Soleluna
Gio
30
Nov
2017
Ma davvero non esiste amicizia tra uomo e donna?
Ho conosciuto un ragazzo tramite alcune vendite online, vendevo alcuni articoli e ci siamo incontrati per effettuare lo scambio, sentendoci ed essendo della zona scopro che è un ragazzo brillante e simpatico, abbiamo molti interessi in comune.
Sono fidanzata, ok, ma non è la mia priorità andare in giro tipo "mucca" con un cartello appeso al collo con scritto "sono occupata" e su whatsapp sono solita a mettere immagini di paesaggi o animali, non amo mettermi in mostra e non foto con limonamenti vari con il mio uomo.
A quanto pare piaccio a questo ragazzo, mi ha chiesto di uscire ed a quel punto gli faccio presente che sono occupata, lui prende rispettosamente atto della questione e finisce li.
Il punto è che a me piacerebbe allargare il mio giro di amicizie, ultimamente sono molto sola su questo fronte e farmi nuovi amici sarebbe molto comodo, il problema è che quando dici che sei fidanzata tutti perdono interesse e la cosa per me non ha senso: se mi trovavi tanto simpatica e in gamba prima allora era solo una tattica per broccolarmi? non si può semplicemente prendere un caffè e parlare del più e del meno?
Perchè si perde interesse così facilmente? gira davvero tutto intorno al sesso?
E specialmente, perchè la maggior parte dei fidanzati pensano che se uno esce con una persona del sesso opposto allora c'è sicuramente di mezzo qualcosa?
Mi dicono di pensare a panni contrari, chiedermi se il mio fidanzato dovesse uscire con una ipotetica "amica", certo, non farei i salti di gioia, ma io chi sono per imprigionare qualcuno? come faccio a sapere a priori la malafede di una persona?
E specialmente, se uno ti vuole tradire sul serio, è il "no" ad uscire/incontrare quest'ultima ad impedirlo? non si trovano altri mille modi ed occasioni?
Illuminatemi perchè sarò ignorante io ma non capisco.
Gio
02
Nov
2017
Non ho alcuna autorità
Già il mio lavoro mi sta facendo cagare (vedere altri sfoghi) con annessi e connessi.
Ma no, non basta, ci si mette la Stagista, che mi hanno affibbiato ormai quasi un anno fa, sono la sua TUTOR dovrebbe far riferimento a me e specialmente visto che devo compilare una reportistica mensile sulla sua attività all'interno dell'azienda almeno essere informata sul minimo sindacale.
Invece no, ha deciso che deve fare quel cazzo che vuole lei, arriva all'orario che vuole invece delle 8.30 - 8.40, 8.50 e se va bene anche alle 9 - non mi avvisa, quindi io materialmente che dovrei segnare il suo orario d'entrata posso intuirlo solo dalla voce che sento se sono fortunata in giro per l'ufficio, arriva in ritardo ma questo ritardo non lo recupera (come invece facciamo noi poveri umani che dobbiamo rendere conto ad un badge) quindi questa alle 17.28 è già fuori ed arrivederci e ciao. Non mi ha neanche avvisata delle sue assenze, me ne sono accorta casualmente da sola. Le ho chiesto più volte di farmi presente la sua attività giornaliera con risposta "SI CERTO" ma di fatto mai recepito alcuna informazione a riguardo.
Ho chiesto spiegazioni in direzione e se per caso (per caso) avessi travisato il mio ruolo di tutor, no perché o forse ho capito male io... mi è stato ribadito che il mio ruolo è quello che giustamente pensavo, bene ho pensato, è una maleducata allora, chiederò di sollevarmi da questo noioso incarico visto che di questa ragazza che peraltro è stata spostata in un ufficio che non è il mio e non so più nulla di lei (ma comunque ho continuato a chiedere ed interessarmi della sua attività) la mia titolare mi chiede di "resistere" e che le farà presente che non si deve comportare così.
Niente, oggi per l'ennesima volta entra alle 8.45 - sempre, me ne accorgo casualmente - e niente, lei non mi fa presente nulla.
Siamo quasi coetanee ci separano 3-4 anni, forse è questo, ma credo di no, le persone mi vedono troppo buona e in me non riconoscono alcuna autorità.
