Sab
13
Set
2014
accidia, portami via.
Sono anni che vado avanti tra pc, televisione, a imbottirmi di schifezze e a trascinarmi nei continui propositi e negli eterni rimandi delle cose da fare. Dalla morte di mio padre, quando avevo 8 anni, ho perso ogni entusiasmo nel fare le cose e sono dventata molto rinunciataria. Ci siamo trasferiti in un brutto posto per stare vicino ai nostri parenti, ho perso la mia migliore amichetta delle elementari e la mia città. Avevo otto anni e mezzo. Ora ne ho venti e non so cosa sia successo in questi anni. Mi sento lesa nel profondo, da qualcosa che è andato degenerando fino alla totale perdizione.. le esperienze di questi anni mi hanno segnato ancora di più. Non sono riuscita ad integrarmi neegli ambienti scolastici e universitari, nonostante io sia una persona aperta e tutti mi cercano per confidarsi...ma a quanto pare mi cercano solo per quello. Ho avuto delle comitive, ma non sono durate molto, per via di conflitti interni, da parte di qualcuno del gruppo, e io mi sono ritrovata a non sapere per chi patteggiare..avrei voluto semplicemente mantenere le persone unite. Avrei voluto avere un'amica del cuore. La mia vita è costellata di addii. Ho sempre cercato di dare il meglio, ma gli interessi delle mie coetanee, ( ragazzi, vestiti, trucco, uscite, moda, bellezza, televisione) mi impedivano di esprimere i miei ( letteratura, scrittura, paranormale, natura, animalismo, psicologia), allora sono sempre rimasta un po' marginale. Inoltre sono stata vittima di bullismo a partire dalla quinta elementare, dopo il trasferimento, quando non conoscevo nessuno. Mi sono appoggiata a una ragazzina, alle medie, che però aveva un pessimo carattere. Era molto permalosa e litigavamo spesso per colpa sua. Io mi sono fiondata su di lei perchè era l'unica ad avermi concesso di entrare nel suo mondo e per stare con lei ho sbagliato indirizzo al liceo, invece di seguire le mie più profonde passioni, sono finita allo scientifico e questo ha contribuito ad emarginarmi e a farmi perdere interesse su tutto. Il posto in cui vivo non mi permette di godere di parchi, campi di calcio o piste di pattinaggio e quindi il mio rifugio sono sempre stati i libri o il computer e questo mi ha fatto sentire in carcere. Ho perso la voglia di alzarmi dal letto in mancanza di stimoli. Ho sempre mantenuto la scrittura fortunatamente, ma anche quella va smagrendo durante le giornate passate a ciondolare dal letto, alla poltrona, alla sedia del tavolo da pranzo. Ho impiegato sei anni per uscire dal liceo e due per conseguire il foglio rosa. Adesso dovrei già essere al terzo anno di università, perchè ho fatto la primina, avevo voglia di imparare ed ero molto emozionata di cominciare a studiare, ma sono ancora al secondo anno con cinque esami del primo ancora da saldare. Non sono mai riuscita neanche a dimagrire e persino le cose che più mi piacciono , le rimando a chissà quando. Sono in crisi perchè mi addormento con buoni propositi e mi sveglio sempre tardi e concludo la giornata con un nulla di fatto. Il mio ragazzo mi supporta, ma con lui ho un rapporto difficile e questo mi butta ancora più giù, perchè ha cominciato a soffocarmi alla minima ricaduta me lo fa pesare tantissimo. La mia famiglia è così lacerata... mia madre , rimasta sola, ha dovuto occuparsi di tutto ed è stressata e soffre di nervi. E' molto isterica e io sono cresciuta fra le urla sue e i problemi di mio fratello, che, avendo qualche rotella fuori posto, crea un sacco di problemi alla famiglia. E' tutta l'estate che non si lava e mia madre non si decide a cacciarlo di casa. Anche lui è accidioso e molto peggio di me. Ci sta rovinando la vita e io lo odio sempre di più per quello che sta facendo a mia madre. Sento di aver smarrito la strada e non so più che cosa fare... mi sento oppressa da tutto e non ho più neanche il coraggio di alzarmi per cambiare le cose. I miei successi, rari, universitari, dovrebbero farmi gioire, ma poi ricado nella solita coltre di immobilismi sterili e inutili che imputridiscono la mia patetica esistenza, fino a farla marcire definitivamente.
11 commenti
Non puoi pensare al futuro se non sistemi il tuo passato.
