Aspasia
Sab
02
Mar
2019
Autoerotismo e malinconia
Pochi hanno descitto l'autoerotismo come ha fatto Gaber nel monologo "la masturbazione".
" Non ha mai sfasature. È l'unico amore in cui una persona faccia veramente i conti con il proprio sesso. Purtroppo non lo puoi raccontare a nessuno, il tuo sesso. Quanto sia acuto, profondo, illimitatamente libero... si va fino in fondo, fino alle oasi più vergognose, che sono poi quelle più vere. Mi fanno ridere quelli che la chiamano disperata solitudine. Ah, ah, ah! La masturbazione è una scienza privata e universale. È il rilancio dell'individuo. Ti libera dalle untuose ideologie del sociale. Ti libera dai sofismi della conservazione della specie e ti porta verso l'immagine pura. È il più alto dovere dei poeti. O la capisci o non la capisci. O ce l'hai o non ce l'hai. Non ci si può accedere con la logica. È una verità del cuore. Come la mamma, come la patria!"
Ma il più delle volte, dopo essermi toccata, mi viene da piangere. Un irrefrenabile istinto di piangere. E piango, lacrimo e non so mai davvero il perchè.
Capita anche a voi?
Gio
31
Gen
2019
Perchè non vedo il buono che mi circonda
Quanto è facile vedere il bicchiere mezzo vuoto.
Ho compiuto da pochissimo ventisei anni. Ho rischiato di trascorrere il giorno del mio compleanno a lavoro, con colleghi che non mi piacciono più di tanto, in una città a cui non sono legata emotivamente, lontano dai veri affetti della mia vita e invece sono riuscita a trascorrerlo a casa, almeno con i miei genitori.
Eppure a pranzo, sarà stato il silenzio, all'improvviso mi è salito un magone che mi ha costretta ad alzarmi per andare nel bagno, chiudere la porta a chiave e piangere. Un pianto veloce, sbrigativo, come una cosa che devi fare, un bisogno fisiologico che chiama all'improvviso e che corri al bagno ad espletare per poi pulirti e via, tornare a ciò che facevi prima. Non l'avevo mai fatto prima nè avevo un motivo apparente per farlo. Ma la verità è che sono in una fase della mia vita che mi è incredibilmente sgradevole. Non sono soddisfatta dal punto di vista professionale, i miei genitori che timidamente mi fanno domande a riguardo, che cercano di capire che piani ho per il mio futuro, non fanno che peggiorare il mio animo. Per la prima volta nella mia vita ho paura di perdere la loro stima.
Non sono soddisfatta della mia vita sentimentale, che in effetti non è mai nata.
Non sono soddisfatta della mia vita sessuale, che da mesi ha elettrocardiogramma piatto.
Vengo da una settimana dura, segnata da lutti e annunci di malattie gravi che, grazie a Dio, non riguardano la mia famiglia direttamente.
Ma se mi fermo a riflettere bene, vedo che la mia famiglia è unita e solida, fisicamente ed economicamente. Non mi mancano le amicizie, nella mia città natale e in quella dove lavoro. Io stessa scoppio di salute. Ventisei anni non sono pochi ma garantiscono un margine di miglioramento, sotto ogni aspetto dell'esistenza di una persona.
Perchè non sempre vediamo il bicchiere mezzo pieno, perchè ci accorgiamo di essere stati felici e non di essere felici
NB leggere l'ultima frase come interrogativa, la tastiera del pc che sto usando non mi permette di usare la corretta punteggiatura.
Mer
12
Dic
2018
Sogni, incubi, inconscio
Da una settimana a questa parte sogno moltissimo, quasi tutte le notti. Quasi tutte le mattine ricordo bene ciò che ho sognato ed ogni notte sono più sogni sconnessi fra loro. Riesco sempre a ricondurre il sogno a qualcosa avvenuto durante il giorno, è come un bell'esercizio, mi piace farlo.
Ma sono incubi, per lo più. Ansie che si concretizzano. L'inconscio si appiglia ad una parola, un gesto, un'immagine che durante la giornata scorre veloce nel frenetico susseguirsi delle ore e sembra totalmente insignificante; l'inconscio la conserva, la manipola e te la serve su un bel piatto di incubi e sogni.
Dunque due notti fa ho sognato di udire le voci. Sussurri che nel dormiveglia mi davano la percezione di avere una persona con la bocca vicinissima al mio orecchio. Sono quasi certa di aver sollevato un braccio per tirare una sberla, al vuoto ovviamente. Ho avuto tale incubo perchè la sera, prima di coricarmi, ho guardato video-interviste a persone affette da schizofrenia, patologia fra i cui sintomi può essere, per l'appunto, l'udire "le voci".
