Sab

17

Ago

2019

Scelte di vita sbagliate

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve,

 più che uno sfogo questa è una riflessione tristissima su quello che mi riguarda. Racconto un po' da dove nasce il problema, quindi mettetevi comodi e abbiate un po' di pazienza. Sono sempre stato un ragazzo indeciso, sin da quando mi misero, alla sola età di 13 anni, a dover scegliere quale scuola superiore frequentare. Non mi dilungherò su quanto il nostro sistema scolastico sia pessimo nel mettere un ragazzino di quell'età di fronte ad una scelta simile, ma vabbeh. Avrei sempre voluto fare l'avvocato ma, dopo aver frequentato il liceo classico, mi feci trascinare da un amico in un indirizzo che nulla aveva a che fare con me. Persi ovviamente un anno. L'anno dopo, mi iscrissi a Giurisprudenza, senza combinare nulla. Non ci avevo creduto abbastanza e studiare non mi piaceva più. Cominciai a lavorare. Per lo più lavoretti nella gastronomia. Nel frattempo, spinto da mia madre, decisi di frequentare un corso. Lo finii dopo due anni, ma non trovavo lavoro in quel campo perché, nel nostro fantastico Sud Italia del c***o, devi "avere esperienza". Stanco di questa situazione, decido di emigrare e fare un passo enorme. Non ero mai uscito dall'Italia prima di allora. Mi si sono aperti nuovi orizzonti, ho scoperto nuove culture, nuove persone. Ho continuato a fare quello per il quale avevo studiato, ma sarei dovuto ripartire da capo con la scuola. Pensavo: pazienza. Tre anni di scuola e poi sarò a posto. Faccio un anno di pratica, poi parte il secondo anno, dove inizio la scuola. A questo punto penserete che è tutto a posto. Invece no: pochi mesi dopo aver iniziato la scuola, mi rendo conto che quel lavoro non mi piace più  e che la scuola in lingua straniera è uno scoglio insormontabile, quindi mollo tutto e torno in Italia. Di nuovo: nel fantastico Sud Italia rimango senza fare nulla ed il lavoro è ancora più difficile da trovare. Sto per finire i risparmi quando, finalmente, mi si ripresenta un'occasione d'oro: ritornare nella città all'estero dove ero stato prima e con un lavoro già in tasca. Faccio di corsa il biglietto e mi metto sotto. Trovo un appartamento in comune e metto da parte soldi ed esperienze lavorative. Ve lo dico già da adesso: smettete di pensare che ora sia tutto a posto, altrimenti non scriverei qui. Arriviamo al punto che, dopo due anni di lavoro, faccio tanta esperienzame trovo anche un appartamento tutto per me ma capisco che il lavoro non è ben pagato e che non mi permetterebbe di avere una vita degna, ma solo di poter sopravvivere: la vita che hanno sempre fatto i miei, la vita che li ha costretti a scontrarsi inevitabilmente, fino a farli divorziare anni fa. Sono in procinto di sposarmi anch'io e mi sembra di rivivere quella situazione. Decido quindi di prendere il coraggio a due mani e parlare con il mio capo: le dico che cercherò un nuovo lavoro nella stessa branca. Non ha nulla in contrario e mi augura buona fortuna, dicendomi che la porta è sempre aperta. Parlo coi colleghi per comunicargli la triste decisone, convinto che prima o poitroverò un lavoro pagato meglio. Qui crollano tutte le mie certezze, ancora una volta: mi dicono che rimanere nella stessa branca per guadagnare "solo" 300€ in più al mese non mi conviene, che devo fare una scuola di formazione professionale. Ci risiamo: ho abbandonato gli studi tre volte ed ora mi ritrovo a dover riflettere se devo davvero farlo o meno. Se fosse tutto in italiano, avrei sicuramente fatto qualche sacrificio e sarei andato avanti. Ditemi come si può studiare tre anni in una lingua straniera così ostica come il tedesco. Dopo anni che sono qui ho difficoltà a capire i colleghi, immaginate studiare testi scolastici che, per forza di cose, utilizzano un linguaggio più aulico. Ora, all'alba dei trent'anni, non so che fare. La soluzione più logica sembra quella di studiare, ma entra in gioco il fattore linguistico, il pensare a come fare a pagare le bollette e vivere (quando si fa la scuola di formazione si guadagna meno per fare lo stesso lavoro che normalmente verrebbe pagato di più). Tra l'altro, i colleghi mi hanno consigliato di studiare altro che mi permetterebbe di guadagnare molto di più, perché se voglio avere una famiglia, non riuscirò mai a camparla con 1400€ al mese. A parte che non tengono conto del fatto che saremmo in due a lavorare, ma tant'è, ormai hanno instillato in me il seme del dubbio. Mi ritrovo di nuovo qui, a pensare a cosa fare e cosa sto davvero facendo della mia vita. Indeciso. Spero di non avervi tediato con questa lunghissima storia. 