Anche se in situazioni del genere avresti bisogno di qualcuno che ti stimoli piuttosto di uno che ti compatisca, voglio però dirti che è normale sentirsi così, questi fatti ti hanno segnato, e la situazione in casa e la difficoltà nella tua relazione completano il quadro, e capisco quando la buona volontà e gli slanci di positività non bastano a niente.
Però così non va bene, e capisci da sola che se non cambi qualcosa, la tua situazione andrà peggiorando.
Prova con piccoli passi, con piccole cose come dice l'anonimo18:04.
Disegna, scrivi(che hai detto che ti piace), fa uscire qualcosa dalla tua testa, sperimenta, fa bricolage, prova ad aiutare tuo fratello come esperienza anche per te stessa.
Sei giovincella ancora, dai!
Riconosco svariati elementi della mia vita. Probabilmente qualche amico decente non ti farebbe male, anche solo per vedere che esiste una persona a questo mondo che bada agli altri.
Se fai qualcosa per te vedrai che sentirai la rincompensa.
Anonimo delle 18:04, splendido, splendido intervento. Non è solo un consiglio, ma un modo di affrontare la vita, perché a tutti può capitare in un periodo della vita di cercare il momento giusto per un nuovo inizio. Da tenere sempre a mente.
Conoscendoti sfogo dopo sfogo ho notato una cosa:Tuo padre e morto che eri piccola e il tuo uomo ha 10 anni più di te.
Ci stai male ma ci resti perché senti di amarlo...accetti che ti schiacci un po facendo anche la parte del padre perché dici di amarlo...lo sai che tutto questo non è un caso,cara?
Non è che il tuo amare lui è dovuto alla mancanza di una figura paterna che hai avuto?
ti ci vuole uno psicologo, non hai accettato,il dolore per la perdita di tuo padre e ti sei rinschiusa alla vita per 12 anni, fanne passare qualche altro ancora e sarai tagliata fuori da tutto, dal mondo del lavoro, dalla scoperta dell'amore e dalla frequentazione delle amicizie. vivi ma è come se fossi morta, devi trovare uno psicologo che ti faccia vivere il dolore per la perdita di tuo padre. accettando quel dolore e quella perdita potresti provare a vivere.
dissociazione traumatica
Anonimo, il tuo commento mi ha fatto venire la pelle d'oca :) Grazie
I vostri commenti mi fanno capire che ho davvero molte cose su cui riflettere.
paldruc
son messo più o meno come te passo le giornate tutte uguali in casa tra pc, televisione, play 3 e rimando anche io sempre tutto. Non ho amici e non non son mai stato fidanzato. Non ho idea di come aiutarti perchè ci son dentro anche io, ma ti consglio uno psicologo credo che se continui così non può altro che peggiorare e farti venire depressione o altre cose. o magari trovare qualcosa che ti appassiona e che ti piace fare, che puoi conoscere altre persone e sentirti parte di qualcosa. So che è inutile quello che ti ho detto infatti anche io continuo a far niente tutto il giorno, ma non trovo altre soluzioni.
Più che altro dovrebbe andarci tutta la famiglia.
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Non e' patetica
Non e' una patetica esistenza perche' e' uno stadio che puo' permetterti di diventare forte, per quanto impossibile possa sembrare. E' difficile fare il primo passo. Qualcosa ti trattiene sempre, ti immobilizza, ti toglie l'ispirazione. Tu aspetti l'ispirazione a lungo e questa non arriva mai. Parti da una cosa soltanto. Da un giorno solo. Da un pasto solo. Se sei al computer, questa volta usalo per consultare una ricetta salutare o il riassunto di un libro che devi studiare. Vivi un giorno, uno soltanto, come un soldato. Doccia fredda per darti una scossa, una decina di addominali e poi metti in ordine la tua stanza piu' che puoi. Butta via tutto quello che e' di troppo. Sara' faticosissimo e ti sentirai stanca, ti annoierai e ti verra' da piangere, consideralo necessario. Perche' poi ti sentirai tanto meglio di quanto credessi. Non importa a che anno dell'universita' sei e quale orribile situazione ti circonda, quale dolore ti affligge. Non farti inghiottire dal male, perche' il male non serve a niente e a nessuno, tutte queste energie perse nel dolore si perdono nel vuoto e ci sono cose nel mondo che non potrai mai cambiare. Solo per oggi, non rimandare. Fallo tante volte, non permettere al tuo cervello di pensare se non alle cose che devi studiare o a quello che dovresti mangiare o fare per te stessa. Quando i pensieri si insinuano, scacciali con un calcio. Tieni duro. Nessuno sforzo e' inutile. La sofferenza invece, quella lo e'.