farnight
Lun
25
Mar
2019
la responsabilità di "fare qualcosa"
è difficile comprendere (o almeno per me lo è stato) la responsabilità di fare qualcosa per cambiare ciò che ci sta attorno
se non faccio nulla riguardo qualcosa di cui al massimo mi lamento cogli altri, è probabile anche le altre persone non se ne occupino
il sito che sto usando non funziona bene? o faccio qualcosa io o non verrà riparato
i colleghi rubano la roba a lavoro? o me ne occupo io o continueranno a farlo
nel mio comune non portano l'adsl? o vado io a "rompere i maroni alla direzione" o non gliene frega niente a nessuno
e così via
ad un incrocio pericoloso si è ammazzata troppa gente?
il ristorante che mi piace sta fallendo?
il governo non va come a me piacerebbe andasse?
stanno deforestando il pianeta e i bambini muoiono di fame?
la colpa è condivisa fra tutti, perché tutti possono fare qualcosa per cambiare
da piccolo ho sempre desiderato una batteria, e mi aspettavo i miei genitori lo capissero e me la comprassero
ma io non ho mai detto di volerla, e loro non l'hanno mai comprata
questo modo di essere/comportarsi è forse la cosa più difficile con cui devo lottare ancora oggi
ho preso un secchiello da 1 kg di yogurt
si accettano scommesse su quanto durerà
Dom
10
Mar
2019
capitan bene
riguardo la gente che augura agli altri morte sofferenza e prolasso del colon
non capisco perché augurare brutte cose, non ha senso
cioè io personalmente auguro il meglio a tutti, anche i miei acerrimi nemici, non importa quanto male [mi] abbian fatto
perché augurare agli altri di soffrire non migliorerà le cose, anzi, al massimo può farli ulteriormente arrabbiare e frustrare
quindi io auguro sempre a chiunque di vivere felicemente, di comprendere gli errori che fanno, di diventare così brave persone eventualmente anche da riparare e di aiutare gli altri nel loro percorso
mi rendo conto che non è questa la via migliore ma in un certo senso spero che questo messaggio arrivi il più in là possibile
comunque ieri sera ho visto captain marvel al cinema
erano anni che non andavo al cinema
e anni che non vedevo un film, pure
ammetto mi ero un po' scordato di cosa significhi sognare, immaginare
Gio
07
Mar
2019
persone male
ogni tanto conosco persone o sento di persone che mi fanno stare male
intendo persone nate nel posto sbagliato al momento sbagliato, che sbagliano a loro volta di conseguenza
persone che eventualmente mancano tutte le chance di redimersi
non so, forse persone fatte male
la cosa che più mi fa male è che nessuno le aiuta, anzi, infieriscono
e loro reagiscono con odio, cosa devono fare, non esiste altro
e il ciclo continua, senza speranza
Gio
29
Nov
2018
ma una cosa buona una volta?
mi becco una network marketing tra capo e collo da amici
e ora devo uscirne in modo diplomatico
tra l'altro fa dispiacere vedere delle persone così
Sab
20
Ott
2018
come va
ero convinto di essermi sfogato a riguardo, ma non trovo il discorso
rimango convinto di averne scritto
non ho la forza di chiedere a qualcuno "come va", nel senso che è strano, è in un certo senso troppo
quando lo chiedono a me è spesso più una tragedia che altro, devo trovare un modo di rispondere
alla fine poi non me ne frega realmente niente (non sempre ma quasi)
se poi lo chiedo ho paura che la gente mi racconti una marea di cose, che mi faccia perdere tempo
eppure venir ascoltati fa piacere, lo so anch'io
mi sento una persona orribile a comportarmi così, e non riesco a capire bene il fenomeno
perché alla fine non mi importa di nessuno, e a nessuno importa di me, e non è così che voglio che vada
ma quindi dov'è che il processo va storto?
