Dom
06
Ott
2019
Attimi di narcisimo patologico
Su gentile richiesta di Coleridge
Una sera sono uscita con degli amici, in un posto che lui avrebbe facilmente potuto raggiungere, volendo. Chiaramente non gli avevo chiesto affatto di farlo, né lui decise di presentarsi. Forse lo disturbava l’idea che potessi divertirmi con altri, conoscere qualcuno di più interessante di lui. Alle 3, quando tornai a casa, trovai un suo messaggio. La mattina avevamo parlato brevemente di uno stato di malessere e di vuoto che ogni tanto mi assale. Non che si fosse dimostrato molto comprensivo, dopo avermi contattata per informarsi aveva anche lasciato morire la conversazione. Così, inaspettatamente, quando tornai a casa, mi tolsi le scarpe e controllai il telefono per togliere la sveglia. Eccolo là. ‘Anche a me capita di sentire quello che provi tu, a volte. Purtroppo è un sentimento contro cui non puoi fare molto. Cum lenitate asperitas. Con dolcezza affronatare le asperità’. Io lì, con la scarpa in mano. Dopo avermi sfiancata per mesi con la strategia del ‘vorrei ma non posso, ma non azzardarti a dimenticarti di me’, finalmente mi faceva sapere che c’era davvero un legame tra noi. Ovviamente lo ringraziai, anche perché la citazione mi sembrava davvero calzante. Conversammo per un po’. Mi disse di contattarlo, tutte le volte che volevo, perché per me ci sarebbe stato sempre. Gli dissi quanto era prezioso per me sapere che al mondo c’era qualcuno che potesse comprendermi. Buonanotte. Cuori di qua e di là. La mattina dopo mi ritrovai con il suo buongiorno ed una battuta alquanto sciocca. Lui era il mio Mark Caltagirone. Vi giuro, è tutto vero. Tralaltro gli dissi ‘lo sei, perché non esisti davvero?’ ‘ma come, certo che esisto’. Nel giro di una settimana fu molto presente, affettuoso, adorabile, simpy. Finalmente si quaglia, pensai. Qualche giorno prima del suo compleanno gli proposi di andare a trovarlo, per andare nei peggiori bar di Caracas. Mi ha sempre dato l’idea di avere una vita un po’ piatta, quindi quale miglior regalo che ravvivarla un po’ per una sera. Ma lui, non aveva tempo, anzi doveva lavorare. Non aveva tempo per festeggiare il suo fottuto compleanno?! Così gli dissi ‘capita, a 85 anni’. Continuava a scrivermi, meno frequentemente. Gli rispondevo a cosce strette. Arrivò il suo compleanno. Caso volle che mi trovassi nello stesso posto dove lavora lui. Vi giuro, niente di concertato. Però, tanto valeva fare un test. Gli mandai gli auguri. Mi ringraziò, gongolante. Gli mandai una foto del posto. Mi rispose con una squallida nota vocale in cui mi diceva ‘Guarda, non ti invidio proprio’. Voce acida. Porco due. Ma vedi a questo psicopatico, racconta cazzate e poi mi maltratta come se avessi io la colpa di avergli fatto notare quant’è ridicolo. Un paio di giorni dopo posta una tristissima foto di sé con la fidanzata davanti ad una tristissima e sbilenca torta di compleanno. Sono stata male? Sono stata sul punto di omaggiargli un elenco puntuale di tutti i suoi maledetti difetti psichici e disturbi relazionali. Ma poi ho compreso che si insulta a sufficienza da solo, già esistendo. Da quel momento l’ho cancellato sui social e bloccato su whatsapp. Mi manda richieste di amicizia. A volte sono tentata di riaccoglierlo nella mia vita, solo per fare in pezzi la sua autostima. Tanto si è capito, che si regge solo sulle attenzioni che riesce a raccattare in giro, fingendo di essere qualcosa che non è.
