Ven
21
Apr
2017
Io sposata, lui fidanzato
Ho gia' scritto su questo forum una volta, disperata perche' non riuscivo a dimenticare il tradimento di mio marito, avvenuto appena agli inizi della nostra storia ma scoperto 4 anni dopo. Non sono mai riuscita a perdonarlo. Bene. Sono un'ipocrita del cavolo.
Ora siamo sposati da quasi 3 anni. Io non ho mai tradito, ne ho sempre fatto una questione di rispetto, e in genere ho problemi proprio a tollerare traditori di vario genere. Piuttosto che tradire, lascia la persona con cui stia e vai a divertirti. Ma io non lo sto facendo. Un mese fa circa ho rivisto questo ragazzo. Beh ormai uomo. L'avevo conosciuto 4 anni fa, a una conferenza, dove io ero con una collega e lui con la sua ragazza. Quest'anno, stessa conferenza, eravamo entrambi da soli. Mi sono sciolta al primo sguardo ma pensavo di essere solo io. Abbiamo passato ogni sera insieme, anche con altre persone a inizio serata, a parlare daventi al fuoco. Parlavamo di tutto, anche dei rispettivi compagni, di lavoro, do cosa vorremmo nella vita. Sempre solo parlato, nemmeno un abbraccio per salutarci perche' la prima sera quando io lo avevo abbracciato prima di andare via lui si era irrigidito e credevo di avergli dato fastidio. Dopo quel contatto, non mi sono piu' avvicinata. Ma stavamo cosi' bene, ci cercavamo a vicenda. Io durante tutti i talk fantasticavo su di lui. Ma pensavo fossero solo fantasie, magari anche dovute al fato che mio marito non mi tocca piu'. Se e' tanto facciamo sesso 3 volte l'anno. E non mi e' nemmeno mai piaciuto con lui, non mi soddisfa, ma quando ho provato a parlarne c'e' rimasto male, mi ha fatto sentire in colpa e cosi' ho ripreso a fingere. Tanto succede comunque di rado. Insomma, a volte mi ritrovo a fantasticare, pensavo non fosse poi cosi' terribile. Anche se di solito le mie fantasie non erano mai su una persona fissa e reale. L'ultima sera alla conferenza ci ritroviamo da soli. Avevo bevuto troppo, perche' lo avevo visto parlare con un'altra durante tutta la sera, ero gelosa, e volevo smetterla di pensarci. Sbagliato tattica in pieno. Davanti al caminetto, gli ho sporto una mano solo per fargli sentire quanto fredda era, e lui dopo averla presa si e' messo ad accarezzarla. Il mio cuore e' impazzito. Ci siamo trasferiti in camera sua, dove in realta' non e' successo molto. Baci e carezze, ci abbiamo anche provato a continuare ma lui era nervoso perche' nessuno dei due era preparato a quella situazione (ovvero niente precauzioni). Ha detto che per lui era la prima volta. ho detto anche per me. Dopo i vari tentativi non proprio andati bene, decisiamo che e' meglio se torno in camera mia. Non so nemmeno perche', ero felice, camminavo sulle nuvole. Non mi sono sentita in colpa per mio marito. Mi giustificavo dicendo che lui mi aveva gia' tradito. Ma la verita' e' che io non lo amo piu' in quel modo da tanto tempo. Gia' quando l'ho sposato sapevo che non sarei stata felice, ma ho fatto quello che mi ero messa in testa da programma, quello che tutti si aspettavano. Ho detto di si. Stupida. Ipocrita e pure stronza. Non ho pensato a mio marito nemmeno per un secondo mentre ero con lui. Il giorno dopo sono stata con lui e altri suoi colleghi. Ci siamo comportati come se nulla fosse successo, anche se per me era strano. E nel pomeriggio ci siamo salutati. Lui vive in un altro continente! Non c'e' solo la distanza, ma anche il fuso orario. Non credevo lo avrei piu' sentito, ma nei giorni seguenti stavo impazzendo. L'ho aggiunto su facebook. Ha accettato subito e ha iniziato a scrivermi che stava per aggiungermi lui. Poi siamo passati a whatsapp. Ci siamo anche sentiti una volta su skype. Lui da dopo la conferenza non vive piu' con la sua ragazza, perche' lei ha un lavoro fisso e lui ha trovato un nuovo lavoro in un altro Stato. Ci scriviamo tutti i giorni, quando io mi sveglio lui va a dormire o quasi. Spesso ci scriviamo solo una serie di buongiorno o buonanotte.
Solo una volta ho avuto del buonsenso, dopo la telefonata, e gli ho chiesto di lasciarmi stare per un po'. Mi sentivo in colpa. Provavo qualcosa che non pensavo avrei piu' provato. Lui mi ha chiesto se quello che provavo era qualcosa di positivo o negativo. tipo senso di colpa o amore. Gli ho detto quale sarebbe stata meglio, secondo lui, e ha risposto la prima. Al che ho ammesso che forse per quello non lo volevo dire. Lui ha chiesto se quindi da qualcosa di negativo poteva nascere qualcosa di positivo, e gli ho risposto che considerando il fatto che io avevo un marito e lui una ragazza, qualsiasi cosa fosse non poteva essere definito positivo. Mi ha dato ragione e ha detto che capiva, non voleva farmi soffrire e accettava la mia decisione di non cercarmi per un po'. Abbiamo retto un giorno senza sentirci. Da quella volta non ci ho piu' riprovato. Quando non lo sento mi veogno gli attacchi di ansia, guardo ossessivamente il cellulare, non mi concentro sul lavoro.
In tutto cio', mi sento una persona di m...a. Mi sono confidata solo con una persona, mia madre. Perche' aveva capito che non stavo bene. E io non riuscivo piu' a non parlare con nessuno. Giustamente, lei mi ha fatto notare che il lui di turno non deve essere un problema principale, che prima devo concentrarmi sulla storia con mio marito e capire cosa fare. Io gli voglio un bene dell'anima, ma lo vedo cone un fratello minore. Anche se e' piu' grande. Ma e' totalmente dipendente da me, e io sono stufa di averlo a carico. Pero' l'ho trascinato per mezzo mondo, per seguirmi col mio lavoro, e sono stata io a cambiarlo. E sono stata io a fargli pesare quel tradimento come un inferno... E ora, cosa mi meriterei io? Sono un mostro. E sono anche peggio perche' in realta' so che questa e' la cosa giusta da fare, lasciare mio marito, gli devo almeno questo, senza farlo sentire umiliato o ferito piu' del necessario. Ma non mi interessa. Non mi interessa nulla che non sia lui. Nella mia testa, una piccola vocina mi dice che nelle favole sarebbe possibile. Che anche lui e' preso da me come io lo sono da lui. Che se riesco a mollare mio marito poi lui lascera' la sua ragazza e potremo stare insieme. E non voglio senire ragioni quando mia madre mi dice che non accadra' mai, che lui non lascera' mai la ragazza, che se era in crisi lo avrebbe gia' fatto, e che io sono solo un cagnolino scodinzolante che pompa il suo ego.
Quindi, sfogo a parte, si accettano tutti i commenti piu' cattivi, onesti e spietati possibili, nella speranza che mi ritorni un po' di sale in zucca e riesca a concentrarmi sulla cosa giusta da fare, lasciando da parte dei sogni impossibili. Spero che sentire piu' di un'opinione, oltre a quella di mia madre, possa aiutarmi a ragionare.
91 commenti
anonimac (continua)
Dicevo. Metti in discussione il rapporto con tuo marito a prescindere da questo collega, ragiona come se non esistesse questo collega perche di fatto é cosi. Ripeto, se aveste consumato a quest ora saresti tra le braccia do tuo marito assalita dai sensi di colpa. Sai solo tu come é il rapporto con tuo marito.. Innanzitutto dovreste parlare del fatto che non ti cerca mai.. O rinnovare il rapporto..creare qualche serata alternativa.. Cercare la novità nel tuo rapporto matrimoniale altrimenti continuerai a pensare al brovido delle novità extra coniugali!
La prima cosa che smetterei di fare è quella di confidarti con tua madre. Questa, secondo me, dovrebbe essere la priorità in cima alla lista.
Per il resto: le vicende della vita ti hanno costretto ad acquisire un altro punto di vista rispetto alla tua intransigenza. E' una cosa positiva.
Infine, la vita è tua, ed è questa. Anche se provi a chiederlo all'ufficio reclami non te ne daranno un'altra di ricambio.
l'ho letto un sacco di volte in molti sfoghi di questo "posto"... "io questo non lo farò mai"... e poi puntualmente la vita ti smentisce, ti prova che pensare di avere il perfetto controllo è una caritatevole illusione.
È successo... non puoi far nulla per cambiarlo, sei passata al lato "oscuro" (passami la battuta jedi), a ragione o meno quello che hai sempre odiato è successo anche a te, ora però la domanda spunta improvvisamente senza che nessuno l'abbia provocata o cercata, senza che nessuno l'abbia evocata o invocata, senza che nessuno l'abbia desiderata... ora che il velo sugli occhi si è squarciato, ora che la visione è chiara, ora che non puoi più illuderti, ne puoi più ripercorrere gli stessi sentieri mentali che ti davano certezza e sicurezza, ti chiedi... che faccio?
Onestamente una storia transcontinentale non so quante probabilità possa avere di riuscita, ma al di la di questo, tu (a parer mio) dovresti ragionare solo con quello che di certo hai nella tua vita ora, come se lui (lo straniero) non ci fosse, devi decidere che fare da "grande", continuare così o cercare di vivere una vita "diversa".
qualunque sia la tua scelta, benvenuta!
volevo aggiungere solo una cosa, qualsiasi sia il tuo pensiero ora, sappi che sei solo all'inizio della tua "trasformazione", il percorso continua, non so come, ma continua, non lo sospettavi ma sei viva!
Cattivo cattivo ? Se ti metto alla pecorina io, ti do' certi colpi che ti pensi a sberle da sola con le tette
Cosi' una finezza del giorno, scherzo e :)
vaisereno ma sei troppo assurdo. Detto questo. Non l'ho neanche capita subito (pensi=prendi), ma quando ci sono arrivato ho cominciato a ridere e non riesco a smettere da dieci minuti. Ma pensa te 🤣
Mah, con tuo marito mi pare siate una coppia scoppiatissima, e ti sei complicata le cose con un amante all'estero, quindi difficilmente raggiungibile, sia praticamente che emotivamente (io non credo alle storie a distanza).
Smetti di sentirti in colpa (per cosa poi? Hai una relazione disfunzionale, dovresti solo chiuderla, é normale che t'innamori di un altro se tuo marito non ti sfiora e ti ha pure tradito), chiudi con l'amante (soffrirai inutilmente dietro a uno impegnato e lontano) e diventa egoista, non masochista, pensa a te e alla tua felicità.
Coleridge ne felicito che hai colto il fulcro dolce pensier :) ecco, ci tengo a dire che l'ho detto in goliardica armonia
grazie a tutti
grazie dei commenti, anche se mi aspettavo qualcosa di peggio, tipo qualche insulto su quanto sia ipocrita o che so io. Mi sento di aggiungere due precisazioni: prima di incontrare l'altro, avevo gia' in testa di trasferirmi, tanto che avevo gia' scritto una mail a un potenziale nuovo capo. Fatalita', tra tutte le possibili citta' del mondo, questo nuovo lavoro (che non ho ancora avuto ma che sto considerando seriamente) sarebbe nella stessa citta' dove lui, l'altro, si e' appena trasferito. Non solo. Lui si e' appena trasferito ma la sua ragazza ha un posto fisso dove stava prima, ergo la storia diventa a distanza. E mio marito, non che possa rappresentare un "problema" a lungo termine, ma comunque non vorrebbe trasferirsi perche' ama il suo lavoro qui. Questo non mi aiuta a restare coi piedi per terra.
