Gio

01

Giu

2017

Fa male rendersi conto...

Sfogo di Avatar di OdisseaOdissea | Categoria: Ira

Ho 25 e sono una ragazza che è cambiata molto nel tempo pur rimanendo la sognatrice che ero da bambina, solo che mi accorgo che, nella maggior parte dei casi, i miei sogni servono a fuggire dalla realtà.

Sono disoccupata, vivo in una famiglia con grosse difficoltà economiche, mio padre è venuto a mancare quando avevo 9 anni e ha lasciato mia madre, me e mia sorella piccola.

Mia madre è sempre stata violenta, anche prima della morte di mio padre, una persona debole che trova che il miglior modo di sfogarsi sia alzare le mani e urlare, cosa che ha sempre fatto su di me, meno su mia sorella perchè sono riuscita a proteggerla.

Non ne ho mai parlato da piccola perchè, nella mia ingenuità, credevo fosse... normale? Non so di preciso perchè sopportassi senza dire nulla; in realtà capitava che ne parlassi (con persone adulte) ma il tutto veniva sempre sminuito quindi mi convinsi che andava bene. Ora ne pago le conseguenze. Insonnia e ansia sono mie compagne da lungo tempo. Così ansiosa che all'età di 13 anni, mi venivano attacchi d'ansia e di panico non appena mi trovato in luoghi affollati. A questo ha contribuito l'essere sempre stata vittima di bullismo: alle medie venivo aspettata fuori, seguita e poi picchiata da ragazzi più grandi. Prima ancora, quando ero anche più piccola, venni picchiata da una ragazza con quasi il doppio della mia età.

In tutto questo nessuno mi ha mai detto che forse c'era qualcosa che non andava. Io, nella mia stupidità o ingenuità, prendevo e andavo avanti. Mi dicevo che forse era colpa mia perchè ero troppo debole.

Come scrivevo prima ho provato a frequentare le superiori ma i miei attacchi di panico mi impedivano di affrontare la ressa scolastica, in quel periodo non potevo andare nemmeno nei centri commerciali, o comunque in qualunque luogo affollato. Per cui non ho mai frequentato davvero le superiori. Ho provato per 3 anni e niente. Mi sono diplomata da privatista, studiando a casa.

Questo mi ha portata ad isolarmi sempre di più, perdendo così i miei amici di un tempo, un folto gruppo di persone che amavo ma che via via si sono separate, per vari motivi. Abituata a chiacchierare, ad avere persone con cui uscire, ora mi ritrovo sola, non stringo amicizia da non so quanto tempo, non perchè non voglia, mancano semplicemente le occasioni per approfondire rapporti troppo superficiali.

Nella mia "maturità" di questi anni, decisi di rivolgermi finalmente ad una psicologa... esperienza bruttissima. Mi disse che le colpe erano mie, che a tutti capitava di essere vittima di bullismo e che le mie erano solo scuse.

Minimizzò i miei problemi facendomi vergognare, non avevo più il coraggio di espormi. Così finì la mia esperienza con la psicologa. E così smisi di chiedere aiuto.

In tutto ciò mi rimane una grande voglia di riscattarmi, ma un immensa paura, delle persone, delle reazioni, di me stessa, del mondo. Questa paura la vedo riflessa tante volte nelle mie azioni, cerco di combatterla, molti miei conoscenti direbbero che sono sicura di me, altri addirittura convinta ma è solo una maschera dettata dal troppo orgoglio di mostrare quanto in realtà stia male. 

5 commenti

La psicologa è da denunciare e basta. Non c'è altro da dire a riguardo.

Perché anch'io ho subito bullismo, e alla psicologa che mi ha seguito non è mai saltato per la testa di dire che le mie erano solo scuse.

Sì, chi subisce violenza di qualsiasi tipo, è facile che cada in depressione. Molto facile. E, mi spiace dirlo, di solito usa il suo malessere come scudo perché di solito ha troppa paura di uscire allo scoperto e cercare di costruirsi una vita felice.

Quindi, per quanto mi secchi dirlo, sì, spesso un depresso usa il suo malessere come scusa per non uscire dal suo guscio.

Tuttavia, c'è qualcosa da dire anche a questo riguardo. Spesso, psicologicamente parlando, il depresso è carente di basi. Se tu agisci in un certo modo è perché pensi di non avere altra scelta. Se tu pensassi di avere alternative, faresti scelte differenti.

Mi spiego meglio: tu ormai sei chiusa nel tuo guscio fatto di tristezza e depressione. Ti è familiare. Non ti è più familiare l'idea di una vita serena e tranquilla. Per cui rimani lì dentro perché, per quanto male ti faccia, è comunque qualcosa che conosci. L'essere umano ha una paura dell'ignoto incredibile. Preferisce un dolore familiare a una felicità sconosciuta. Lo so, lo vivo sulla mia pelle ogni giorno. Ho un periodo felice, in cui mi sento in pace con me stessa, e nonostante tutto ho gli attacchi di panico, perché non ci sono abituata da diversi anni!