34 commenti
Attimi di narcisimo patologico
Hai solo descritto una persona che, per qualche ragione, ha provato a tenere i piedi in due scarpe. Un po' poco per etichettarlo narcisista patologico.
Eh spleen spleen, io devo dare ragione all'anonimo. In realtà ti avevo invitata ad aprire un dibattito sul narcisimo patologico senza riferimenti specifici ma se il tuo caso vuole essere esemplificativo i miei dubbi aumentano.
Qui non c'è nemmeno un rapporto di coppia con relative dinamiche malate. Qua siamo ancora alle schermaglie da flirt dove è abbastanza frequente che ci si limiti ad un check del proprio potere di seduzione (sia da parte maschile che femminile). Nel caso specifico sembra trattarsi di un pischello un po' sbruffoncello e cervellotico ma in fondo abbastanza innocuo. Insomma sembra davvero pochissimo per una diagnosi di Narcisismo Patologico e aumenta la mia sensazione che ormai la diagnosi scatta come un riflesso pavloviano ogni qualvolta si incontra qualche maschio che una volta ci si limitava a definire stronzetto presuntuoso. Meglio la vecchia definizione. Più simpatica se non altro ;)
È un narcisista patologico vai tranquilla... non si diventa empatici per poi ferire con la foto della fidanzata. Quando sei tu che mi cerchi e sbavi per me e poi cerchi di dimostrare a te stesso e al mondo che ti amo perdutamente e quando ciò accade mi fai soffrire, c’ è poco da fraintendere. L’equilibrio non porta a ferire chi non ti fa nulla di male, ma anzi prova a ricambiare il tuo affetto. Però lo provano queste persone di essere infelici se questo ti può consolare.
Ovviamente non metto qui a fare dettagliati resoconti di tutte le stranezze di questo tizio. Pensavo che già da questo breve estratto di vita sofferta emergessero con chiarezza l'insensatezza, la malevolenza e l'ingiustificata pretesa di attenzioni. Non potete aspettarvi che il narcisista vada in giro con un cartello appeso al collo, o palesi le sue manovre in un modo che potrebbe nuocergli. Detto semplicisticamente, se una persona vi illude abilmente e vi ferisce sistematicamente, sembra costantemente che qualcosa lo freni dall'aprirvi il suo cuore (lacrime commosse) e ogni volta che mostrate disponibilità vi scaga all'istante, è un narcisista. Si tratta della solita, famosa banalità del male.
Per Coleridge: non condivido il messaggio secondo cui irretire la gente al solo scopo di fare 'un check del proprio potere di seduzione' sia normale. Non lo è, gente. Può esserlo se si conclude in attimi fugaci di svago e autocompiacimento, ma se si protrae sistematicamente per mesi e si avvale di tecniche studiate per carpire il coinvolgimento dell'altro NON È NORMALE. Denota totale assenza di empatia. Non c'è bisogno di abusi manifesti per riconoscere un narcisista, grazie a Dio. E
Anonimo delle 8.08, hai colto nel segno.
io concordo con Spleen. Io lo avrei definito egocentrico, menefreghista, superficiale. insomma uno str...o senza appello. ma direi che la tua definizione è più fine.
Cara (o caro?) Rizzo,e definizioni che hai dato tu sono valide, e sono quelle che passavano per la testa anche a me prima di imbattermi nei famosi video di Youtube (sì, non mi vergogno, anche io mi servo di questo strumento di divulgazione tra plebei) e scoprire che tutto ciò ha un nome. E sì, gli schemi comportamentali del narcisista sono sempre uguali, ripetitivi e prevedibili. Una volta capita la natura parassitaria di questi soggetti viene naturale chiudere ogni ponte e provare nient'altro che amarezza e forse un po' di compassione.
No Spleen mi spiace, io sono sempre più convinto che questa storia del narcisismo patologico sia un colossale abbaglio.
