Spleen
Dom
06
Ott
2019
Attimi di narcisimo patologico
Su gentile richiesta di Coleridge
Una sera sono uscita con degli amici, in un posto che lui avrebbe facilmente potuto raggiungere, volendo. Chiaramente non gli avevo chiesto affatto di farlo, né lui decise di presentarsi. Forse lo disturbava l’idea che potessi divertirmi con altri, conoscere qualcuno di più interessante di lui. Alle 3, quando tornai a casa, trovai un suo messaggio. La mattina avevamo parlato brevemente di uno stato di malessere e di vuoto che ogni tanto mi assale. Non che si fosse dimostrato molto comprensivo, dopo avermi contattata per informarsi aveva anche lasciato morire la conversazione. Così, inaspettatamente, quando tornai a casa, mi tolsi le scarpe e controllai il telefono per togliere la sveglia. Eccolo là. ‘Anche a me capita di sentire quello che provi tu, a volte. Purtroppo è un sentimento contro cui non puoi fare molto. Cum lenitate asperitas. Con dolcezza affronatare le asperità’. Io lì, con la scarpa in mano. Dopo avermi sfiancata per mesi con la strategia del ‘vorrei ma non posso, ma non azzardarti a dimenticarti di me’, finalmente mi faceva sapere che c’era davvero un legame tra noi. Ovviamente lo ringraziai, anche perché la citazione mi sembrava davvero calzante. Conversammo per un po’. Mi disse di contattarlo, tutte le volte che volevo, perché per me ci sarebbe stato sempre. Gli dissi quanto era prezioso per me sapere che al mondo c’era qualcuno che potesse comprendermi. Buonanotte. Cuori di qua e di là. La mattina dopo mi ritrovai con il suo buongiorno ed una battuta alquanto sciocca. Lui era il mio Mark Caltagirone. Vi giuro, è tutto vero. Tralaltro gli dissi ‘lo sei, perché non esisti davvero?’ ‘ma come, certo che esisto’. Nel giro di una settimana fu molto presente, affettuoso, adorabile, simpy. Finalmente si quaglia, pensai. Qualche giorno prima del suo compleanno gli proposi di andare a trovarlo, per andare nei peggiori bar di Caracas. Mi ha sempre dato l’idea di avere una vita un po’ piatta, quindi quale miglior regalo che ravvivarla un po’ per una sera. Ma lui, non aveva tempo, anzi doveva lavorare. Non aveva tempo per festeggiare il suo fottuto compleanno?! Così gli dissi ‘capita, a 85 anni’. Continuava a scrivermi, meno frequentemente. Gli rispondevo a cosce strette. Arrivò il suo compleanno. Caso volle che mi trovassi nello stesso posto dove lavora lui. Vi giuro, niente di concertato. Però, tanto valeva fare un test. Gli mandai gli auguri. Mi ringraziò, gongolante. Gli mandai una foto del posto. Mi rispose con una squallida nota vocale in cui mi diceva ‘Guarda, non ti invidio proprio’. Voce acida. Porco due. Ma vedi a questo psicopatico, racconta cazzate e poi mi maltratta come se avessi io la colpa di avergli fatto notare quant’è ridicolo. Un paio di giorni dopo posta una tristissima foto di sé con la fidanzata davanti ad una tristissima e sbilenca torta di compleanno. Sono stata male? Sono stata sul punto di omaggiargli un elenco puntuale di tutti i suoi maledetti difetti psichici e disturbi relazionali. Ma poi ho compreso che si insulta a sufficienza da solo, già esistendo. Da quel momento l’ho cancellato sui social e bloccato su whatsapp. Mi manda richieste di amicizia. A volte sono tentata di riaccoglierlo nella mia vita, solo per fare in pezzi la sua autostima. Tanto si è capito, che si regge solo sulle attenzioni che riesce a raccattare in giro, fingendo di essere qualcosa che non è.
