Brandi
Lun
01
Feb
2016
Non capisco quale sia la mia strada
Non so cosa fare della mia vita. Mi sento insoddisfatta, ho da poco finito il liceo e mi sono presa un anno per lavorare e mettere da parte i soldi per l'università, in parte perché è una spesa bella grossa e sarebbe stata pesante per i miei genitori, in parte perché non sapevo cosa fare. Il lavoro che faccio mi butta giù da morire, non mi piace, ma tengo duro perché questi soldi mi servono, ci servono. Amo studiare, mi è sempre piaciuto e mi attirano sia le materie scientifiche che quelle umanistiche. Sono appassionata d'arte (ho studiato al liceo artistico, quindi con la storia dell'arte ho avuto parecchio a che fare, e ho anche avuto un'insegnante ottima che ci ha fatti studiare molto) ma anche di letteratura, amo leggere, leggo un libro dopo l'altro, passando dai classici, alle poesie, ai romanzi, ai libri di filosofia, insomma: è come una droga per me. L'altra mia droga è la musica, non rieso a passare più di un tot di tempo senza ascoltarla, e quando lo faccio passano anche diverse ore, specie se collegata alle casse che ho nella mia camera, cantando anche, altra cosa che amo fare. Sogno di iniziare a suonare qualcosa, magari il pianoforte, ma con il lavoro che ho trovo poco tempo per le mie passioni. Cerco di sfruttare il più possibile il mio tempo libero tra lettura e pittura, cercando di tenere anche in parte il tempo per lo sport, specialmente l'andare a correre, per gli amici o anche per una semplice passeggiata. Ho molte passioni, molti hobby, ma sono ad un punto fermo riguardo al mio futuro... Voglio fare qualcosa che mi appassioni, anche perché mi impegno molto in quello che faccio, quindi ci metterei tutta me stessa, ma non so cosa potrei fare. Mi è passato più volte per la testa di fare l'insegnante, però delle scuole elementari, in quanto ho sempre avuto uno splendido rapporto con i bambini e anche in quanto lo ritengo uno dei lavori più importanti, perché si tratta di formare e stimolare le menti di un futuro prossimo. Mi interessa anche il campo di psicologia, ma non è una passeggiata. Insomma, sono ad un punto morto. Vorrei essere una di quelle persone che sin da piccole sanno già cosa vogliono fare.
Dom
31
Gen
2016
Brutta fine e nuovo inizio
Affrontare la fine di una relzione, se è stata sincera, è qualcosa di incredibilmente sottovalutato. Io, personalmente, cerco di prenderla al meglio possibile, ma perdere la persona che ami ti distrugge dentro. È come un dolore persistente che non può essere curato, il male dell’anima e del cuore, e l’unico buon dottore è il tempo, o almeno così spero. So che mi tornerà in mente ascoltando quelle canzoni che lui mi faceva ascoltare, o che io facevo ascoltare a lui, e sorriderò al pensiero delle nostre mani che s’intrecciavano, dei sorrisi e dei baci che ci scambiavamo, e quelle dolci parole che non riuscirò a levarmi dalla mente. Ora finalmente capisco quando si dice che leggendo un qualcosa riferito ad un “lui” non specifico, ognuno di noi pensi a qualcuno che ha fatto parte della nostra vita. Quel mio qualcuno sarà proprio lui, e ciò che voglio è mantenere solo un bel ricordo, misto ad un po’ di amarezza, ma che sia qualcosa che mi faccia sorridere e che possa un domani raccontare, magari ai miei figli.
Il pensiero di andare avanti ora mi risulta assurdo, ma so che un giorno mi riprenderò.
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