C'è differenza tra un comportamento discutibile, tra mettere in atto delle dinamiche di comunicazioni disfunzionali e l'essere portatori di una patologia psichiatrica conclamata. Perchè è di questo che stiamo parlando.
Per il ragazzo di cui parli io parlerei più di narcisismo infantile che di narcisismo patologico. In altre parole di una persona con normali (e sempre più diffusi?) disturbi relazionali che i contesti familiari scolastici e lavorativi purtroppo sembrano incoraggiare invece che bacchettare.
Ho letto del disturbo narcisistico di personalità (su wikipedia eh, non sono andato oltre) che sarebbe la definizione scientifica di quello che ormai tutti chiamano narcisismo patologico. Se dovessi dirti che in assoluto trovi la teoria convincente o affascinante direi una bugia. Il punto che trovo abbastanza oscuro nella formulazione è l'aggettivo 'patologico' che viene aggiunto a comportamenti ed atteggiamenti (egoismo, mancanza di empatia ecc.) che sono in maggiore o minore misura ravvisabili in qualsiasi essere umano. Non è quindi assolutamente chiaro, a una lettura superficiale e da non addetti ai lavori, dove finirebbe la normale disfunzionalità di comportamento dalla quale tutti siamo portatori e dove inizierebbe la patologia conclamata. Ma ammettendo anche questo, le percentuali di cui parlano gli studi sono intorno all'1% della popolazione. 1%! Quelli più schierati arrivano ad ipotizzare una percentuale del 4%. Mi pare qualcosa che va molto al di sotto della comune percezione che ormai tende a vedere un qualsasi uomo tipicamente apostrofato come stronzo ed egoista (quindi più o meno qualunque uomo nella vulgata comune e nello specificointernettiano) come un conclamato narcisista patologico. E infatti nessuno ne esce vivo. Io mi sono beccato la mia parte da mia moglie, che pur essendo una persona di intelligenza non comune, mi suggeriva di andare a spulciare su intrnet dove era pieno di articoli che parlavano del narcisismo patologico e sembrava che mi avessero fatto il ritratto. Secondo la personale percezione di chi vive all'interno di un conflitto di coppia è una scappatoia estremamente invitante. Tutti sono diventati psicologi, tutti millantano di studi consolidati di cui non sanno niente e tutti si dicono certissimi che il proprio partner è quasi sicuramente un narcisista patologico. Gl ex-partner lo sono tutti senza possibilità di scampo. E i consulenti youtuber a caccia di click proliferano sul una credulità che a volte raggiunge livelli da psicosi di massa.
Caro Coleridge, non mi permetterei mai di accusarti di essere un narcisista, nè mi sono permessa di farlo con la persona del mio sfogo, se non dopo l'ennesima (sarà stata la 15esima) merdata che mi ha fatto. C'è anche da dire che il vero narcisista non si interroga su sè stesso e sulle proprie disfunzioni. Quindi, se ti è sorto lo scrupolo di metterti in discussione, direi che non appartieni alla categoria. Potresti avere dei tratti narcisistici, il che sarebbe perfettamente normale. Inoltre, pare che le persone con DNP siano tra quelle meno inclini a rivolgersi all'aiuto specialistico, perché è un disturbo 'egosintonico'. Questo vuol dire che non avvertono alcun disagio per il modo in cui sono, e agiscono. Ne deriva che le bassissime percentuali di incidenza potrebbero essere facilmente sottostimate. L'aggettivo patologico credo si riferisca al fatto che il disturbo sia radicato e pervasivo, non risolvendosi solo in alcuni aspetti discutibili della personalità. Va da sè che nè io, nè tua moglie, nè chiunque altro privo delle dovute specializzazioni (e forse nemmeno molti di questi) abbiamo la credibilità per stabilire se chi ci sta di fronte sia patologico o meno. Quindi sì, potrei sbagliarmi sul mio amico Tizio. Ma sicuramente posso permettermi di definirlo un emerito stronzo
Spleen, sembra tu ti sia basata sul bisogno di avere comunque una sorta di feeling speciale, anche se la persona lascia un po' a desiderare, altrimenti non mi spiego perché questa tendenza di costruire castelli in aria sopra un'unica frase ad effetto. Avrebbe potuto scrivere Cum lenitate asperitas a te e pure a sua nonna nella stessa giornata; hai mai fatto caso come certe frasi suonano bene in (quasi) ogni situazione? Sarai mica di quelle innamorate dell'amore, o in questo caso prese dal concetto di qualcosa di speciale, a prescindere dalla persona, perché sai cosa, non vedo in che modo, questo tuo accenderti velocemente e scartare duramente poco dopo uno che potrebbe anche non essere il tuo tipo, dovrebbe necessariamente indicare che qualcosa non vada in lui.