Mer
19
Giu
2019
Era ovvio
Sono triste,
sono morta come le nostre conversazioni
sono triste,
come le strategie che accrocco per convincerti
sono triste,
come la tua insicurezza
sono triste,
come il modo in cui non so esprimere i miei sentimenti
solo voglia di scopare trasuda da me
sono triste,
come il modo in cui vieni fuori da ogni buco e pensiero,
sono triste,
come la tua voglia di conquistarmi
sono
rassegnata
siamo amici
voglio stare male
voglio avere la nausea di fare cose contro natura
ogni momento della mia vita
voglio proferire parole ingiallite
di cortesia e rispetto
voglio,
mandarti immagini e frasi simpatiche
essere la tua spalla dello show
indossare il tuo stesso frac
piangere dietro le quinte
Dom
14
Ott
2018
Crybaby
Anche io ero una piagnona. Avevo vent'anni e mi facevo da tre. Mi addormentavo in qualunque posizione e respiravo come un gattino moribondo. Mi ha fatto così male ricordare sentendo le sue canzoni, perché ero esattamente come lui. Avevo un sentimento di solitudine, mi sentivo come un arto fantasma. Nessuno capiva, nemmeno gli altri tossici. Ero intelligente ma non mi applicavo, ed era la mia vittoria più grande. Scrivevo dei diari che erano bollettini di guerra con molte vittime, giorno dopo giorno, e i miei genitori sistematicamente ignoravano. Utilizzavano con convinzione la psicologia inversa: buttare merda su tutto ciò che facevo per indurmi a fare meglio. Ovvio che io uscissi a bruciare i miei neuroni in tutti i modi possibili per ripagarli delle aspettative. La mia creatività è lì, in quello che non volete vedere. Preferisco non parlare della violenza fisica. Ho bizzeffe di simpatiche avventure da raccontare, certe volte mi vengono in mente mentre parlo con persone normali, e mi compiaccio di ciò che nascondo. Però mi sento anche diversa, e ho paura. Ho paura di non riuscire mai a sentirmi al mio posto. Sempre uno strano ibrido con una branchia e un polmone. Per distrarmi coltivo illusioni sentimentali e ambizioni professionali. Ho paura di avere dei figli e non riuscire a dargli delle buone ragioni per stare al mondo, perché sono la prima a dubitarne. E niente. È come un bel livido di quelli blu, nascosto sotto bei vestiti, che continua a fare male.
Sab
06
Ott
2018
Addii
Tizio, sei uno sciocco. Ti odio. è colpa tua se siamo in questa situazione del cazzo. A me stava bene vivere la mia vita continuando a ignorare la tua esistenza. Poi siamo diventati quasi amici, e tu, maledetto, hai cominciato a comportarti in quel modo. Cosa vorrà mai questo Tizio, chi è? Sembra che abbiamo cose in comune, che ci troviamo bene insieme, mi fa ridere, sembra che gli piaccio, forse no, poi non ci parliamo più, poi come niente fosse andiamo di nuovo d'accordo. A un certo punto ho detto ' ok, ci piacciamo. Perchè sprecare questa cosa? Tanto non dovrà saperlo nessuno'. Ma Tizio sembra il campione delle complicazioni. Ama le cose tormentate. Si sente in colpa verso la sua ragazza, verso il suo amico. Forse è solo insicuro, forse sono solo un gioco, una competizione. Non ne abbiamo mai parlato apertamente, ma lo sapevamo entrambi. C'era questa cosa in ballo. Potevamo spingerci più in là... Ma abbiamo solo scherzato.
Adesso perdiamoci di vista. Non credo avremo modo di stare di nuovo insieme. Ti ho guardato e ti odiavo, mentre volevo accarezzarti quella faccia pallida. Ti ascoltavo e ti odiavo per questa messinscena, mentre mi facevi ridere di nuovo. Tu non lo sai, ma questa cosa che hai dentro non finirà mai. Sentirai sempre che la vita non è abbastanza, e forse qualcuno, o qualcosa potrà darti un sollievo. Ma non sarò io.