Sono una romantica, alla mia eta' vorrei ancora poter credere nelle favole, anche se razionalmente so che non si avverano mai. E' orribile sapere cosa sia la cosa giusta da fare (essere onesta con mio marito e lasciarlo libero di rifarsi una vita con una persona migliore e lasciare l'altro alla sua ragazza) ma non accettarla perche' nell'immediato non e' quello che vorrei veramente.
Pero' capisco e sono d'accordo con molti di voi quando mi dite che dovrei pensare alla mia felicita'. Devo solo convincermi che questa felicita' non e' legata a quell'altro, anzi.
Ah ecco... Io avevo capito che il coniuge fosse economicamente a carico tuo, se così non è allora la cosa è meno problematica, é poco più di un anno che sto qui, ed ogni tanto esce fuori un dilemma, che chiamerei "il dilemma":
Meglio rimpianti o rimorsi?
di nuovo ciao e grazie a tutti quelli che si sono presi il tempo di leggere e di commentare. Alla fine mi sono iscritta, tanto continuavo a visitare queste pagine. Se qualcuno ha letto Le prime luci del mattino, di Fabio Volo, magari ricordera' la protagonista Elena, la cui storia vedo cosi' simile alla mia.
Se mio marito mi ama, avete chiesto. Io non lo posso sapere con certezza. Credo di si, ma come si fa ad esserne sicuri? Sono sempre stata un tipo geloso, sa che penso spesso male anche senza motivo. Ma non mi da' particolari motivi di pensare che non mi ami, a parte la completa e totale mancanza di desiderio nei miei confronti. Certo, non ce lo diciamo piu'. che ci amiamo. Io perche' non ne sono proprio capace. Lui ha smesso col tempo, ma immagino sia normale. Triste, ma abbastanza normale. Se qualche volta glielo chiedo mi dice di si, ovvio, come se fosse una cosa assurda da chiedere tanto ovvia. A me sembriamo una coppia di ottantenni. Si, siamo una coppia vecchia. Raramente facciamo qualcosa di nuovo. Abbiamo provato qualche "toy", ma semrbiamo avere enormi problemi a comunicare da quel punto di vista. Troppo timidi, troppo finti per bene. Ma per quanto ci abbiamo provato, a me continua a non piacere per niente. Anche quando cerco di partire positiva, motivata, poi mi ritrovo a sperare che finisca presto (e alla fine e' sempre cosi'. minimi preliminari, 5 minuti e via). E al di fuori dalla camera da letto... lo stesso, poche novita'. Non nego che qualche volta proponga qualcosa anche lui. Ma raramente abbiamo davvero voglia di fare le stesse cose.
Da ieri sono tormentata. Ieri non riuscivo a sopportarlo. Mi si e' avvicinato un paio di volte e non sapevo piu' cosa inventarmi per allontanarmi. Non lo volevo vicino, non lo volevo intorno. Ho un disperato bisogno di stare da sola, mi da' fastidio la sua sola presenza. Oggi invece sono travolta dai sensi di colpa. Ma non per l'altro... In fondo, al momento ci sono davvero solo messaggi, per di piu' quasi innocenti. Il massimo che arriva a dirmi e' che gli piaccio, che mi pensa o che gli manco. Per il resto parliamo di lavoro o di cose generiche. Certo, io lo penso e non in maniera innocente. Ma non e' questo a tormentarmi. Sono in crisi al pensiero del dolore che provochero' a mio marito. Non so se riesco a prendermi questa responsabilita'. Certo, finiro' con l'odiarlo se ci resto assieme. Pero'... mi sento una stronza. Come ho potuto smettere di amarlo? Che persona sono? Mi credevo tanto una brava ragazza... ci siamo pure sposati in chiesa e solo per colpa mia, perche' a lui mia interessava! Ipocrita ipocrita ipocrita!E se fosse che ho sbagliato e ora devo semplicemente pagare per il mio errore? Nel senso... ho "costretto" questo pover'uomo a sposarmi, a seguirmi per il mondo, a cambiare, a lasciare i suoi amici? Adesso non posso abbandonarlo, sarebbe troppo crudele! Saro' condannata a passare la vita con lui, imparando a fingere meglio? Come si puo' dire a una persona che non la si ama piu' e non si sa nemmeno il perche'? Temo di spezzargli il cuore. gia' i suoi sono separati... dove troverebbe la forza di ripartire, di rialzarsi e ricominciare?
Oddio come vorrei che avesse un'altra!
L'unica cosa che non potro' mai accettare, credo, e' di farci un figlio. Posso fingere e accettare altre cose, ma un figlio non posso metterlo in mezzo a questa situazione. Non lo desidero nemmeno...
Come riuscire volontariamente a dare un simile dolore a qualcuno a cui in fondo si vuole un bene dell'anima? So che amore e rispetto implicano essere onesti... ma non riesco ad accettare di spezzargli il cuore
elena... peccato che mi sia già dichiarato a coleridge, altrimenti... elena... credimi... i tuoi propositi sono onorevolissimi, ma non riuscirai a perseguirli per molto, poco a poco comincerai a detestarlo ad odiare ogni cosa che fa o non fa, non si scappa, tu sei
viva...
saro' anche viva ma resto una str..a. Mentre ho sempre creduto di essere una persona buona. In realta' la vera Elena, quella del libro, non la giudico affatto male. Mi faceva tenerezza nella sua fragilita', nella sua sciocca convinzione che l'amante provasse realmente qualcosa per lei. Pero' era solo infelice e in gabbia e alla fine ha fatto la scelta giusta. Allora perche' io mi giudico cosi' male?
Non solo. Visto che in molti casi sembro avere un cervello che funziona, e sono anche brava a dare consigli agli altri, perche' non riesco a convincermi che l'altro mi stia solo prendendo in giro? Lui e i suoi messaggini... mi manchi... vorrei averti qui...ti penso. Niente di piu', ma gia' questo mi fa battere il cuore. La vera str..zata? A volte ci spero davvero, che possa succedere. Che lui sia confuso tanto quanto me, e che magari potremmo finire insieme. E poi puntualmente realizzo che non ha mai accennato a problemi con la sua ragazza. Anzi, non me ne parla accuratamente, cosi' come non chiede di mio marito. E quando mi ricordo che ha una ragazza... essendo stata nel ruolo della tradita un paio di volte... mi faccio schifo e giuro che cerchero' di non rispondergli piu'. e puntualmente sono le volte in cui lui mi scrive delle cose che mi fanno sciogliere. Maledetto furbo! Ma esiste una scuola del 'bastardo' in cui vi insegnano come capire quando la povera malcapitata cerca di allontanarsi e come riuscire a intortarla di nuovo?
Perche' il lavoro dei miei sogni deve essere proprio nel suo stesso laboratorio??? Perche' ho dovuto combinare questo casino prima di provare ad ottenerlo quel lavoro? e ora, lo vorrei lo stesso? Che tempismo del cavolo... mi sento presa in giro dal destino, ma la colpa e' solo mia!
"E sono anche peggio perche' in realta' so che questa e' la cosa giusta da fare, lasciare mio marito, gli devo almeno questo, senza farlo sentire umiliato o ferito piu' del necessario."
Sicura che il tradito é quello umiliato? Lui MERITA le corna, quindi si sentirá umiliato?
O magari quella umiliata da sé stessa sarai tu? Dimmelo tu, io chiedo.
Cambiando campo, francamente, penso che "il lavoro dei tuoi sogni" valga un po come l´uomo dei tuoi sogni. Magari tra qualche anno quel laboratorio sará una officina, l´officina dei tuoi sogni.
mmHg
hai perfettamente ragione, mi sono espressa male. Ovvio che quella che ci uscirà comunque male, da questa storia, sono io. Mio marito non solo non si merita le corna, nessuno se le metita, non so come una cosa del genere sia potuta trapelare dalle mie parole. Quando io sono stata tradita, tra la rabbia e lo sconforto mi sono anche sentita umiliata. Credevo che tutti quelli che lo sapevano pensassero a me come 'La poverina, La tradita', io stessa provavo quasi pietà per me. Ecco se possibile vorrei evitargli tutto questo. Non intendevo altro. Comincio a chiedermi, se lo lascerò in ogni caso, è utile fargli sapere che in cuor mio, sbagliando, penso a un altro? O glielo posso risparmiare?
E sul lavoro, si, probabile in qualche anno cambierò idea. D'altra parte per ora ho avoto solo 2 lavori e sono stati in 2 continenti diversi, sempre lontano da casa e dai miei. Se tra qualche anno non mi piacesse più cambierò. Il mio pensiero è più sull'immediato. Se il posto che vorrei fosse fosse, fatalità, non nello stesso posto dell'altro, sarebbe meglio per tutti
In tal caso, penso che dirgli la veritá, e cioé che il tuo cuore pensa ad un altro, lo aiuterebbe.
Taglierebbe piú facilmente tutte quelle speranze sul recupero di una relazione, relazione che tu non sei interessata a recuperare, ma a tagliare. In piú, direi che far finire una storia celando ragioni dietro bugie sia, al di lá dei protagonisti, piuttosto meschino.
anche questo e' vero. Pero' io volevo lasciarlo anche prima. La prima volta che ho parlato di divorzio e' stato piu' di sei mesi fa. Dopo svariate richieste di andare da un terapeuta di coppia. Certo, nessuno dei due ci crede molto, nella terapia di coppia. Ma almeno credevo si fosse reso conto che avevamo dei problemi, che le cose stavano peggiorando. Lui ha preferito fare finta che andasse tutto bene. Credo. Non lo so, in fondo non sono nella sua testa.
E probabilmente e' solo un mio sciocco modo di tentare di giustificarmi. Pensare che se fossi stata innamorata, se non avessimo avuto questi problemi, non avrei perso la testa per un altro. Non lo posso sapere, quindi... Hai ragione.
Pero' non lo voglio lasciare per l'altro. L'altro esiste solo nella mia testa. Lo voglio lasciare perche' non lo amo piu', perche' non ci rendiamo felici, perche' per me stare nella stessa casa con lui e vedermi "costretta" a fare quasi tutto assieme a lui e' una sofferenza e non un piacere, come dovrebbe.
Sai cosa? non ho diritto a cercare di giustificarmi. Grazie della tua opinione sincera
Oggi per non sentirlo ho messo il cellulare non in modalità aereo. Verso le 4 ho iniziato ad avere unodei miei soliti arracchi di panico. Era uno brutto stavolta. Sentivo come se i vestiti volessero stritolarmi. Mi sentivo soffocare. Dovevo uscire. Oggi era giorno di Happy Hour. Perfetto. Ultimamente curo gli attacchi di panico con l'alcol. E alla fine della serata, da mezza sbronza, non penso che a lui. Da brava cretina gli scrivo che non dovrei dirlo ma mi manca. Lui risponde che è belli svegliarsi così.e io non posso fare altro che chiudermi in bagno, preda di una voglia assurda di lui... forse dovrei lasciar perdere l'alcol e ricominciare a tagliarmi...
