Mer
20
Mag
2015
Alcatraz
Non è uno sfogo intelligente, ma ho bisogno di parlarne a qualcuno... onestamente! E onestamente non posso parlare con nessuno, purtroppo, perchè rischierei di ferire inutilmente altre persone.
Comincio col dire che sono fuoricorso da due anni per colpa di un unico esame, l'ultimo, che non avevo nemmeno volutamente lasciato alla fine (era semplicemente l'ultimo rimasto), dopo una carriera tutta 30 e lode, in regola e esami passati brillantemente senza mai doverli ripetere (tranne due, ma alla seconda volta ho comunque preso 30 e non mi sono abbattuta)... e per questo a casa adesso vengo vista come una nullità. E' cominciato tutto il giorno che ho chiesto la tesi: da allora non so per quale anatema, non sono mai riuscita a passare quel maledetto ultimo esame e mi sto vedendo ogni giorno passare davanti deficienti che non hanno mai studiato... e siccome non ce l'ho con nessuno vado anche alle feste di laurea di ciascuno di loro, mi complimento dei loro successi, ecc.
No, non sono invidiosa, non di tutti almeno: alcuni hanno veramente meritato la laurea e per me la loro vittoria, dato che sono amici miei, è anche una vittoria mia. Ma degli idioti no, non lo sopporto. Gente che era al mare mentre io studiavo l'ultimo esame, gente che non ha mai aperto un libro, gente alla mia stessa facoltà che ha passato quello schifo di esame in cui sono bloccata io COPIANDO (io non ho 1010 di vista e nemmeno uno smartphone, ahimè, non posso copiare da internet... ma solo dai bigliettini, che non bastano) e ora... osano pure farmi la predica!!!
La predica! Ma come si permettono?!
"Eh ma sei troppo negativa, eh ma studi troppo, eh ma devi fare come dico io". Come dico io? Tirarmela perchè ho uno straccio di laurea preso per un pelo mentre quando io ero una studentessa modello ti vergognavi anche solo di provare a tirare fuori l'argomento? E' sempre uno schifo vedere come gente che prima mi trattava normale ora mi guarda dall'alto in basso. Il primo anno fuori corso (prima e seconda bocciatura all'esame) riuscivo a sostenere tutto questo, ma al secondo anno fuori corso (questo, con la terza bocciatura consecutiva) dopo essermi abbassata anche ad accettare le ripetizioni (che è una cosa che MAI avrei voluto fare) pur di trovare aiuto, ho cominciato a cedere. Non voglio vedere nessuno, non voglio che nessuno mi parli dell'università o mi faccia domande sugli esami, non posso nemmeno uscire o andare in vacanza perchè vivo con i miei in una città di merda isolata dal mondo e non sia mai dico loro che prendo un treno e vado al nord dai miei amici che poi non studio! Non so come descrivervi questo ultimo anno, ma è stato l'anno peggiore che io abbia mai subito: fino a due anni fa ero indipendente, vivevo completamente da sola in una cttà meravigliosa, avevo tanti amici, ero serena dopo anni di oppressione familiare... ma ora i soldi non ci sono e sono dovuta tornare a casa, sono perennemente sotto il controllo dei miei, col tempo hanno fatto in modo di impedirmi ogni passione che coltivavo: una volta avevo interesse per i viaggi, ma non posso andarmene in giro senza soldi ovviamente, poi i raduni di appassionati di generi (concerti metal, raduni cosplay, ecc), la lettura (ora se non mi vedono leggere libri dell'università sono guai), la scrittura... la scrittura è l'unica che ho difeso con le unghie e con i denti, scrivendo a notte fonda di nascosto sul pavimento del bagno, per quanto possa sembrare ridicolo: ed è quella che odiano più di tutte, perchè mi isola. Come hanno sempre fatto, mi hanno impedito di vedere i miei amici con metodi subdoli: adesso non posso nemmeno telefonare o usare il pc se non quando