Gio
01
Nov
2018
Ricominciare la mia vita
Avevo una sola unica amica, e da pochissimo lei si decise si lasciarmi per un ragazzo appena conosciuto (che la friendzona e la tratta male, ma lei è cretina e gli sta dietro).
Da moltissime persone mi sento dire che sono una ragazza straordinaria e anche una bravissima migliore amica:
Sono gentile, altruista, sono sempre disponibile e do' consigli.
La mai ex migliore amica, per un periodo, era semplicemente simile a me. (Diceva che mi voleva bene, mi consigliava, ci divertivano da matte) ma, crescendo, divenne una tremenda stronza manipolatrice.
Ogni cosa doveva essere incentrata su di sé. Sui suoi capricci, i suoi desideri, e cercò di comandare su di me e sulla mia vita.
Da poco cercò di manipolarmi per farmi fallire e farmi bocciare APPOSTA ad un esame importante perché disse che si sentiva estremamente male (persino depressa), e niente, usò questa scusa (per carità potrebbe anche essere vero, ma non credo proprio che un depresso ti manipoli così) pur di farmi allontanare di proposito dallo studio.
Ovviamente non le lasciai fare nulla e, anzi, il Karma volle che venni promossa e lei abbandonò la scuola.
Dopo questo, cominciò a minacciarmi e ad offendermi. L'ultima volta che ci parlammo in poche parole si lagnava perchè non le stavo dietro mentre lei stava male (ps: lei non voleva andare da psicologi. Le ho consigliato uno psicologo perchè anche io sono stata altrettanto male per alcuni anni, la lei mi disse che non aveva bisogno dei miei "merdosi consigli") bla bla, e menomale si incazzò perchè non stavo a seguire i suoi capricci e ordini, così mi lasciò come migliore amica (dopo anni e anni di amicizia) perché -a detta sua- il ragazzo la capiva più di me.
Povera.
dunque, mi ritrovai senza amici perché lei me li fece allontanare tutti , facendo l'aggressiva gelosa.
Ora sono da sola, ma almeno cerco di superare la cosa parlando con vecchi miei compagni di scuola, sperando di riuscire a ricostruirmi una vita sociale. Mentre lei, appena qualche Oretta fa, mi ha chiamata solo per ridere di me pensando bene di farmi uno scher zo telefonico (e la cogliona non si aspettava di venir riconosciuta dalla sua voce e dal suo numero)Con di sottofondo la voce del coglionazzo di cui lei è innamorata.
Tesoro, io a differenza tua sono autonoma. Tu non sai nemmeno prepararti la colazione e a farti una doccia con sapone.a 20 anni. Andiamo. E poi tra noi due (io 18, lei 20) ero l'unica matura, dato che la mia " amica" si comportava da 15enne trasgressiva -a fingersi ubriaca per poter urlare e ridere in strada per puro gusto di aver attenzioni- con manco metà bicchierino di birra ANALCOLICA.
Coglionazza, ormai siamo entrambe sole. Ma almeno io so recuperare le amicizie. Tu rimarrai sola per sempre con quella stupida tua mania di essere la "povera stella". Ah, comunque il ragazzo di cui ti sei innamorata ti vuole solo per trombare -e nel caso- lasciarti da sola con un bambino da accudide. Ma tu sei idiota, dunque non ti importa nemmeno di questo.
Mi spiace, ma dopo anni di tuoi scassamenti di coglioni, urla, minacce e decisioni prese da te per cose mie, se rimani incinta per tua voglia di cazzo non chiamarmi. Male ti abbandoni come hai fatto con me. Io vivo la mia vita e non mi sono mai sentita così libera con te dietro :)
2 commenti
Sono la sfogante...ecco qui tutta la storia dal principio:
Siete liberi di non crederci, ma ecco com'è la storia(dato che, ovviamente, non posso aspettarmi che persone sconosciute possano credermi, senza conoscere la storia di me e della mia ex amica):
Io e lei, come scritto in precedenza, eravamo molto simili.
Entrambe timide, gentili, alla fine avevamo stretto amicizia per via del bullismo (entrambe prese di mira nella mia classe). Ci eravamo ripromesse entrambe a non avere "amici" perché così avremo risparmiato di venir -come ogni anno- derise da false amicizie.