ogni tanto capita qualcuno cui sinceramente voglia chiedere com'è andata la giornata o il periodo
e comunque in realtà causa mia curiosità in genere più cose so degli altri meglio è
ma è una cosa mia, non è una questione di benevolenza o altruismo
anche se comunque io auguro al prossimo sempre il meglio, non desidero che nessuno se la passi male
Lun
10
Set
2018
io e la mia "passione"
forse dovrei parlare seriamente di questo a qualcuno
uso il computer fin da quando ero piccolo
alle elementari i miei amici erano manuali di programmazione e di sistemi, e così è andata avanti per tutta la vita
arrivato al politecnico ho avuto una crisi, ero stufo perché non funzionava mai niente, software e hardware
può sembrare una cosa da poco, ma allora non c'era internet, e quello era tutto per me, non facevo altro, letteralmente
passare le ore a capire come far funzionare le cose, solo per ritrovarsele rotte il giorno dopo
arrivato ad ingegneria informatica sostanzialmente non avevo più voglia di usare un computer (cosa tra l'altro collegata allo sfogo precedente del comprare lecitamente programmi e periferiche), e infatti smisi
quello che facevo al politecnico era sostanzialmente leggere (non più narrativa, finalmente, ma quello che volevo, e quindi filosofia, teologia, legge, manualistica, e altro ancora), e usare il pc al massimo per guardare film, fine
son andato avanti così per qualche anno, fino a che non ho trovato un lavoro
lì allora ho dovuto reincominciare a programmare, anche perché se no cosa facevo
di per sé però la crisi non è che sia risolta, non so bene in quale stato sono
il non sapere è un po' quello che caratterizza la mia vita :/
lo sfogo ovviamente riguarda qualcosa di più grande della sola informatica
riguarda la passione di una vita, se sia quella o no, se sia stata una mia scelta o no
magari anche se uno può avere la stessa passione per tutta una vita
e per carità, come maschio mi viene in mente qualcosa che sicuramente mi piacerà per tutta la vita, ma anche quella è stata vissuta in modo totalmente negativo quindi olè
l'informatica però non lo so... dipende appunto come la si vive; di per sé piacermi mi piace
niente questo è quello che volevo dire
non so bene cosa farne neanch'io, nel senso che vorrei fare di più, ma ci son ormai così tante complicazioni tutte assieme che non so da dove cominciare (cominciare?)
Dom
02
Set
2018
non spargo odio
spero che questo sfogo sia mal interpretato il meno possibile
il tema è un musicista, un insegnante, una persona che con cui ho avuto a che fare e con cui penso avrò ancora a che fare
è una persona ammirevole, finalmente vedo uno che ci sa fare coi bambini, così dovrebbe essere ogni insegnante
inoltre è uno che si sbatte, organizza, gira, è molto appassionato della sua materia e degli strumenti che conosce; fa anche compravendita, anch'io ho preso qualcosa da lui
dove sta il problema
sono andato a lezione da lui per un po', all'inizio non ci avevo fatto troppo caso, tutto sommato io sono io
però avevo già visto quel tipo di gentilezza e quel modo di affrontare gli eventi -- belli e brutti
son arrivate poi certe frasi a cui non avevo dato troppo peso, nel senso non vi attribuivo tutta questa importanza
poi ho visto il suo profilo facebook, e lì diciamo era piuttosto innegabile il suo "schieramento"
sostanzialmente è cristiano, tanto cristiano, e in questo è senza troppi problemi omofobo e tutti gli altri connotati negativi dei rami più conservatori; nota: non ho specificato cattolico
quindi si lancia in certe affermazioni che posso dire m'abbian fatto accapponare la pelle
mi sono parecchio dispiaciuto, cioè è una persona che fa tanto per gli altri, e sicuramente gode del mio rispetto, sia in ambito musicale che scolastico, e ha tanti altri lati positivi, ad esempio il cercare di tirare fuori il meglio dalle persone... ma questo non ci voleva proprio, è stata una botta
Sab
25
Ago
2018
ciera una volta
vorrei formulare nella maniera più completa possibile [considerati taluni limiti di tempo] un pensiero che in passato ho accennato/cominciato più volte
una delle cose che mi spiace non aver compreso nel periodo scolastico elementari/medie/superiori, e forse università, sono i maestri/professori/docenti
il fatto che siano umani, persone con attitudini, preferenze, hobby... una vita, diciamo
sentivo parlare altre persone di 'particolarità' riguardo i loro insegnanti (in genere in maniera negativa), o comunque di "cose"
io non lo so, vivevo la cosa in maniera distaccata, cioè la persona dall'altra parte della cattedra dice di fare qualcosa, fine, non è che sia possibile discuterne o altro
e invece ovviamente non è così, non è che i loro 'ordini' arrivino "dall'alto", incontestabili e assoluti
questo secondo me mostra due problemi di fondo, il più importante è il fallimento dell'istituzione scolastica, credo, o dei professori stessi, nella loro inabilità professionale
questa non vuole essere una critica nel senso che siamo tutti nella stessa barca, loro erano pessimi insegnanti e io ero un pessimo studente, è più una constatazione, una realizzazione
per tanto tempo ho pensato che avrei anche potuto fare l'insegnante in modo da provare a dare almeno a qualche studente un professore migliore dell'offerta attuale; non so se effettivamente sarei stato migliore, però ho ancora contatti con persone che studiano, e vedo ancora grossi errori
incapacità nel rapportarsi (ma questo è complicato, punto e basta; le differenze tra alunni e personale scolastico sono enormi), grossi difetti nello spiegare, problemi nel programma... è una cosa di cui comunque a me importa; ovviamente queste questioni non appartengono a tutti gli insegnanti
