Ven

30

Mag

2014

autocommiserazione di una vita di nulla

Sfogo di Avatar di farnightfarnight | Categoria: Altro

Sarò il più lungo e disordinato possibile, perché non mi sento a mio agio ad aprirmi così.
Non so ancora quanti dettagli mettere, lo scoprirò durante il processo.

Se questo è un punto di partenza, dovrei cominciare dall'inizio. Dato che è infattibile perché ovviamente non ho ricordi che vanno così tanto indietro nel tempo, cercherò un altro punto significativo nel tempo.
L'asilo. Non mi ricordo molto, solo che sostanzialmente la parte problematica del mio carattere esisteva più o meno già: non conoscevo nessuno, e non mi facevo amici. Ci sono andato per non so quanto tempo, e l'unica cosa che ho sempre mai fatto è tentare far passare il tempo più in fretta possibile, non parlare a nessuno, e poi fuggirmene via. I ragazzi più grandi mi facevano paura, e con le suore, severe, non ci volevo avere a che fare.
Poi son venute le elementari, e la colonia. Quando mi hanno spedito in colonia (prima c'era andata mia sorella, quindi mi immaginavo sarebbe toccato anche a me) mi son spaventato, non comprendevo ci si potesse dividere così, non volevo andarci. E infatti una volta arrivato lì è andata da schifo perché c'erano dei ragazzi che mi prendevano in giro, ero come al solito solo (anche se son più o meno riuscito a farmi un amico, uno che veniva presi di mezzo più di me), e gli animatori non badavano a quelli "sullo sfondo" come me.
Alle elementari... Possiamo pure dire che in prima è andata meglio, ero più allegro, più vivace. In seconda sono successi dei casini: ad una delle due maestre muore il marito, lei non la prende affatto bene, ed oltre a trovarci un'atmosfera davvero di cacca per tutti gli anni successivi, veniamo maltrattati, strattonati. Io non capivo molto, ero uno cretino, sapevo solo che avevo paura ad andare a scuola, e ogni mattina raccontavo sempre la stessa scusa a mia madre. Poi è successo che una delle mie compagne è cominciata a piacermi, molto, e un giorno l'ho raccontato ad un'altra compagna, e questa l'ha urlato a tutta la classe (per la cronaca, abbiamo usato la parola che comincia per A). Per ora quello che mi va di aggiungere è: cara X, tu non ricordi, io non scorderò mai.
Da allora ho sempre desiderato la compagnia una ragazza; sotto quel punto di vista son maturato più in fretta degli altri, nononstante non abbia mai neanche tentato.
Se avessi passato le elementari da solo sarebbe andata meglio di quel che è invece è successo, perché come "amico" (e permettetemi di usare i doppi apici) ho avuto un... disadattato, le persone strane le attiro tutte io. Spero solo ora sia meglio di com'era allora. In ogni caso, i rapporti con gli altri compagni sono quasi inesistenti.
Per la cronaca, poi la maestra si è suicidata.
Medie: non sono più in classe con X, ma c'è Y... Forse non c'entra molto nella storia, ma questo è uno sfogo e mi voglio sfogare. Y è una ragazza bella come poche, simpatica come poche, e sempre sorridente (una delle cose che mi piace di più). È una di quelle combinazioni rare... Tanto per chiarirci: quelle poche volte che ci siam visti mi ha salutato, e senza neanche rivolgermi una smorfia di disgusto. Il suo posto nella storia è questo mi ha fatto mettere i sentimenti al secondo posto: avrebbe avuto molto più senso innamorarsi di lei, invece che di X, ma quello che provo è solo un enorme rispetto.
Durante il tragitto casa-scuola sul pullman, ho sempre 'contemplato' X, ma non credo di aver mai pensato di poterci fare qualcosa, di poterci interagire. La guardavo, fine. Le ragioni ci sono: tranne alcune eccezioni, sia alle elementari che alle medie le ragazze erano... ostili. Non ti ci potevi avvicinare. Non lo so se era un complotto, semplicemente non si... Non, fine. Semplicemente non. E la cosa mi ha fatto male, soprattutto considerando che le altre classi erano... attive. Addirittura nella gita a Venezia c'era una coppia che scopava. Curiosità: lui è finito a chi vuol essere milionario o il quiz venuto dopo.
Non solo son rimasto parecchio confuso (perché nessuno fa niente?), ma non aver mai ricevuto uno sguardo, il riconoscimento di esistere, della consapevolezza della mia presenza da X, col senno di poi, mi ha fatto veramente male.
Alle medie mi son fatto un altro amico (correzione, la causalità è inversa: l'ha deciso lui), ovviamente lo strano della classe (ancora più di me). La sua amicizia (in tutta la mia vita forse è l'unico che ho potuto chiamare 'amico', per quanto non comprenda a fondo bene il significato di questa parola) è durata fino al poli, da allora non ci siamo praticamente più visti. Forse ogni tanto sento la sua mancanza. Il bello è che abita a tipo 5 minuti da me, ma no, forse di meno -- se abita ancora coi suoi.
Passano le medie, il mio amico mi convince ad andare all'itis, e poi mi convincerà ad andare al politecnico.
All'itis però ci assegnano in due sezioni diverse; ovviamente ci vediamo, ma il non essere in classe assieme ci allontana un pochettino. Lui però mi fa conoscere dei suoi amici, con cui poi condividerò quasi tutto il poli.
Le superiori non vanno troppo bene: vengo preso di mezzo durante il tragitto sul pullman, soprattutto nel ritorno a casa, e in classe ho due diciottenni vandali (nelle altre ci sono degli spaccini, figuriamoci). In prima e seconda certe lezioni proprio non si possono tenere. In questi anni il mio amico in classe è un altro strano. In terza cambiano alcune persone, non ci sono più i vandali e il mio amico, che è andato a far meccanica.
Il triennio dell'itis merita un periodo suo. Sostanzialmente è stato una specie di periodo di maturazione, ho cominciato - ma proprio solo cominciato - a capire che esistono persone al di fuori di me, persone che non pensano quello che penso io, ecc, e soprattutto ho cominciato ad interessarmi, appunto, a tali persone.
Una piccola grossa nota: non avendo mai avuto più amici o comunque non avendo avuto amici 'normali', non sono mai uscito. Per me era normale fare casa-scuola e poi scuola-casa, fine, nonostante i miei genitori mi dicessero "esci". Ma cosa significa "esci"? Non ho presente cosa vuol dire. Dai discorsi dei miei compagni, ad esempio il ballare, ho intuìto che dovevano uscire la sera, ma la cosa non è mai andata oltre. Anche per quanto riguarda trovarsi chessò al baretto al mattino, o fare per una volta un giro diverso per andare a scuola... Mai fatto nulla del genere, e sono decisamente delle occasioni per socializzare.
Viene il politecnico. Il primo anno passa, poi mi sento senza energie, vuoto, senza voglia. Alcuni compagni vanno avanti, altri mollano. Dopo qualche anno nel limbo, mollo anch'io. È stato molto difficile capire i miei sentimenti, ma già allora avevo dedotto che doveva essere la mia solitudine. Solo di recente ho capito in che modo, qual è l'importanza di avere dei contatti umani -- quasi.
Comunque, durante tutto questo tempo faccio qualche conoscenza, ogni tanto mi diverto anche, ma non capisco, non ho gli strumenti. La mia vita è sempre casa-scuola-casa, non ho mai fatto nient'altro. Ogni tanto qualcuno mi dice: "sono stato costretto a casa per una settimana, che palle", "son due settimane che non esco, sto morendo", e tutto quello che riesco a pensare è: perché ti stai annoiando? Anzi, perché dovresti uscire da casa?
Questo mi fa venire in mente i versi di una canzone che mi piace:
 Growin' up, you don't see the writing on the wall
 Passin' by, movin' straight ahead, you knew it all
 But maybe sometime if you feel the pain
 You'll find you're all alone, everything has changed
Cioè ho ignorato quello che da adolescente mi suggerivano, e ora son comparse le bandierine rosse. Ma ignorato un corno, se mi permetti; non l'avrei ignorato se fossi stato capace a farlo. Chiusa parentesi.
Durante la mia sosta sempre al suddetto poli (anzi, ai, plurale), faccio la conoscenza forse più importante e lunga fino ad ora. Ha qualche sfortuna anche lui, ma non è nella mia situazione. Dico che è la più importante perché lui mi permette di cominciare a suonare la batteria, cosa che ho sempre voluto fare, mi ha introdotto credo due anni fa ad altri suoi amici (le uniche persone che frequento), perché grazie a lui ho un lavoro, mi ha anche portato ad concerto. Non credo serva continui, è una delle poche persone con cui abbia mai fatto qualcosa, che mi abbia fatto vivere un po' di vita, e mentre lo scrivo, porca puttana, sento arrivare le lacrime.
Intanto vengo a conoscenza di alcuni fatti, cioè che il mio amico delle medie ha una ragazza, cosa che mi sorprende perché non solo è sempre stata forse la persona meno interessata di questo mondo a certe cose, ma ha avuto i suoi problemi ed aveva un carattere decisamente difficile. Poi vengo a sapere che X si è fidanzata, ma oramai lì i sentimenti li lascio come stanno, e che un ex-compagno delle superiori si è suicidato.