Sì, può essere che io sia presa dal concetto di qualcosa di speciale, ma non A PRESCINDERE dalla persona. Stai tranquilla che ho valutato, meditato, minimizzato a lungo il suo comportamento prima di metterci del mio. Può anche darsi, anzi, senz'altro ho una sensibilità fuori dal comune, ma questo non significa che mi accontenti del primo sembiante umano che si spaccia per altrettanto sensibile.
non vedo in che modo, questo tuo accenderti velocemente e scartare duramente poco dopo uno che potrebbe anche non essere il tuo tipo, dovrebbe necessariamente indicare che qualcosa non vada in lui.
Beh c'era una motivazione sia per il coinvolgimento che per la mia chiusura. Tu riesci a vedere una ragione nei suoi? E non venirmi a dire che ho frainteso atteggiamenti neutri, perchè a questo punto, se io sono troppo sensibile tu sei un po' de coccio
a me ha un po' sconcertato il titolo dello afogo; attimi etc. Tutto il resto è Ok (bellissimo l'ascolto a cosce strette).
Il narcisista è narcisista sempre. e non cambia mai. questi soggetti hanno una modalità di relazionarsi che è sempre uguale e sono tutti uguali nel loro agire e manipolare. Tutti si comportano allo stesso modo. Capisci il modus operandi di uno di loro e li hai capiti tutti.
Il problema è che per diagnosticarli devi conoscerli, non lo scopri subito. Quando ci arrivi ti hanno già danneggiato.
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L'1%? Ma col cazzo! Sono molti di più.
Gli rispondevo a cosce strette.
erano risposte, non ascolto. E' che l'ho letto giorni fa, e non ho ricontrollato.
Finalmente si quaglia, pensai.
Spllem sei simpaticissima.
Grazie Old Joe, ricevere apprezzamenti da un appassionato di scrittura - e di esperienze al limite - è sempre emozionante. Ps hai proprio ragione, visto uno gli altri sono un libro aperto (e non tanto interessante).
@Spleen
Haha, Spleen. Grazie.
Permettemi una piccola precisazione: è vero che sono appassionato di scrittura, le esperienze al limite, invece, a parte qualche interesse giovanile verso le droghette, mi sono toccate pur non essendone appassionato. Anzi! Ne avrei fatto volentieri a meno...
Spleen cara, lo so ti ringrazio, non ho mai creduto che tu volessi darmi del narcisista patologico. Certo, devo dire che mi ha colpito anche il motivo che ti ha portato ad escluderlo: il vero narcisista non si interroga su sé stesso. Sembra tratto dal decalogo delle dieci domande per riconoscere un narcisista: quello che porta la quasi totalità delle donne in crisi di coppia ad affermare di avere a che fare con dei narcisisti patologici. Ti faccio una domanda. Fai mente locale sulle tue amiche fidanzate in crisi di coppia o peggio che sono state lasciate. Quante sono quelle che non hanno avuto a che fare con un narcisista patologico conclamato?