Lun
24
Set
2018
Non c'รจ pace
Ogni sera faccio un bilancio della mia vita. Non lo faccio apposta, è un pensiero automatico. Mi trovo vuota, ansiosa. Ho passato gli ultimi 4 anni a rincorrere un obbiettivo che per me era tutto. Mi toglieva il sonno. Ora ho quasi realizzato questo progetto, e non provo alcuna gioia, o orgoglio. L'unica sensazione che provo è lo stupore, per cosa mi sono costretta a sopportare per arrivare fin qui. Un interrogativo continuo... Ne è valsa la pena? Poi continuo ad andare avanti come una bestia da soma, DEVO, IO DEVO FARCELA. E FARLO BENE. Finchè non arriva la sera, e mi assale il sospetto di stare buttando la mia vita. D'altronde, se provo a coltivare una vita sociale mi ritrovo davanti persone con cui non so fare conversazione. Mi annoiano. Voglio solo qualcuno che mi capisca, con cui posso parlare senza sentirmi sempre un alieno. Qualcuno che non mi lasci il tempo di indagare giorno per giorno la tabella di marcia e nutrire 1000 paranoie come se fossero i miei figli. Il mio uomo è un tipo silenzioso. Ha molti altri pregi, ma il fatto che mi lascia morire dentro parole, sogni, opinioni... Mi sta uccidendo. Non abbiamo uno scambio profondo. Ho paura di non voler passare la mia vita con lui. Ho deciso di lasciarlo, due volte. È rimasto dov'è. Dice che dobbiamo risolvere i nostri problemi, che io mi fisso. La verità è che non può cambiare il suo modo di essere, ed io non posso rimproverato per questo. La verità ancora più scomoda è che ho paura, e non riesco a decidere. Ho paura di cosa diranno tutti. Di perdere ciò che abbiamo in comune. Che la mia idea di una relazione felice sia solo una fantasia, di perdere lui è non trovare un alieno che venga dal mio stesso pianeta. Forse il mio pianeta è quello delle turbe psichiche e non mi conviene lasciare la confortevole normalità. Sono intimamente convinta che non ci amiamo. Il problema è che non sono sicura che l'amore abbia un peso cosi grande nella vita. Poi lo desidero. Poi quando provo qualcosa di assimilabile ho paura.
Per concludere sono bloccata in un loop nella testa, che sta paralizzando la mia vita. Forse sono solo scuse per rimanere immobile. Sentitevi liberi di dare consigli / diagnosi / perle di saggezza
Gio
28
Giu
2018
Sono una persona noiosa
Vorrei sapere che cos'è
A volte lo so
A volte no
Pare che sia quel vuoto dentro che mi avvolge
e la voglia di avere vicino
qualcuno che ho visto solo attraverso un vetro
Pare che sia la tenerezza
e le unghie del passato nella schiena
Pare che io non sia capace di amare
ma solo di oscillare tra la dipendenza e la convenienza
Pare che anche loro siano confusi
Ci sono tante carte sul tavolo,
ma quando le giriamo verso di noi
riflettono solo il nostro viso
e le scelte che vorremmo trovare su quello degli altri.
Responsabilità condivisa, quel fenomeno per cui se ci sono molti ad assistere a un delitto, nessuno si sente in dovere di chiamare la polizia.
Dom
24
Giu
2018
People Sucks
Non sei come me neanche a volerti vedere lontano lontano
Col sole negli occhi
Col cuore pieno di illusioni come vetri opachi
Che incoraggiano a correre incontro al venditore di lenzuola d'occasione
Pensando che sia il tuo amore
Invece è quel tizio
Quello da cui nonna una volta si è fatta fregare e poi mi ha messa in guardia
Guarda che quella roba che vende
Non esiste nemmeno
Addio
Le persone succhiano cazzi amari e si rinsecchiscono
E vogliono diventare il tuo cazzo amaro
Ma belli
Ne ho già visti tanti
E il sapore ce l'ho ancora in mente
Però grazie di avermi fatto capire
Quanto sono speciale
Sab
26
Mag
2018
Avvincente epilogo con Tizio
Sono una drogata, una drogata, una drogata di emozioni.