I danni dell'altruismo
It is always with the best intentions that the worst work is done
Sempre lui, sempre Oscar Wilde. Un aforisma che la pragmatica della comunicazione ha preso a modello per definire la natura dei nostri errori di relazione più comuni e frequenti.
Cara Elena, il tuo altruismo sta devastando il tuo compagno e soprattutto te stessa. Ti senti responsabile per lui, per averlo costretto a subire una serie di scelte, come se lui non avesse avuto altra alternativa. Ti tranquillizzo: anche con il suo silenzio-assenso, anche se alla fine ha finito col fare esattamente quello che tu gli hai chiesto, si tratta di una sua scelta e di una scelta si è responsabili in prima persona.
Tu non lo ami più: questa è l'unica certezza che tu conosci meglio di chiunque altro qui, nella vita virtuale, come nella vita reale. Vuoi costringerti ad amarlo ma non puoi farlo perché al cuor non si comanda.
Tua madre, a cui hai chiesto consiglio, sembra non curarsi minimamente del fatto che stai con un marito che non ami da anni. Da quello che capisco lei bada più alle apparenze e a quello che potrebbe dire la gente o, forse, più banalmente, al fatto che tu ti allontani dal un canone di dirittura morale accettabile.
La questione del confessare o meno la tua infatuazione è assolutamente secondaria. Per essere precisi la frase che dovresti dirgli sarebbe ancora più cruda:
"Sono infatuata di una persona. Non so se la amo, ma la pura verità è che chiunque potrebbe rendermi più felice di te"
Atroce. Richiede una sana dose di egoismo e cinismo. Ma è infinitamente meno doloroso della pena che gli stai infliggendo con il tuo preoccuparti per lui.
una volta inquetamente ha detto che il forum (nel suo sfogo del primo anniversaforum credo)... questo forum è come una specie di terapia, ho ridacchiato dentro me una volta letto, poi ho riflettuto... vedo me stesso da quando sono arrivato quì, ed ho scoperto cose di me stesso che mai ho visto nei miei primi cinquant'anni di vita, non solo... sto continuando a scoprirne altre, prima si legge, poi si interviene sugli altri sfoghi, poi si apre la bottiglia e cominci a spandere te stesso su tutto e tutti, un rivoletto primo ed un fiume dopo, ti vedi, scopri, assaggi, cose che dici ed altri che fai solo intuire, cose di stesso che non sapevi, è come tenere un diario... con la differenza che questo diario risponde... questa la mia esperienza.
Eelena spiegami come fai a "curare" gli attacchi di panico con l'alcol, spiegamelo perchè io non l'ho proprio capito... stai coprendo un problema con un altro prolblema, ora se apparentemente funziona non vuol dire che sia la cosa giusta, anche perchè poi arriva l'assuefazione e sei costretta ad aumentare la dose, e il problema la dietro rimane tutto intero, piccolè .. (permettimi sta confidenza), ti sei svegliata... ora alzati e fa ciò che devi, basta alcool, quello ti fa solo dormire ancora.
Natural-mente... ha ragione lei ... certa-mente.
Cari Coleridge e Gagenore, vi ringrazio per le vostre risposte. Si, questo forum sta diventando un piccolo diario. Neanche a dirlo, prima di iniziare a scrivere qui, ho riempito due blocchi, ho scritto quasi ogni giorno per almeno due ore. Cercavo di razionalizzare, di capire, di sfogarmi sulla carta. Quando non è più bastato e anzi sembrava deleterio ho dovuto trovare qualcuno con cui parlare. Mia madre. A tal proposito, indubbiamente non avrei dovuto, ma credo di essermi spiegata male... lei è totalmente dalla mia parte. Non ha affatto paura dell'opinione generale, pue essendo molto cristiana non ha avuto alcun problema a dirmi che se non amo più mio marito non devo restarci assieme. Lei giustamente mi dice anche di lasciar perdere l'altro. E si, anche se so che é giusto così, mi fa star male il solo pensiero e non voglio.
Coleridge quello che mi suggerisci di dire è tremendo! Capisco il senso... ci avevo pensato. Se riesco a farmi odiare, lo aiuto a reagire prima. Eppure fa male pensare di doverlo tagliare fuori dalla mia vita. Si si lo, sono tutte cavolate, non si rimane amici con gli ex. Eppure fidati che di recente ho visto coppie divorziate che sono davvero in buoni rapporti! Certo magari il loro rapporto si è concluso di comune accordo. Non posso certo aspettarmi una cosa del genere da mio marito. Vorrei tanto non dovergli fare del male...
Gagenore ovviamente non curo gli attacchi di ansia con l'alcol, è solo un rimedio rapido per farmi passare l'attacco lì per lì. non è una soluzione. Ma al momento mi serve pur qualcosa per tirare avanti, finché non risolvo il vero problema. Anni fa mi ero rifugiata nell'autolesionismo. È stato un inferno smettere. Non voglio ricominciare.
E ora sono ancora qui, ancora a scrivere, prolissa come sempre. Per evitare di scrivere a lui
... lei giustamente mi dice di lasciar perdere l'altro
Ho come la sensazione che la tua tendenza a rifugiarti in qualcosa di dannoso ruoti tutta intorno a quel 'giustamente'.
Per quanto riguarda il tuo proposito di mantenere dei buoni rapporti anche dopo essersi lasciati credo sia positivo. E' da persone mature mantenere un buon rapporto anche dopo che non si sta più assieme. Ma devi capire che molto dipende dalle circostanze. Immagino che le coppie divorziate di cui parli, ad esempio, abbiano dei figli e, quindi, siano stati costrette ad arrivare a compromessi nell'interesse di tutti. Naturalmente qui si vede lo spessore delle persone. Ci sono quelli che trascinano le cose in tribunale, utilizzano i filgli come clave per colpirsi reciprocamente e ci sono le persone intelligenti.
In mancanza di figli può esserci dell'altro. Affari, lavoro, proprietà. Anche in questo caso più si è razionali e paciifici e meglio è per tutti. Alla lunga le cose possono riaccomodarsi e si può diventare amici. Ma dipende anche da altro. Bisogna vedere se i nuovi compagni lo accetteranno, se uno dei due non si senta ancora innamorato e ferito. Insomma ci vuole tempo. E c'è un tempo per tutto. Un tempo per separarsi e un tempo per ritrovarsi.
Non puoi pensare di separarti con la clausola, già adesso, di continuare ad avere rapporti: se son rose fioririano, ma tieni sempre in considerazione che potrebbero essere cachi.
Ho come la sensazione che la tua tendenza a rifugiarti in qualcosa di dannoso ruoti tutta intorno a quel 'giustamente'.
Potrebbe essere. Più mi dicevano di non fare una cosa, da ragazzina, più volevo farla. Certo uno pensa che crescendo magari si possa maturare... magari no e sono rimasta una bimba immatura decisa a sbatterci la testa a tutti i costi. Pure consapevolmente. Che bello...
magari no e sono rimasta una bimba immatura
o magari sei diventata una donna che sente di dover fare le proprie esperienze e commettere i propri errori senza chiedere il permesso a nessuno
E chi lo sa Coleridge!
Oggi ne ho una nuova. Visto che non sembra poi prettamente una cosa lussuriosa ho pure pensato di postare in un'altra sezione, ma alla fine ri riconduce tutto a lui, all'altro. E quindi tanto vale scrivere qui.
Ho contattato il datore di quel lavoro... quello che vorrei tanto fare... quello che fatalita' momentaneamente e' lo stesso datore di lavoro suo...(ci rendiamo conto i casi, o le sfighe della vita??? E si, prima che me lo chiediate, volevo contattare questa persona anche prima di conoscere lui). Tale datore di lavoro ha risposto oggi. Sarebbe molto contento di avermi a lavorare per lui. Certo, devo procurarmi dei fondi esterni, ma il primo passo era sapere se lui fosse interessato e lo e'. Ora questa cosa mi ha resa prima immensamente felice... saltellavo sulla sedia... poi mi sono quasi depressa. Sto cercando di evitare i miei soliti attacchi di ansia e iperventilazione, cerco di concentrarmi sul lavoro, lavoro che sto facendo male in questi giorni, e non ci riesco. La mia mente vaga.
E' una bella notizia, ma non ho nessuno con cui condividerla. A mio marito non posso dirlo. Ogni cosa collegata a un mio possibile trasferimento (con poi dal suo punto di vista conseguente trasferimento suo) non lo mette di buon umore. Non lo vede come qualcosa da festeggiare. Non posso dirlo a lui... me ne vergogno.
Ieri l'ho informato che poteva esserci la possibilita' di una mia visita questa estate, proprio per incontrare il datore di lavoro di persona. Lui sapeva di questa possibilita' ma non mi aveva mai chiesto i dettagli. Credevo non gli importasse poi molto vedermi. In fondo, tutti lo conoscono li', e' un paese piccolo. Anche se non ci fosse la sua ragazza mica potremmo stare assieme. Per me era una cosa positiva... forse... un primo passo nel tentativo di dimenticare quello che e' successo e diventare che ne so, amici? Se non bevo sono abbastanza brava a controllare i miei istinti. Ieri pero' si e' deciso a chiedermi dettagli, date... ha detto che possiamo fare in modo di vederci, che potrebbe mostrarmi il paese. Poi ha aggiunto che nel periodo in cui pero' potrei andare e andrebbe bene a lui, non andrebbe bene al capo ufficio perche' e' in vacanza. Ma allora che senso avrebbe? Si aspetta che vada li' solo per lui? Ma mi prende in giro? Non esiste proprio... non sono cosi' disperata ne' cosi' zerbino... forse...Comunque un po' mi sono offesa. Nonostante questo, al solo pensiero di avere la possibilita' di rivederlo a breve mi sono tutta agitata. guance rosse, palpitazioni, farfalle nello stomaco... ero, obbiettivamente, eccitata. E da li' poi mi sono sentita super in colpa. Ho deciso che voglio essere una brava persona, quindi non ho intenzione di ferire in questo senso mio marito. Prima trovero' un modo per sistemare le cose con mio marito e poi si vedra' come sistemarle con lui. Perche' non ho nemmeno tanta voglia di far soffrire la sua ragazza. Quindi ora mi sto organizzando col datore di lavoro per cercare di trovare un buon momento per questo incontro, e lo sto facendo alle sue spalle. Magari riesco ad andare li' quando lui non c'e'. Che cosa vigliacca eh?
Oggi mi sta anche aiutando... a differenza di ieri non mi scrive affatto, anzi, non guarda nemmeno il cellulare. Mi ha detto che si trovava con un vecchio amico e andavano per bar, e che se voleva evitare di scrivermi la serie di sprolqui che mi aveva scritto l'ultima volta che si era ritrovato sbronzo avrebbe dovuto spegnere il telefono. Che bella scusa...
A mia madre non mi sento di dirlo. L'ho un po' tagliata fuori da quando ho iniziato a scrivere qui. Non volevo avercela con lei ogni volta che mi diceva qualcosa che non volevo sentire. E poi a lei, come ad altri amici ora lontani, non mi sento di dirlo finche' non saro' riuscita a trovare i fondi che mi servono. Meglio fare le cose per bene e non creare false illusioni e aspettative.
E quindi che faccio? Lo dico a voi.