loro escono, e nell'era in cui se non rispondi subito a un messaggio sei uno stronzo questo mi è costato liti con tante persone... in breve tempo i miei rapporti sociali hanno raggiunto quasi lo zero e quei pochi amici che ho capiscono e sopportano le mie lunghe assenze, ma dagli altri vengo costantemente rimproverata per ogni cosa che faccio (non hai chiamato, non ti fai sentire, non mi hai detto, non hai fatto) che ormai ho il terrore anche solo di vederne uno prima che dica all'altro "ho parlato con Banya" e l'altro "Banya, sei una stronza, hai parlato con Tizio e hai ignorato me!!". Senza contare che tutti mi fanno "ribellati ai tuoi genitori!" come se ci volesse lo schiocco di dita: sì, mi ribello, e poi che faccio? Vado a vivere sotto un ponte? Non trovo lavoro anche se lo cerco e non ho un minimo di risparmi da parte per potermi pagare un mese di affitto da sola... e non parliamo dell'università con le sue tasse. Insomma, piano piano ho cominciato a perdere interesse in ogni cosaa, ora non mi fa alcuna differenza passare una giornata o un'altra e le feste sono solo una gran seccatura: il mio medico mi ha diagnosticato la depressione e a casa, tanto per cambiare, nessuno la prende sul serio. Via di "devi tirare fuori le palle!" e nessuno vede che io ho tentato e ogni tentativo viene ostacolato o non è sufficiente: io da sola non ce la faccio, ho avuto la decenza di chiedere aiuto. Purtroppo per me tutti scambiano l'aiuto con ciò che a loro più conviene per tenermi fuori dalle palle, tutti mi volevano bene quando ero successful e adesso che sono depressa.
Quando ero in anonimo una volta vi ho scritto della mia fobia di telefonare e rispondere alle email (sì, ero io) e, a differenza di altri, siete stati molto comprensivi e mi avete dato qualche consiglio serio (che non fosse "E che ci vuole, basta che fai il numero"). Ho provato a lavorarci su, ma continuo a nascondermi quando sento trillare il telefono troppo a lungo e mi sento estremamente a disagio a rispondere alle email formali: ho deciso di andare da uno psicologo come uno di voi mi ha suggerito, ed eventualmente capire se il problema è più profondo. Coi soldi della laurea, se ne avrò una .-.
Comunque tornado al motivo per cui ho visto rosso e ho sentito il bisogno impellente di sfogarmi: ho avuto l'invito all'ennesima laurea di un'incapace, sui cui demeriti non mi dilungo perchè nonostante tutto è riuscita a terminare prima di me... ci conosciamo da bambine ma non ci siamo mai frequentate perchè siamo sempre state l'opposto: lei è la classica persona festaiola, iper-attiva ed espansiva, che dormirebbe in un sacco a pelo ovunque e ama la baldoria, gli alcolici e la casa piena di amici, io sono solitaria e non amo la confusione - una volta mi adattavo alle feste ed ero molto socievole, ora invece vorrei semplicemente mi lasciassero in pace e non mi forzassero, non so come spiegare, ma non voglio vedere nessuno e l'idea di vedere qualcuno con cui non mi trovo bene, perdendo magari tre giorni di studio (perchè questa vive fuori) con gente di cui non me ne frega un cazzo quando non posso vedere I MIEI amici... mi irrita. Mi irrita tantissimo. Volevo rifiutare l'invito ma non posso: come l'ultima volta mia madre ha promesso AL MIO POSTO che sarei andata e che ero felicissima di andarci e che se non ci vado creo problemi in famiglia e se non vdo pensano che sono invidiosa eccetera eccetera, e quando ho provato a rifiutare... "Eh ma Banya che sicuro fai amicizia!" "Ma dovresti uscire di casa!" "Ma quella è gente a posto, mica come quegli sfigati dei tuoi amici!" "Eh ma perchè sei sempre così negativa! Non ti sai divertire!" ...stavo per esplodere!!!
