Mar
08
Mag
2018
Avere nulla per un cervello
È da fin troppo tempo che mi trovo in questa situazione e spero di non essere l'unico. Da alcuni anni mi trovo leggermente diverso rispetto il ragazzo che ero solito essere. Non ho ancora capito se sono io ad essere cambiato oppure il mondo a me circostante... Forse l'aggettivo asociale mi identifica al meglio; non ho amici, non esco la sera e non do retta ai social e roba varia. Ci ho provato fin troppe volte, cambiando gruppo sera dopo sera ma alla fine ho avuto la conferma che i ragazzi (e ragazze) là fuori sono troppo stupidi, maleducati e scortesi con tutti, che pensano solo a fare i grandi bevendo o fumando, mettendosi in pericolo per nulla. Forse sarò brutto, forse sarò troppo "studioso" per loro ma pian piano questa cosa mi sta facendo del male.
Non esco da 4 anni e a breve farò 18 anni (inutile dire che non farò alcuna festa). Mi sembra di vivere solo quando vado a scuola ed inizio a preoccuparmi per la fine della scuola e l'arrivo dell'estate (la quinta chiuso in casa)
Cosa starò sbagliado? Alcune volte darei tutto per vivere anche un solo minuto della loro vita spensierata.
3 commenti
Lo sport, lo sport, il volontariato, il volontariato,
Non hai sbagliato niente, il tuo essere probabilmente un ragazzo sensibile e sveglio ti ha portato a vedere il mondo come da dietro un vetro. Giustamente, dopo anni, ti chiedi come se ne esce. Credo la soluzione potrebbe essere usare quella stessa sensibilità e acutezza non per osservare ma per vedere e sentire, entrando realmente nel contesto che ti circonda e in cui vive anche chi stai guardando. Capisco che ti sconcerta percepire i tuoi coetanei come quelli che pur di fare cose da grandi rischiano e trasgrediscono in modo sgraziato :-) La cosa buffa è che ogni fase della vita la affrontiamo così, in modo sgraziato e spesso non privo di rischi...Poi quando finalmente troviamo tutte le mosse giuste ecco che ne arriva un'altra di fase alla quale non siamo pronti e ci tocca destreggiarci da capo un'altra volta. I bambini attorno a un anno di età si lanciano nella grande e pericolosa impresa del voler camminare. Corrono rischi, si fanno male ma on si danno mai x vinti :-)..di sicuro non spendono nemmeno un pensiero su quanto potrebbero apparire scoordinati o chiassosi da fuori e in tutto ciò sono bellissimi <3 Se invece ragionassero con la testa di un adulto troverebbero sicuramente tutto ciò spericolato e lascerebbero perdere in partenza. Credo il bivio ci sia in ogni fase della nostra vita. Destreggiarsi? oppure restare intrappolati in una sorta di limbo e limitarsi a ragionare ed osservare gli altri in modo composto e saggio. L'unico sbaglio che dovresti veramente temere è la paura di sbagliare. Sarebbe come fermarsi sul ciglio della strada e invecchiarci stando seduti.
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Siccome mi ritrovo a 100% in tutto ciò che hai scritto (io non festeggio il mio compleanno da 6 anni), ti offro la mia solidarietà. Vorrei dirti di più, ma non ho ancora trovato soluzioni ai drammi che ci affliggono.