Olderone, non possiamo conferire autorevolezza alla diagnosi di narcisismo patologico in virtù di illuminati studi e ricerche scientifiche e poi ignorare le relative risultanze basandoci sulle nostre percezioni. Non è che se la tua percezione è diversa dalla realtà dei fatti puoi dire: tanto peggio per la realtà. Però tutto questo è dal mio punto di vista sintomatico di ciò che affermo.
Gli studi sulla schiziofrenia hanno avuto una svolta nel 1954 quando uno studio di Gregory Bateson ha posto le basi per il moderno approccio comportamentista. Sulla base di quei risultati si è sviluppata una scuola di studi che ha rivelato come i comportamenti schizofrenici vadano compresi all'interno di un contesto relazionale che influenza ed è a sua volta influenzato dal soggetto che soffre del disturbo. Questo a sua volta ha evidenziato che disturbi del comportamento analoghi aquelli che voengono diagnosticati come schizofrenia sono ravvisabili in ognuno di noi con disturbi dell'interazione comportamentale che può tranquillamente essere scambiata per schizofrenia, pure insoggetti assolutamente sani. Non solo. In un contesto schizofrenica anche le persone normali finiscono per comportarsi esattamente come i soggetti patologici.
E volete che una cosa del genere non riguardi una patologia dai confini così labilmente definiti rispetto alle caratteristiche ed i difetti di tutti noi (egoismo, mancanza di empatia, egocentrismo, prego scagliare la prima pietra)?
Imparate ad amare. Qui si parla solo di sesso. La profondità degli sfoghi è sempre discutibile. Ma del resto è più facile additare una donna che vuol amare essendo riamata (e infatti qui tutte mentono sapendo di mentire) piuttosto che smascherare i deboli narcisisti.
Boh, a me sembra che hai fatto tutto da sola Spleen, perché giocare la carta della donzella in difficoltà o in questo caso donzella che viene assalita da indefinito vuoto e malessere, ottenere quindi una citazione latina dopo mesi di atteggiamenti che descrivi nel migliore dei casi come 'forse vorrei ma non posso' ed interpretare il fatto che te l'abbia mandata per tirarti su di morale come 'ecco, finalmente c'è un legame tra di noi' mi sembra alquanto tirato per i capelli. Cum lenitate asperitas ce lo si potrebbe mandare anche tra amiche, così come un 'grazie di aver compreso' così come un successivo ' figurati contattami pure quando vuoi' oppure 'tranquilla che se hai bisogno ci sono'. Ma tra amiche c'è di fatto un legame diverso e sinceramente mi sfugge perché cercare addirittura un legame tra anime con un tizio con il quale si suppone tu non abbia nemmeno limonato.
Dici che la tua sensibilità fuori dal comune sia davvero il movente giusto che possa dare senso a tutto cio? Ok, però vorrei sapere come facevi ad avere già pronto l'elenco completo dei suoi difetti psichici e disturbi relazionali se fino a un minuto prima lo ritenevi l'unico al mondo in grado di comprenderti. Non so quindi cosa tu intenda di preciso per NP, però posso dirti che il susseguirsi di sensazioni di vuoto, idealizzazione, e di disprezzo improvviso non si chiama sensibilità fuori dal comune.
Cara, granitica donna che ti scagli contro di me perché ho osato esprimere un momento di malinconia supponendo che nessun cretino lo trasformasse in un'occasione di arrembaggio, che ti permetti di asserire che la mia sarebbe stata nient'altro che una carta messa lì per fare la vittima e suscitare una reazione, che ritieni che le persone non possano avere una reazione istintiva... Che arrivi a percularmi come se mi fossi innamorata del tizio che per strada mi ha detto ciao.. Certo, era solo cortesia. Sicuramente non ti dispiacerebbe se il tuo ragazzo facesse le stesse cose con qualcuna, vero? Anzi è colpa delle donne che usano questi squallidi trucchetti per suscitare pietà. Tu invece sei una tosta, dedita alla coerenza, per la quale le relazioni umane si basano su chiari e inequivocabili proclami cui devono fare seguito altrettanto inequivocabili cenni di adesione. E poi, se sapessi cogliere le atmosfere di un testo e non solo il senso letterale delle parole, noteresti che non sono mai stata convinta della genuinità del presunto legame. E allora perché mai ho continuato a sbatterci il naso per mesi? Perché i sentimenti ti spingono a questo: fare cose che la ragione ti suggerisce di evitare come la peste. E ti dirò, è estremamente piacevole ed assuefacente. Dovresti provare, se l'agenda della donna tutta d'un pezzo dovesse darti mai un attimo di tregua.