Stanotte invece, ho sognato lui. Eravamo a casa, al mare, con tutti i miei cugini di Roma ed alcuni amici dell'università fra cui lui. Ricordo bene la sensazione d'amarezza per il non averci passato la serata; sempre con qualcun'altro, sempre lontano da me. Ma quando è salito in macchina, (in macchina con gli altri), per salutarlo gli ho teneramente baciato la guancia ed ho esitato per un attimo. Lui ha compreso, e mi ha porto le labbra. L'ho baciato di un bacio passionale, ho chiare in mente le sensazioni delle bocche unite, degli umori che si scambiano. Avvertivo lo sgomento di chi ci stava attorno. E' stato quasi liberatorio, perchè non avevo mai sognato, in quattro anni che l'ho amato, di baciarlo. Sentivo di volerlo dire a tutte le amiche che sapevano di me e di lui.
Questo sogno, non me lo spiego. Perchè ora, ora che sei lontano, che lentissimamente mi sto forse liberando dell'idea di te?
Così, oggi che ho il giorno libero, che mi recherò a piazza Navona o in qualche altro angolo divino di questa città troppo grande, oggi che sono sola, di fronte alla bellezza, dopo quel sogno, mi sentirò ancora più sola, perchè mi ricorderò che non ti ho mai avuto.
Inconscio traditore mortacci tua.
Ven
20
Apr
2018
Arrivederci
:Mi manchi. E’ la prima volta che mi rivolgo a te in uno sfogo, proprio ora che non sei più mio. Che stronza. Ma poi mi manchi tu o mi manca l’idea di te? Non conta, vorrei solo dirti che mi è sempre piaciuto come sbuffi quando parli di qualcosa che non ti piace, come a soffiarla via. Vorrei dirti che mi piacevano anche le tue dita nodose, le tue mani callose. Che mi piaceva il tuo odore. Vorrei dirti che mi facevi una tenerezza immensa quando posavi la testa in una mano, a tavola. Alla stessa maniera ho provato affetto quando ti grattavi la nuca se eri in difficoltà, come quando ti hanno portato in sala operatoria ed avevi una paura fottuta. Vorrei dirti che ho adorato quei tuoi grandi occhi. Che ho sempre gradito mi parlassi di politica, della tua famiglia, delle tue paure. Che, anche se distante, non ho nulla da recriminarti perché mi hai permesso di entrare nel tuo mondo forse più di quanto non abbia fatto io. Pensare che me lo sentivo, quel weekend, che sarebbe stato l’ultimo. Però ti ho salutato che ancora dormivi, ti ho lasciato lì, nel mio letto. Chissà se ti manco.
“Arrivederci” perché mi auguro di poterti rivedere, anche se lo so che non riuscirò a dirti nulla di più di quanto non ti abbia detto al telefono. Vorrei che ti fosse chiara l’importanza che hai avuto e che hai per me. Ti porto nel cuore. Grazie per la delicatezza e la virilità con cui mi hai trattata. Sei stato una parentesi dolcissima. Ti voglio bene.
Dom
05
Nov
2017
Ho fatto l'amore
Giovedì ho fatto l'amore per la prima volta nella mia vita, a ventiquattro anni suonati. Ed è stato doloroso ma bellissimo. Per la prima volta sono stata nuda con un uomo e non mi sono vergognata. Ho sentito la libertà, ho avvertito il suo desiderio. Un minuto prima avevo il cuore in gola, poi lui ha reso tutto così naturale. Adesso non faccio che bearmi nel ricordo del suo tocco, delle sue tenerezze. Un ragazzo così bello, un corpo da dio greco, tutto per me. Dopo l'amore lo guardavo e non ci potevo ancora credere.
Potevi esserci tu, F., quella notte con me; ma sei troppo inetto e superficiale per apprezzarmi. Si vede che doveva andare così. Sono soddisfatta, si. Ho fatto l'amore, ancora mi pare impossibile!
Lun
07
Ago
2017
Com'è calda la città
Com'è calda questa città in questo agosto che trascorro un po' distrattamente. La casa è vuota, le coinquiline hanno fatto ritorno nelle loro terre natie e così molti amici. La mattina mi alzo madida di sudore, adempio ai miei impegni e quando ho del tempo libero è rovente tempo dilatato. Scorro lo schermo e compaiono foto di conoscenti, amici e parenti al mare; loro, le loro comitive, i loro partners. Come vorrei portarti almeno una volta al mare da me. In fondo, quante cose vorrei fare con te, fosse anche per una sola volta. Se ti avessi qui sai, la città tutta per noi, la casa tutta per noi......ma tu sei giù al sud ed il pensiero di me neppure ti sfiora. Quanto eri bello nel tuo completo, il giorno della tua laurea, come hai brillato. Non vorrei che la memoria di qualcosa che non ho potuto avere mi tormentasse per sempre però sento che sarà così, che sarai l'unico rimpianto della mia giovinezza. L'unico immenso rimpianto. Fa caldo, mio caro, ma non conosco l'odore della tua pelle sudata; i tuoi lunghi capelli inumiditi e le tue gote rosse di fatica sono solo nei miei sogni. Come canta Gazzè "piango paludi di parole fatte fango/ mi muovo come anguilla nella sabbia/ che rabbia." Goditi l'estate tu che puoi e che lo meriti. Mi manchi.