Ripartiamo un attimo dall'inizio, prima di proseguire, sono necessari alcuni dettagli in più. Fin da quando son nato ho problemi col cibo. Le cose che il mio stomaco tollera son poche, e ogni tanto diminuiscono. Poi c'è il problema del gocciolamento retronasale, o quello che è. Ce l'ho da sempre, ma nell'ultimo periodo del poli è peggiorato gravemente. Poi c'è karate, una ferita aperta e sanguinante. È una delle mie tre passioni, e l'ho dovuta interrompere, tra le altre cose, perché mi facevano male le ginocchia. Non ho mai fatto nulla a riguardo, ovviamente, questo è il mio stile.
Anche i miei genitori notano le mie difficoltà all'università, mi chiedono che voglio fare. Voglio lavorare. Passa un periodo durante il quale chiedo, mi iscrivo, poi come accennato prima vengo consigliato ad un'azienda e trovo lavoro.
Dopo un anno di contratti a cazzo comincio l'apprendistato. Stanno succedendo alcune coincidenze, nel frattempo. Nonostante tutto, ho molti hobby, tra cui i libri, e c'è una libreria che ogni tanto organizza riunioni per discutere di libri. Vedo la pubblicità di un corso di scrittura: decido di parteciparci, è forse la prima cosa che faccio da solo e per me stesso. Faccio che ritornare all'argomento: di esponenti del gentil sesso, se ne intravede l'ombra la prima lezione, poi smammano. Una delle occasioni che mi concede questo corso è visitare il museo dell'informatica, carino.
A parte questo... Viene il momento del corso di sicurezza/lavoro/ecc per l'apprendistato. Con mia sorpresa, ci sono ragazze, neanche poche; diciamo che due di queste mi interessano. La coincidenza è che mi è capitato in mano, nel frattempo, un libro che parla di queste cose. Dice: sorridi ad una ragazza se ti vuoi mostrare interessato. Rimango sconvolto, non ci avevo mai pensato. Dice anche di più: potrebbe darsi che le ragazze siano interessate a stringere relazioni. Non so neanche spiegare come ci rimango, son confuso.
Vedo che una delle ragazze che mi interessa passa ogni tanto al ristorante in cui vado a pranzare quando sono a lavoro. Provo a sorriderle, lei mi sorride indietro, vivacemente. Sento una scossa in tutto il mio corpo, perdo quasi il controllo dei muscoli. Avrei potuto cagarmi addosso. Passo qualche giorno in stato confusionale, pensando, cercando di pensare. Le ragazze esistono, esiste un genere femminile.
Sono attanagliato dai pensieri per tutta la durata del corso, due mesi? Penso a cosa dirle, poi ci ripenso. È un periodo veramente difficile, proprio fisicamente. Sto male, ma è solo l'inizio della fine.
All'ultimo giorno del corso, l'altra ragazza che mi interessava spontaneamente attacca bottone con me. Dopo la fine del corso, all'uscita, riesco a prendere una decisione e le rivolgo la parola, anche se un po' tremolante; vorrei sapere alcune curiosità su di lei, non so come metterla. Parliamo per un po' di minuti, alla fine... Non ho capito come è finita, non sono in grado di interpretare. È troppo semplificante dire che mi ha dato il suo numero. A tutt'oggi, lei è l'unica ragazza con cui posso dir di aver quasi parlato. Di ciò mi è stato risposto, su questo sito, "tutto questo è assurdo".
Passano i giorni, continuo a vedere passare l'altro mio interesse. Mi saluta. Continua ad essere un periodo estremamente stressante, a causa delle emozioni estreme sono fisicamente provato, anche con delle conseguenze. Continuo a chiedermi quando rivolgerle la parola. Ogni volta che riesco a trovare la decisione, la posta viene alzata, perché la situazione si complica, e rinuncio.
Alla fine aver aspettato ha avuto senso, perché continuando a riflettere su cosa dirle ho a mano a mano abbassato il tiro fino a qualcosa di sensato. Per capire però mi ci son voluti dei mesi. Succede che un giorno, una bella giornata, la vedo come al solito arrivare; contemporaneamente un mio collega esce per andare fuori a parlare con un tizio che a lui interessa. La porta è aperta, lei è con la sua amica, ma oramai... Senza stare a menarla, cerco di alzarmi, e raggiungere l'entrata, dove mi chiedo che cazzo sto facendo. In un momento troppo veloce per riuscire a ragionare le parlo, lei risponde "sì, come amici". Sul momento non ho provato niente, non stavo nemmeno riuscendo a credere a quello che stavo facendo -- non son sicuro di riuscirci nemmeno adesso. La parte difficile arriverà dopo.
La parte ancora più difficile è che avevamo rimandato, io sono onestamente interessato a parlare con lei, ma non riesco a trovare le forze per riparlarle. Tra l'altro, la prima volta purtroppo c'era della gente che ci guardava, la cosa mi ha dato un fastidio indescrivibile.
Siamo a oltre 15mila battute, e di cose da dire ne ho ancora.
Ora come ora sono sempre vuoto, distrutto, bucherellato come un colabrodo, e a mano a mano sto cedendo. Non ho le energie per far nulla, per nessuno dei miei hobby. Non ho energie da anni, quando invece avrei potuto studiare, fare, diventare più bravo di quanto sono adesso. Invece son sempre distratto, triste. Più son triste più mi torturo, più mi torturo più son triste.
Sento che se fossi più felice saluterei, mi verrebbe voglia di essere più partecipativo, invece di essere uno zombi. I dolori cronici mi stanno togliendo tutto, l'unica cosa che mi hanno dato sono degli orrendi tic. Sono la prima cosa da indirizzare se davvero sono interessato a vivere, e forse mi son deciso a farlo. Dovrò gestire le complicazioni di come... Muovermi.
Per tutta la mia vita non ho fatto altro che tentare di non esistere, di essere invisibile. Mi sembro più un controsenso che una persona.
Quando parlo a qualcuno, la risposta standard è: "Eh?". Non riesco a farmi capire, devo pensare alle parole prima di dirle, ma la gente va di fretta. Non sono abituato a parlare.
Non sono capace d'uscire una volta, di far nulla.
Mi trovo buttato in questo mondo, ad essere un adulto, senza aver mai vissuto. Ho voglia di conoscere persone, non so come.
Soprattutto viene la questione... Calore umano, quello che può regalare una persona speciale. Il dolore per non aver mai neanche tenuto una mano ad una ragazza è straziante. Non esiste un modo facile per spiegare a quale assenza di umanità sono stato soggetto, o mi sono quasi intenzionalmente obbligato. Sono stato direttamente o indirettamente definito uno sfigato e molto altro; mi sa che c'hanno pure ragione.
E il problema viene soprattutto quando tutto attorno a te ti ricorda dei tuoi fallimenti, ogni giorno. Mi basta andare a lavoro, un mio collega parla di sua moglie, l'altro della sua fidanzata. Ovviamente non tollero la visione o comunque la consapevolezza di effusioni tra persone di nessun tipo, mi farebbe impazzire. Posso vivere, ma non così.
Recentemente le cose si son complicate per un cambiamento delle statistiche inaspettato: da quanto ho capito, la maggior parte delle persone che conosco ha o ha avuto un/una partner. Se la mia esperienza fosse stata normale, era un conto, ma diventare lo scemo del villaggio è tutt'altra cosa. In più, mi è stato fatto capire che le possibilità vanno parecchio scemando.
Ogni esperienza mi fa male, un esempio a caso: mentre ero al ristorante ho sentito una canzone, waiting for tonight: è piuttosto chiaro di cosa parla, e la cosa mi ha messo subito di pessimo umore.
Molto raramente son stato felice. Sorrido così di rado che quando lo faccio mi sembro un pirla; bastano 30 secondi e mi fanno male i muscoli facciali. La mia faccia esprime la stessa felicità di Amanda in Afternoon Delight; quando sono felice sembro arrabbiato. Se vogliamo vedere i lati positivi, potrei essere un ottimo giocatore di poker.
Alla fine desidero solo smettere di soffrire, riacquistare le mie energie e tornare a fare qualcosa, cazzo.
Più di una volta ho sentito sorgere odio, in generale, verso il mondo, e la voglia di pestare qualcuno per nessuna ragione apparente. Ma dato che convivere con me stesso è sempre stato difficile, ho sempre fatto attenzione a quello che provo, e su certe cose riesco a "svolgere la matassa"; se così non fosse, non so dove sarei, forse sotto psicofarmaci? Non sarei il primo.
Mi è anche capitato di detestare le donne? No, così tanto forse no, ma ho avuto qualche pensiero negativo.
Di questi tempi il momento più difficile è quando esco da lavoro, soprattutto se c'è sole ed è una bella giornata, perché m'ispira di libertà, che sto buttando nel cesso come ho fatto con tutti gli anni della mia vita.
Dicono: invecchiare da soli si diventa strani, e ora io ho paura... Infatti non credo che invecchierò più di tanto.
È venuto fuori il caso di Elliot Rodgers: 'sti cazzi. Ma sono indeciso a parlarne, a fare eventuali confronti, perché ha ucciso delle persone.
Non sono il tipo che esce di scena con una sparatoria, ma diventa tutta un'altra questione quando ti prendono in giro e ti fanno male.
Adolescenti che hanno la metà della mia età possono guardarmi dall'altro verso il basso perché hanno assaporato la vita più di quanto io non farò mai.
Cosa faccio, adesso, comincio a vivere una nuova vita che non son mai riuscito ad avere? Sì, certo.