altra cosa ovvia è che io noto le parti che conosco meglio e che mi riguardano; non sono di certo in grado di dare valutazioni a 360 gradi... questo non significa che non possa fare la mia parte
faccio un esempio, alle elementari degli studenti facevano il dito medio ad una delle maestre, fuori da scuola; lei non sapeva neanche cosa significasse questo gesto, in realtà
questo sfogo potrebbe diventare molto lungo
mi rendo conto che la quantità di informazioni da dare agli studenti sia enorme, e quindi non si può che tagliare qualcosa... e, di nuovo, tanta gente ha le sue opinioni da dare (o da infliggere), opinioni anche estreme per quanto mi riguarda
altro esempio: le maestre delle elementari non erano state in grado di capire che un compagno fosse dislessico
ma sulle mie elementari davvero c'è poco che è andato positivamente, prendere esempi da lì... diciamo che spero solo non rappresentino il caso medio, e procediamo su altro
altro esempio che mi dà fastidio, è stato quando alle superiori, corso di informatica all'istituto tecnico, ci vengono a dire che per accedere al laboratorio di informatica dobbiamo comportarci bene perché è un lusso, non ci è dovuto
ora, posso più o meno capire le loro intenzioni, ma in effetti non è così; se non insegni ad usare un computer a degli studenti a) di informatica b) nell'era dell'informatica c) nella città dell'informatica, allora non stai svolgendo il tuo lavoro correttamente, fine
non puoi permetterti che degli studenti escano da lì senza esperienza su un pc
c'è poi il sempreverde rapporto col mondo del lavoro: è noto che la scuola non prepara al lavoro, ma una volta non era così e non deve essere ancora per forza così; le superiori mi sembrano già un periodo in cui è lecito introdurre genericamente cosa significhi lavorare nel senso di fare le cose bene, organizzarsi, gestire rapporti professionali... sono cose assolutamente non banali per certe persone, altre invece ci hanno già avuto a che fare e si trovano a loro agio, ma mi pare stupido lasciare queste cose al caso
comunque, riprendendo il discorso insegnanti
anche dal punto di vista loro, quando non c'è un rapporto chissacché profondo con gli studenti va a finire che diventano più freddi, meno interazioni, meno fiducia, meno opzioni, in generale meno qualità e meno benessere
questo purtroppo se non c'è nessuno a osservarlo, nessuno con una mentalità aperta e che possibilmente ha risolto queste problematiche, va a finire che rimane tutto così
tipo, alle medie ho avuto due professori con problemi di alcolismo (cosa stavo dicendo sulle elementari?...)
per me non so non significava niente, che ne sapevo io di cosa prova uno in quella situazione
ora, uscito dalla scuola da anni, ho frequentato qualche associazione dei 12 passi e ho potuto capire a cosa va incontro certa gente, cos'ha vissuto, cosa può aver passato; alcolisti, mangiatori compulsivi, nicotina, gioco d'azzardo, narcotici, e altri ancora, e posso dire di comprenderli molto meglio
ma all'epoca, 12~14 anni, sono strani e basta, uno non conosce famiglie distrutte, reputazione, sensi di colpa, ecc
un insegnante era la legge, non era possibile un'interazione, tutto o niente
quando arrivavo a scuola e non avevo fatto compiti o studiato per me non c'era rimedio, era tutto perduto, era un danno irreparabile
col senno di poi questa è una scemenza colossale; posso studiare e presentarmi un'altra volta, possiamo discuterne e trovare una soluzione, ci sono innumerevoli modi in cui possiamo risolverla
ma questo spiega quello che per me è forse il più grosso problema, perlomeno di ciò che è stato il mio rapporto con la scuola, mettendo da parte il mio problema a integrarmi
e cioè che questo atteggiamento è stato totalmente fallimentare, ma fallimentare al punto che in parte è stato più nocivo che altro
anche tralasciando i loro problemi a livello umano e personale, non so come si fossero preparate quelle persone per essere insegnanti, né so se magari fossero state "traumatizzate" dalle nuove ondate di studenti stronzi, non lo so... (inutile negarlo)
però non ne è risultato un ambiente in cui i prof riuscivano a trasmettere qualcosa, per dire, trasmettere la loro passione per la materia, o la passione per l'insegnamento stesso, o trattare gli alunni come esseri che - anche se hanno ancora tanto da imparare - comunque hanno un cervello per ragionare
son stati quanti, 13 anni di mortorio, di travagli, di paura, di attrito
se penso a quello che sarebbe potuto essere, cioè ovvio che c'è da faticare, ma dopo aver visto questo è facile immaginare come altre scuole possano produrre persone creative, persone in grado di competere, di innovare, ecc
e quindi sto valutando davvero quale sia il bilancio di questa esperienza, cosa mi ha davvero dato sia sul livello tecnico che sul livello umano, perché i rapporti umani erano zero, anche coi compagni, e quello che uso ora per lavoro l'ho imparato praticamente tutto nel mio tempo libero a casa
e il lavoro l'ho trovato grazie ad un amico, non grazie alla scuola
non lo so, qualcosa che non va c'è
ps da questi anni escludo l'asilo perché l'ho passato dalle suore
non penso meriti nemmeno una menzione dal punto di vista di un'analisi
qualche altro pensiero
È successo che un'insegnante, quella di italiano e storia, visti i miei problemi si fosse rivolta a me una volta quasi fuori dal suo ruolo e da un punto di vista personale, e questo credo sia l'unico esempio che posso portare.