Sab
07
Gen
2017
Buon viaggio, cuore mio
Se sono pentita? E di cosa? Ti ho amato e rispettato come meritavi, come ogni creatura della tua specie merita. Non conosco nemmeno il giorno in cui sei venuto al mondo. Ricordo che ti portò a casa zio; eri un cucciolo bianco, nervoso, impaurito. Il nervosismo poi mutò in entusiasmo, la paura in prudenza. Oggi che te ne sei andato, ti sei portato via una parte di me. C'eri quando ero bambina, c'eri quando ero adolescente e ci sei stato oggi, che sono giovane donna. Perdonami se negli ultimi anni ci sono stata a singhiozzi. Ma sei nel mio cuore, non temere. Mi pare impossibile non poter più incrociare il tuo sguardo, non poterti accarezzare per il resto dei miei giorni. Nei miei ricordi camminiamo insieme sul Lungomare; tu sei avanti, sei giovane, vigoroso,ti volti e mi aspetti. Chi non ha mai vissuto con un cane, non apprende a pieno cosa significhi essere amati. Come sarebbe dolce poterci rincontrare dopo, chissà. Per adesso, cuore mio, ciao, fa' buon viaggio. Sei stato e sarai sempre il cane ideale.
Mar
19
Apr
2016
Coinquilina di merda
Come è difficile la convivenza. In questi anni universitari l'ho saggiato e lo sto tuttora provando. Ma con due, delle tre ragazze con cui abito, mi è andata di lusso; non avrei potuto desiderare coinquiline migliori. La terza, invece, è una ragazza alla quale mi arrogo il diritto di affibbiare i seguenti aggettivi: svogliata, inetta, incapace, ritardataria, miserabile, egoista, cialtrona, prepotente, irresponsabile, avara, acida. Com'è che dite voi uomini? Una è acida perché non scopa? Come mai questa scopa ogni week end ed è sempre più stronza? Mi rivolgo a te, maledetto parassita: hai perso un anno perché non hai dato esami in quanto incapace di sederti alla scrivania e studiare, hai voluto il cane e ti alzi la mattina alle 11.00 per farlo pisciare, tenendolo fuori si e no dieci minuti, dove cazzo vai per strada con la divisa dell'ospedale che devi ancora dare esami del secondo anno? E poi ti ci piazzi in cucina? Con la divisa con cui sei stata nei reparti? Esistono gli spogliatoi brutta lurida, ma allora non hai imparato niente l'anno scorso, quando ti pregai di allontanare il camicie dalla cucina perché, sai, sei stata in sala settoria, non è il massimo portarlo dove mangiamo. Se lavi i piatti è grasso che cola e ti pare di aver separato i mari. Pulisci la casa solo quando deve venire il tuo trombamico, del quale ti vanti e millanti incontri sessuali che nessuno vuole conoscere. Fai sempre ritardo e più volte al cinema ho perso l'inizio dei film. Stai sempre a lamentarti della facoltà ma aprire libro manco per sogno. Usi la casa per i tuoi porci comodi perché sai che quei fessi dei tuoi genitori a casa ti romperebbero. E allora dormire fino alle 12.00, colazione, pranzo, forse lezione, cena, dormire. Quando si può, anche scopare. Gli scopi della tua vita son questi. Ah ora sto leggermente meglio. Dio dammi la forza per affrontare questo fine settimana con lei.
Mar
08
Mar
2016
Scollatura
Ieri ho indossato una canottierina con una vistosa scollatura col solo fine di farmi guardare il seno dal ragazzo che mi piace. Lo so, è indecoroso, ma ha funzionato. E mi è piaciuto da matti.
Ven
19
Feb
2016
Sfogo notturno
Sono le 02.24 di un pigro ed anonimo giovedì notte. Sto facendo il turno in ospedale da qualche ora e rimarrò qui fino alle 09.00 di domattina. Terapie fatte, giro di controllo fatto. Tutto tace. Un po' mi annoio, un po' ho sonno. Chissà cosa state facendo, nei vostri letti o in quel locale con amici o di ritorno da una serata. E tu? Ma dopo che mi parli, ti capita di pensarmi? Il ricordo del nostro breve incontro mi ha tenuto compagnia tutto il pomeriggio. Chissà di che colore hai le lenzuola, chissà che pigiama indossi. Non smettere di sorridermi finché mi sarai amico. Buona notte, anima mia. Bon, cambiamo sta fisiologica e stendiamoci un po' che è meglio.
Iscriviti!