46 commenti

ciao farnight,

la depressione traspare dalle tue parole, però l'affetto e la compagnia di una persona speciale non ti piombano addosso senza fare nulla e solo perchè tu lo vuoi.

e i "musoni", quelli che non sorridono mai non piacciono a nessuno, non puoi pensare di essere un magnete per il gentil sesso. sorridi di più, anche per finta, anche alla cazzo! i timidi devono avere più pazienza degli estroversi, l'occasione giusta capiterà!

da quanto ho capito dovresti avere intorno ai 27 anni, giusto?

ps. mi sa che abbiamo frequentato la stessa scuola superiore!

Avatar di sgambettosgambetto alle 10:25 del 31-05-2014

Ho letto per intero il tuo sfogo, naturalmente non intendo darti nessun tipo di consiglio, perchè credo che questo sia il tipo di post che non ne richiede, questa è una mia sensazione naturalmente.

Ci sono alcune frasi che mi hanno colpito, una in particolare. Spero non ti offenderai se ti dico che mi hai fatto pensare ad uno dei miei fumetti preferiti "Memorie dall'invisibile" bellissimo e toccante. Davvero il mio non vuole essere nè un complimento nè una presa in giro. Magari l'hai anche letto, chissà... 

Ciao. 

Avatar di justine1978justine1978 alle 10:59 del 31-05-2014

Ciao Farnight, mi ha toccato molto il tuo lungo sfogo. 

Anche io non me la sento di darti consigli, nè tanto meno di giudicare ciò che è stato giusto e ciò che è stato sbagliato.

 L'unica cosa che vorrei di dirti è che non è mai tardi per iniziare a vivere. Mai. Anche se hai sprecato tanto tempo in passato, non mandare all'aria anche il tuo futuro. Lo so che non è facile, ma non arrenderti! :)

 

Avatar di AuroraAurora alle 11:52 del 31-05-2014
non ascoltare jennifer lopez

Quei tormentoni estivi sono orrendi XD

Io ti consiglio di parlare con uno psicologo. Mi sembra proprio che parlare e sfogarti ti farebbe bene. Però stai attento perché la maggior parte degli psicologi sono degli inutili ciarlatani; sii pronto a cambiarlo se non ti soddisfa.

Una cosa mi ha dato fastidio: definisci i tuoi amici strani o sfigati e li guardi dall'alto in basso (cosa che però non vorresti fosse fatta a te). Prima di desiderare degli amici bisogna chiedersi "ma io sono un buon amico?" e rispondersi sinceramente.

Ma pure il compagno delle superiori si è suicidato per una questione d'amore? Prima la maestra, poi lui... poverini.  

Avatar di AnonimoAnonimo alle 12:55 del 31-05-2014

È la prima volta che sono presa da una storia così lunga tanto da arrivare alla fine. Ti faccio i miei complimenti perché per aprirsi così, tirare fuori tutto, ci vuole un gran coraggio. Io per esempio non riuscirei ad analizzare la mia vita così. Dico solo una cosa: sono una persona che non riesce a vedere gli altri tristi e se ti conoscessi saresti sicuramente il primo ricevente del mio abbraccio giornaliero 😁 credo che al di là della tua timidezza, tu sia stato un po' "sfortunato", diciamo così. Non hai incontrato le persone giuste, ecco, a parte quell'amico che ti ha fatto vivere davvero.

Solo una cosa: non stancarti, non smettere di desiderare e sperare di vivere come si deve. Non aspettare! Sarebbe troppo facile sparare consigli a zero, quindi non lo faccio, perché probabilmente sai quali potrebbero essere. 

Avatar di IrisRMgIrisRMg alle 14:04 del 31-05-2014

nonostante la lunghezza dello sfogo(o della dichiarazione, o del testamento) avrei avuto voglia di leggerne ancora.

Sotto certi aspetti mi ci sono ritrovato (più sulle sensazioni che nei fatti).

neanche io saprei cosa consigliarti, posso solo dirti di stare in pace con te steso, non sentirti sbagliato; se in passato non c'è l'hai fatta non fartene una colpa, magari te stesso del passato può esserti d'esempio x te stesso del futuro.

@justine: ti riferisci al numero di Dylan dog? quella è proprio una bella storia.

Avatar di RorschachRorschach alle 14:52 del 31-05-2014

@sgambettoLo so che senza chiedere non si ottengono le cose; mi è stato fatto presente che amicizia, sesso, ecc, non sono un 'dovere', forse neanche un diritto. Non pretendo, ma ad un certo punto non posso non provare quello che la loro assenza causa.
Ho anche ben compreso che i musoni non attirano la gente, vale anche per me (+o-); fino ad un certo punto posso anche 'recitare', ma l'impegno, tutti i sentimenti che devo mettere in gioco per fare una cosa del genere sono estremamente stressanti.
>ps. mi sa che abbiamo frequentato la stessa scuola superiore!Sono più verso i 29 che i 27.Spara il nome di una città, vediamo.
@justine1978>Anche io non me la sento di darti consigli, nè tanto meno di giudicare ciò che è stato giusto e ciò che è stato sbagliato.Nonostante tutto, ho fatto un gran lavoro per cercare di essere in pace con me stesso. Puoi dirmi qualsiasi cosa, fai quello che ti senti.
>"Memorie dall'invisibile"Sì, l'ho letto. Viene detta una frase, in quel fumetto, qualcosa di simile a "non hai mai vissuto se nessuno ha mai vissuto per te".Comunque spero di non assomigliare *troppo* a quel personaggio.
@Aurora>L'unica cosa che vorrei di dirti è che non è mai tardi per iniziare a vivere.Vero, è stato sottolineato (da altre parti) che sarei ad un terzo circa della mia vita, ma ci sono alcuni dettagli: penso che per certe esperienze non ci sarà più un'occasione, e il problema dell'iniziare a vivere sta nell'iniziare vero e proprio.
@Animo>non ascoltare jennifer lopezEh non credo possa correre all'impianto di diffusione e staccare tutto se trasmettono qualcosa che non mi sconfiffera. :|
>Io ti consiglio di parlare con uno psicologo.Ci ho pensato (anche se preferirei il genere femminile, non so quanto mi troverei a mio agio a parlare ad un maschio di cose a questo livello di profondità), ma non crescono sugli alberi.
>Una cosa mi ha dato fastidio: definisci i tuoi amici strani o sfigatiLo dico perché è vero, e io lo sono con loro; non mi sento superiore, anzi. 'Strano' non è una parola con un'accezione per forza negativa, mentre 'sfigati' dipende come viene usata. Non lo sono tutti, ma in parte sì. Sono stato spesso amico dei 'reietti', di quelli che vengono scartati, di quelli con problemi, di quelli che gli altri trattano male. Mi pare un uso piuttosto coerente; c'è poi differenza tra il venir considerati sfigati e il ritenersi uno sfigato, chiariamoci.Comunque alcuni son delle brave persone, mi hanno aiutato, altri no, mi hanno maltrattato pure loro; non è una mia opinione.
>e rispondersi sinceramenteE la risposta è stata 'no'. Non ho mai invitato nessuno a casa mia, è capitato una volta per emergenza. Io son andato raramente a casa loro. Non ho mai proposto di uscire assieme, l'iniziativa è venuta sempre da loro. Devo continuare? Soddisfatto? Io no. Non invito nessuno a casa mia perché mi vergogno. Non propongo di uscire perché non conosco nessun posto. Vado raramente a casa degli altri perché ho scarsa "autonomia", devo prepararmi prima, e comunque i miei interessi sono sempre stati cose da fare da soli -- che caso. Non so cosa fare in compagnia.Mi sarebbe piaciuto avere un amico d'infanzia con cui giocare e crescere assieme, ma non è stato così, né allora, né dopo.Cos'è un buon amico? Cosa significa essere un amico? Significa accettare gli altri per quello che sono? Significa chiedere loro ciò che loro stessi sono in grado di offrire? Non lo so, ma ho sempre avuto difficoltà a capire le persone.
>Ma pure il compagno delle superiori si è suicidato...No. Ha cominciato a tagliarsi alle superiori, e ha sempre detto che si sarebbe impiccato. L'ha effettivamente fatto poi nel periodo dell'università. Suppongo abbia avuto problemi in famiglia.

