Lun
28
Ott
2019
Tempi morti
Nei film non ci sono tempi morti (citaz. Radio Freccia, 1998)
Invece nella vita sì.
E appunto, i tempi morti mi preoccupano.
Sono una persona che vuole cambiare il posto dove vive.
E non posso andarmene senza una lira.
E allora il meccanismo l'ho avviato: divisione giudiziale dei beni immobili ereditati. Avvocato, spese, tempi morti.
Con la speranza di sopravvivere a tutto ciò, non soffrire troppo, non aspettare troppo, arrivare in fondo sano e salvo.
Il tempo è cosa preziosa.
Qui non ho una vita piena e sto invecchiando. C'è un sacco di tempo perso nella mia vita. Belli i miei 30 anni. Non bellissimi, però ero ancora in gioco. A 50 è più difficile.
Fatto sta che non riesco a immaginarmi una vita soddisfacente nel posto dove sono nato, né posso partire e aspettare altrove la risoluzione della questione giuridica.
Quindi tempi morti.
Dal paio di coglioni che mi sono fatto a ripetere le stesse cose e non farne altre, che qualcuno potrebbe chiamare depressione, ma non lo è perché ha motivazioni tangibili, per cui continuo a chiamarlo "sconforto" oppure "par di coglioni" ho sviluppato tutta una sindrome che chiameremo dell'annoiato (sindrome= più sintomi relazionati fra loro).
La sindrome dell'annoiato è invalidante, assomiglia alla depressione ed è stata descritta da alcuni pazienti come "voglia di non fa una sega", "sto tutto il giorno su internet", "ho la casa un po' sporca, ma sto aspettando il vicino che mi presti la pala e poi pulisco il pavimento".
Altri sintomi: pseudopace dei sensi con dismissione dell'esercizio della masturbazione in solitario, e una sospetta eiaculazione precoce non ancora verificata ma temuta (il mancato esercizio del coito peggiora le mie prestazioni, che di solito si regolarizzano e sono di tutto rispetto quando ho rapporti sessuali frequenti).
In positivo ci abbiamo un buon sonno, alzabandiera regolare, stress dimezzato da quando mi dedico al riposo. Una diagnosi più seria direbbe che soffro di disturbo da stress post traumatico, e ho fatto dei bei passi avanti nello smaltimento dell'accumulo del sonno perso, le incazzature eccetera.
E con un quadro così sconfortante come si fa?
E poi c'è il mio cuore deve amare e mi manca l'amore, quindi c'è pure frustrazione ai piani alti. Non di solo pane vive l'uomo.
Sopravviverò?
A questo punto dovrei ricordarmi della mia amica, la Maga. È una sciroccata che la conoscono tutti in paese, però ci ha il sito internet e allora la gente che non la conosce e trova il sito internet crede che sia una cosa seria. E lei quando la incontro mi dice di non preoccuparmi perché io sono un Essere di Luce, e allora non c'è problemi, prendo l'energia dal sole.
Nel frattempo la Maga è in Marocco, c'è un Tizio che la finanzia e poi ci ha una baby pensione e va in c*** a tutti.
Invece io non arrivo a fine mese e non ci ho voglia di fa una sega.
Ma secondo voi cosa può fare un poveromo?
L'unica è affrontare i tempi morti.
Siete conformi?
11 commenti
Sono conforme. Però secondo me o la vivi bene questa attesa o prova a svoltare prima di scappare con i soldi. A 50 anni la vita comincia, non finisce e purtroppo dipende tutto da noi. Comincia da te e dalla tua casa, è inutile lasciarsi andare in attesa di una donna. Mi sembra uno spreco perché secondo me sei veramente un Essere di Luce, ma è uno spreco che comprendo anch'io. Stai su, hai una mente brillante,non la buttare via. In un lampo si arriva ai 60 e ci si sente da rottamazione completa,cazzo che angoscia sta vita.
Concordo, più che divertente l'ho trovata ironica e cotta a puntino. Sai cosa mi ha fatto venire in mente? In apparenza non c'entra niente, ma un po' la sigla di fantozzi, "Sveglia e caffè, barba e bidet". Secondo me quella canzone trasmette molto bene la noia dell'impiegato, perfino più della canzone "la noia" di Vasco, che ha un'apertura diversa, un respiro più orizzontale, nonostante dichiari che l'infinito finisca qui, eppure la melodia stessa spalanca l'infinito.