Cosi' in aggiunta ai vari sensi di colpa che gia' ho per vari motivi, posso scrivere del nuovo senso di colpa verso il mio attuale capo. Perche' lui mi ha dato questa grande opportunita', mi ha permesso di lavorare in questo Paese, a volte (quando non c'e' qualcuno di sesso maschile a contraddirmi) mi da' molta fiducia in quello che faccio, all'inizio mi ha prospettato una brillante carriera e a volte mi ripete che ha alte aspettative su di me. E mi sento in colpa a cercare lavoro altrove, perche' credo che allo scadere del mio attuale contratto lui me lo rinnoverebbe. E non credo si immagini che mi guardo intorno per trovare altre possibilita'. Oltretutto, non sono sicura che il nuovo lavoro mi offrirebbe possibilita' migliori dal punto di vista della carriera... ma mi renderebbe piu' felice per le cose che potrei fare e per il dove potrei farle.
Che nervi, ci provo davvero a scacciare tutte ste cavolate dalla mia testa e a concentrarmi su quello che dovrei fare... e invece continuo a rimuginare mentre fisso il telefono in attesa di qualche stupido messaggio.
Mi piace immaginarti che saltelli sulla sedia... Concentrati su quello... Devi "coltivare" pensieri felici, non lasciarli affogare dal resto.
Sto cercando di tenere il conto delle persone verso cui ti senti in colpa. Quindi abbiamo: tuo marito, tua madre, il tuo datore di lavoro, il tuo eventuale nuovo capo, il tipo che ti provoca farfalle nello stomaco. Mi sono perso qualcuno?
Ahahah ma quanto hai ragione! Se mi conosco almeno un po', a breve potrei sentirmi in colpa x farvi perdere tempo con le mie lunghe lagne!!! :D
Elena, hai un'occasione formidabile per dare una svolta alla tua vita e riappropriartene. Non te la fare sfuggire. Sembra che quelle crisi d'ansia siano dei segnali inequivocabili che il corpo ti sta inviando. Io non li trascurerei.
Eh già... sembra proprio che il destino, che non esiste, mi stia offrendo una dopo l'altra delle occasioni. E io sono solo troppo codarda per approfittarne.
oggi vorrei andare al mare. Fa caldo, è una giornata splendida. Ma anche se mi sono alzata presto per finire di lavorare già a metà mattina, non si può. Mio marito si è scottato settimana scorsa, quindi per un po' non ne vuole sapere. Probabilmente non vorrà uscire di casa tutto il giorno, o vorrà andate per negozi, perché deve cercare i regali per i suoi genitori. Non siamo stati a casa per tanto, deve recuperare i regali in arretrato. Spesso mi chiedo se siano davvero loro a tenerci, a queste cose per me così superficiali, o se sia mio marito. Ieri abbiamo avuto una mini discussione. Quando rientreremo a casa ha pensato di andare a dormire da sua madre, per poter passare più tempo con lei. Una volta mi sarei infuriata.la nostra prima vacanza da anni e vuoi dormire da tua madre? Ma ora... un po' ne sono stata segretamente felice. Così non lo avrò intorno. Ma un po' mi ha fatto tristezza. Ho un insistito che venisse anche lui perché non volevo passassimo il nostro anniversario separati. Ora vedo che anche da parte sua forse non c'è più niente. E allora mi chiedo: perché stiamo insieme? È solo paura di restare soli? E mi rendo conto che ho un po' rubato anni di vita a entrambi con la mia scelta di sposarlo. Allora perché non lo lascio subito? Senso di colpa. Paura di essere giudicata e odiata. È solo questo? Paura di farlo comunque soffrire. Paura che, ormai, non avendo più il bell'aspetto di una volta resterà solo. Quest'ultima cosa mi tormenta. Mio marito non é affatto brutto. È buono, è un uomo gentile e premuroso, sotto certi aspetti. Considerando la media degli uomini disponibili della sua età dovrebbe essere super appetibile. Io l'ho sposato. Allora perché in questo momento lo stimo così poco da temere che resterà solo o che si potrà trovare soltanto una povera immigrata come ha fatto suo padre, che si fa sfruttare solo per i soldi? Mi sento cattiva e ingiusta
Senti non ho molti elementi però diciamo che se saltasse fuori che tuo marito di è già organizzato non ne sarei affatto sorpreso
Coleridge
mi stupisci di continuo. sei forte.
anniversario dalla madre? ma siamo sicuri?
Che vi devo dire... magari avesse un'altra! Sarebbe una soluzione troppo facile, troppo bella. Oddio magari il mio orgoglio ne rimarrebbe un pochino affetto, ma non mi importa, sarebbe fantastico. Eppure, come ho detto, lo apprezzo così poco al momento che mi riesce impossibile pensare che qualcun'altra se lo voglia pigliare.
Purtroppo, la storia della madre è credibile... é un mammone come pochi. Sua madre lo ha viziato troppo, e lui è passato direttamente da lei a me. Anche io, anche se molto meno, lo vizio come un marmocchio. Non vorrei ma all'inizio era una cosa che ci tenevo a fare, per dimostrargli che ero meglio di sua madre. Ora che mi sono stancata sono bisticci continui. Farlo diventare indipendente è dura. Ecco perché quando può torna da mamma. Quella lì gli compra ancora le mutande! Muore dalla voglia di poterlo trattare ancora come un bambino. Per cui purtroppo non credo usi la madre come scusa x nascondere una relazione...
non ho scritto io !!!! Perché mi fate questo?????????
x Elena84
Proviamo a tirare le somme: è emerso che avevi delle idee chiare in merito al tradimento / o adulterio / o corna, ma che poi quando hai vissuto per la prima volta e in prima persona questa strange situation i tuoi principi hanno vacillato, ti sei ammorbidita e forse ti senti più indulgente verso le persone che ci cascano. Sei un po' in crisi e fin qui è OK.
Quello che non è OK sono i tuoi sensi di colpa. Il nostro psicanalista, il Sig. Coleridge, ha determinato che ti senti in colpa nei confronti di mezzo mondo, compresi il fruttivendolo e la portinaia. Questo merita una riflessione da parte tua. Facendo 2 + 2 suppongo che tu abbia ricevuto un'educazione piuttosto rigida: è così quasi sempre, in questi casi. E questo è rimediabile.
Quello che non può in nessun modo essere OK, è costringere te stessa (facendo tutto da sola) a fare qualcosa che non ti va solo per rispettare certi principi (sociali - educativi, non so bene come chiamarli) e impegni (il matrimonio), obbligandoti a fingere di amare tuo marito e continuare a vivere con lui perché sennò ti senti in colpa, perché lui avrebbe difficoltà a trovare un'altra partner ecc. Anche la chiesa cattolica ha accettato il divorzio.
Da tutto questo ragionamento resta escluso l'uomo bello e di là dal mare. Su quello hai ampio potere decisionale, su tutto il resto hai bisogno di riflettere. Per quanto riguarda le riflessioni fatte finora mi sembra un grave errore mettere le convenzioni sociali e la presunta volontà degli altri al di sopra della tua felicità, tranquillità ecc. Non è giusto fare del male agli altri ma non è giusto nemmeno farlo a stessi. Che ne dici?
Old
Due cose dove non sono daccordo... Primo il divorzio non può essere accettato dalla chiesa cattolica (amenoché non lo chiami annullamento) da quando il matrimonio è diventato un sacramento ed è entrato in chiesa, dico letteralmente entrato in chiesa, in un testo irlandese poco dopo il mille, viene descritto il matrimonio come un contratto stipulato dalle parti alla presenza del notaio sul sagrato della chiesa (fuori la chiesa), solo dopo i coniugi entravano in chiesa per la benedizione.
Secondo errore... Lei non si sente per nulla più indulgente, ne i suoi principi vacillano, é proprio questo il problema... Sempre secondo me.
ok. questa è la mia interpretazione.
Io a psicanalizzarmi da sola ci ho provato ma non ci sono mai riuscita... purtroppo... sembro cambiate idea troppo spesso ed è quindi difficile parlare di convinzioni. Apprezzo ogni interpretazione o suggerimento, da questo punto di vista 😌 Vero è che ho anche provato ad andare da una psicologa anni fa e non é servito a nulla.
che io viva ogni giorno con un sendo di colpa verso l'universo, si, è innegabile, lo so da anni, so che è sbagliato verso me stessa ma non riesco a farci nulla.
Che non possa restare con mio marito è anche questo innegabile; il mio dilemma nasce sul come porre fine al nostro matrimonio senza farlo soffrire più del necessario. Io credo che entrambi ne soffriremo, perché io gli voglio molto bene e ormai viviamo assieme da 5 anni, abbiamo attraversato momenti di relazione a distanza, crisi e rotture. Io gli voglio un gran bene e so già che farà male. Ma so anche che è sbagliato per entrambi continuare così. Spero di trovare un modo giusto, se esiste, e che un giorno lui possa capire e perdonarmi.
sul fatto che le mie convinzioni vacillino... non esattamente. Rimango convinta che amore e rispetto vadano di pari passo, e che se ami una persona non la tradisci. Rimango fan del prima lascia e poi vai a divertirti, se soltanto di questo si tratta. Io ho sbagliato, sono delusa da me stessa e dal mio comportamento, e sono ancora più delusa nel momento in cui mi accorgo di non essermi solo divertita, ma di essere una sciocca infantile che è convinta di provare di nuovo qualcosa di simile all'amore per questa persona che non è mio marito. L'unica cosa che mi permette di guardarmi allo specchio è la convinzione, dentro di me, che non ci fosse solo lussuria( appunto) a guidare le mie cattive azioni, ma qualcosa di più. E soprattutto, la convinzione che se amassi ancora mio marito non sarebbe succesdo nulla di tutto questo. Non sono valide giustificazioni, sono comunque una persona orribile.
La cosa peggiore è quando riguardo a cosa ho fatto, il tradimento in sè, e non mi sento in colpa. Sento che quella era la cosa giusta da fare per me. Mi ha reso felice. Il senso di colpa verso mio marito risale a prima, a quando ho smesso di amarlo, e si sta ingigantendo ora, perché invece che cercare di imparare dal mio errore e risolvere la crisi sto scegliendo egoisticamente me, e quindi di lasciare mio marito. Molti direbbero che scelgo la via più facile, meno faticosa. Anche se io credo che tanto facile non sia. Sarebbe più facile continuare così, marito e amante, senza rispetto per nessuno di quelli coinvolti in questa storia
Elena84
puoi provare ad immaginare come sarebbe stata la tua storia 50 anni fa quando non esisteva il divorzio. certe riflessioni non le avresti fatte nemmeno.
aiutatemi voi perché forse ho poca fantasia ed è possibile immaginarsi qualcos'altro, qualche soluzione... io riesco solo ad immaginare due scelte che si sarebbero riproposte più volte nel tempo: scelta n. 1 oggi tradisco; scelta n. 2 oggi resisto. qualche confessione, qualche penitenza, qualche rinuncia e qualche cedimento, poi in vecchiaia sarebbe finito tutto: più nessun adulterio. gli amanti diventavano amici, nessun senso di colpa, o forse sì in caso di baci non casti fra arzilli vecchietti. forse ti saresti sentita in colpa per non amare più marito, o forse non avresti mai smesso di amarlo. forse ci sarebbero stati meno pensieri o forse non ti saresti sposata sapendo che non avresti mai potuto lasciarlo. il divorzio ha cambiato molto le cose.
Elena84
dopo essermi immaginato questo scenario del passato ti chiedo: amavi tuo marito quando l'hai sposato?