Ma la mia domanda è: ma come cazzo fai a decidere di fare quel cazzo che vuoi e continuare con questa sfacciataggine? se ti dicono di fare una cosa FALLA - se l'entrata è alle 8.30 cazzo arrivi alle 8.30 una, due, tre volte può capitare il mezzo in ritado, ma se no ti alzi prima cogliona!!!!!!
Il bello è che i miei colleghi hanno fatto taglia e cuci per molto meno (inclusa la sottoscritta) ma di lei non dicono NULLA, ma niente di niente!!!!!!!!!!!!!!
Giuro. Esplodo.
Gio
19
Ott
2017
Oggi rinasco.
Ho deciso che oggi rinasco, rinasco perché sono stufa di questa vita, di questo lavoro e di queste persone che ogni giorno mi circondano ed hanno risucchiato tutta la vitalità e la felicità che avevo. Avevo speranza, speranza in un futuro sereno, felice.
Grazie a voi sono diventata un'acida depressa e cinica e mi odio per questo ma odio voi soprattutto.
Non permetterò mai più a nessuno di calpestarmi come avete fatto voi, non permetterò mai più al mio tempo di passare senza scopo e senza senso, mai più mi alzerò arrabbiata e trascinerò il mio corpo come un peso morto.
Riparto da zero, non so cosa farò e come lo farò, ma voi non avrete più alcun potere su di me, vi sfrutterò per i miei scopi e quando avrò il culo parato darò le mie dimissioni senza alcun preavviso con un VAFFANCULO gigante come una casa.
Ho deciso che scelgo me, scelgo la mia felicità, scelgo la mia sanità mentale. Fanculo chi dice "sei fortunata hai il posto fisso", fanculo chi dice "il lavoro perfetto non esiste", fanculo chi dice "attenta a non cadere dalla padella alla brace", fanculo chi dice "c'è chi sta peggio", fanculo tutto.
Fanculo perchè non avete idea di che cosa significhi andare a dormire e desiderare di non svegliarsi più.
Fanculo perchè non si vive di soli soldi, fanculo perchè ogni persona vive le situazioni in modo diverso, voi non siete me ed io non sono voi, non possiamo viverla allo stesso modo.
Fanculo perchè sono 10 anni che non mi fermo a pensare e respirare. Mi manca l'aria è ora di prendere una boccata d'ossigeno.
Gio
05
Ott
2017
Sono rimasta senza amici
Non esco con un amica/amico da più di un anno. Ho un compagno, lui ha degli amici (uomini single) che vede per qualche uscita e per vedere le partite, quindi possibilità di aggregarsi alla "comitiva" tutta al maschile sono poche.
Non mi pento delle scelte fatte in passato, ho avuto delle amicizie molto importanti e profonde che sono finite (per svariati motivi) alcune mi hanno ferito profondamente ma nonostante utto ho tentato di "recuperare" senza successo diverse volte, ma io almeno ci ho provato, loro neanche questo.
Faccio un esempio: ho fatto gli auguri di compleanno ad una di queste "amiche" o ex amiche con la quale sono rimasta comunque in rapporti civili, invitandola anche a vederci per un caffè non ho ricevuto alcuna risposta, su facebook pubblica uno stato scrivendo che non può rispondere ai messaggi arrivati perchè è sempre senza soldi sul cell. alla soglia dei 30 anni? piuttosto che scrivere quel messaggio non poteva mandarmi un messaggio privato almeno per ringraziarmi?
Ho scritto un paio di mesi fa ad un'altra ormai ex amica chiedendole come stava, abbiamo conversato per un pò e dopo non mi ha più risposto, non ho mai ricevuto un suo messaggio di ricambio o altro, da li ho capito che probabilmente non c'è alcun interesse nel sentirmi.
Non capisco, queste amicizie sono finite per causa loro, i remi dell'amicizia li muovevo sempre io e quando li ho tirati in barca è naufragato tutto.
Ho notato che tutte le amicizie che ho avuto sono state volute fortemente da me, nel momento in cui ho smesso di "sforzarmi" a piacere, far favori, essere simpatica o semplicemente ad avere qualche problema si sono allontanati tutti.
Sono stufa, ho anche provato a frequentare palestre, corsi, ma a parte conoscenza superficiali non ho raccolto o finti amici uomini che poi finiscono con il provarci.
Ho 28 anni, mi sento triste e vuota, vorrei condividere le gioie della vita con qualcuno oltre che il mio compagno, lui è sicuramente una parte molto importante di me, ma non può sostituire quello che può darti una amica vera.