Capisco la tua maschera, è la stessa che ho portato anch'io, per tanti anni. E mi spiace veramente tanto per quello che ti è successo.

Ma pensala così. Sei più forte di quello che pensi. Comunque ne vuoi uscire. Dopotutto, sei andta da una psicologa. Hai scritto questo sfogo. Certo, come ho già detto, la psicologa è da denuncia. E se c'è un albo, è da radiarla. E se non c'è un albo, è da crearlo, per farla entrare e poi radiare. E comunque, per questo tuo problema questo sito non è il posto più indicato.

Ma hai volontà di venirne fuori, per quanto flebile. E questo è un bene. Quindi, contatta i tuoi vecchi amici. Ce ne sarà almeno uno con cui uscire e svagarti!

Cerca un altro psicologo! Non sono tutti delle teste di cazzo come quella con cui hai avuto a che fare! Coraggio, trova un'altra prospettiva!

Ce la puoi fare!

Avatar di CriseideCriseide alle 16:04 del 01-06-2017
In tutto ciĆ² mi rimane una grande voglia di riscattarmi, ma un immensa paura, delle persone, delle reazioni, di me stessa, del mondo.

L'intervento di Criseide mi sembra eccellente e lascia poco altro da aggiungere. Da parte mia, ti invito a non perderti d'animo, insistere con un terapeuta che ti aiuti ad uscire dal guscio nel quale ti sei rintanata e un po' alla volta riprendi i contatti umani (reali)  con amici e conoscenti accettando ciò che possono offrirti. Abbassa le barriere, prova a dedicati al volontariato, pratica qualche sport di gruppo e soprattutto evita di chiuderti in te stessa.

Suggerisco infine di utilizzare con molta prudenza e moderazione i social network. 

Avatar di zxcvbzxcvb alle 19:09 del 01-06-2017

quello che accade in famiglia ci sembra la normalità e spesso non lo è. è così per tutti. tu sei arrivata a credere che fosse normale che ti picchiassero. ora sei adulta e più consapevole della tua situazione. sei sempre giovane, puoi farcela però ti hanno già limitato tantissimo. mentre sopravvivevi a casa non hai potuto vivere, crescere, imparare come chi ha avuto una famiglia normale. c'è un ritardo evolutivo. non hai potuto studiare quello che volevi, SCEGLIERE... tanta roba manca.

e hai bisogno d'aiuto. l'ansia e gli attacchi di panico sono invalidanti. 

ti conviene cercarlo quell'aiuto. darti da fare per creare un po' di basi e vivere un po'. 

cerca uno psicologo asl serio. non permettere alla gente di trattarti male. e non farti fregare da chi ha studiato come imbrogliare gli altri mentre tu non potevi scegliere cosa studiare e cosa essere.

puoi provare a colmare il gap che si è creato. datti da fare che la vita è breve. oggi 25 domani 26, domani l'altro 40 e poi 50. oggi sei sempre in tempo, domani insomma.

Que dios te bendiga (detto da un ateo). 

Avatar di OldJoeOldJoe alle 19:45 del 01-06-2017
Confermo

Mi associo caldamente a tutti i commenti e consigli che approvo pienamente, specie Crise 

Ed aggiungo, 
io voglio sperare che la psicologa tentasse solamente (nel modo sbagliato) di spiegarti quanto segue: 
per assurdi meccanismi "difensivi" che non ti sto a spiegare spesso siamo noi stessi (inconsciamente ed inconsapevolmente bada bene) a boicottarci l'esistenza ed i rapporti pur di ricreare la stessa sofferenza ricevuta e mantenere uno status negativo ..quindi è probabile che le tue "difese" (quelle sbagliate) possano aver contribuito (e sottolineo "probabile" e "contribuito") sia in passato che successivamente a ritrovarti e/o persistere in situazioni deleterie,  ma questo non significa affatto che la colpa sia tua ne che tu ne sia responsabile!!
Se il messaggio che ti è arrivato [che alla fine è ciò che conta] da parte dell'analista è diverso, come minimo ha sbagliato approccio e modalità... di sicuro con te non ha saputo fare il suo lavoro, ma è altrettanto sicuro che ce ne siano di moooolto più bravi, anche quando si tratta di far capire ed accettare le proprie "responsabilità" (non parlerei di colpe, semmai meccanismi deleteri conseguenziali).

E si, te lo ripeto anch'io: stai lontana dai social, dalle chat e tutto ciò che sia virtuale, TROPPO facile per i soggetti nel tuo stato incappare in trappoloni mortali.
Un altro analista lo consiglio anch'io... e se proprio non te la senti esistono mille modi,  meditazione, Raja joga, fiori di bach..l'importante è non arrendersi MAI! 

Avatar di BonusMalusBonusMalus alle 23:52 del 01-06-2017

anche studiare psicologia può esserti utile.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 01:53 del 02-06-2017

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