Avatar di farnightfarnight alle 14:58 del 31-05-2014
OMMIODDIO LA FORMATTAZIONE

@sgambetto
Lo so che senza chiedere non si ottengono le cose; mi è stato fatto presente che amicizia, sesso, ecc, non sono un 'dovere', forse neanche un diritto. Non pretendo, ma ad un certo punto non posso non provare quello che la loro assenza causa.

Ho anche ben compreso che i musoni non attirano la gente, vale anche per me (+o-); fino ad un certo punto posso anche 'recitare', ma l'impegno, tutti i sentimenti che devo mettere in gioco per fare una cosa del genere sono estremamente stressanti.

>ps. mi sa che abbiamo frequentato la stessa scuola superiore!
Sono più verso i 29 che i 27.
Spara il nome di una città, vediamo.

@justine1978
>Anche io non me la sento di darti consigli, nè tanto meno di giudicare ciò che è stato giusto e ciò che è stato sbagliato.
Nonostante tutto, ho fatto un gran lavoro per cercare di essere in pace con me stesso. Puoi dirmi qualsiasi cosa, fai quello che ti senti.

>"Memorie dall'invisibile"
Sì, l'ho letto. Viene detta una frase, in quel fumetto, qualcosa di simile a "non hai mai vissuto se nessuno ha mai vissuto per te".
Comunque spero di non assomigliare *troppo* a quel personaggio.

@Aurora
>L'unica cosa che vorrei di dirti è che non è mai tardi per iniziare a vivere.
Vero, è stato sottolineato (da altre parti) che sarei ad un terzo circa della mia vita, ma ci sono alcuni dettagli: penso che per certe esperienze non ci sarà più un'occasione, e il problema dell'iniziare a vivere sta nell'iniziare vero e proprio.

@Anonimo
>non ascoltare jennifer lopez
Eh non credo possa correre all'impianto di diffusione e staccare tutto se trasmettono qualcosa che non mi sconfiffera. :|

>Io ti consiglio di parlare con uno psicologo.
Ci ho pensato (anche se preferirei il genere femminile, non so quanto mi troverei a mio agio a parlare ad un maschio di cose a questo livello di profondità), ma non crescono sugli alberi. Per cercarne uno dovrei combattere contro svariate cose che mi bloccano.

>Una cosa mi ha dato fastidio: definisci i tuoi amici strani o sfigati
Lo dico perché è vero, e io lo sono con loro; non mi sento superiore, anzi. 'Strano' non è una parola con un'accezione per forza negativa, mentre 'sfigati' dipende come viene usata. Non lo sono tutti, ma in parte sì. Sono stato spesso amico dei 'reietti', di quelli che vengono scartati, di quelli con problemi, di quelli che gli altri trattano male. Mi pare un uso piuttosto coerente; c'è poi differenza tra il venir considerati sfigati e il ritenersi uno sfigato, chiariamoci.
Comunque alcuni son delle brave persone, mi hanno aiutato, altri no, mi hanno maltrattato pure loro; non è una mia opinione.

>e rispondersi sinceramente
E la risposta è stata 'no'. Non ho mai invitato nessuno a casa mia, è capitato una volta per emergenza. Io son andato raramente a casa loro. Non ho mai proposto di uscire assieme, l'iniziativa è venuta sempre da loro. Devo continuare? Soddisfatto? Io no. Non invito nessuno a casa mia perché mi vergogno. Non propongo di uscire perché non conosco nessun posto. Vado raramente a casa degli altri perché ho scarsa "autonomia", devo prepararmi prima, e comunque i miei interessi sono sempre stati cose da fare da soli -- che caso. Non so cosa fare in compagnia.
Mi sarebbe piaciuto avere un amico d'infanzia con cui giocare e crescere assieme, ma non è stato così, né allora, né dopo.
Cos'è un buon amico? Cosa significa essere un amico? Significa accettare gli altri per quello che sono? Significa chiedere loro ciò che loro stessi sono in grado di offrire? Non lo so, ma ho sempre avuto difficoltà a capire le persone.

>Ma pure il compagno delle superiori si è suicidato...
No. Ha cominciato a tagliarsi alle superiori, e ha sempre detto che si sarebbe impiccato. L'ha effettivamente fatto poi nel periodo dell'università. Suppongo abbia avuto problemi in famiglia.

Avatar di farnightfarnight alle 15:03 del 31-05-2014
@io enrico e Farnight

Esatto, è il n° 19 di Dylan Dog.

Non è che tu ci somigli, sono le frasi che hai scritto che mi hanno fatto ripensare a quella storia. Proprio come il protagonista mi hai dato l'impressione di essere stato spettatore della vita altrui, posso capire come ti senti, dico sul serio.

la frase a cui ti riferisci è forse questa?

"Ho sempre pensato che uno vive se c'è qualcuno che crede in lui"

 

Avatar di justine1978justine1978 alle 16:06 del 31-05-2014
non avevo visto

@IrisRMg
>per aprirsi così, tirare fuori tutto
O mi analizzo, o impazzisco; ovviamente ho le mie difficoltà a farlo, non godo molto spesso di una prospettiva esterna; a volte le sensazioni/idee ci possono mettere settimane o mesi a svilupparsi, a diventare qualcosa di comprensibile. Non di rado si tratta di esperienze di altre persone che mi fanno capire.
Siccome ci penso parecchio, non è un problema parlare dei miei sentimenti, ma in questo caso non so se sia coraggio o... Alla fine non lo faccio con nessuno, potrei riuscirci solo con una persona con cui ho un legame particolare.
È da quando son capitato che mi stavo preparando a scrivere qualcosa di me stesso. Ci son voluti quindi... 18 giorni? Se ci ripenso, a febbraio son successe le cose dell'apprendistato, l'inizio di batticuori e agitazioni, mentre il 7 aprile ho ricevuto il "sì, come amici", e poi son cominciate le riflessioni e le realizzazioni. Eh.

>se ti conoscessi saresti sicuramente il primo ricevente del mio abbraccio giornaliero
Questa scena vorrei proprio vederla.
Ero quasi arrivato a meditare di cercare se nei dintorni veniva praticata la biodanza.

>tu sia stato un po' "sfortunato", diciamo così
Non so se procedere a parlare di colpe... È troppo in là nel tempo perché possa capirci qualcosa. Immagino ci sia stata una mia predisposizione. Ci sarebbe da parlare dei miei genitori, non credo proprio possano rimanerne fuori, ma famiglia e... intimità... son due argomenti che non mi va di toccare, forse i soli due -- se devo lo faccio, ma non so quanto riesco a tollerarlo. Mi chiedo comunque quanto la mia vita sarebbe diversa, ora, se alcune situazioni nel passato fossero state diverse.

>Solo una cosa: non stancarti, non smettere di desiderare e sperare di vivere come si deve. Non aspettare!
Come ho detto in un altro thread, se ti metti in condizione di farti capitare delle occasioni poi queste succedono, ma... Non so, credo che con una mano che mi guidi potrei "uscirne", solo che chissà com'è fatta, dove sta, se c'è ancora o no.

>Sarebbe troppo facile sparare consigli a zero, quindi non lo faccio, perché probabilmente sai quali potrebbero essere.
Le mie forze mi hanno concesso di ottenere qualcosa, e ogni tanto trovo qualche buon consiglio, che in genere arriva da qualcuno di esperto trovato a caso. La mia posizione e di tentare di cogliere le occasioni, e di accettare qualsiasi aiuto, perché mi serve.