Qui tutto ok, i primi anni erano veramente stupendi; uscite, andate insieme in piscina, a feste, compleanni...io avevo imparato ad essere più aperta e lei idem. La pecca di lei, però, è che proviene da una famiglia molto distaccata. (Madre sempre lavorato, lei è cresciuta dalla nonna che la viziava parecchio, non ha un padre), dico questo perché qui inizierà tutto:
Lei è figlia unica, sempre stata viziata. Al primo capriccio, ecco qui l'oggetto o la risposta desiderata. E questa sua abitudine se la ritrova anche ora (dai 15 anni ai 20, cioè la fine della nostra amicizia).
Per lei "i soldi sono tutto"...si comportava certe volte da bambina viziata (per esempio, se lei voleva bere l'acqua gassata, si sarebbe messa ad urlarti contro, o a insistere tutto il giorno pur di saziare questo suo desiderio di acqua gassata). E aveva anche il vizio di rubare i soldi alla nonna (e guai se lei le chiedeva soldi. La nipote la mandava a cagare. Grandissima ingrata.)
La mia famiglia vide questo suo cambiamento dal 4 anno di amicizia, cercarono ogni volta di allontanarci. mentre io all'inizio credevo di fare solo la brava amica aiutandola con i suoi problemi (cercavo di alzarle l'autostima, combattere contro il bullismo, aiutarla a scuola perché lei aveva molte difficoltà nello studio), ma non mi accorsi mai che lei si stava approfittando di me (E ora che è finita la nostra amicizia e riguardo il suo comportamento, me ne rendo conto anche io).
La famiglia di lei in pratica è sempre stata assente. La madre, una brava donna, lavora sempre insieme al patrigno. Mentre la nonna...beh, diciamo che la nonna ha contribuito alla situazione della sua autostima. La nonna si lascia mettere i piedi in testa dalla nipote, dunque non c'è mai stato niente che potesse far smettere lei.
Negli ultimi 5 anni lei crebbe con altri tipi di mentalità, come ad esempio "il sesso è importante" (pur essendo vergine, non so come si sia tirata fuori questa sua idea), "Contano solo i soldi", credeva ciecamente alle catene di Sant'Antonio... Potete immaginare che tipo di persona è.
Cominciò, dopo essere entrate alle superiori, ad essere eccessivamente gelosa nei miei confronti.
Lei poteva parlare con chiunque, mentre io no. In pratica, la promessa di anni e anni fa riguardante le amicizie -che una persona normale avrebbe messo da parte- lei voleva che la rispettassi solo io.
Sennò, si sarebbe messa a fare mille domande su chi fosse la persona con cui avevo parlato e se fosse stato mio amico. Poi si sarebbe messa a fare la vittima, dicendo che io non la capivo, che lei è sempre stata abbandonata dalle amicizie.
Io le volevo bene, così non ebbi veramente "amici" in tutto il periodo in cui io e lei eravamo "migliori amiche" (esatto. Io avevo 13 anni e lei 15. E ora io 18 e lei 20. Fate il conto se volete). Non perché non volessi ma perché mi era impossibile, dato che lei mi faceva venire dopo i sensi di colpa per aver avuto conversazione con altre persone al di fuori di lei. Allo stesso tempo, in qualche modo pensavo che lo facesse per il mio bene...mi chiedo ancora come accidenti ho potuto pensarlo.
Poi, era anche lei che faceva di tutto pur di alienarmi e cercare di tenermi tutta per se. E io, volendole un bene dell'anima, mi fidai di lei.
L'anno scorso lei si prese una cotta per questo ragazzo (mai visto di persona, l'ha conosciuto via chat). All'inizio era una semplice cotta, qui tutto normale.
Io non sono tipa che si ingelosisce così facilmente, e anzi, per me poteva anche parlare con chiunque. Peccato che dopo lei cominciò a farmi capire che non le interessava più stare in mia compagnia (se chattavamo, non mi rispondeva nemmeno più. Cosa strana dato che da anni parlavamo di mille cose e dunque stavamo tutto il giorno a parlare; oppure, se mi invitava a casa sua si sarebbe messa al PC per chattare con lui, ignorando completamente la mia esistenza. Cercavo di parlare? Mi rivolgeva solamente un "Capito", e un " Ok". Poi tornava a parlare con lui). Mi dava fastidio, dato che dopo mi ritrovavo da sola tutto il tempo. Così chiesi spiegazioni (che poi, mi diede):
La cosa divenne esagerata dopo che lei mi confidò che lui l'aveva friendzonata, ma lei si autoconvinceva che lo facesse solo per farla ingelosire. Che secondo lei, lui l'amava veramente (lo so perché lei parlava sempre e ossessivamente di lui e di ciò che facevano). Da conversazioni normali divennero chiamate erotiche, e (sempre a detta della mia ex amica) entrambi trovavano piacere. Lei era follemente innamorata di lui, mentre lui la usava solo per masturbarsi.