Beh ha poco senso mandare una frase di affetto ad una persona di cui non ti importa niente. È crudeltà e voler vedere se quella persona ci tiene ancora a te. Non è che il tizio sia tanto tranquillo... poi se è un modo di fare seriale parlare di narcisismo patologico non è sbagliato. Sei felice con la tua donna o comunque con la testa sulle spalle non vuoi stare con me? Perché hai bisogno di sentire la ma delusione. Non so voi, ma per me quando un uomo mi ama tanto e io non ricambio, faccio il possibile per non creare fraintendimenti. E se si innnamora di un’altra che vuoi che mi importi?
Spleen, non è che non fossi tentata a cogliere l'atmosfera di quello che hai scritto, lo ero eccome fino a ché non ho letto che mandare un vocale acido è maltrattamento e che mentre continuavi a cercare una connessione speciale con lui stillavi già l'elenco dei suoi 'difetti psichici e disturbi relazionali'. Quindi mi sono chiesta che tipo di persona idealizza senza remore e poi finisce col etichettare gente come narcisisti patologici. La risposta in cui rincari la dose e parli di assuefazione non fa altro che mettere in risalto il fatto che volersi comunque 'drogare' di una persona pur essendo consapevole dei segnali d'allarme (che tu usi per stillare elenchi invece di mollare l'osso) e infine passare dall'idealizzazione al disprezzo non è poi tanto diverso da quello che tu chiami disturbi relazionali.
Perché invece di chiedermi che effetto avrebbe il suo comportamento su di me se fossi la sua donna, non mi chiedi come mi comporto se l'atteggiamento della persona che mi interessa continua a farmi stare sulle spine invece di farmi stare tranquilla. Posso dirti che di sicuro non sarei stata lì per mesi ad osservarlo come un insetto sotto la lente d'ingrandimento perdendomi nel voler individuare 'strategie' in dei palesi comportamenti da coglione, per poi appioppargli la diagnosi di narcisista patologico. Comunque, visto che ti piace usare proprio il termine narcisista, forse dovresti anche sapere che chi insiste a svenarsi dietro i narcisisti certificati, ovvero valutati da un professionista e non da google, non ha solitamente un quadro psico-attitudinale molto migliore di loro. Anche la dinamica del repentino malessere misto vuoto che porta ad idealizzare e poi disprezzare all'improvviso con tanto di elenchi pronti di supposte 'patologie' altrui potrebbe, secondo google, portare a qualcosa di diagnosticabile. Perciò vedi tu se vuoi fare quei due click in più e scoprire se per caso colui che ritieni un narcisista patologico sia l'unica persona 'patologicamente' disturbata nel tuo scritto colmo di atmosfera, oppure se ti conviene restare nell'ambito laico in cui le fanciulle di cui l'unico difetto sarebbe una sensibilità fuori dal comune possono semplicemente perdersi dietro un coglione.
Spleen non farti turbare da Fucktotum, sai quanto può essere cattiva. come hai detto lei non si scalfisce, tu sì, sei impulsiva, sei romantica probabilmente, credi a quello che ti dicono le persone, forse un po' come me. Come hai detto tu "è estremamente piacevole ed assuefacente". Sì è bello credere contro tutte le aspettative, volere che quella cosa sia vera anche se sai che non può esserlo. E poi restare delusa. C'est la vie.