Le mie emozioni sono così belle
che quando scopro che sono mal riposte resto agghiacciata.
Poteva evolversi in tanti modi: una storia d'amore tormentata e clandestina, una storia di sesso breve ma intensa, un'amicizia tra anime affini, un caloroso vaffanculo e a mai più rivederci. Cosa è potuto succedere? Tizio continuava a lanciare segnali romantici. Segnali di sconforto quando mi vedeva con il mio compagno. Io raccoglievo i segnali e li custodivo in una scatola nella testa, aspettando che si riempisse abbastanza per tirare fuori la mia. Qualcosa è sfuggito da quella scatola, ma ho cercato di dargli la parvenza di cordiale simpatia. In sintesi fingevamo di essere amici, ma il nostro continuo stuzzicarci emanava desiderio con una intensità imbarazzante. Frattanto ho dovuto lavorare con Caio, altro collega educato, amico di lunga data di Tizio. Con lui mi sento talmente a mio agio da annusarmi le ascelle sudate. Ma niente, nel cuore di Caio è scoppiata un'indesiderata scintilla, o forse nelle Sue mutande, ma con tale perseveranza da disturbare i nostri tremolanti progetti. Qualche giorno fa abbiamo presentato i nostri lavori al capo, e nell'attesa io e Tizio non riuscivamo a staccarci: ogni argomento sembrava interessantissimo, ogni scusa era buona per toccarci distrattamente, e i nostri occhi erano sempre lì, gli uni sugli altri, negli altri, da sopra, da sotto, di fianco, da tutte le angolazioni erano sempre a fissarsi. Ma Caio pure era lì, anche se ce ne dimenticavamo, e purtroppo stentavamo anche a rispondergli quando lanciava qualche frase nel discorso. A un certo punto sbotta ' andate a fanculo, tutti e due'. Inutile dire che non ci siamo preoccupati di lui e abbiamo continuato a navigare nelle calde acque del nostro desiderio. Pertanto quando Caio ritorna si ritrova nella stessa situazione, e si siede senza parlare. Tizio cercava di coinvolgerlo un po', ma poi ricominciavamo a parlare e ridere e ci dimenricavamo di lui. Finché nuovamente se esce 'andate a fanculo TUTTI E DUE'. Vi risparmio altri dettagli strazianti. Dopo qualche ora Tizio comunica di essere di pessimo umore, e non si fa più sentire. Io mi adeguo. Oggi ho dovuto vedere Caio e mi ha detto, chissà dove ha trovato lo spunto, che gli piacciono 'le persone esaurite, che hanno mille cose da fare' per ridere gli ho detto: come me, ecco perché siamo AMICI. Lui muto. Dopo se ne esce che gli piace lo stesso cantante per cui ultimamente sono in fissa. Hai visto quel tizio nel video? No. Bella cazzo di passione, giusto un po' improvvisata. Insomma, la mia arguzia, anche se tardivamente, mi ha rivelato che Tizio si è fatto da parte a beneficio di Caio.
Il mio cuore ferito, e la mia fi*a più arida del suolo di Marte.
Se vi va, votate: chi è il più sfigato in questo losco quadretto? Io; Tizio; i nostri ignari fidanzati; Caio.