Ho visto amicizie naufragare e risorgere, adesso le vedo frequentare la stessa gente di cui mi hanno sempre parlato male, benvenga il perdono, ma non capisco perchè non riescono a perdonare me, qualsiasi cosa io abbia fatto... anche se non ne sono a conoscenza...!
Ven
01
Set
2017
Colleghi infami!
Lavoro nello stesso posto da 8 anni ormai, è stato il mio primo vero lavoro, quello della giovinezza, quello dell'ingenuità. Per farmi conoscere ed apprezzare mi sono fatta in 4 nella speranza di poter finalmente raggiungere il tanto desiderato contratto a tempo INDETERMINATO, in effetti ottenuto dopo 3 anni di contrattini a progetto e rinnovi vari ed eventuali. Il problema è che tutti pretendono da me qualcosa: quello che prima era un piacere sono diventati dei proforma, mi sono dimostrata abile nella riparazione/sistemazioni di pc e mi hanno quindi trasformata in una impiegata-tecnico tutto fare, i colleghi mi sbolognavano tutto con la scusa "io non lo so fare", "tu sai usare il pc più di me" e quindi mi ritrovavo a fare i lavori più lagnosi e certosini in excel o altri programmi al posto loro, perché loro un foglio di calcolo non sanno neanche a cosa serve o da dove iniziare.
Non mi pento di quello che ho fatto: li ho sempre aiutati volentieri, ma appunto era un aiuto non un obbligo cosa che invece è diventata nel corso del tempo portandomi via molto tempo della mia giornata lavorativa a ritrovandomi con le mie scadenze sempre in ritardo o sul filo del rasoio. Ho provato anche a spiegare loro diverse volte come svolgere determinati lavori (con tanto di ulteriore perdita di tempo) ma hanno sempre finto di non capire e di non riuscirci.
Poi è arrivato il momento di dire basta perché mi sono accorta che non solo queste persone erano totalmente ingrate verso la mia gentilezza ma che addirittura se rimandavo o declinavo le loro richieste - sempre gentilmente e giustificandomi con le mie personali scadenze - mi rispondevano male o peggio mi piazzavano comunque i lavori sulla scrivania. A volte è capitato di aver bisogno di loro - non per favori come fanno loro - ma per una questione di catena lavorativa e mi sono accorta che per me era sempre un "NO" ed anzi, se potevano mi mettevano sempre in difficoltà o cattiva luce davanti ai titolari.
Ho provato a parlare della situazione con i miei titolari ma non è servito a nulla: queste persone lavorano da troppo tempo qua dentro e le cose sono sempre andate così, credo che abbiano paura perfino loro di ripercussione con sindacati in caso di provvedimento disciplinare.
Molto amareggiata dal loro atteggiamento ultimanente ho risposto e mi sono fatta valere, ho iniziato a dar molta meno confidenza a tutti in generale ed il risultato che ho avuto è stato l'isolamento: nessuno ha cercato un chiarimento con me ed ora mi ritrovo circondata di arpie che guardano ogni passo che faccio e cosa dico per poter andare subito dal Titolare a raccontare qualsiasi cosa, anche il falso. Insomma se non gli sei utile, se non sei una lecchina, se non fai tutto quello che dicono fanno di tutto per portarti all'esasperazione.
Sembra un problema da niente ma in realtà io ci soffro molto perché tra la lontananza (faccio la pendolare) ed i colleghi infami che sparlano di tutto e tutti mi sento oppressa, mi viene da piangere e vado a lavoro con il magone ogni santo giorno, non me lo merito con loro sono sempre stata gentile e disponibile, questo trattamento davvero non me lo meritavo. Passo qui la maggior parte delle ore della mia intera vita, praticamente 10-11 ore, è vero che il lavoro non può essere una passeggiata ma non è possibile vivere così..............forse con il tempo inizierò a fregarmene?
Pensavo fosse una questione di età, perchè ai tempi essendo l'ultima arrivata e la più giovane pensavo fosse il classico nonnismo invece no: nel corso degli anni sono arrivate altre ragazze, coetanee o anche più giovani di me, perfino le stagiste sono state trattate con più riguardo di me, alcune di loro non sono neanche partite dal basso come ho fatto io, ad alcune hanno dato già mansioni definite ed altre addirittura si girano i pollici ogni santo giorno... sono confusa.
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