@ioenrico
>nonostante la lunghezza dello sfogo(o della dichiarazione, o del testamento) avrei avuto voglia di leggerne ancora.
Heh, avrei voluto scrivere che nel gioco di dire, fare, ecc sono arrivato a testamento, ma ci hai pensato tu.
In realtà ce n'era ancora da scrivere, ma ho dovuto buttare giù tutto abbastanza in fretta. Un evento di cui non ho parlato è stato un altro corso, così come alcuni altri grossi dettagli, ma è andata così, più o meno di capisce.
Di episodi c'è ancora di quando andavo a suonare, di quando vado a votare (perché incontro la gente del paesello), di... Bè, questa magari -> *
Vorrei solo fare una precisazione: durante il periodo al politecnico credo di essermi sentito in quel modo anche per la mancanza di responsabilità. Avere delle persone che dipendono da te o che richiedono tu compia dei lavori, è un impegno, ma è anche una gratificazione e fa sentire di avere... potere? Importanza? Efficacia? Capacità di agire, capacità di manipolare. Un esempio è stato durante le lezioni di informatica, in cui aiutavo ufficiosamente gli studenti, soprattutto quelli più indietro, a capire chemminchia c'era da fare e come. E onestamente penso di aver fatto un miglior lavoro degli assistenti e anche di qualche docente.

* C'è una cosa, anzi due, se riesco a dirle.
Amico/a: non sto a divagare troppo su quali sono i rapporti, anche se penso ce ne sarebbe bisogno perché per me non sono così scontati, ma facciamo che semplifico e uso questa parola.
Ho un'amica (l'unica) e una collega di lavoro (l'unica) che mi avevano proposto di organizzare degli incontri con le loro amiche. Passata qualche settimana, trovandomi nella situazione in cui sono, tento di trovare il modo di chiedere, discretamente, se l'offerta è ancora valida. La risposta della prima è stata un quasi-no, la seconda è praticamente no. Mi sarebbe bastato parlare, non ho mai preteso di andare da 0 a 100 senza passare per 1, e fino a quei no pensavo di avere qualche opzione. Credo quei no di averli parecchio sentiti. Il primo caso è un quasi perché ho trovato le parole per far rivalutare quel no, ma non è assolutamente una via in cui riporre speranza.
L'altra cosa è appunto la collega. È una brava persona, femminile. È fidanzata... Certe cose non si pensano neanche, né mi va di scriverle. Ho potuto sperimentare che pensare può essere pericoloso, anche per la propria salute; può far male. Comunque lei è lì. A volte quando andiamo a pranzo ci sediamo sul sedile posteriore e siamo costretti... nel senso, a stare accanto, a toccarci. È piacevole, come lo è in genere toccare un altro essere umano, maschi compresi. Bado solo che non diventi troppo piacevole.
Questo mi ricorda uno spiacevole episodio delle superiori, molto molto spiacevole, uno che mi ha decisamente fatto scoprire qualcosa su me stesso, e in generale sull'umanità. Tanto spiacevole quanto istruttivo. Credo al momento sia troppo spiacevole da raccontare, ma effettivamente mi rendo conto non sarebbe male discuterne con qualcuno, è parecchio pesante. Si vedrà.

>Sotto certi aspetti mi ci sono ritrovato (più sulle sensazioni che nei fatti).
Sì, me lo immaginavo. Credo anche ignavus condividerebbe, in minima parte.

>non sentirti sbagliato
Mah, 'nsomma...
Se in passato non ce l'ho fatta magari non me ne faccio una colpa (fino a un certo limite), ma per il futuro? Oltre alla preoccupazione che questo mi genera.

@justine1978
>posso capire come ti senti, dico sul serio
Tutto quello che posso dire è che mi dispiace per te, non lo auguro a nessuno. È un po' la sorte di Dani in Alphas.

>la frase a cui ti riferisci è forse questa?
Sì. 

Avatar di farnightfarnight alle 19:38 del 31-05-2014

io non sono un esperto, quindi prendi questa cosa coi guanti, credo che tu abbia un qualche disturbo dissociativo dell'identità, o solo una depersonalizzazione.

come ti ha consigliato anonimo, prova ad andare da uno psicologo, e non è detto che preferiresti una donna, alla fine da uno psicologo/psicoterapeuta parli ad un professionista e non alla persona, magari prova ad informarti tramite il tuo medico di condotta, poi magari lui ti indirizzerà a qualche profesionista, anche le asl a volte hanno dei psicologhi gratis.

Avatar di RorschachRorschach alle 20:44 del 31-05-2014
@farnight

non ti dispiacere, non c'è nulla di cui dispiacersi.

Anzi vedrò di informarmi su Alphas non appena termino di vedere BreakingBad!

 

Avatar di justine1978justine1978 alle 21:16 del 31-05-2014

Uomini in balia di un dio e della disallegria 
che non li abbandona mai 
aghi nei pagliai nascosti fra i passanti.....

Avatar di RorschachRorschach alle 21:31 del 31-05-2014

Dopo tutto, ribadisco ciò che ho detto: meriti il migliore abbraccio che una persona possa darti! Non solo quello però. Ho un sacco di cose in testa che sono convinta tu meriti in pieno... E la cosa triste è che troppe persone ricevono queste cose senza meritarle. 

Avatar di IrisRMgIrisRMg alle 01:53 del 01-06-2014

@ioenrico
>credo che tu abbia un qualche disturbo dissociativo...
Ma no, una cosa del genere credo mi avrebbe portato da dei professionisti tempo fa, potenzialmente anche senza il mio consenso.

>magari prova ad informarti tramite il tuo medico di condotta
Potrebbe essere una soluzione. 

@justine1978 
>non c'è nulla di cui dispiacersi
Per comprendere certe cose magari non è necessario averle provate, però non sono di certo momenti felici.

>le persone inutili
le più vere, le più umili? Eh, forse non è sempre vero.
Per quanto mi riguarda:
Uomini in balia
dei sogni e della nostalgia
che non cresceranno mai
nani in mezzo ai guai

@IrisRMg
>senza meritarle
Alla fine non so neanche se mi preoccupo di quello. Quello che mi fa male è che mi serve poco, anche meno degli altri, e invece non ce n'è.
Girando su questi social network puoi vedere a volte bei ragazzi, belle ragazze, gente che fa esperienze... Persone che non hanno una sola cosa fuori posto. Leggere della loro vita fa arrabbiare, fa sentire inferiori, ma alla fine basta non prenderla sul personale. Bah, mi ci sta volendo troppo a chiudere questo post, meglio che finisco qui.

Avatar di farnightfarnight alle 18:10 del 01-06-2014

@ifarnight: io mi infilo nel "in balia di un dio della disallegria".

a me sale una invidia e un nervosimo angoscioso quando navigo x esempio su Facebook, gente che sorride qui, gente che festeggia qua, ragazzi con ragazze qui, ragazze con ragazze qua, foto e resoconti dei viaggi; oltre che inferiore mi fà sentire disadattato e anomalo.

Avatar di RorschachRorschach alle 18:19 del 01-06-2014

Ovviamente comprendo, ma pensa anche che relazioni significa a volte problemi e impegni, come si vede anche su sfoghiamoci stesso, e che magari anche uscendo le cose 'epiche' capitano una volta ogni tanto. Non è molto, ma...

Avatar di farnightfarnight alle 18:32 del 01-06-2014

@ioenrico cosa pretendi?!

Facebook è una vetrina e come tale viene utilizzata. Ti causa nervosismo e invidia?? Semplice, togli facebook. Per quanto mi riguarda è un inutile spreco di tempo ed energie e, pur avendo solo 22 anni, sono ben 3 anni che ho cancellato il mio profilo. 

Non capisco la necessità di possedere "qualcosa" che ti causa malessere, solo perchè va di moda. 

 

Avatar di AuroraAurora alle 20:27 del 01-06-2014

io sono su facebook perchè è utile per rimanere in contatto con degli amici che non si può vedere di persona,e in un certo senso anche x ricordare alla gente che esisto, ma a parte quello tengo la pagina aperta ma spesso faccio altro.

rarissimamente chiedo io l'amicizia e non mi importa avere una lista di amici infinita. 

ogni tanto lo disattivo perchè appunto non mi è essenziale.

ma assolutamente non lo faccio per moda.

Avatar di RorschachRorschach alle 20:42 del 01-06-2014

Ma no, anch'io ho un account a caso su facebook, ogni tanto mi fa piacere rivedere le persone che ho conosciuto, come son cambiate. E se non son su fb, son su linkedin o g+. Solo su queste ultime due uso il mio nome, e ogni tanto scambio anche qualche messaggio.