Posso comprendere che un prof sia depresso dopo che il sistema [ndf per i complottari, questa vuole essere un'accezione molto leggera del termine] per cui lavora lo porta a formare studenti senza personalità, senza voglia di studiare, con cui non riesce a relazionarsi, e che statisticamente non saranno mai nessuno nella vita, e che quindi non porteranno né risultati né orgoglio ai responsabili della loro istruzione.
Riguardo passioni, ambizioni, e altre possibili connotazioni positive del corpo insegnanti, queste è possibile vederle di più probabilmente all'università, dove è più probabile trovare persone che fanno ricerca, persone che sono lì perché è bello esserci e perché sanno di poter dare qualcosa, e magari addirittura sono intellettualmente agili. La mia esperienza con le scuole precedenti a quella è per la maggior parte con persone che son rimaste a ciò che avevano imparato 20-30 anni prima, senza nessun interesse a progredire. Non sono nozioni per forza errate, ma eventualmente sono obsolete. Tutta un'altra cosa è una persona che sa rendere interessante la materia, arricchirla, e magari con cui si può discutere di piccoli progetti magari come interesse personale.
E simile al punto precedente è anche quello che vado ad elaborare, cioè l'apertura mentale di chi si prende l'onore e onere di tentare di inculcare qualcosa nelle zucche vuote e caotiche delle piccole persone di cui sta in compagnia per ore al giorno. Non è solo il bagaglio di esperienze personali che fa la differenza, ma anche il (quello che dovrebbe essere classico) confronto con realtà differenti e persone differenti, l'attitudine ad affrontare le situazioni con risoluzione, ecc. Perché dico questo? Spiegare una lezione è relativamente semplice, la parte complicata arriva quando uno alza la manina e dice "non ho capito". Lì non solo deve aver capito il concetto chi sta tentando di spiegarlo, ma è possibile ci sia il bisogno di formularlo in una maniera adatta al destinatario. Questo richiede il comprendere un minimo la sua visione del mondo, che può essere una tecnica, una umanistica, una artistica, e altre ancora. Senza aver preventivamente fatto esperienza con queste categorie non si può pretendere di ottenere il successo necessario. Da qui il discorso può proseguire quasi all'infinito. Basti pensare al dovere della pulizia di discorso e dell'onestà intellettuale, cioè fare ordine quando vengono messe sul tavolo opinioni randomiche o quando si affrontano temi con un importante livello di incertezza. O temi verso cui qualcuno è sensibile.
Ok, penso di poter finire di blaterare qui.
Dom
12
Ago
2018
piaceri e vizi
trovo incredibile e soprattutto impensabile che i minorenni abbiano potenzialmente accesso a sesso, fumo, droga, e alcool
Ven
20
Lug
2018
00000
tempo fa stavo cercando un dosatore misurato o qualcosa di simile, anche un cilindro graduato
ho cercato nei supermercati e nei centri fai-da-te con risultati medio-scarsi
arrivo in una farmacia, magari loro sanno anche solo indirizzarmi al posto giusto
chiedo se ne vende, il tipo mi guarda stavanito, non sa di cosa sto parlando
cioè sei farmacista e non hai mai visto un oggetto per misurare frazioni di litro?
dai i farmaci al kg? mischi le sostanze con il mestolo in un calderone?
tutto questo sfogo per dire che le persone che ad un richiesta mi guardano confuse mi danno veramente fastidio
le insulterei a sangue, non le sopporto
e già che ci siamo anche le persone che mentre sono per strada chiedi se hanno visto una cosa
invece niente, consapevolezza dei dintorni pari a 0
ma cosa stai guardando, gli uluc? cioè tre cose ci sono, persone, case, macchine... fine
possibile che tu non abbia visto niente di questo? cioè non so cosa potesse attirae la tua attenzione
ma guardarsi attorno mi pare abbastanza utile
boh
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