Sab
09
Set
2017
Il secondo prima della picchiata
Siete sull'orlo di un precipizio di montagna. Nel secondo prima di cadere giù, ammirate il bel paesaggio di cui potete godere solo grazie alla faticosa scalata che vi ha portato in cima.
Ecco come mi sento in questo momento, sull'orlo del precipizio.
Prima frequentavo un gruppo di persone che con gli anni ho iniziato a sopportare sempre meno, non per loro "cattiveria" ma per totale incompatibilità di caratteri e pensieri. E quando dico totale, è totale nel vero senso della parola.Iniziai a frequentarli più che altro perchè ci conoscemmo in contesto scolastico, e da ragazzini si tende a frequentare gente senza alcuna pretesa, soprattutto nei centri piccoli. Ma col tempo, quando inizi a sentirti a disagio in un gruppo diverso da come sei, inizi anche a porti della domande. Così ho deciso di frequentarli sempre meno per cercare di coltivare e trovare amicizie altrove. Ho qualche amico, ma non nel posto in cui abito. Sono lontani, alcuni li ho conosciuti all'università altri in vacanza. Ci si sente sempre, ma vedersi spesso di persona sarebbe molto meglio...
Ecco, iniziando a frequentare sempre meno il gruppo sopra citato, ho notato anche che nessuno più mi cerca. Nessuno.Sono mesi che non ricevo loro notizie. Ho notato che quel gruppo lo trascinavo io fuori casa, a giocare a calcio con altri miei conoscenti, a divertirsi... ed effettivamente aspettavano sempre che fossi io il propositore di ogni situazione, spesso mi chiamavano chiedendomi di organizzare cose fuori dai soliti noiosi schemi del sabato sera.Ora se mi va bene esco una sola volta a settimana, il resto del mio tempo lo passo leggendo, al pc o studiando...e non è che impazzisca per questa sedentarietà. Spero le cose migliorino con il ritorno allo sport...
Solo ora capisco il reale significato dell'avere contatti col mondo per "convenienza" , per non restare soli. A volte mi chiedo se abbia fatto bene a condurre questo "test" dell'allontanamento... all'inizio per una serie di coincidenze credevo d'esser riuscito a fare il grande salto! Tutto è andato bene per una settimana circa, poi eccomi qui, in stallo. E per adesso non vedo vie di fuga dal baratro della solitudine che si avvicina con le stagioni fredde. Cosa fare, non ne ho idea. Se ritorno con quel gruppo, so che mi aspetta noia e profondo senso di inadeguatezza. Se non ci ritorno, rischio la solitudine e tutto ciò che ne deriva, l'avvertire la profonda mancanza delle attività svolte con altre persone, la mancanza di qualcuno che si possa chiamare "Amico mio" ...
1 commento
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

Non mollare!
Ciao Tars, leggendoti ho ricordato la me di tanti anni fa.
Sin da ragazzina ho frequentato l'ambiente più fighetto della mia città. Quello che i ragazzi facevano a gara su chi aveva la barca più grande. Quello dove non devi guadagnarti nulla, dove tutto è impiattato su un vassoio d'argento, dove i padri hanno studi super avviati, etc.. Si doveva solo proseguire una strada tracciata, col minimo dell'impegno.
Poi, un giorno all'improvviso un "click", scatenato da un evento particolarissimo.
Per farla breve, ho mollato tutto e tutti. Ho ricominciato da zero. E ho sofferto la solitudine. I primi tempi mi continuavano a cercare, non ho mai dato spiegazioni. Sparita. Non è stato immediato, non sapevo bene cosa o chi volessi. Ma sapevo di certo cosa e chi NON volevo.
Oggi sono strafelice, attorniata da persone con belle teste e un ottimo spessore culturale. Gente che, pur avendone la possibilità, non ha scelto la strada dei genitori.