3 commenti

Bravo, hai scritto in modo avvincente. Sinceramente non saprei cosa consigliarti. Certo che anche a te non va bene un cacchio, non pensi di essere stato un po' insofferente? Nel complesso mi sembri sveglio e penso che non avrai molti problemi a sistemarti comunque.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 02:18 del 17-08-2019

Ho letto la tua storia con molto interesse. Non ho l'esperienza lavorativa che hai alle spalle, ma studio tedesco (fra le altre cose) all'università. Non oso immaginare come mi sentirei ad essere catapultato all'estero per lavoro col livello di lingua attuale, figuriamoci partendo da 0 come hai fatto tu. Hai un gran coraggio, o forse quando avevi iniziato eri ancora giovane e incosciente. Hai dovuto però fare i conti con la realtà, scontrandoti con l'ostacolo della lingua. Purtroppo oggi gli studi non sono più un optional, e non servono più ad avere l'introito extra come qualche generazione fa. Per un giovane l'università è diventato uno standard, un requisito di base, e serve se si vuole ambire ad una vita normale. La maggior parte dei ragazzi svogliati negli studi che conosco hanno abbandonato, poi hanno lavorato per saggiare un pizzico di indipendenza economica, una sorta di surrogato...che diventa presto o tardi un limbo: All'inizio gli introiti sembrano sufficienti, ma con l'avanzare dell'età le esigenze aumentano, e le entrate minime non possono più bastare. Non ne parliamo se poi vuoi farti una famiglia...Per questo motivo, la maggior parte di essi ha poi ripreso gli studi o cambiato facoltà, spesso da studenti lavoratori. Una vita difficile, stressante, totalmente sacrificata, ma che ha loro permesso, dopo anni e anni, di raggiungere uno standard economico soddisfacente. Tu sei giunto alla consapevolezza della non "sufficienza" degli introiti economici dopo esserci passato in prima persona, ma forse pensandoci un po' prima avresti potuto usare quel tempo per studiare bene il tedesco, come investimento per il futuro. Adesso devi scegliere, e a meno che il/la tua partner non abbia in programma di aiutarti molto economicamente, la vedo dura. Dato che, a prescindere da tutto, parli di matrimonio, sei "vincolato" lì. L'unica cosa che puoi fare è questa IMHO: torna al lavoro che avevi, iscriviti ad un corso di tedesco serio per stranieri e studia sodo. Dopo il corso, riprova con la scuola, per crescere professionalmente e poter un giorno ambire al posto di lavoro coi 300€ extra mensili. Se avrai studiato bene il tedesco, e ci aggiungi ciò che hai imparato di questa lingua anche solo nel quotidiano, dovresti in teoria raggiungere un livello per cui ti risulterà accessibile la scuola professionale. Onestamente, non mi viene in mente un'alternativa. In ogni caso, credo tu sia un tipo tosto e in gamba, solo un po' svogliato, per cui penso tu abbia in realtà le risorse di cui hai bisogno. Devi solo accettare che per lo stipendio da vita normale che desideri, dovrai attendere qualche anno in più. Dipende solo da te, se ci tieni davvero. Un caloroso in bocca al lupo.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 03:18 del 17-08-2019
ciao

la  realtà che viene fuori dalla tua storia è che molli tutto troppo in fretta. Poi hai i rimorsi e rimani nell'indecisione. Quando prendi una strada vai a fondo. Ma la paura più grande dove sta? forse è l'indecisione di prendere la decisione il problema che ti logora? la domanda è sempre la stessa cosa è veramente importante? la domanda è sbagliata non chiederti cosa ma chi.

ciao 

Avatar di otelloboyotelloboy alle 19:20 del 17-08-2019

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