Lui era un tipo di ragazzo che mette pene in ogni buco (la mia ex amica - A. - me lo disse, ed erano parole di lui - R. -) e non vuole relazioni serie. Le disse direttamente che lui non provava niente per lei, ma poi le rivelò che lui era un Master (roba sadomaso, non mi interessa e dunque sbaglierò probabilmente qualsiasi cosa legata ad essa), e dunque A. Si mise ancora più in testa che le donne dovessero essere solo oggetti (esatto. Era in quei pensieri così). Mentre R. Ovviamente, si approfittava di ciò. Dunque A. Diceva a tutti (persino in strada) che R. Era il suo padrone e lei la sua troia. E lo diceva con tono convinto come se per lei fosse tutto normale. Si lasciava trattare da zerbino. E a me faceva infuriare perché lei veniva da me in lacrime che la trattava male, ma subito dopo ritornava a parlarmi di lui e di quanto lo amasse. Era diventato un circolo vizioso e non sopportavo più le sue lamentele.
Non mi sarebbe interessato niente di ciò che stava accadendo tra loro, ma era diventata insopportabile e impossibile di ignorare la cosa, dato che più di una volta lei si è messa a masturbarsi anche quando ero presente. E una volta (ultima volta nella quale dormì a casa sua) fece una chiamata erotica con me vicino a lei senza nemmeno un po' di pudore. E il suo comportamento così malato uscì fuori dopo aver conosciuto questo R.
Era diventata tutt'altra persona. E dopo che cominciò ad asuefarsi della persona di R, lei cominciò ad essere ancora più stressante.
Comandava sulla mia vita ancora di più (cominciò a spiarmi sempre il cellulare, le chat, qualsiasi cosa che mi facesse interagire con l'esterno), cominciò a chiedere ai miei familiari cosa facessi, dove andassi ecc... Così potesse sapere dove ero, o dove andavo.
Se stavo male, non veniva mai a trovarmi e buttava giù qualsiasi scusa.
Se stava male, io dovevo correre da lei. Subito. Sennò mi avrebbe minacciata e offesa.
Riprendendo la parte del suo modo di fare manipolatorio, lei usava sempre i sensi di colpa per farsi fare qualsiasi cosa.
Non solo la mia famiglia se ne accorse, ma anche i miei professori a scuola. Cercarono di parlarne con la madre di A, ma non ebbe nessun riscontro. Anzi, all'inizio -come ho detto- io credevo stessero cercando di farmi in qualche modo soffrire (sì, ero così stupida. Pensavo che mi volessero costringere a fare amicizia con chiunque) e stessa cosa pensò la madre di A.
Essendo per me Novembre un mese di esami importanti, A. Decise bene di dire agli ultimi giorni di Ottobre che era depressa.
Essendo molto stressata per via degli studi, consigliai semplicemente di andare da uno psicologo. E lei mi disse: "No. Non sono malata mentale. Non ho bisogno degli psicologi, che sono solamente delle sanguisughe, che ti ciucciano i soldi.", le chiesi allora che intenzioni aveva, dato che lei aveva appena detto che era depressa. E lei, in breve, disse che per aiutarla a riprendersi dovevo abbandonare la scuola.
Cioè. Seriamente.
Le risposi male. Ovviamente non posso abbandonare ora che sono occupatissima e ho l'esame di maturità alle porte. Ma lei cominciò ad offendermi e a dirmi che se non fosse stato per la mia cocciutaggine, lei non mi avrebbe mai lasciato finire gli esami. Perché lei non voleva. Punto.
Discussioni su discussioni, lei finalmente capì che non ero più la bambina di prima. Che ora sono grande, e ho un cervello e delle idee mie. E dunque, pensò di lasciarmi come migliore amica.
Ora, spero di aver chiarito alcune domande...grazie per aver commentato, comunque :)
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mi sembra un racconto troppo sproporzionato, la sfogante è semrpe gentile e premurosa e la sua ex migliore amica è la reincaranzione di satana,
è ovvio che è di parte dato che è scritto da una delle due ma non mi sembrano molto attendibili le due descrizioni, ne quella della sfogante ne quella della ex amica