Credevo di si. Non posso più dire di esserne sicura ed è una vergogna. So che non sembra, ma non ho mai preso il matrimonio alla leggera... non ho mai nemmeno valutato l'idea di divorziare prima di poco tempo fa...
la verità è che fin da piccola mi sono sempre vista sposata e con una famiglia. Non ho mai avuto dubbi che sarei finita così. Le mie certezze hanno iniziato a vacillare dopo la fine della mia prima vera storia importante. Ho lasciato un ragazzo d'oro e l'ho rimpianto per anni. A volte ancora adesso. Lui non ha voluto riprovare, come dargli torto, ma questo mi ha segnato molto. Da lì ha avuto inizio la mia storia di autolesionismo. Ne sono uscita solo pochi anni fa. Ma é rimasta la paura, anzi il terrore, di fare qualcosa per poi rimpiangerlo fini alla fine dei miei giorni. Il mio attuale marito è arrivato dopo una serie di storie più o meno serie. Non è stata una storia molto romantica all'inizio, io ero pazza di lui e a lui non importava nulla. Era il classico figo. Tant'è che mi ha tradito. Ma col tempo si è affezionato, e ha iniziato a volermi bene, fino al capovolgimento dei ruoli in cui lui appare decisamente molto più preso da me che non io da lui. Quando ho scoperto del tradimento, avrei dovuto troncare la storia perché qualcosa si è rotto irrimediabilmente. Ma non l'ho fatto, per paura del rimpianto. E lui per non perdermi ha fatto di tutto. Fino, appunto, a chiedermi di sposarlo. Io credevo non lo avrebbe mai fatto, perché a lui non interessava tanto.non è cristiano e non gli interessava mettere una firma. Per me era importante ma ero quasi rassegnata. Quando poi invece me lo ha chiesto, lo ricordo come fosse ieri, io non ho detto di si. Io ho iniziato a piangere. E non erano lacrime di felicità. In quel preciso istante, ho sentito una voce dentro di me che urlava NO, ma non ho detto nulla. Lui ha interpretato come un si. Quando mi sono calmata, ho cercato di dimenticare quella voce, quella sensazione. E mi sono riadagiata nel ruolo che avevo sempre pensato di voler ricoprire. Il fidanzamento é durato pochissimo. Paura di cambiare idea? Forse. Ma ho accsmpato una serie di motivazioni logiche e ci sismo sposati dopo pochi mesi. Il giorno del matrimonio ero felice. Felice davvero. Lo si vede chiaramente dall'espressione che avevo. Non stavo fingendo. Col prete non ho mai finto. Credevo davvero avremmo potuto essere felici. E all'epoca, sembrano secoli fa ma non lo sono, non avevo difficoltà a guardarlo negli occhi e dirgli che lo amavo. Ce lo dicevamo spesso. Io ho smesso di dirlo da circa 2 anni. Fino a un anno fa se lui me lo diceva rispondevo con anch'io. Ormai non lo dice più nemmeno lui e a me non interessa.
tutto ciò per dire: lo amavo quando l'ho sposato? Io credo di si. Ma credo anche che una parte di me sapesse che non era l'amore della vita. E ho sbagliato. Sto continuando a sbagliare. Anche quando ne sono consapevole, la paura mi porta a sbagliare comunque
Carissima Elena. Ad ogni post aggiungi particolari della tua vita quasi inquietanti.
La tua vita professionale e quella sentimentale sono una sorta di ossimoro vivente. E mi fai incazzare perché sei un muro di gomma. Dai ragione a tutte le persone che ti dicono di svegliarti, di buttarti, di dare una svolta alla tua vita, ma alla fine rimani lì, cocciuta e ostinata come un mulo nella tua determinazione di non decidere niente e di lasciare che le cose accadano nonostante te.
Da quello che capisco sei una persona molto qualificata professionalmente. Non ho capito se sei nel ramo della ricerca ma credo che tu ricopra ruoli di responsabilità addirittura con gestione di risorse finanziarie. Credo che tua abbia uno status professionale ed economico invidiabile. Lavori all'estero, puoi cambiare lavoro agevolemente: insomma hai tutti i presupposti per essere la persona più serena ed appagata del mondo.
Al contrario, nella vita sentimentale ti sei fatta infilare in un tunnel senza via d'uscita. Hai deciso di sposare un coglione solo perché te l'ha chiesto. Non sei stata neanche in grado di chiarire che le lacrime e i singhiozzi in risposta alla sua proposta di matrimonio erano di disperazione e non di gioia. E, porca miseria, è possibile che nessuno se ne sia accorto? è possibile che tu sia andata incontro all'ineluttabilità di questo destino con una rassegnazione da far impalllidire la monaca di Monza?
Guarda, spesso abbiamo discussioni da queste parti sul valore della psicanalisi e sull'opportunità di rivlolgersi a uno psicologo per risolvere i propri problemi. Io sono sistematicamente contrario e diffidente. Tuttavia non ci vuole un luminare per capire che la tua famiglia e la tua educazione hanno prodotto in te dei veri e propri guasti. Non ti dico di rivolgerti a uno specialilsta, ma prova a chiedere una mano a chiunque può darti forza per tagliare fuori i rami secchi della tua vita. Creso che nel tuo caso sarebbe più opportuno parlare di tronchi secchi.
E apri gli occhi. Da anni con tuo marito non vi sfiorate. Non ti viene in mente che lui abbia risolto la cosa in qualche modo? Allora le alternative non sono molte: o si sfinisce di porno e si massacra di seghe oppure ti tradisce. Forse con un persona fissa, magari qualcuna un po' scialba e anonima ma che lo faccia sentire un dio rispetto alla merdina che si sente rispetto a te. Oppure con storielle occasionali.
Credimi, sopravviverà alla grande alla separazione. Forse ti converrà addirittura cautelarti con un buon avvocato se, come mi sembra di aver capito, è economicamente svantaggiato rispetto a te.
Però svegliati cara. Ti prego: svegliati!
Caro Coleridge,
devi anche pensare che tu stai sentendo solo la mia campana, la mia parte della storia. Probabilmente, chiedessi a mio marito o a uno dei suoi ex più cari amici ti direbbero che sono solo una str..a montata.
professionalmente, non gestisco poi molte finanze, sto cercando di fare un po' carriera, ho sempre amato quello che faccio. Non sono un genio e non spicco in bravura, ma normalmente mi impegno un sacco e credo di non essere poi male. Se trovassi lavoro così agevolmente, però, credimi non sarei dove sono. Sono stata anche disoccupata per brevi periodi. Ma col fatto che non mi sono mai posta limitazioni per il luogo ho parecchie opzioni.
Nella vita sentimentale sono un disastro. A volte definisco io stessa mio marito in malo modo, ma non se lo merita. Ha solo avuto una vita piuttosto facile fino ad un certo punto... si sa, in Italia spesso é più importante essere al posto giusto con le conoscenze giuste. Quando poi si è scontrato col resto del mondo... credo sia stato molto difficile per lui. Ha fatto molti sacrifici, si è adattato. Credo abbia sofferto di una profonda depressione causata da insoddisfazioni professionali. Io lo ammiravo, conoscendolo noto che si è un po' "seduto" al momento. Vorrebbe evitare altri cambiamenti, altri rischi.
Non ci tocchiamo da anni... direi mesi, anche se la media prima era di 3-4 volte all'anno. Ma non si sfinisce di porno e non credo abbia nemmeno l'amante. Credo che il mio carattere, troppo forte rispetto a lui, lo abbia letteralmente castrato. Non è mai stato molto prestante... credo che le performance raramente superassero i 10 minuti, dall'inizio alla fine. Quando ha scoperto che io in pratica non venivo mai ( scoperto perché gliel'ho detto io eh) ci dev'essere rimasto male un po' troppo. Un po' credo abbia provato a migliorare, ma penso si renda conto di non essere un gran che da quel punto di vista. Non so se ci siano anche problemi fisici, ho provato a chiedergli se voleva sentire un medico o prendere qualcosa. Già è "piccolino", non sta neanche più del tutto "sull'attenti"... per forza io finisco col non sentire quasi nulla. Ma visto che a cercare di risolvere peggioravo solo le cose ora sto zitta e fingo. Ora... mesi fa intendo. Lui mi cerca per le coccole, i bacetti. Di lingua non ce n'è più da un bel po', siamo passati ai bacetti a stampo. Eppure... continuo a non credere si sia fatto l'amante. Credo di averlo ridotto io cosi, senza nemmeno sapere come
Orpolinaccia!... Certo che se glielo dici in faccia che è piccolino e "stanco" non è che faccia salti di gioia... Ammazza che stregaccia che sei... (detto col sorriso)...
Non gliel'ho mai detto... si lo so, non è molto carino. Ma almeno qui potrò essere onesta... oltretutto può anche essere che sia colpa mia, magari funziona benissimo e sono io che non lo attiro più
A me dispiace sia per te che per lui. Spero passi e migliori.
Ma se non migliora, tuo marito mollalo e non prenderlo per il culo per mesi o anni.
Baruch
Grazie, spero ormai si sia capito che non é mia intenzione prenderlo per il culo...
Elenuccia, scusami il diminutivo.
Sappi che finché bazzicherai da queste parti non mi darò pace. Ti ho già detto qual è la cruda verità che dovresti dire al tuo lei. Se non te l senti ftti zero problemi per adesso. Troppo hai dovuto patire: metti te stess davnti tutti, ti sei fatta anche troppi problemi per gli altri.
Tra l'altro sono più convinto di prima che tuo marito ha una storia con qualcuno. Guardaa, fai una cosa: chiediglielo a bruciapelo e osserva l sua reazione. Non è escluso che te lo confessi lui stesso.
Buona serata e manda qualcuno affanculo per favore. Anche me al limite. Ciao.
Un'erezione triste per un coito modesto...
Ho lasciato un ragazzo d'oro e l'ho rimpianto per anni. A volte ancora adesso. Lui non ha voluto riprovare, come dargli torto, ma questo mi ha segnato molto. [...] Ne sono uscita solo pochi anni fa. Ma é rimasta la paura, anzi il terrore, di fare qualcosa per poi rimpiangerlo fini alla fine dei miei giorni. Il mio attuale marito è arrivato dopo una serie di storie più o meno serie. Non è stata una storia molto romantica all'inizio, io ero pazza di lui e a lui non importava nulla. Era il classico figo. Tant'è che mi ha tradito. Ma col tempo si è affezionato, e ha iniziato a volermi bene, fino al capovolgimento dei ruoli in cui lui appare decisamente molto più preso da me che non io da lui. Quando ho scoperto del tradimento, avrei dovuto troncare la storia perché qualcosa si è rotto irrimediabilmente. Ma non l'ho fatto, per paura del rimpianto.
Sai, Elena, che ho vissuto anch'io una situazione come la tua riguardo a questo fatto? Dopo aver lasciato ed essermi pentito, per non lasciare ho aspettato di essere lasciato. Tutto tempo perso, un danno per tutti e due.
Ora che abbiamo approfondito la tua storia è più complicata di quanto sembrasse all'inizio. C'è molta polvere sotto i tappeti. C'è da riflettere un bel po'.
Nel frattempo mi sono convinto di un paio di cose: sei troppo passiva, hai difficoltà a decidere e lasci che siano gli altri a guidare la tua vita. Accetti dei compromessi e degli standard di vita che sono talmente insoddisfacenti da far fuggire a gambe levate 99 persone su 100. Sei stata votata al martirio e non fai niente per evitarlo. Roba da Monaca di Monza davvero.