Avatar di farnightfarnight alle 12:13 del 02-06-2014

ciao farnight,noi ci conosciamo veramente poco,a parte un paio di scambi che abbiamo avuto su un mio sfogo tempo fa...chi mi conosce sa che faccio anche io parte del club dei "non mi sento all'altezza" e "gli altri sono meglio di me"...non ho vissuto precisamente le tue esperienze,che immagino molto dolorose,ma se ti può consolare capisco,quando tu non ti senti tra i migliori,sei un solitario,vedi che gli altri fanno una vita più brillante ed appagante della tua,è naturale arrabbiarsi e chiudersi.io sono sempre stata una persona con pochissime amicizie,schiva,sempre ad analizzare e soppesare gli altri per capire cosa andasse in loro e cosa non andasse in me.insicurezza potremmo chiamarla,certamente paura di non essere sullo standard della gente "normale",vuoi per la mia malattia,vuoi per un padre perennemente in carcere...e mi colpevolizzavo,per queste cose che in fondo non sono colpa mia...ed erano due le cose da fare:o estraniarmi totalmente dal mondo oppure andare a mò di ariete nella società,così come sono.ho sperimentato entrambe ed ora mi trovo nella seconda fase:non che sia di colpo diventata la figona popolare amata da tutti,non lo sarò mai perché rifiuto le falsità che vanno tanto di moda,ma ho scoperto che ci sono alcuni,pochissimi,che apprezzano chi sono veramente.non sono bella ma ho trovato 2 volte l'amore,ho avuto 4 fidanzati ed è più di quanto sinceramente sperassi...ho quei pochi amici che mi stimano e mi sta bene così,ho trovato la mia dimensione,oltre un lavoro in cui finalmente posso esprimere me stessa.ci sono passata su un tentato suicidio,ma fortunatamente sono qui e lo posso raccontare.sfogati che ti fa bene,io qui ho potuto alleggerirmi di tanto male che avevo e questa credimi è una gran cosa.un abbraccio grande grande

Avatar di CopyCatCopyCat alle 09:51 del 04-06-2014

Il mio "non sentirmi all'altezza" riguarda più che altro la mancanza di abilità sociali. Certamente c'entra anche il fatto che altri abbiano provato e vissuto più cose di me, o meglio, che la media sia così.
Esperienze dolorose... Sì nel senso che ti posso dire di aver pianto per il dolore, mai per la felicità. Ma il fatto è che... Non so bene come spiegare. Anche se è stata una "vita di nulla", sono sempre stato relativamente allegro (anche se non si vede), per dire mi piacere correre, saltare (cosa che non ho mai smesso di fare, neanche adesso), pensare... Anche se son spesso stato da solo ho avuto i miei obiettivi da raggiungere.
Ma da quasi una decina di anni a questa parte a mano a mano l'allegria sta decrementando. Mi sto rendendo conto di cosa mi manca, e non so come ottenerlo. Le deprivazioni a cui mi sono/sono stato sottoposto stanno prendendo il sopravvento.
Evito di scrivere altro per evitare di piangere a lavoro, sai com'è.
Comunque la parte con un dolore vero, attivo, è cominciata quest'anno, sono totalmente demotivato, al mattino non ho quasi nulla per cui alzarmi, non di rado mi sveglio in lacrime. Non sono più come una volta, totalmente; non leggo, non programmo, non "creo", gli interessi sono scarsissimi a dir poco. La vita continua a sembrarmi sempre meno bella.
Mi spiace per tuo padre in carcere. Non voglio assolutamente fare paragoni, e quindi premetto con un "personalmente": vivo con la mia famiglia, ma più che ciao al mattino e ciao alla sera non ci diciamo altro (praticamente sussurato perché non riesco nemmeno a dirlo a voce alta).
Sono contento per la tua fase due, ma purtroppo non sono quasi più in quella parte di vita in cui ti vengono fatte incontrare persone anche senza chiederlo, e il "buttarmi ad ariete nella società" è un interrogativo, prima ancora del come c'è il dove.
Sul resto, non so, a giudicare da questo sito non va a tutti così. Non vorrei risultare eccessivamente negativo, ad un certo punto è anche una cosa che dà fastidio, soprattutto perché vorrei evitare di mostrarmi totalmente inetto o passivo.

Venerdì spero reincontrerò, assieme agli altri, la "ragazza con cui ho parlato", fatemela chiamare così. Cercherò di dirle che mi andrebbe di vederla... Quello.
Che porca d'una miseria.

Avatar di farnightfarnight alle 11:14 del 04-06-2014

Farnight non puoi arrenderti così alla vita. Devi buttarti!! All'inizio farà male e ti sentirai un idiota...ma almeno avrai mosso qualcosa. 

Dici che non sai dove buttarti?? Lo crei tu il dove!!! E te lo dico per esperienza personale! Hai un lavoro e uno stipendio no?? Inizia dai colleghi.Con i colleghi non riesci ad interagire?? Vai a fare volontariato (ripeto, te lo dico per esperienza personale), si conoscono un sacco di persone e farai del bene alla tua anima e a qualla degli altri, oppure iscriviti ad un corso di teatro o di cucina o di dizione o di canto o di quello che ti pare!!Oppure fai quei viaggi organizzati per gruppi di giiovani( un mio amico è andato da solo, senza conoscere nessuno) Basta che interagisci con il mondo!! Se ti butti, qualcosa arriva!! se stai fermo, stanne certo che rimarrai lì per un bel po' di tempo. 

L'ultima cosa: non caricare di aspettive le persone che incontri, potranno essere benissimo dei perfetti stronzi, però ricorda che nel mondo ci sono anche persone per bene, bisogna solo avere la pazienza e cercare un bel po'.

 

Avatar di AuroraAurora alle 12:03 del 04-06-2014
Aurora

Non voglio arrendermi... È che tutto all'improvviso... Non mi piaciono le metafore, quindi cercherò di evitarle: immagina di aver vissuto tutta la tua vita a fare una cosa sola, eventualmente anche bene, in tranquillità ed isolamento, poi un certo giorno tutto cambia... In te stessa senti i tuoi desideri trasformarsi immotivatamente, mettendoti in una posizione estremamente sconfortevole, e in più ora le persone intorno a te pretendono tu faccia mille cose, che loro sanno fare, le stanno facendo, e tu no, e riesci solo a guardarli ed eventualmente a pronunciare uno strozzato "non lo so!", non riesci nemmeno ad urlarglielo, mentre loro vanno e vengono, parlano di cose di cui i tuoi desideri ti stanno facendo impazzire, ma loro hanno i calli per quello che tu, piccolina, non riesci ancora nemmeno ad immaginare.
È un inferno di quelli che ti fa rivoltare lo stomaco, che fa andare sul rosso tutte le lancette.
Non dico di non star ingrandendo i problemi, ma il punto era un viaggio in quello che sento, e porca d'una miseria sfido chiunque a stare in questo stato.

Ho un lavoro ed uno stipendio, sì (che praticamente non spendo), e ammetto che la cosa mi mette un minimo di sicurezza. I colleghi? Ora come ora non so nemmeno come pensare di scrivere la situazione... Comunque c'è stato qualcosa, una volta un collega ha organizzato un concertino per la sua associazione, siamo andati in due o tre dell'azienda (giusto per completezza, non erano presenti ragazze).
Teatro e cucina mi sembrano fuori luogo, ma ho cercato un corso di canto: l'unico che ho trovato si è concluso questo mese. Dizione? Eh, potrebbe non essere una brutta idea. Al volontariato ci ho pensato, ma ne so molto poco. Non so cosa intendi per viaggi organizzati.
Il resto, lo so, e non fa che aumentare la frustrazione.

Sì, sono arrivato alla stessa conclusione di non "caricare le persone di aspettative", di come dire, costruire un rapporto a mano a mano. Giusto per chiarire una cosa, non penso che sia un mondo di stronzi, anche se magari nessuno ti aiuta. È che le persone cercano di costruirsi un modello del tuo comportamento, di non sprecare energie...
Per quanto mi riguarda, uno dei miei problemi è che conosco solo me stesso.

PS Ho visto un ex-compagno oggi a pranzo, ovviamente era assieme ad una ragazza.

Avatar di farnightfarnight alle 15:49 del 04-06-2014

E chi se ne frega del tuo amico!! :) Lascia perdere gli altri, pensa alla tua vita.

Comunque non volevo forzarti, semplicemente spronarti! Solo tu conosci la tua situazione ed i tuoi ritmi, e solo tu puoi sapere quanto veloce puoi andare!! L'importante, come ho detto nell'altro post, è non restare fermi!!

Sono contenta se sono riuscita a dartiqualche spunto :)

Per i viaggi organizzati non lo so bene neanche io. So solo che un mio amico si è aggregato ad un gruppo ( tra loro più o meno quasi tutti sconosciuti e tutti ragazzi giovani) e hanno fatto questo viaggio organizzato (penso con tanto di guida e di programma dell'intera "vacanza") in Turchia. Prova ad informarti, magari può essere interessante!!