Senza contare che non m'ha manco invitata di persona e manco se ne frega se ci vado o no alla festa.
Ma vaffanculo voi, le feste di laurea, l'onore della famiglia e pure la prof della tesi che per i continui 'ma Banya vergognati non hai fatto niente' di MIA MADRE (non della prof!) non riesco a contattare nemmeno perchè l'idea di presentarmi con l'ennesimo insuccesso in due anni quando ero la sua più brillante studentessa mi fa sentire una merda... ma andate tutti a fanculo!!! Voglio andarmene via in un posto che nessuno di loro conosce e soprattutto dove nessuno mi conosce e ricominciare daccapo 25 anni di vita completamente sbagliata!
13 commenti
Minchiazza...che papiro...ci ho messo 10 anni a leggere tutto...e ora ti dico questo..Prrrrrrrr
Per prima cosa credo sia fondamentale che tu ritrovi un minimo di serenità: il tuo medico, oltre ad averti diagnosticato la depressione, non ti ha prescritto una cura o consigliato uno psicologo? Puoi anche rivolgerti alla tua Asl, se non puoi permetterti di andarci privatamente.
Secondo: i tuoi genitori vogliono che tu partecipi a questa festa di laurea (e qui non solo non capisco perché ci tengano, ma non capisco nemmeno perché invitare una semisconosciuta), ebbene hai 25 anni, di certo non possono obbligarti: inventati una scusa con chi ti ha invitato, datti malata, così risparmierai tempo e denaro. Penseranno che sei invidiosa, d'accordo, ma a te cosa importa?
Terzo: i tuoi genitori vogliono che socializzi, di' loro che gli amici te li scegli tu, sei abbastanza grande da fare queste scelte da sola. Certo, se poi i tuoi amici se la prendono perché non rispondi subito, un po' esagerati lo sono anche loro.
-Alcatraz
sì, diciamo pure che il titolo c'entra
-da allora non so per quale anatema,
mmmm bé qualche idea mi sembra tu ce l'abbia, ma sarebbe il caso di approfondire, no?
-gente che prima mi trattava normale ora mi guarda dall'alto in basso
che siano consapevoli o no di ciò, hai capito questo di loro
quindi bada te a chi star vicino e a chi star lontano
-sono dovuta tornare a casa, sono perennemente sotto il controllo dei miei,
eh ma appunto mica posso toglierti la vita per questo
cioè serve tutto quanto, mica si può escludere una parte di vita così
ho dei seri dubbi suoi tuoi genitori
come dice justine, la pressione è enorme
non mi sembrano molto capaci
-una volta vi ho scritto della mia fobia di telefonare e rispondere alle email
sì, mi ricordo qualcosa
-ricominciare daccapo 25 anni di vita completamente sbagliata!
se la pensi così allora c'è ben più di quello che dici
-Alcatraz
sì, diciamo pure che il titolo c'entra
-da allora non so per quale anatema,
mmmm bé qualche idea mi sembra tu ce l'abbia, ma sarebbe il caso di approfondire, no?
-gente che prima mi trattava normale ora mi guarda dall'alto in basso
che siano consapevoli o no di ciò, hai capito questo di loro
quindi bada te a chi star vicino e a chi star lontano
-sono dovuta tornare a casa, sono perennemente sotto il controllo dei miei,
eh ma appunto mica posso toglierti la vita per questo
cioè serve tutto quanto, mica si può escludere una parte di vita così
ho dei seri dubbi suoi tuoi genitori
come dice justine, la pressione è enorme
non mi sembrano molto capaci
-una volta vi ho scritto della mia fobia di telefonare e rispondere alle email
sì, mi ricordo qualcosa
-ricominciare daccapo 25 anni di vita completamente sbagliata!
se la pensi così allora c'è ben più di quello che dici
Pressione
Concordo con quanti hanno scritto che sei sotto pressione.