Rifletti quanto vuoi ma quando hai finito prendi una decisione. E non fare quello che vogliono gli altri (o che tu credi che vogliano). Non ti vuoi bene, non ti rispetti.
Ora devo scappare. Spero di risentirci.
Coleridge mettiti l'anima in pace, bazzicherò ancora parecchio, ho appena cominciato! E per me al momento è soltanto mattina, ho una lunga giornata di lavoro davanti e la possibilità di mandare a quel paese tanta gente 😆
OldJoe Mi pare che più io cerchi di mostrare le mie colpe e i miei difetti/errori, più pensate che io sia una santa martire. Non è davvero così! Sono una piuttosto intransigente, anzi, mi arrabbio spesso e per poco e posso tenere il muso per giorni. Solo ho qualche problema di insicurezza e self esteem, per così dire. Alcune decisioni non ho problemi a prenderle, vedi lasciare casa e famiglia e iniziare da capo da sola in un paese ostico, ma riguardo al ferire qualcuno consapevolmente... anche se si tratta niente meno che di essere onesti... è come più forte di me.
Ho chiesto a mio marito tante volte se ha un'altra. Gli faccio battutine sarcastiche a riguardo. Ipotizzo relazioni ovunque possibile. È così che ho scoperto il suo tradimento. Ci ho messo 4 anni, l'ho preso per sfinimento e messo alle strette. Per 4 anni era riuscito a mentirmi, di fronte a una domanda diretta su una specifica sera con una specifica persona, pur guardandomi negli occhi. Vorrei dire che ora so riconoscere quando mente, ma purtroppo non è così. La mia è un'illusione. Però viviamo insieme, passiamo quasi ogni momento libero assieme, ho la sua password di facebook ( anche se ho smesso di controllare mesi fa) data da lui volontariamente per minimizzare i miei sospetti. A volte di nascosto gli controllavo pure il telefono (si lo so, è una bassezza e me ne vergogno. Ma non mi fido, glielo dico apertamente, e dopo che mi ha tradito mi sembrava una logica conseguenza). Abbiamo un conto bancario comune e so di ogni sua spesa. Davvero non credo possa avere una gran relazione...
Leggendo qualche altro sfogo mi sono trovata a pensare... potrebbe mai essere che mio marito si sfoghi qui? Magari è uno di voi, povero frustrato in astinenza da sesso... indeciso se mandarmi a quel paese o no.... se sei tu, ti prego, fallo!
Visto il tuo commento delle 20,44 io credo che tuo marito non ti sopporti più perché devi essere una rompiballe non da poco. E credo che faresti bene a lasciar perdere tutti e due i poveri uomini e cercare di capire cosa realmente vuoi tu, perché pare che davvero tu abbia la maturità di un'adolescente. Prima matura e poi puoi relazionarti con un uomo seriamente. Nel frattempo meglio tu stia sola senza far male a nessuno
Magari è uno di voi, povero frustrato in astinenza da sesso
ehm, dice a me?
Per il resto ho presente il quadro: mia moglie ha sempre controllato ossessivamente tutti i miei dispositivi nonostante io non l'abbia mai tradita, però ha sempre pensato che potessi farlo e ogni tanto si dice convinta che io l'abbia fatto. Come è evidente per chi legge ogni tanto quello che scrivo non ho preclusioni morali sul tradimento: ho solo delle riserve pragmatiche.
A te invece lo consiglio senza mezzi termini. Se non trovi il coraggio di dirgli le cose come stanno trova il coraggio di tradirlo. Non perché se lo merita lui, ma perché lo meriti tu.
E poi c'è anche un po' di orgoglio della categoria (maschile), insomma è mai possibile che non conosca qualcuno con cui fare del sesso come Dio comanda e andiamo!
No Coleridge, non mi riferivo a te, ma a uno dei tanti anonimi che girano qui. Era solo un pensiero così, senza basi reali.
Mi sono presa un po' di tempo nei giorni scorsi. Non riesco a schiodarmi dalla mia situazione e sono quasi stufa io di ripetere sempre le stesse cose.
Due giorni fa c'è stato un momento di incredibile dolcezza con l'altro. Vorrei poter dire di onestà ma... sono sicura che fosse la verità? No. Lui potrebbe sempre essere il furbo che sa cosa vorrei sentirmi dire... quindi mi limito a dire che, fosse sincero o no, é stato troppo carino. Non ci ho dormito la notte, continuavo a rileggere i messaggi e a pensare.
ieri, e anche stamattina, ho visto mio marito molto triste. Gli ho chiesto più volte cosa c'è. Dice niente. Forse ha iniziato a capire? Nota il fastidio che provo ogni volta che mi si avvicina? Ha iniziato a rendersi conto che di veti baci, di carezze non caste, non ce ne sono più da troppo tempo? Mi si spezza il cuore già a vederlo così. Figuriamoci quando troverò le palle di dirgli quello che devo dirgli... perché ci devo riuscire prima o poi...
Elena84
ok. ci ho pensato un po' poi ho ricordato una poesia di un tizio delle mie parti. è stata pubblicata in un suo libro a corollario di un romanzo. Non è troppo conosciuta per cui non credo sia possibile trovare il testo su internet. posso provare a descrivere i personaggi e l'ambientazione. quella poesia (di cui non ricordo il titolo ma solo l'autore) è già una risposta al tuo dramma.
siamo in un paese sul mare, in Toscana negli anni 70. i personaggi sono due amanti, un uomo e una donna che si sono amati molto intensamente durante quell'estate. 3 mesi di fuoco possono essere lunghi. i due amavano aspettare il tramonto sulla spiaggia; lo facevano tutti i pomeriggi; se ne andavano solo dopo il tramonto, quando era buio. va da sé che, arrivato settembre, quel tramonto arrivasse prima. le giornate si facevano sempre più corte e ogni giorno c'era qualche minuto di luce in meno.
per quel rito quotidiano sceglievano una spiaggia solitaria ai margini del paese. preferivano non aver estranei intorno. facevano tutto quello che fanno gli innamorati in questi casi: dopo il bagno ascoltavano il rumore del mare, si coccolavano e si guardavano negli occhi, fintanto che la luce del solo glielo permetteva. poi, con un poco di malinconia, rientravano in paese.
una sera lui notò qualcosa di strano negli occhi di lei. da buon innamorato gli accadeva spesso di indovinare i pensieri della sua donna. chiese se si trattasse di noia o rabbia, convinto di azzeccarci. lei rispose "non è rabbia né noia, è tristezza per un amore che non c'è più".
PS:
Questa storia, come tutte le storie che si rispettano, ha una morale. Io credo che basti per darti una risposta. Purtroppo non ti risolve del tutto il problema.
Elena cara,
piu ti leggo e più mi convinco che il parlar chiaro con tuo marito produrrebbe esiti a dir poco sorprendentii
Mi sento in trappola. Mi pizzicano gli occhi, mi brucia la gola, il solito panico che sale. Perché, perché perché? Una collega a lavoro ha capito tutto. Sono 2 mesi che ogni giorno mi chiede cosa c'è, se tornerò quella di prima. Ogni giorno mi invento scuse diverse. Oggi, poco fa, ho vuotato il sacco. Almeno in parte. Di lui, l'altro, non una parola. Vergogna? Forse. Ma ho raccontato tutto il resto. Mi ha detto che le dispiace, e di pensarci bene. Ha chiesto se non posso provare a ricominciare da capo. L'ho sentito spesso. Ma che cavolo vuol dire? Come si fa? A meno che non ci si faccia il lavaggio del cervello... come si può dimenticare dove siamo e come ci siamo arrivati? Come si può forzare un sentimento a cambiare? Mi ha chiesto se è per questo motivo che sto cambiando tanto a livello fisico. Capelli, trucco, piercing, tatuaggi... oh si, ce la sto mettendo tutta. Diventerò così assurda che non mi guarderà più nessuno. Mi ha guardato negli occhi. Ha detto che in fondo sembra che una decisione io l'abbia già presa. Resta da capire se può esistere un momento meno sbagliato di altri. Sembrano tutti sbagliati...
Beh certo che se ne è accorto, curiosa però questa storia... Hai fatto la perfetta vedetta, scrutando ogni giorno l'orizzonte in cerca di "nemici" e pericoli, senza trascurare nessun piccolo particolare, e poi ciò che temevi si è materializzato alle tue spalle, dove non guardavi, perché eri sicura di esser imprendibile...
Io ho sempre immaginato la mia vita da "maturo" in maniera noiosa, con certezze monolitiche incrostate e calcificate, perché io sono così e non posso cambiare, i medesimi percorsi ripetuti in una serie sempre uguale a se stessa, invece no... Nulla di più sbagliato, la vera conquista è comprendere che non c'è nulla di solido è (quasi) tutto mutevole.
Elena non capisco però questa ansia, perché questa fretta di farlo subito (qualsiasi cosa sia quel che devi fare) , un processo è iniziato volente o nolente giungerà al termine, tu pensi che questo sia un punto di svolta dopo il quale la tua vita sarà libera consapevole e in discesa, beh temo che così non sia, é solo il primo step, via quest'ansia!
Ciao Gagenore, piacere di risentirti. Mi piacciono i tuoi punti di vista 😀 Che dire, hai colto nel segno sul mio voler fare di fretta, non solo in questa occasione... quando mi metto in testa una cosa vorrei poterla attuare subito. A rischio forse poi di pentirmene.
Eppure in questo particolare caso mi sembra di aver aspettato anche troppo, corro il rischio di tergiversare per paura... Lo so, non è il momento giusto. Ma esiste davvero un momento giusto per certe brutte notizie?
Io vorrei solo non arrivare ad odiarlo. Se mi ci metto, io ci posso restare in questa situazione. Sul setio, siamo come due amici che vivono nella stessa casa, dormono nello stesso letto e dividono le spese. Ma in questo modo non sto impedendo a lui di costruirsi una na vita con qualcuna che lo possa amare in modo diverso e che viglia fare una famiglia con lui?
Ascoltami tesoro, visto che comunque non puoi fare a meno di sentirti in colpa mi piacerebbe tanto che lo facessi per un buon motivo.
La prossima volta che ti leggo vorrei tanto sentirti dire: sono una stronza, ho tradito mio marito e mi è piaciuto da morire. Ma almeno non ho più attacchi d'ansia e non mi pizzicano gli occhi (!!)
PS: Piercing e tatuaggi? Apperò ma quante personalità hai?
Che fastidio, hobscritto un commentone oghi ma mi ero dimenticata di fare il login...
aspetta aspetta... ma il mio commento che per sbaglio ho inserito come anonimo non e' piu' stato aggiunto. E vabbe'. Mezz'ora del mio tempo persa, ma probabilmente erano sempre e solo le solite litanie.