Avatar di AuroraAurora alle 20:23 del 04-06-2014

>E chi se ne frega del tuo amico
Ma per carità, la sua vita è la sua vita, però l'esempio è calzante.

>solo tu puoi sapere quanto veloce puoi andare
Per certi versi vado anche veloce e mi gestisco, ma in questo contesto la vita richiede un'accelerazione che trascinandomi mi sta facendo male.

>Prova ad informarti

'Sti cavoli, sono a malapena uscito dalla mia regione, andare a quel paese con degli sconosciuti può rivelarsi interessante, ma temo richieda anche una certa intraprendenza e un minimo di preparazione...

 

Avatar di farnightfarnight alle 21:45 del 04-06-2014

Oggi ovviamente non ho avuto la forza di chiederglielo.
Così le ho mandato un messaggio. Che classe.
Non risponderà come a quello precedente.
Ma non posso neanche prevedere tutto, soprattutto senza esperienza.

Tornando a casa, la visione della mia stanza mi ricorda sempre che ho perso.
Le prime due parole che mi vengono in mente oggi sono scrauso e pezzente.

In più è da oltre una settimana che non torna la gatta che avevo salvato qualche anno fa. Ottimo, veramente ottimo. Al suo posto, porca zozza... Non ho neanche voglia di pensarci.

Avatar di farnightfarnight alle 22:18 del 12-06-2014

pora gatta, hai provato attaccando in giro dei volantini o chiedendo a dei veterinari della zona?

aveva un collarino? 

Avatar di RorschachRorschach alle 11:40 del 13-06-2014

No, è un paesello piccolo, e lei ha avuto i suoi problemi, non era una abituata a star fuori.
Non è la prima volta che succede, inutile dire che anche gli altri non sono mai ritornati.

Avatar di farnightfarnight alle 18:26 del 14-06-2014

Ma cavolo! Povera gatta! Datti da fare almeno per cercarla!

Avatar di AnonimoAnonimo alle 18:55 del 14-06-2014

iscriviti ad una palestra, o, ancora meglio, pratica uno sport: ne trae vantaggio il fisico, ti sentirai mano a mano sempre più sicuro e non potrai evitare di conoscere persone

Avatar di AnonimoAnonimo alle 18:57 del 14-06-2014

Datti da fare per cercarla... In genere i gatti vengono uccisi nel vialetto a destra di casa mia, perché stretto e cieco e i gatti vengono sorpresi dalle macchine.
Non abbiamo trovato il suo cadavere, né i vicini ci hanno detto di aver visto gatti morti in giro.
IN OGNI CASO contro ogni aspettativa 'sta sera l'ho trovata ai bordi del mio giardino, quindi tutto a posto. Possibilmente l'ha ospitata qualcun altro.

Consiglio anch'io la palestra, so di poterla consigliare anche a me. Ho il desiderio di ritornarci, e sto cercando di fare in modo che accada, ma ci sono altre cose da sbrigare prima.
In ogni caso anche la palestra sarà un discorso impegnativo: dovrò decidere cosa frequentare (suppongo quello che troverò negli orari in cui sono disponibile) e potrei trovare certe presenze che avrei desiderato rimanessero fuori dalla mia vita.
Sul "non potrai evitare di conoscere persone" fidati, rimarresti sorpreso.

Avatar di farnightfarnight alle 21:26 del 14-06-2014

felice per la gatta! Ma comunque un po' prevenuto sei, su te stesso e le tue capacità di stringere rapporti!

Avatar di AnonimoAnonimo alle 21:40 del 14-06-2014

magari non è prevenuto ma preveggente.

Avatar di RorschachRorschach alle 23:08 del 14-06-2014

"Anonimo alle 21:40 del 14-06-2014"Forse son prevenuto, forse no. Penso di aver avuto così pochi rapporti che onestamente, star a tirare delle somme...Non posso negare che anche se pochi purtroppo una buona percentuale non è andata troppo bene, e alla fine uno si demoralizza. Preveggente? Spero di no. 

Avatar di farnightfarnight alle 16:23 del 16-06-2014

@farnight il tuo è un gran bello sfogo è stato un pò come entrare nella tua mente e vedere il mondo attraverso i tuoi occhi. Dovresti pensare di fare lo scrittore di professione è davvero piacevole leggerti. Mi domando come mai una persona talmente brava a spiegare se stesso e le sue emozioni come te non ha avuto vita semplice con i rapporti umani. Sei tutto compresso in te stesso dovresti scrivere, scrivere tutto quello che ti passa per la testa e magari quando incontrerai un'amica degna di nota farle leggere come sei veramente. Ricordati che le donne non sono aliene venute da venere puoi parlarci, farci amicizia e condividere cose con loro magari inizialmente senza pretese e poi chissà facendosi conoscere potrebbe nascere qualcosa.

Avatar di Gioia123Gioia123 alle 21:12 del 23-06-2014
grazie

L'ho scritto piuttosto di getto e relativamente disordinatamente, anche apposta. Magari se un giorno riacquisterò qualche energia metterò in pratica quello che ho imparato al corso di scrittura, avevo un'idea particolare che sarebbe piaciuto a tutti sviluppare. Ma per me diventare scrittore oramai è troppo tardi. :P
Perché non ho avuto vita semplice con i rapporti umani? Perché non sono abituato a esprimermi, soprattutto a voce. Poi immagino c'entrino anche, magari marginalmente ma c'entrano, aspetto e gestualità. Come abilità coi rapporti penso di essere ancora all'asilo... Più qualche pezzo acquisito a forza per strada.

Da un po' di tempo scrivo quello che sento (tra l'altro certo è liberatorio, e ti permette di arrivare più in là del semplice pensiero, ma è pur sempre un'attività solitaria), ma farlo leggere a qualcuno... O è molto 'vicino' (anche fisicamente, nel senso che ci sono io a spiegare) o potrebbe male interpretare. Non so se l'amicizia potrebbe bastare, tutto sommato i rapporti con le persone non posso dire mi vengano naturali, e per mostrare qualcosa del genere potrei richiedere un livello d'intesa piuttosto profondo.

Certamente mi piacerebbe parlare con qualcuno faccia a faccia di... come mi va, anzi, non va, e sono attualmente in cerca, ma finora... :( Fidati, mi piacerebbe molto.
Ho pensato anche al "senza pretese", o anche "senza caricare di aspettative". Mi ci è voluto un tot di tempo per capirlo, e anche qualche aiuto, ma credo di aver compreso. Poi chiaramente serve la pratica.

Le donne non saranno aliene venute da venere, ma anche se umane (così dite) ora come ora mi paiono ugualmente irraggiungibili, introvabili, e quasi inapprocciabili. Poi comprendo che parlate, fate, girate, ma non so come spiegare... Così vicini eppure così lontani?
Mi ricordo alle superiori, studiavo informatica, quindi qualche ragazza c'era, e gli altri osavano piuttosto con le mani, dove metterle. Non ho mai capito se fosse decente o meno, se c'era accettazione o meno, se era sperimentazione o approfittamento. Son sicuro solo di essere confuso (e a tratti incazzato).
Non so se devo chiedere, se è lecito o no, se devo attendere interesse, se devo presentarmi in qualche modo, se è più giusto un ambiente piuttosto che un altro, non lo so.
Comunque grazie per le tue parole, sicuramente. Non so come andrà in futuro... Sperare fa male, autocommiserarsi fa male... E fa tutto male, porca miseria.

Avatar di farnightfarnight alle 00:25 del 25-06-2014

Per quanto riguarda il fatto di diventare scrittore non credo tu sia troppo vecchio, la mia amica ha 34 anni e ha cominciato a scrivere circa due anni fa. Con tanto impegno è riuscita a trovare una casa editrice che la pubblicherà prima in ebook e poi in cartaceo, tra qualche settimana uscirà il primo libro. Quindi volendo a tempo perso potresti provarci anche tu, mai dire mai. A riguardo del fatto di far leggere ciò che scrivi io intendevo proprio quello e cioè di farti leggere con te che magari spieghi i punti più difficili o che possono essere mal interpretati, un mio amico lo fa, mi ha fatto leggere tutte le sue cose e so che le ha fatte leggere anche ad un'altra ragazza sua amica, ovviamente prima di aprirsi così tanto con qualcuno ci deve essere un buon rapporto quantomeno di fiducia. Da quel che scrivi si...ti serve proprio della pratica per imparare a rapportarti non avere paura e mettiti alla prova anche se ti sembra tanto difficile ora.