Scrivi che non è semplice sfuggire al controllo ossessivo dei tuoi...in realtà lo è (basta imporsi*) ...hai amici che vivono al nord valli a trovare per qualche tempo col solo scopo di divertirti senza pensare all'università ai tuoi genitori ai tuoi problemi.
Fa capire ai tuoi che se continuano ad opprimerti l'esame non lo passerai mai...che devi fare le cose secondo i tuoi tempi e le tue capacità (che farti pressioni non aiuta di certo)
* a volte nella vita occorre fare cose che vanno contro la nostra natura ma VANNO FATTE senza se e senza ma senza accampare scuse (non credo che i tuoi se ti imponi ti cacciano di casa...anche perche non possono farlo)
concordo con anonimo 09:45,non farti imporre quello che non vuoi,altrimenti starai ancora più male!e ottimo il consiglio di justine di sostenere l'esame senza farlo sapere in giro,penso sia naturale incepparsi dopo tempo su tempo passato a studiare per ottenere ottimi voti,hai quasi finito e l'ostacolo da ultimo esame ti blocca,ma ne dovresti parlare al consultorio,ti aiuteranno per la depressione e magari anche sul da farsi.coraggio!
l'Università
..è un microcosmo che riflette bene le leggi che governano il macrocosmo.
Ti racconto in breve la mia esperienza, credo che troverai delle assonanze con la tua.
Quando decisi di andare all'Università lo feci sopratutto, lo ammetto, per accontentare il mio moroso di allora, che proveniva da una famiglia "bene" della mia città.
Non ero molto convinta, ma ci provai, andando contro i miei genitori e promettendo loro che avrei fatto tutto nei tempi previsti e senza impattare sul bilancio di famiglia.
Il primo anno fu catastrofico: io che venivo da un mediocre istituto magistrale avevo scelto una facoltà scientifica. Stavo per mollare tutto, ma non volevo darla vinta a chi, come dici tu, studiava due giorni e prendeva 30 o mi prendeva in giro dandomi della stupida. In un anno dieci 11 esami, recuperando l'anno precedente.
Ma non è che la situazione fosse cambiata intorno a me: c'erano ancora quelli che vivevano di rendita dalle superiori, quelle che mostravano le tette ed avevano 28 senza manco sapere l'argomento dell'esame, ed io che studiavo 2-3 mesi senza sosta e prendevo 25.
Chimica l'ho dato 7 volte. Alla fine davo ripetizioni a compagne che, dopo, prendevano 30. Ed io continuavo a non passarlo.
Mi sono laureata, non ho nemmeno invitato i miei..con gli anni di pressioni e rompimenti di palle, era una specie di vendetta.
Ho cominciato a lavorare, fare esperienze..ma il mondo che avevo affrontato all'Università l'ho incontrato anche li fuori. Gente che ha un lavoro solo perché mostra le tette, ha un parente od un amico che lo propongono etc..
Ed io che cercavo di fare quel che potevo. Ho avuto lavori anche "di un certo livello", ma alla fine venivo sempre scavalcata o rimpiazzata da questi personaggi.
Lasciamo perdere ora cosa faccio per vivere..un posto dove ho a che fare con colleghi che spesso penso non sappiano manco leggere o scrivere, e impiegati che..ah..che tristezza!
Non voglio deprimerti, ma solo farti capire che la realtà purtroppo è di un certo tipo, e bisogna farci i conti.
Io ho sempre lottato, ed ora almeno ho una mia indipendenza, posso comprarmi casa anche grazie ai soldi che ho messo via in anni di sacrifici (nessuno mi regala nulla), e mi sto costruendo una famiglia.
L'idea di farti aiutare da uno psicologo è ottima: va avanti con la terapia, ti darà la forza e la calma per affrontare il demone di questo ultimo esame. Poi però non credere che la lotta sia finita. La vita stessa è un esame che non finisce mai, dove ci sono quelli che copiano, quelli bravi, e quelle che mostrano le tette.
quelle che mostrano le tette...
son carucce però...almeno una qualità personale ce l'hanno.