Ti ringrazio per aver abbassato i toni e chiarito qual è il punto. È vero, neanche io seguo dei modelli emotivi e relazionali 'sani'. Quei click in più li ho fatti da tempo, anzi una volta ho rubato un manuale diagnistico psichiatrico, quando ero adolescente. Facevo cose molto peggiori e disfunzionali al tempo, e pensavo che fosse normale sentirmi come mi sentivo. Da più grande ho cominciato a capire che la mia percezione delle persone e degli eventi era qualche livello oltre la normalità. O bianco o nero. Troppo forte. Non sto qui a scrivere i dettagli perché potrebbe sembrare che voglia autocompatirmi o autocompiacermi. Da quando ho cominciato a ragionare criticamente sulle mie percezioni e le mie reazioni ho imparato a tenere anche le reazioni sotto controllo. Sì, ho fatto una sorta di autodiagnosi e so che è abbastanza criticabile. Sì, c'è sempre quella componente che esercita il suo fascino su di me e vorrebbe prendere il controllo, a volte indulgo in questa sciocca ricerca di emozioni e forse di dolore. Ma lo so, e mantengo il controllo. Ecco perché le persone che vogliono sguazzare in questo lato di me mi affascinano e le odio. Ma una volta che ne sono consapevole, chiudo. Quindi potrei aver insistito a svenarmi dietro questo tizio, ma solo finchè ho capito che era più matto di me. Fino a quel momento interpretavo i suoi comportamenti nel range della normalità: voler tenere il piede in due scarpe, voler vivere un'avventura ma non incasinare il resto della sua vita. Poi mi è parso chiaro che voleva incasinare solo me. Ogni volta che mi disinteressavo di lui diventava romantico e tormentato. Ogni volta che ci incontravamo voleva monopolizzare la mia attenzione, e se lo ignoravo diventava sgradevole. Ogni volta che io dimostravo la mia apertura diventava palesemente freddo e disinteressato. Ma poi tornava, disinvolto simpatico e sensibile. Io sarò anche anormale ma questo mi batte. È il voler rubare negli occhi degli altri un'immagine di sè che non esiste, questo trovo spregevole. Comunque, non è che sia stato il dramma della mia vita. Forse se tornassi indietro rifarei tutto, o quasi. Ciò che importa è la genuinità delle emozioni. La versione razionalizzata del mio disturbo di personalità, come vedi, mi mette nei casini ma me ne tira pure fuori abbastanza indenne.
Rizzo, grazie. ❤
J Rizzo, avresti potuto risparmiarti il qualunquismo, ma tant'è. Spleen si è pure spesa per dimostrare che non crede all'apparenza e che di lui ha sempre dubitato. Infatti quel suo cercare l'affinità tra anime mentre stillava elenchi dei disturbi di personalità e relazionali di lui non ha molto senso in una dimensione in cui si è semplicemente impulsivi, romantici o creduloni.
Per te ovviamente queste sono domande che si fanno solo 'i cattivi', mentre i commenti che manco le oche giulive sono di sicuro molto più carini anche se non appropriati, se non per puro caso...quindi non in questo caso :-). Ecco, ora che ti ho facilitato ulteriormente nella convinzione di aver trovato la cattiva della situazione, puoi anche continuare a viaggiare serenamente in superficie.
Spleen, per quello che può valere, ho apprezzato molto il tuo ultimo commento.
Beh ragazza, manco tu navighi nelle calme acque della normalità, mi sa 😂😂😂
Mi sembra che sia Fucktotum quella che naviga in superficie 😉
Mi pare che si cada sempre nello stesso equivoco: credere che sentimenti diversi non possano convivere nella stessa testa. Dico "diversi" e non "opposti" perché amore e rabbia, amore e disprezzo, amre e odio non sono affatto opposti psicologici.