Ebbene si, per chi ancora abbia la pazienza di seguire questa discussione, non e' ancora cambiato nulla. Nulla di nulla. La mia crisi esistenziale continua, tra momenti in cui sembro sul punto di iniziare a raccontare tutto a mio marito, e momenti in cui mi sento talmente in colpa da essere pronta ad annullarmi del tutto pur di non farlo soffrire. Cerco di immedesimarmi, mi domando al posto suo come mi sentirei se la pesona con cui ho scelto di passare il resto della vita (per cosi' dire) mi dicesse di punto in bianco che non mi ama piu'. Credo che mi sentirei usata, tradita, un po' trattata come uno straccio. Eppure mi chiedo: si puo' davvero incolpare una persona se l'amore che provava non c'e' piu'? Io non credo. La mia colpa, la prima vera colpa, e' stata il non fermarmi in tempo, quando avevo avuto il sentore che non sarebbe stato per sempre. Quando tra fidanzatini l'amore finisce, si sta male, certo, ma fintano che si cerca di essere corretti l'uno con l'altro le cose possono anche non andare troppo male. Il vero problema e' quando non si e' piu' solo "insieme", ma si e' sposati. Si e' fatto un voto... e probabilmente l'ho preso troppo alla leggera. A seguire, al momento la mia altra enorme colpa e' il continuare a pensare e a desiderare un'altra persona, non mio marito. E se questo sia solo una conseguenza del fatto che non amo piu' mio marito, o del fatto che non sono una brava persona, non lo so piu'.
I miei sbalzi d'umore ben si addicono alle mie personalita', caro Coleridge ;) Si si, ho un tatuaggio adesso, mica piccolino, che per me, e per me soltanto, significa tantissimo. Non ho spiegato a nessuno il vero significato, e' solo mio. E mi sono anche fatta due piercing, e colorata i capelli. Ogni volta che il mio desiderio di liberta' e di correre via si fa tanto forte, arrivano questi piccoli sfoghi momentanei. Sono solo pagliativi, ne sono consapevole.
Sono ancora indecisa su cosa fare. Indecisa sul se e quando parlare a mio marito. Indecisa sul cosa dirgli. Vorrei che potesse credere a quello che devo dirgli. Ma quando le cose da dire sono cosi' assurde, immagino sia difficile crederci. Eppure, anche se capisco di non aver mai parlato chiaro, mi chiedo come faccia a non pensare, a non accorgersi che c'e' qualcosa che non va. Ok, sesso si faceva poco anche prima... ma sono 2 mesi che se mi cerca , in qualsiasi modo, anche solo per un bacio, evito. Non platealmente... ma se si avvicina per damri un bacio io gli porgo la guancia. Se mi prende la mano cerco di trovare qualcosa da fare per liberarmi. Se mi abbraccia le mie braccia restano a penzoloni lungo il corpo. Non faccio piu' nemmeno gesti di sola tenerezza, perche' non voglio dargli false speranze. Anche se a volte un semplice abbraccio non mi costerebbe nulla, anzi. In qualche modo, ci sto provando a fargli capire che non ci sono piu'... ma non se ne accorge. O se se ne accorge fa finta di nulla. Sono davvero segnali cosi' difficili da capire?
Oh finalmente Elena carissima. Il mio sfogo preferito dell'unica che mi contende lo scettro di utente più prolisso di tutto sfoghiamoci :).
Sono davvero segnali cosi' difficili da capire?
No, affatto, ma non ti aspettare che lui prenda in mano la situazione. Sarò brutale: non succederà mai. Qualcuno ha dimostrato che tutti i contesti umani (ma lo stesso si afferma anche in etologia) tendono alla omeostasi, cioè tendono a stabilizzarsi sempre e comunque. Attenzione, non si tratta di un processo virtuoso, la stabilizzazione mantiene per intero tutte le disfunzionalità delle interazioni al proprio interno, solo che le cristallizza rendendo difficile qualsiasi cambiamento, anche in meglio. Nessuno vuole abbandonare la propria giungla accogliente.
Tuo marito ha capito benissimo che qualcosa non va am aspetterà solo che ti passi. Penserà che è solo un momento. Anche io l'ho fatto per lunghissimi periodi, alla fine uno si rinchiude nel suo letto di spine e si sente come un pascià.
OT. No dai, almeno un segreto rivelalo qui tra anonimi amici: che tatuaggio? che piercing? dove?
Non farti pregare dai ;)
Piercing all'ombelico, visto che sto lavorando sui miei addominali tanto vale metterli in mostra ... tatuaggio non si dice, un posto dove non si vede facilmente, comunque è un bellissimo drago.
omeostasi... quanto la odio.
Comunque, dopo aver girato un po' il sito e aver letto altre esperienze, mi sento più triste e disillusa. Se è vero che l'amore finisce sempre e comunque, si intiepidisce cosi come la passione e l'attrazione, forse vale davvero la pena di restare con una persona che non si ama più ma in fondo ci si è affezionati e si sono stabiliti certi equilibri. Però continua a darmi fastidio anche solo quando mi sfiora. Dovrò forse diventare anch'io depressa o con qualche disturbo grave per giustificarlo. E di figli non se ne parla.
mi rattrista questa decisione. Ma in fondo perché soffrire e far soffrire se finitebbe allo stesso modo con qualcun altro?
Elena84
la decisione spetta solo a te ma quest'ultimo tuo ragionamento somiglia troppo alla fiaba della volpe e dell'uva.
tanto era acerba sicché resta con tuo marito.
Mi sfugge qualcosa OldJoe... Ho avuto l'impressione che anche tu come molti altri fossi dell'idea che affetto, abitudine e altre cose fossero sufficienti per restare con qualcuno. Ma nel mio caso non sarebbe cosi', anzi, se restassi con mio marito sarebbe una sconfitta. Cioe', e' come se a volte mi sentissi dire che sogno troppo cose impossibili e altre volte mi sentissi dire che mi accontento di una realta' triste e non sogno abbastanza.
Io confusa...
(oltre che un pochino dislessica... mi spiace per gli errori di battitura, sono una pignola della grammatica ma quando scrivo dal cellulare escono certe castronate...)
Elena84
va bene, domani ne riparliamo.
è strano che ci sia qualcuno sveglio a quest'ora. di solito sono io quello che scrive gli ultimo commenti, ma nessuno mi aveva mai risposto in real time. vado a dormire. buona notte.
Mi dispiace smentire questo quadro funesto ma io non mi ci ritrovo. Se hai avuto modo, tempo (tanto) e voglia (tantissima) di leggere i miei sfoghi noterai che le cose non stanno necessariamente come dici.
Io vivo il mio matrimonio, che dura da oltre vent'anni, con molta passione e mi reputo un uomo felice. Sono pochissimi i giorni che passano senza che con Laura (mia moglie nello pseudonimo del sito) ci siano discussioni e incomprensioni, ma ormai l'ho preso come un fatto della vita. Non facciamo l'amore tanto spesso e le nostre 'sedute', alla fine, hanno una durata limitata rispetto a quanto mi accadeva in gioventù con lei e con altre donne. Ma le vette di intensità e intimità che raggiungo adesso non le ho mai raggiunte in tutta la mia vita. Da qualche anno ormai, l'unico modo in cui sono in grado di ottenere un'erezione piena e quando stiamo insieme, anche soltanto abbracciandoci.
Ora io vivo una gran pena per quel povero drago fiammeggiante che hai intombato in una regione remota del tuo corpo e che vorrebbe esibirsi e fiammeggiare sotto le mani di un sapiente amante. Le stesse carezze meriterebbero quegli addominali deorati da un anello che continuano a tenersi in esercizio a vuoto. Certe volte io stesso vorrei vivere mille vite solo per poter cogliere un frutto tanto saporito e, come diceva Brassens tradotto da De Andrè, "di perderci un secolo in più".
Ma non ha importanza, credimi. Ogni volta che non ti fai sentire per alcuni giorni mi illudo che questa volta ti sei decisa, che hai preso, perdona l'espressione, il toro per le corna. Che finalmente hai deciso di conoscere qualcuno (l'oggetto di questo sfogo, un collega, uno che passava per caso) e di abbandonarti finalmente.
E invece niente, torni qua nella tua apatia sconsolata e inconcludente.
Elena mi fai incazzare.
Caro OldJoe, le mie giornate sono sfasate rispetto alle tue di circa 7 ore ;) ecco perché rispondo a orari strani. Penso di poterti dare il buongiorno ora.
coleridge, lo so, sono una delusione. Guarda che quando dico di essere piuttosto indulgente nel giudicare gli altri nonché brava a dare consigli sensati, sono sincera. Ma quando si tratta di me... non voglio tradire mio marito, perché so quando male sono stata io in quella situazione. Al contempo, non voglio tenerlo prigioniero di una storia dove, ahimè, l'amore non so dove sia sparito. Non credo di potermi convincere o forzare ad amare qualcuno. Ma non so dove trovare il coraggio. Tradire mio marito e basta non mi sembra una soluzione, mi sembra una complicazione. Ne uscirei ancora piu combattuta, e con sensi di colpa enormi.
Neanch'io sono d'accordo con questa mortificazione della carne. Il matrimonio è il matrimonio ma la passione è la passione. Ti vogliamo un po' più Bocca di Rosa e meno paranoica.
Questa notte ci ho pensato un po', poi mentre dormivo mi è comparso Jaques Brel e anche lui ha detto che ti sbagli. Dice che pensava di essere stato chiaro con il testo de La chanson des vieux amants. Lui aveva detto "Il fallait bien passer le temps / Il faut bien que le corps exulte". Voleva che accendessi il PC e ti rispondessi subito. Se n'è andato dopo che l'ho rassicurato che l'avrei fatto stamattina.
Credimi, Elena. Molte persone sono in pena per te.
Tradire mio marito e basta non mi sembra una soluzione, mi sembra una complicazione. Ne uscirei ancora piu combattuta, e con sensi di colpa enormi.
Sono d'accordo con te. La cosa migliore è dirglielo. Ti ho anche suggerito di comunicare la verità nella sua versione più cruda. Ma tu dici che non te la senti. Allora ti dico: tradisci e fanculo ai sensi di colpa. Ma tu dici che non te la senti.
Ti prego: non mi dare ragione, insultami piuttosto, ma fai qualcosa. Qualcosa di scorretto. Qualcosa che faccia male agli altri e non a te: una volta nella tua vita.
Il problema... È che può ancora sopportare.
Ho letto il tuo sfogo, e ti dico come la penso io. Per me le cose valgono solo nel momento che accadono, e se tuo marito ti ha tradito quattro anni fa non vale adesso, non credi? Perchè fargli pesare una cosa di 4 anni fa?Tu pensi che non ti ami più? Mica bisogna cercare le risposte nell'amore? le risposte si cercano nelle cose vissute insieme, nei momenti che siete stati bene, e da certi momenti che devi trovare le risposte, le devi focalizzare e metterle al posto di quelle negative. Credi che tu lo stia tradendo? non ti senti più desiderata? Ma cosa fai tu per far rinascere il fuoco della passione? Lo vuoi tradire? ebbene, accetta che dentro di te c'è anche la donna che ama il marito, che vive quel sentimento, ma c'è anche la donna che trasgredisce, perchè solo così facendo potrai liberarti da questo peso.
willy wonka
OT: è Andrea quello in foto?
Oldjoe
Quale foto?quella del mio profilo? Non so chi sia Andrea, ma nella foto sono io
willy wonka
somigli un po' al disegnatore Andrea Pazienza. pensavo che avessi scelto lui per il profilo.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/45/Andrea_Pazienza_San_Menaio.jpg
OldJoe ti prego pensa che io sia completamente stupida ma e se stai cercando di suggerirmi qualcosa non farlo tramite storie, poesie o canzoni, perché ci sono sempre sfumature divrrse in come due diverse persone possono interpretare.
Coleridge si lo so, ti faccio incazzare e torno sempre qui con nulla di fatto. Ma fossi in grado di agire non sarei qui a sfogarmi...
