Ven
10
Ago
2018
Un lavoro forzato
Salve, sono una ragazza di 22 anni. Volevo passare un'estate tranquilla ma ero assillata continuamente da parenti che dovevo trovare un lavoro. Combattuta tra il riposarmi dopo una triennale estenuante e il cercare lavoro, mi è arrivata una proposta che ho subito accettato. Purtroppo, ora, dopo 3 settimane, l'ambiente lavorativo mi fa sentire molto male. Ho continui incubi, penso solo alle situazioni che potrebbero capitare a lavoro e non sto bene neanche fisicamente, perché somatizzo. Oggi sono andata a ritirare il tesserino, con scadenza a dicembre, ma avrei preferito non averlo. Il mio problema è che sono molto insicura, e l'ambiente lavorativo in cui sono capitata è un continuo banco di prova in cui la gente maleducata non manca. Le responsabilità sono tante e molto è lo stress. Ora vorrei solo sparire e ritornare a quel giorno in cui ho accettato questo lavoro. Le mie colleghe dicono che è solo un'impressione iniziale, ma non hanno capito che ho accettato il lavoro solo per esigenze economiche e per non sentirmi dire continuamente di cercare lavoro. Non sono una sfaticata, ho fatto sempre tanti lavoretti...ma questo mi distrugge. Ho parlato con le colleghe e mi hanno detto che in caso potrei andarmene ad Ottobre, retrocedere. Spero che i miei non pensino che sia una debole, ma davvero, ogni volta che penso che devo andare là, sto malissimo.
3 commenti
Si, è un'esperienza che tutti vorrebbero avere ma la mia ansia incide sul lavoro, mi fa sbagliare in continuazione e non ne combino una giusta. Ho molte responsabilità e non posso fare certi errori. Ho deciso di lasciare il lavoro, a malincuore. Sto troppo male, vomito e piango ogni volta che devo andare. Io ci ho provato, mi sono messa in gioco. Però prima viene la salute mentale...
Ciao,
Secondo me hai fatto veramente bene.
Hai 22 anni. Hai fatto una triennale. Hai un mucchio di possibilità! Ti capisco, anche io sto come stavi te, ma io devo continuare per poter portare avanti il mio sogno...
Se bisogna seguire il ragionamento dei parenti bisognerebbe accettare QUALSIASI lavoro, basta che si lavora, no?
Ma non é così. Non é così. Seguendo il ragionamento di questi "parenti" mi sono ritrovato anche a fare una giornata INTERA di trasloco dal terzo piano per le scale per poi prendere 25€ a fine giornata. Questo é lavoro?
Il lavoro ci accompagnerà per tutta la vita. Passeremo la maggior parte delle giornate a lavorare e di conseguenza la maggior parte della nostra vita. Odiare il proprio lavoro sarebbe, di conseguenza, odiare la propria vita. Io, ora, odio la mia vita. Tu, se avessi continuato, saresti diventata come me.
La mia opinione non conterà nulla. Ti sto scrivendo da un telefono senza sapere niente nulla dell'altro, ma posso solo dirti questo: hai fatto bene!
Buona fortuna Anonimo, spero veramente che tu sia felice e che tu possa trovare un lavora che ti farà AMARE la tua vita.
Rimani
Fatti le spalle larghe, impara a desensibilizzarti. È un'esperienza che ti servirà