@Coleridge capisco cosa vuoi dire, questa storia del narcisimo si presta ad essere etichettata come un comodo paravento dietro cui celare le vere responsabilità o incomprensioni che hanno portato alla fine di una storia. Nel mio caso non era una vera e propria storia, e non ho nemmeno la tendenza a voler attribuire agli altri le mie colpe. Preferisco sapere che sono stata io a decretare la fine con le mie cazzate, piuttosto che subire i ritmi e le scelte degli altri. Ma se pure si fosse trattato di una persona normale che avesse deciso di chiudere, lo avrei accettato, forse covando rancore e apostrofandolo con i peggiori termini. Ma non lo avrei chiamato narcisista solo per buttargli merda addosso. Il fatto è che soddisfa davvero il modello comportamentale del narcisista. La ciclicità. Idealizzazione-svalutazione. Ricerca della sofferenza altrui tramite l'abbandono e la triangolazione. I ritorni, ancora non molto tempo fa. Una persona normale, sapendo di essere stato squalificato da qualcuno, tenterebbe di insinuarsi nuovamente e insistentemente nella sua vita? Io proverei vergogna. Mi annoierei pure, sempre con la stessa minestra.
Grazie per il riferimento agli studi sulla schizofrenia, è una cosa che sicuramente approfondirò. È risaputo che l'ambiente 'tossico' può indurre persone normali ad assumere atteggiamenti disfunzionali. Quindi sì, se una storia è consunta e travagliata e rimane in piedi non si sa per cosa, è quasi naturale che tra le parti si instaurino delle interazioni prive di empatia e finalizzate a ferire. È un circolo vizioso. È un meccanismo di difesa. Quindi chi -uomo o donna che sia - dopo anni di relazione equilibrata vuole etichettare l'altro come narcisista solo perché l'idillio è finito, è un paraculo. Mi dissocio dalla indiscriminata utilizzazione dell'etichetta. Anche per questo non ne avevo mai parlato spontaneamente, perché sono valutazioni delicate che non si può compiere senza un'approfondita autocritica su sè stessi, in primis. E si rischia di apparire - o essere - quelli che buttano merda in giro perché fare la vittima è più facile. Lungi da me. Come vedi tizio ha finito con l'essere il bersaglio della mia ilarità, quindi non sono finita per assumere o voler assumere il ruolo della vittima.
Video di Valentina Poletti (vappole) - YouTube
In questo video viene chiarito l'uso del termine narcisista nel linguaggio corrente
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https://www.youtube.com/watch?v=FPRB4kQXb8c
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Io ho trovato molto utili i video di questo psicoterapeuta:
https://youtu.be/udQaaW11n6U
Da notare che al min. 1.39 si parla degli indici comportamentali che possono contraddistinguere il narcisista. I professionisti e la letteratura psicologica si basano sull'esame di precisi criteri diagnostici. Così funziona, non solo per questa, ma per tutte le patologie anche più gravi. Ovviamente, è un'attività delicata che comporta anche di escludere disturbi affini e valutare la gravità delle disfunzioni. Ma è lecito che la gente normale utilizzi questi dati per comprendere l'altro e quello che gli è successo. Andare a dire in giro che uno è disturbato però non è mai lecito, in base alle nostre indagini da principianti.
Ho visto il video.
Buono, argomenti ben esposti, dice la verità.
L'unico appunto in negativo è che si rivolge alle donne, come tanti video sull'argomento, trascurando il sesso opposto.
Passa il messaggio che il manipolatore sia sempre l'uomo, invece non è così. Spesso è l'uomo che diventa vittima di una donna manipolatrice.
E' successo a me, quindi mi dà fastidio.
Valentina Poletti è la mia preferita. Lei non fa quella distinzione.
Già che ci siamo vi segnalo il suo sito web:
https://www.vappole.com
Se la cercate su YouTube potete usare vappole quale chiave di ricerca.
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complimenti gran bello sfogo, scritto bene.
hai detto tutto, nulla da aggiungere, quelli così sono i peggiori.