Lun
03
Set
2018
Luci sull'oceano
Girovagavo per Galway alle prese con una nuova realtà.
Ero in viaggio, libero, occhi avidi di novità. Perso fra le strade irlandesi, decisi di fermarmi in un pub per inaugurare l'inizio di quella che sarebbe stata, a mia insaputa, una meravigliosa avventura.
Lì ci siamo conosciuti, in quella bettola di pub nascosto alle masse turistiche. Si veniva travolti dalla gioia di vivere del mondo, i musicisti si scatenavano in un angolo, qualcuno ballava, la barista ti chiedeva sorridente cosa volessi bere.
E noi?
Due viaggiatori solitari del Bel Paese che per puro caso si incontrano in un pub di Galway. Erano solo 10 minuti che ridevamo come due matti, eppure mi sembrava che ti conoscessi da una vita, come se avessimo già fatto quel viaggio insieme. Più ti guardavo negli occhi, più ero convinto di quel pensiero. Più mi innamoravo.
Ci rivedemmo la sera per andare a ballare il folk irlandese sempre in quella bettola, la quale dopo le 20 diventava il centro d'Irlanda. Ballammo per ore, ci interruppe un bacio, leggero, innocente, senza scopi. Momenti di un'intensità tale se ne vivono pochi.
A pub chiuso andammo a sederci sull'oceano. Le luci del centro illuminavano il cuore della città, qualche ubriaco perso cantava , qualche porta si spalancava all'improvviso facendo scappare un paio di secondi di musica dal vivo. Tutta quella vitalità, quella luce calda, quei volti in crisi mistica travolti da una felicità riscoperta lasciavano man mano il posto ai suoni della sottile pioggia che cadeva di traverso e del grande oceano che tormenta quelle coste.
Ci sedemmo dunque, e parlammo. Parlammo di cose meravigliose, del futuro, del passato, delle scarpe scomode e di quella nazione che sotto la sua aria umida, grigia e ventilata, nasconde un caldo cuore pulsante e vivo, capace di farsi ascoltare dai viaggiatori e di intontirli.
L'allegro caos della città si sentiva da lontano contrapponendosi con i suoni selvaggi delle scogliere e di qualche gabbiano insonne. Iniziai ad avvertire che la scintilla stava per diventar vampa.
Decisi di non innamorarmi di lei.
Anzi, me lo imposi. Volevo godermi gli attimi di quel viaggio per come venivano. Eravamo due viaggiatori con dimore distanti, sapevo che una volta tornato sarei caduto in preda ai tormenti della lontananza.
Oramai era notte fonda, i pub avevano chiuso. Un turista cercava di tornare sui propri piedi all'albergo, i musicisti di strada fumavano insieme dopo una jam session durata un giorno intero.
Arrivammo al bivio che separava le strade delle nostre sistemazioni. Ci guardammo negli occhi per un po', forse per un minuto forse per un'ora, non saprei. Un abbraccio e mi disse: "Il mondo è piccolo, riusciremo a rivederci, volendolo. O forse casualmente".
Il giorno dopo avevamo tanta strada da percorrere, chi in una direzione, chi in quella opposta. Avevo già ripreso a camminare quando le dissi, girandomi "Beh hai ragione, il mondo è piccolo... ma anche tondo! Prima o poi due direzioni opposte si incrociano, e questo è un fatto!".
Lei rise, e riprendemmo a camminare.
7 commenti
Wow,bello...
Sembra una fiaba...ha un che di magico.bravo.
I vostri passi percorrono ancora lo stesso cammino?
Dimmi di siiiii!:-)
https://youtu.be/70XpYnnmuZ0
Da una settimana sentivo un silenzio rumoroso.
Ecco vedi? E' così che si scrive uno sfogo, complimenti :).
Tars
eh no
non avrei dovuto leggerti
non questa sera
SiLaDoMaQuiNo
Mi fa piacere che ti sia piaciuto! Che dire, mi è venuto di getto, dovevo assolutamente scriverlo a qualcuno, oltre che sul taccuino di viaggio. Bellissima quella canzone, una volta mi metteva molta malinconia. Ora invece mi rende felice perchè mi ricorda quest'ultimo viaggio nelle verdi terre d'Irlanda. Non lo dimenticherò mai.
Anche Galway Girl (quella tradizionale, non la nuova) , sarà pure uno stereotipo ma ascoltarla dal vivo in quel pub con quella ragazza mi ha fatto sentire pazzo di vivere dopo questi ultimi anni abbastanza "bui".
Anonimo, Innominato ed Acerbis
Anonimo delle 18:57,
è l'Irlanda. E' lei che rende tutto magico, non so come faccia. E' l'unico paese (dopo il nostro ovviamente) che ti fa venir voglia di ritornare non appena sali sull'aereo per l'Italia...per le strade c'è un'atmosfera incredibile, la vita scorre con un'energia immensa.
Ci siamo scambiati i contatti ovviamente, e si, ci rivedremo. Ma sai, io sono uno che si innamora facilmente non appena avverte un profondo feeling, una somiglianza. Ci sono già passato, non volevo rovinare quel viaggio, non volevo tornare a casa malinconico. Desideravo avere un dolce ricordo di quei giorni senza rimuginarci sopra. Fortunatamente ci sono riuscito...come dire ,ogni viaggio da e toglie qualcosa. Parliamo la stessa lingua ma abitiamo fin troppo lontano, ho preferito "razionalizzare" (e sono felice di esserci riuscito per la prima volta in vita mia!)
Innominato ti ringrazio! Desideravo scrivere su carta quell'episodio, così, di getto!
Acerbis, mi dispiace molto che ti abbia turbato
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