Sab
21
Apr
2018
Tutti a me
- Ho un nuovo corteggiatore. Vi giuro che non ho fatto niente per attirarlo, anzi. Con questo ragazzo ho avuto contatti per motivi di lavoro negli ultimi mesi, insieme ad altre persone che dovevano lavorare allo stesso progetto. È un tipo estremamente loquace, e anche simpatico. Visto che non amo mettermi su un trespolo solo per il fatto di essere donna e un po' carina, mi sono mostrata subito cordiale e abbiamo stretto amicizia, con lui come con gli altri. Ho cominciato a notare che tende sempre a stuzzicarmi, farmi ridere, fare domande personali che non hanno pertinenza con quello che facciamo, è anche invadente un pochino, e mi tratta come se fossi a un livello superiore a lui, o almeno percepisco questo tipo di modo di fare. Ok, quindi tutto ciò non nego mi facesse piacere, pensavo ' ok il tizio ci vorrebbe provare' , ma da parte mia c'era solo un assecondare scherzosamente le sue battute con altre battute possibilmente più ironiche delle sue. Non lo consideravo un pretendente plausibile, ecco perché non l'ho allontanato a chiare lettere. Infatti il suo aspetto lo rendeva innocuo. Qualche giorno fa abbiamo trascorso qualche ora insieme e T. ha aggiunto nuovi elementi alla sua strategia. Continuava a tornare a parlare con me nonostante lo mandassi via chiedendogli di lasciarmi lavorare. Non so come fa ma mi coinvolge nei suoi discorsi e io mi ritrovo a rispondere alle sue domande come se non avessi altro a cui pensare. A un certo momento si è tolto gli occhiali da sole, che aveva indossato fino a quel punto e ha cominciato a guardarmi negli occhi in un modo molto intenso. Io pure lo guardavo, e mi sono accorta che ha degli occhi molto belli. Ho cominciato a pensare che fosse tutto studiato. Mi ha fatto domande su cosa faccio nella vita, e mentre parlavamo ha infilato nel discorso delle parole che hanno un'assonanza con termini sessuali. Alla terza volta che lo ha fatto l'ho guardato, e lui mi guardava in modo insistente, al che ho pensato nuovamente fosse una cosa voluta, non casuale. A quel punto mi sono imbarazzata e dopo poco ho chiuso la conversazione dicendo che dovevo continuare col lavoro. In seguito ci siamo parlati di nuovo, ha fatto il simpatico ma non si sono ripetuti episodi simili.
- Sono pazza ed è tutto frutto della mia immaginazione?
- Se, come immagino, sono atteggiamenti studiati, devo continuare a considerarlo comunque innocuo, anzi forse comico, o preoccuparmi?
- Ha effettivamente generato un turbamento emotivo dentro di me. Capita che penso a lui.
- Ho visto poi che ha una fidanzata anche abbastanza bella. Perché rompe le palle a me?
- Mi mette mi piace su fb a tutti i miei post, quasi che condividesse tutti i miei ideali: dalla causa palestinese al maltrattamento delle oche per il foie gras. È normale ?
Sab
27
Gen
2018
I misteri di Facebook
Come già ho avuto modo di dire, il mio ragazzo periodicamente si allontana per motivi lavorativi. Sta via due, a volte tre settimane. Viviamo insieme, e mi sono sempre fidata ciecamente di lui e dei sentimenti che nutre per me. Ogni tanto però, mi faccio un giro sul suo facebook per vedere i messaggi, o le ricerche che fa. Capita sporadicamente, solo quando la lontananza mi mette strane idee in testa. Lui lo sa. Non ho mai riscontrato niente. Ieri ho avuto questo impulso, ed erano un paio di mesi che non lo facevo. E niente, la password non è più quella di sempre. C'è anche una nuova email, che io non conoscevo, collegata al suo account. Ho affrontato la questione e mi ha risposto che non lo sapeva, e che non è stato lui. In effetti si è sempre mostrato impedito con queste cose. Ma chi cavolo lo ha fatto se non è stato lui, e a che pro? Secondo voi è possibile che si tratti di hacker, o di qualcuno che vuole farci litigare? Non so che pensare. Tralaltro questa nuova mail comprende il nomignolo con cui lo chiamano gli amici, e mi pare strano che un hacker possa conoscerlo. Ho anche tentato di aprire questa mail ma è stata cancellata. Poi, chiunque avrebbe potuto facilmente accedere al suo facebook, visto che la password era la data di nascita, e prendersi tutte le informazioni desiderate. Allora perché cambiare password?
Vi è mai successo qualcosa di simile? È possibile che dica il vero, o è solo un bravo attore?
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