Terremoto
Lun
04
Giu
2018
Tutte le mie certezze sono crollate.
È cominciato tutto nel 2010.
Mi sono fidanzata con un ragazzo del Sud. Io vivo al nord. Ci vedevamo il più spesso possibile, finché è capitata l'occasione giusta per stare finalmente insieme, vicini (con grande dispiacere della madre che voleva tenerselo vicino e che aveva un altra figlia che lavorava al nord). L'anno scorso ha trovato un ottimo lavoro qui al nord, 5 anni di apprendistato e poi tempo indeterminato. Ottimo stipendio, ottime possibilità future. Felicissimi abbiamo preso la palla al balzo e abbiamo deciso di sposarci. Il mese successivo scopriamo che alla sorella (29 anni) è stato diagnosticato un tumore all'utero. Non ne sappiamo molto, fa chemio e radio e sembra andare tutto bene. Passiamo il Natale tutti insieme al sud e mia suocera ci regala le fedi nuziali.
Ad inizio gennaio mia cognata scopre che la situazione della malattia si è aggravata. L'unica cosa da provare è l'ntervento chirurgico per provare ad asportare la maggior parte della massa tumorale. L'intervento dura 12 ore e riescono ad asportare quasi tutta la massa. Sembra andare tutto bene. Ma non è così. Il mio compagno comincia ad essere sopraffatto dalla situazione, vacilla, ha dei ripensamenti su tutto, su noi, sul matrimonio. Al che gli dico di chiedere a sia madre se sia il caso di annullare tutto, lei gli risponde di stare tranquillo e che la vita va' avanti. Ottimo, ci rimettiamo in marcia e cominciamo a far stampare annunci e partecipazioni per le nozze, ormai mancano solo 4 mesi. Ad inizio aprile andiamo al sud a trovare la sorella, la troviamo in condizioni disastrose. Mia suocera prende da parte il mio compagno (gesto irrispettoso nei miei confronti) e gli dice che tra poco la sorella potrebbe non esserci più e che forse è il caso di annullare il matrimonio (ma va? Mi pareva strano che qualcosa andasse liscio). Io e il mio compagno torniamo al nord, ma il giorno seguente lui mi dice di voler tornare a casa per stare vicino alla madre e alla sorella. Di voler annullare il matrimonio e di volersi licenziare. Mi crolla il mondo addosso. Io cerco di farlo ragionare, al sud non c'è lavoro e perdere un'occasione così mi sembra una cosa folle, e quando la sorella non ci sarà più lui si ritroverà depresso e senza lavoro. Lo convinco almeno a prendersi una aspettativa e di aspettare prima di licenziarsi. Parte in macchina portandosi dietro 3/4 della nostra vita qui al nord. Abbiamo l'auto piena di scatoloni, io lo accompagno. Nel frattempo annullo il matrimonio, il catering e quant'altro. Mia cognata sta sempre peggio, io sto malissimo per tutta la situazione. Da un giorno all'altro siamo lontanissimi, il matrimonio è annullato e lui sembra molto più freddo con me. Purtroppo a fine maggio mia cognata cede sotto il peso della malattia, muore, a 30 anni.
E qui scopro un sacco di cose. Scopro che in questo periodo di lontananza mia suocera gli ha fatto un bel lavaggio del cervello e che l'ha convinto a tornare al sud per stare con lei. Scopro che lui stava già cercando lavoro e io non sono stata minimamente interpellata. Mia suocera mi dice delle cose poco carine tra cui "lui doveva venire qui prima, mia figlia me lo diceva sempre, mamma, io per lui avrei lasciato Tutto lasciandomi intendere che ero ip la causa per cui fratello e sorella erano lontani. Poi mi dice che lei sapeva che la figlia non sarebbe arrivata al nostro matrimonio, ma allora perché ci hai regalato le fedi? Perché ci hai detto di annullare il matrimonio solo 2 mesi prima? Ho scoperto che le notizie ci arrivavano molto filtrate e che fin dalla diagnosi ai era capito che ormai non c'era più nulla da fare. Scopro che tutti gli amici di mia cognata intimano al mio compagno di restare con la mamma, ma loro sono i primi ad essere scappati a lavorare al nord! E ancora ci lavorano! Un giorno mia suocera dice "verso le 15.30 vi porto a vedere un giardino dove stanno allestendo una location per un matrimonio" ma, ti pare carino portarmi a vedere una location di un matrimonio sapendo benissimo che il mio ho dovuto annullarlo? In tutto ciò il mio compagno dice di amarmi ma è succube della madre, una donna autoritaria, indipendente, che ha il suo lavoro e mille altri impegni. Ora io sono qui al nord disperata, ho il mio lavoro qui anche se non so ancora quanto potrà durare, lui è lì al sud con la madre che non lo molla un attimo. Non sappiamo se e quando ci sposeremo, ho tutto pronto, bomboniere, vestiti, confetti, tutto!
Volevamo un bambino subito dopo il matrimonio ma ora chissà quando e se mai ne riparleremo. Io capisco il dolore, la situazione, ma io? Io che faccio? Ha avuto senso buttare nel cesso tutta la nostra vita qui? Che possibilità ha lui lì al sud? E io?
Sono disperata, non so che fare, la madre dovrebbe dirgli "vai, figlio mio, fatti la tua vita, pensa al tuo futuro!" E invece no, è egoista e lui è un mammone! Ma lo amo..
Iscriviti!