Ora, a quanto pare la tua noia non è né quella di Fantozzi, da impiegato, ne quella infinita di Vasco, cioè quella della creazione,dell arte, della creatività. Anche l'arte spesso è pura noia, è incapacità di vivere una vita piena, è un ripiego, eppure finisce con il connettere al divino o Comuqnue con L universale.
Tu però hai descritto un terzo tipo di noia, ancora diverso dalle precedenti: ne Fantozziana né creativa, per cui non sei alle prese ne con una vita abitudinaria ne con una vita che in assenza di abitudini consolidate scade nel "genio e follia".
La tua noia è più simile a quella di un attesa in aeroporto o in stazione, in cui si ciondola pigramente, reputando quel tempo un tempo di attesa d altro e quindi di inutile tempo morto. A meno che non si faccia come nel film terminal, con lui che vive nell aeroporto, per tutti gli altri si limita a un tempo di attesa, di noia, di vago senso dello sperduto ma non troppo, per quello non è neanche definibile depressione.
Qui sta la differenza sostanziale:la depressione nasce da dentro,come un fiore malato e nero, mentre la sindrome da noia di cui parli tu viene obiettivamente da fuori, da una sequenza di vicende e circostanze che ci portano a! Poi magari anche tu ci metti del tuo, ci metti della pigrizia, o apputno ti ciondoli e culli in quella situazione, ma chi in una situazione di attesa penserebbe mai che so, di dipingere un quadro? O scrivere un libro? L'attesa ha una sua logica intrinseca, è fatta per non far nulla, ha proprio il sapore del tempo perso. Si magari se ne avessi voglia potresti approfittartene per occuparti di qualcosa, che so aprire il computer e sbrigare un vecchio affare, ma sempre in quella logica di noia e attesa ogni cosa assume una forma noiosa e inutile, richiuderesti il computer dopo un minuto.
Quindi devi farti una sola domanda: di cosa sei in attesa? Qual è questo aereo che stai aspettando? Nessuno si mette in attesa inutilmente, evidentemente c è qualcosa nelle circostanze esterne che ti hanno portato a pensare che questo è solo un tempo morto, un anello di congiunzione, un punto di snodo in attesa poi di.
Quale sarebbe questa "attesa poi di"? Baci
Auguri amico mio.
ciao
guardalo bene quel film c'è una altra grande frase più o meno alla fine del film che dice:
ho capito che se vuoi scappare da un paese con 100k abitanti significa che vuoi scappare da te, ma non puoi scappare da te nemmeno se andassi in capo al mondo.
non sono andato su internet a cercare la frase giusta, ma il senso è questo.
L'unica cosa che ti rimane da fare è crescere, fallo amico mio.
ciao ciao
50 anni di adesso sono come i 40 di ieri. Quindi direi che sei ancora in gioco. E poi l’età anagrafica nn conta nulla è come ci si sente dentro... comunque la tua maga non sarà una veggente ma una cosa l’ha capita veramente che sei di luce e la rifletti anche... non ti avvilire amico mio ...
dagliela una pulitina a casa 😉
Nella vita ci sono delle fasi di stallo, che possono durare anche molto a lungo. Siamo pieni di progetti, di idee, di entusiasmo, ma un ostacolo ci inchioda e ci costringe a aspettare per un tempo indefinito. Bisogna cercare di distrarsi e dedicare il tempo a qualcosa di creativo. Passerà più in fretta.
Anonimo dello sfogo ,
Sei OLDJOE? La tua storia è simile alla sua.L'età coincide,tutto si incastra a pennello con il suo vissuto.Perche' scrvi in anonimo ,Joe?
La Maga è la mejo.
Secondo me sei da troppo tempo in stallo in questa situazione, se non sei tu a trovare la forza di dare una svolta le cose potranno solo peggiorare.
Non pensare che quando lei non ci sarà più i problemi si risolveranno, perché lei non è la causa (quantomeno non l'unica).
Anche sul proposito di emigrare, scapperesti solo da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx (per rimanere su Radiofreccia).
Perdona le parole dure, rappresentano solo il mio punto di vista, ti auguro davvero di riuscire a trovare la tua strada, qualunque essa sia.
non ho capito il riferimento alla maga
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Sarai un pò depresso,annoiato,ma a me il tuo sfogo mi ha fatto ridere troppo,scusa non dovrei,ma nella tua insoddisfazione sai essere divertente.