci tua.
come cazzo si fa con una madre così? ditemi voi...
avrei dovuto pensarci subito appena morto mio padre. non firmare l'eredità e chiedere subito la DIVISIONE GIUDIZIALE.
ORA MI FOTTO. C'è DA ASPETTARE.
E poi gli sto lontano. sto a casa mia e non vado a trovarla. non voglio calunnie.
che ne dite?
il tizio che gli suggerisce ste stronzate è colpevole di manipolazione di incapace, o qualcosa del genere.
Sono in pericolo.
Idee?
Mar
19
Mar
2019
I've seen things you people wouldn't believe
Ho visto cose che voi di sfoghiamoci non potete neanke immaginare...
Nei miei 50 anni di vita compiuti da poco...
E non posso neanke raccontarvele, così, in rete e senza anestesia. 😂
Però tranquilli: sto scrivendo la mia biografia.
E' tempo di rinascere, voltare pagina...
Make love, not war.
Ven
15
Mar
2019
Solitudine e incomunicabilità con madre anziana
Ultimamente sto riscontrando in mia madre (87 anni) gli stessi sintomi che presentava mia nonna alla stessa età. E cioè non è presente, mi ascolta sì e no, non recepisce quello che tento di comunicarle. Declino cognitivo è il termine medico corripondente.
Un po' è sorda, un po' è maleducata perché mi interrompe mentre parlo (lo fa anche perché è sorda. Fa fatica ad ascoltare e allora parla.). E io mi arrabbio, che non serve a niente e fa male alla salute.
Devo farmene una ragione, ci sto provando.
Poi minimizza sempre i miei problemi e i miei bisogni e questo mi dà fastidio. Ho fame? Dice che bisogna saper reggere la fame. Idem per il sonno, la stanchezza, il raffreddore, la febbre etc
Le esterno un sentimento, un'emozione, un problema. Provo a parlarle della solitudine che sento da quando mio padre e mia nonna sono morti e siamo rimasti noi due soli. Ma recepisce poco.
Dopo che morì mio padre andò in depressione, non subito ma dopo qualche mese. Morto lui per lei era finito il mondo. Ora, a distanza d'anni la capisco, ma all'epoca mi fece un po' incazzare perché sembrava che si scordasse di me. Il mio ragionamento era "Va bè che sei rimasta vedova ma hai un figlio. Che sarei io. Com'è che te ne sei dimenticata? Non conto un cazzo per te?".
Mi telefona e mi chiede di andarle a comprarle le sigarette. Abito a 15 km da casa sua. Le dico che gliele comprerò in serata quando andrò in città.
Poi le telefono prima di uscire. Il tel squilla a vuoto per un minuto e mezzo ogni volta per poi smettere (time out). Penso a quante volte le ho telefonato in questi ultimi anni. Centinaia di telefonate, ore di TU-TU, frustrazione...
Dopo un po' ritelefono. Mi dice che è uscita a comprare le sigarette perché se aspettava me... (velato rimprovero).
Penso vaffankulo. Non te l'ha ordinato il dottore di fumare, e se per assurdo l'avesse fatto non fumeresti perché ti piace fare come ti pare, il che non sarebbe un male in linea generale, però lo è quando ti intestardisci a fare cose che vanno contro il tuo interesse, e conseguentemente anche contro il mio.
Farò obiezione di coscienza sulle sigarette. Non voglio comprargliele, le fanno male alla salute.
E poi ho dei limiti, non voglio vivere per fare il badante a te. Non sta scritto da nessuna parte che io debba farlo. Chiedi, chiedi, chiedi... Se faccio come dici perdo la salute perché mi trascuro dovendo occuparmi di te.
E quindi stabiliamo dei paletti. Sono abbastanza tranquillo per pensare all'argomento senza arrabbiarmi. Forse ho metabolizzato, chissà... Perché prima mi incazzavo e ora accetto la situazione per quello che è senza tentare imprese impossibili.
Non posso occuparmi di te. Non è il mio lavoro né lo sento come dovere. Sono cresciuto con mia nonna, tu eri troppo stressata per badare a me. Hai sempre avuto problemi a badare a te stessa, pensare anche a tuo figlio è troppo per te. Sei fatta così. Amen.
E voglio andarmene da qui. Ho vissuto quasi tutta la vita nello stesso posto e ho voglia di cose nuove. Mi sto organizzando in tal senso. Prima penso per me, poi SE C'ENTRA penso un po' anche a te. Non ti ho messo al mondo io, è il contrario.
Ciao ma'.
Iscriviti!