Avatar di Gioia123Gioia123 alle 00:40 del 25-06-2014

Supponendo di sentirmi bene, posso certamente mettermi a scrivere, ma non ho una cultura umanistica. Non so quanto questo mi verrebbe perdonato :P Son comunque contento per la tua amica, è una soddisfazione. La mia sarebbe quella di pubblicare però un altro libro, non di narrativa.
Eh, "ci deve essere un buon rapporto quantomeno di fiducia", ma è qualcosa che devo ancora trovare, anche proprio da parte mia. Non so proprio che ruolo assegnare ad una persona che deve entrare nella mia vita, non è facile da spiegare. Temo anche che fare quest'esperienza così tardi possa seccare la persona in questione, ci vuole pazienza. Come ho detto, penso di essere una persona complicata con cui avere a che fare, anche per me stesso.
Sul mettermi alla prova, eh, la difficoltà più grande è trovare qualcuno. Mi son impegnato per 28 anni a distanziarmi dalle persone, non so come gira il mondo. :'(
Un commento personale, spero comunque il primo passo vada bene. Se no onestamente... È un carico sul groppone che non so se riuscirò a superare.

Avatar di farnightfarnight alle 23:32 del 25-06-2014

Sei una persona strana ma in senso buono, cioè curiosa.. molto interessante..:) se la cosa ti può consolare

Avatar di AnonimoAnonimo alle 19:37 del 20-07-2014

cmq iscriversi a qualche corso di qualcosa che ti piace è un'ottima idea... o a scuola di qualcosa... se il lavoro non impegna totalmente o se si coltivano degli altri interessi... arte, sport... poi naturalmente partire da zero è difficile ma diciamo che se vivi nella società le relazioni sono inevitabili, anzi per non avere nessun tipo di relazione di nessun genere ti devi proprio impegnare... cioè non è che non ti capisca anzi trovo molto interessante ciò che scrivi: io molto spesso mi sento "invisibile", diciamo così... però noto che all'interno di un ambiente che mi piace e se sto facendo qualcosa che mi appassiona riesco a dare il meglio di me. in contesti del genere è più facile incontrare gente che condivida almeno un po' i tuoi stessi interessi. parlando del più e del meno magari esce fuori che si fa qualcosa insieme, e cose così... insomma le mie amicizie le ho fatte così. non tutte. dipende. a volte mi capita di provare quasi un "colpo di fulmine" verso un'altra persona e sembra ad entrambi di conoscerci da sempre. il rischio in questo caso è scoprire dopo i difetti di questa persona e non riuscire ad accettarli. forse è meglio invece quando da subito non ti sembra di poter avere molto in comune con qualcuno, poi invece standoci a contatto per forza cominci a capire com'è fatta una persona e quella capisce come sei fatto tu e si instaura una sorta di accettazione e rispetto reciproco. che poi magari diventa amicizia. cmq secondo me il mio errore quando non riesco a costruirmi rapporti sociali, ad integrarmi (mi è capitato moolte volte) sta un po' nel fatto che il mio stupido cervello tende ad idealizzare questo concetto di Amicizia, e un po' che mi vergogno delle mie debolezze, cioè sostanzialmente mi vergogno a farmi vedere timida e insicura, riuscendo a sembrare esattamente timida e insicura.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:10 del 21-07-2014

o al più arrogante

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:12 del 21-07-2014

comunque ultima cosa secondo me la gente si dà anche molto da fare per dimostrare di avere una vita sociale, più che aver voglia di costruirsene una sul serio... quindi non stare a guardar troppo le esperienze degli altri, perchè di solito non è tutto rose e fiori come sembra e soprattutto se cerchi di approcciare e non riesci lo stesso ad accorciare le distanze magari non è tutto un problema tuo

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:23 del 21-07-2014

>ti devi proprio impegnare...
Abbastanza da potrei fare un corso di laurea -- ma sarebbe un controsenso, no? -_-

>se il lavoro non impegna totalmente
Che è un 'se' enorme, soprattutto nell'informatica.

>se si coltivano degli altri interessi... arte, sport...
Certo, ma alla fine o li ho terminati per problemi miei, o sono cose che comunque faccio da solo. Non riesco bene a concepire il fare qualcosa con altre persone, e questo mi sta facendo parecchio male.

>un po' che mi vergogno delle mie debolezze
Ho i miei problemi, certamente, e sono una delle ragioni per cui, come scritto da una ragazza in un altro sfogo, mi verrebbe da chiedere scusa a chi mi guarda per lo sforzo che deve fare.

>non stare a guardar troppo le esperienze degli altri
Questo lo trovo parecchio impossibile quando tutti i tuoi colleghi son sposati o quando al ristorante una coppietta si abbraccia vicino a te. Ma non mi va neanche di parlarne.

>se la cosa ti può consolare
Un pochettino. Ho avuto ringraziamenti e insulti, attraverso internet, il problema è che vorrei riceverli da qualcuno di persona.

Comunque il problema più grosso è proprio questo:
>se vivi nella società le relazioni sono inevitabili
Vedo che gli altri ne hanno, io no.
Com'è possibile.

Avatar di farnightfarnight alle 18:27 del 30-09-2014
due vite simili

Ciao Luca(ho letto il tuo vero nome sul tuo profilo,nome bellissimo,il mio preferito),scusa se ti scrivo così in ritardo ,ma solo ora ho letto il tuo sfogo(quando sono depressa come stasera ho il vizio di leggere gli sfoghi degli altri,sembra assurdo ,ma solo così provo sollievo,ma tranquillo non riferirò a nessuno quello che tu hai scritto),la mia vita   è simile alla tua.Ah,non mi sono ancora presentata,scusa.Sono Maria Elena (per la tua sicurezza, il cognome è stato eliminato) ed ho 23 anni.Pure io fin da piccola ho sempre avuto problemi col cibo .Da piccola i miei pasti non erano molto frequenti e quando li consumavo erano composti solo da minestrina,bistecca,polpette al sugo, pesce impanato,qualche merendina e qualche formaggino.Mia mamma si rivole a molti pediatri per  questo ,ma senza successo.A scuola sono sempre stata trattata male e spesso vittima di bullismo.non mi sono sentita mai accettata dalle insegnanti quasi tutte .A causa di tutto ciò ,non ho studiato molto ed ho finito il liceo con 60,cioè il minimo.Sono affetta dalla sindrome di asperger(lieve forma di autismo),mai nessuna psicologa ha mai voluto aiutarmi ed ora eccomi qui a 23 anni senza nessuna speranza per il futuro.non ho un lavoro ,non me la sento di lavorare,passo le mie giornate sul pc e passeggiando per strada come una forsennata.  ancora adesso non mangio molte cose,odio verdure,frutta,pasta ,pane , affettati e salse.mangio poche cose.non avrei mai voluto nascere ..ma purtroppo la vita è così.o ti ammazzi o cerchi di andare avanti,io non so quale opzione preferisco,ma so che non ho il coraggio di ammazzarmi.un abbraccio,Maria Elena .

Avatar di AnonimoAnonimo alle 01:21 del 23-10-2015

Luca sarà un bel nome, ma è un po' una rottura quando ce l'hanno tutti -.-
Perché dovresti essere in ritardo? Quando arrivi arrivi :p 
Mi sembra giusto che tu non riferisca niente a nessuno di quello che leggi qui, c'è un patto di segretezza tra noi v.v  scherzo, tanto ormai è pubblico.
Io da piccolo dovetti essere nutrito via sondino, poi ho mangiato omogeneizzati per tanto tempo; adesso dato che decido io cosa mangiare sto cercando di spaziare un po'. Non ti dico alle elementari le lotte con le maestre, ma allora ero un cretino anch'io, e non mi ribellavo. È difficile però descrivere la ragione, le persone per me non erano persone.
Diciamo che comunque ho il vantaggio di non esser stato trattato poi chissà quanto male, a scuola -- alla fine ero piuttosto forte.
Facile dire "nessuna psicologa ha mai voluto aiutarmi", dovresti raccontare la tua esperienza. Cosa significa "passeggiando per strada come una forsennata"?
Penso tu sappia che le persone giuste al momento giusto possano cambiarti la vita. Sicuramente servirà qualcuno in grado di creare una connessione con te, però è anche vero che bisogna provare. Parole vuote, lo so. Osserva gli altri, se vuoi imparare devi osservare e testare. Consiglio un po' freddo, forse, ma si parla di teoria. Forse sai anche già cosa dovresti fare... Ma ti assicuro che quello che uno riesce ad immaginarsi non coincide con la realtà. Tra tante persone di tutti i tipi capita anche quella che uno vuole tenersi vicino. Pensaci.
Ciao, Maria.

Avatar di farnightfarnight alle 22:49 del 23-10-2015

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