Gagenore dici che arriverò a non sopportare più? Magari il punto di rittura è la soluzione... spero arrivi presto. Ma anche che non esploda di brutto.
willy, io non sono più in pena per il suo tradimento di ormai quasi 8 anni fa. Lo sono stata, per molto tempo. Ieri, manco a farlo apposta, sono andata a rileggere le nostre mail di quel periodo, di quando l'ho scoperto. E per la prima volta non ho provato nulla. Essendo io un tipo piuttosto geloso nonché possessivo, ho sempre detto a mio marito di stare attento, che nel momento in cui non fossi più stata gelosa e avessi smesso di litigarci quasi ogni giorno avrebbe dovuto preoccuparsi perché voleva dire che non mi importava più. Io provo tanto affetto per lui, amore fraterno si può dire. Lui no, io penso che mi ami ancora e anche molto. O forse, penso sia terrorizzato all'idea di perdermi per paura di star solo, ecco. Ma se ho capito cosa intendi, per te questo è sufficiente a far durare un matrimonio, e in pratica non è molto diverso rispetto a quello che ho scritto nei miri ultimi commenti
Elena, io penso che tu debba innamorarti come dice Susie Arioli in questa canzone. Lascia stare i ballerini che distraggono e sono un po' fuori contesto. Concentrati sul testo.
Per te amica: https://www.youtube.com/watch?v=pWdQX38CA8U
Carina la canzone Coleridge... mi resta da trovare questo "you". Perche' anche e vorrei tantissimo che fosse Lui, l'altro, resto convinta che una bella storia, in senso tradizionale, cioe' alla luce del sole e non tra due amanti con vite parallele, sia piu' gratificante per me, per come sono fatta. Oltretutto, resto convinta che prima di impegnarmi con qualcun altro, sia davvero auspicabile risolvere con mio marito.
Ieri sera, anzi, in tutta la giornata di ieri, ha cercato di abbracciarmi 3 volte. una non sono riuscita ad evitarla, ma non ho ricambiato e sono rimasta li' impalata. le altre due volte ho evitato di brutto. alla mattina e alla sera,prima e dopo lavoro, bacetto sulla guancia (lui a me). E sono andata a dormire dicendo a malapena buonanotte dalla porta della camera mentre lui era in divano preso tra tv e cellulare. Mi sento cattiva, come se lo stessi punendo per qualcosa che non ha fatto. E mi fa male vederci cosi'. Purtroppo stiamo per andare in vacanza, la prima in tanto tempo, per rivedere famiglia e amici, e non mi sembra proprio il momento di parlargli adesso... Pero' non e' mai il momento giusto, dannazione!
OldJoe ti prego pensa che io sia completamente stupida ma e se stai cercando di suggerirmi qualcosa non farlo tramite storie, poesie o canzoni, perché ci sono sempre sfumature divrrse in come due diverse persone possono interpretare.
Va bene. Secondo me non è giusto che tu stia zitta. Devi dire a tuo marito come ti senti.
Non lo ami più, nonostante tutto sei disposta a sacrificarti per i tuoi ideali e restare con lui. Però sei un pezzo di ghiaccio. Non tutti gli uomini lo accetterebbero. Stai facendo la parte di quella che non vuole lasciare ma aspetta che sia l'altro a lasciarla. E' un percorso di dolore. Ci vorrà qualche anno prima che lui si decida o forse non si deciderà mai. Omeostasi, niente dialogo, comunque vada un futuro di melma per due. Io direi che potresti fare di meglio.
Grazie per il chiarimento, stavolta era cristallino :)
Io non credo lui mi lascera' mai. MAI. E non sto rimandando nell'attesa di questo... ovvio, sarebbe comodo, ma mi sento gia' in colpa cosi'. Non mi comporto da iceberg per frustrarlo... Vorrei solo che quando gli parlero', perche' devo farlo prima o poi, non si ritrovasse del tutto impreparato... vorrei che cominciasse a capire, a vedere che c'e' qualcosa che non va. Certo, stupido pensare che si possa preparare qualcuno a una notizia del genere.
Alla fine, probabilmente con me stessa e anche quando vengo qui a sfogarmi cerco di giustificarmi, perche' non potrei convivere con l'idea di essere una persona tanto brutta quanto invece in realta' sono. Se fossi onesta e avessi coraggio, non sarei mai arrivata a questa situazione.
Elena84
ok. va molto meglio così. "perche' devo farlo prima o poi". ho tirato un sospiro di sollievo.
va molto meglio se dici così. secondo me ti stai preparando tu più che preparare lui, ma va benissimo così. non esagerare con la tempistica, però. ho paura che tu torni a scegliere il sacrificio. sarebbe un peccato. il tutto IMHO naturalmente.
Allora se torna Jaques Brel che faccio? Lo rassicuro? Gli dico che è tutto risolto e che è stato capito? Lo faccio. Mi fido di te. Mi raccomando, non farmi litigare con LUI.
Certo Old, puoi rassicurare Jaques Brel. anzi ringrazialo da parte mia
grazie Elena, a presto.
Ritorno sempre qui... perche'... perche'... non so perche'... (sono fatti miei! ahahah che cavolo di pubblicita' era questa?)
Lo so eccome il perche', mi rotolo nella mia situazione da brava masochista perche' uscirne mi fa paura! E preparatevi, chiunque si addentri... lasciate ogni speranza. Mi sento ispirata, ovvero prolissa. Cioe', piu' del solito. Si salvi chi puo'.
Ieri giornata con alti e bassi. La punta piu' interessante: mio marito ha un momento di illuminazione e con la faccia da cane bastonato mi chiede se va tutto bene, che e' da tanto che non mi vede ridere con lui, ed e' da tanto che non facciamo qualcosa di carino e romantico per noi. E' stato l'equivalente di ricevere un pugno nello stomaco. Anzi peggio. Quindi i segnali arrivano! E adesso? Voi direte: momento perfetto! Credete gli abbia parlato? No. No perche' stavamo andando ad un evento che aspettava da mesi, per non dire anni. Volevo rovinargli quella serata? No. E quindi? "tutto bene, sono solo stanca". Cretina, cretina, cretina. Ma sto preparando un discorso, sono quasi sicura di quello che gli dovro' dire. Forse prima delle vacanze. giusto per rendere un viaggio in aereo di 10 ore seduti uno in fianco all'altro molto gradevole.
Mi sento psicologicamente instabile. E no, non ho il ciclo. Ma per farvi capire quanto sto messa male: prendiamo un cocktail, super expensive, siccome sono bella imbranata nei momenti peggiori glielo rovecio praticamente tutto addosso (fate pure a meno di credermi, non era affatto intenzionale). Lui, stranamente, sdrammatizza. Io mi ritrovo con una scafa e gli occhi lucidi. Stavo per mettermi a piangere perche' ho rovesciato un cocktail. E ho detto tutto. Il senso di colpa nei suoi confronti mi sta schiacciando. Eppure, appena tornati a casa, ero di nuovo super indispettita nei suoi confronti. Non reggo piu' la sua dipendenza dal cellulare, cosi' come non sopporto piu' ogni volta che gli faccio una domanda il sentirmi rispondere "tu cosa vuoi? tu che dici? " Ma por...di quella vac.. !!!@@@###!!! Riesci a decidere una cosa per conto tuo? Eccolo li', quando dico che lo sento a carico... non materialmente parlando, ma per tutto il resto! Dobbiamo dividere tutto, fare tutto assieme... Mi sembra a volte di avere un parassita simbionte! Pero' prima cerco di dargli una svegliata, poi mi sento di nuovo in colpa, e quindi alla fine cerco di tirarlo su, e cosi' io non lo aiuto a crescere, lo vizio esattamente come faceva sua madre! Per forza che poi dico che gli voglio bene come a un fratello minore o a un figlio (piu' grande di me per giunta). Col tempo diventero' la sua badante...
E nel frattempo... quando i miei pensieri non sono impegnati a sentirsi in modo alternato in colpa-incavolata con mio marito, sono completamente focalizzata su di lui. Il fantomatico lui, lo chiamero' F., giusto per dargli un nome. Negli ultimi 3 giorni l'ho sentito forse un po' meno, magari anche no, ma insomma sono in quei momenti dove penso troppo, e in maniera del tutto controproducente. Mi fisso du una cosa, ci rimugino, ci ricamo sopra. Addio, il cervello e la razionalita' hanno lasciato il posto a tempo indeterminato. So che il prossimo fine settimana andra' a trovare la sua ragazza. Non mi ha scritto queste esatte parole, ma solo che andra' nella citta' dove lavorava fino a quando ci siamo rivisti, circa 2 mesi fa, a salutare in modo piu' o meno definitivo i suoi amici ed ex colleghi. La sua ragazza lavora ancora li'. Ho fatto 2+2 (=5). Questo deve essere stato sufficiente a scatenare in me la mancanza di buonsenso tipica delle teenagers protagoniste di commedie americane-spazzatura. Piu' mi ripeto di cercare di limitare i messaggi, e dargli spazio... che se gli sto addosso e' la volta buona che lo faccio scappare... piu' controllo ossessivamente il cellurare, analizzo ogni singola virgola, e ci leggo cose che non ci sono proprio! La crisi di stamattina e' dovuta al seguente messaggio: Devo sbrigarmi, ce ne andiamo a breve. Eravamo nel bel mezzo del solito scambio di messaggi mattutino (per me) pomeridiano (per lui). Ce ne andiamo a breve... chi? E' sempre piuttosto attento a scrivermi al singolare... Chi sarebbe parte di quel Noi? Noi chi? E per andare dove? Cioe'... apprezzo l'avermi informato che doveva andare giusto per non interrompere i messaggi di brutto (anche se e' stato un po' brusco e io, che sono una donna di quelle sfracassabolas, riesco a restarci piccata per cosi' poco, ma lui ancora non lo sa!)pero' e' una frase ambigua. Di solito scrive qualcosa di diverso... non che gli creda. Ma magari mi dice che va fuori con un amico o con un collega, o che deve parlare col capo. O che si fa un pisolo. Insomma, non c'era mai stato ilbisogno di stare sul vago perche' io non sono la sua ragazza, non sono un bel nulla, e l'unico vantaggio di un certo tipo di relazione e' proprio che non avendo il diritto di avanzare alcuna pretesa, non ci dovrebbe essere la necessita' di tenere segreti o di censurarsi. Almeno era cosi'. Quindi ora il fatto che invece resti sul vago... vuol dire che si e' reso conto che sono troppo presa? Oddio... mi sento ridicola da sola. Non so nemmeno dove voglio arrivare. E' solo imbarazzante leggere quando posso essere scema...
E per fortuna che esiste Sfoghiamoci.com... Non fosse per voi starei incollata al cel. (invececosi' posso ammorbare voi).
Quando sto cosi' non riesco a focalizzarmi sul lavoro, le ore non passano. Almeno passo il tempo a leggere vecchie discussioni e cerco di conoscervi meglio. Resta solo il problema del fuso...
anonimac
non hai specificato se tuo marito ti ama o no. Anche se il fatto che non ti cerchi mai per fare l'amore lascia pensare.
la tua é la classica sbandata, la novitá e l'emozione di queste fughe dalla vita quotidiana sono un classico. Un classico che pero non lascia niente. Visto che se probabilmente avreste consumato, non te ne fregherebbe piu niente e saresti stata assalita da mille sensi di colpa.