Gli amici o i parenti di invece sono insopportabili :P
Ragazzaa mamma mia che situazione! ! È brutto che dopo tutta la fatica e i voti ottimi tu ti sia bloccata giusto adesso...e non prendertela con gli stupidi che si laureano ma con te stessa perché a quest'ora avresti avuto un problema in meno e ti saresti potuta riconcentrare sulle tue passioni...cerca dentro di te una motivazione forte per darti da fare e vedrai che piano piano rivendicherai te stessa a te stessa.
VAI AVANTI!
Concordo con il commento di Justine.
Due anni persi ti sembrano tanti, ma sei giovanissima. Tutto è recuperabile. Anche io ho avuto un blocco all'università, e ora sono docente universitario. Tutto si può fare.
Forse sei ipercritica nei tuoi confronti, e pretendi sempre il massimo. Questo può andar bene in tante occasioni, ma NON in questa. Ora sei in stallo, e devi (PUOI!) uscire da questa situazione. Sei come un pugile alle corde. Esci dall'angolo, anche se per uscirne devi dare una zuccata o un colpo basso all'avversario.
Vai a dare all'esame, costi quel che costi, senza guardare in faccia nessuno. Non saltare neanche una sessione, vai e mira al 18. Tutto ciò che arriva in più è grasso che cola. Vai dal docente o dai suoi collaboratori a chiedere spiegazioni. Vacci fino allo stremo delle (loro) forze.
IN BOCCA AL LUPO!
consiglio
vai a parlare col prof. e digli che devi finire in fretta perchè hai bisogno di lavorare come tutti e non ti frega niente del voto.
io tanti anni fa ho fatto così e il prof visto la mia schiettezza mi ha interrogato scrupolosamente e mi ha appioppato un bel 19.
consiglio
vai a parlare col prof. e digli che devi finire in fretta perchè hai bisogno di lavorare come tutti e non ti frega niente del voto.
io tanti anni fa ho fatto così e il prof visto la mia schiettezza mi ha interrogato scrupolosamente e mi ha appioppato un bel 19.
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Ciao.
Tanto per cominciare abbiamo gli stessi interessi: raduni cospaly, lettura e scrittura. Detto questo:
I tuoi genitori sono pazzi forse?Ti stanno mettendo addosso una pressione allucinante, non so di che esame stai parlando, nè a che facoltà sei iscritta, ma se ti fermi e rifletti, non ti sembra strano che, nonostante tu sia brillante, nonostante le ripetizioni, lo studio intenso a cui ti sottopon,i tu non riesca a passare? Troppa pressione, insomma, UNDER PRESSION come cantava il grande Freddy.
Forse ti dovresti rilassare, più facile a dirsi che a farsi, e i tuoi genitoridovrebbero capire che togliendoti tutto ciò che ti piace fare non fanno che farti stare peggio. Hai mai provato a dirglielo? Non trovano strano che una figlia che fino a due anni prima macinava 30 e 30 e lode ora si sia bloccata? Cos'è, pensano che batti al fiacca, non vedono quanto ci stai male?
Non so quando tu abbia questo esame, ma non dire nulla a nessuno di quando lo andrai a sostenere e ovviamente prenditi ogni voto che riuscirai a strappare, fosse pure un 18 che di certo non inficerà una carriera universitaria di 30 e 30 e lode, tanto poi le capacità le dovrai dimostrare sul campo.
ps: pure io non rispondo quasi mai ai messaggi, spesso manco me accorgo e rispondo il giorno dopo e nessuno mi considera stronza o antipatica, sarà che freqeunto gente intelligente!
ps: Dì ai tuoi genitori da parte mia che solo per chi guarda dall'esterno la lettura e la scrittura sono attività solitarie. Noi siamo in compagnia dei personaggi dei libri e di quelli che abbiamo generato noie da qualche parte dovremo pur intrappolare i nostri demoni e alcune idee scalpitano per essere fissate su carta (o su un foglio word)
Stay Strong Banya!