Lun

21

Gen

2019

Il limbo nero di Ozymandias

Sfogo di Avatar di OzymandiasOzymandias | Categoria: Altro

Che cosa viene dopo?

Ricordo bene lo sgomento delle tante notti insonni che turbarono la mia adolescenza.
Il MALEDETTO limbo nero! Mi ci vollero anni per sconfiggere questo apparente paradosso concettuale conciliando una volta per tutte i mei dubbi in modo credibile.

PREMESSA
Ho sempre amato la logica e il ragionamento. Non ho mai aderito alle asserzioni per partito preso.   
Trovo pace solo dalle conclusioni plausibili raggiunte attraverso passaggi chiari ed inequivocabili (un meccanismo molto simile ai teoremi e alle dimostrazioni).
Ritengo il metodo scientifico l’unico vero approccio sensato nella ricerca della verità , sebbene purtroppo io non disponga dell’istruzione necessaria a rispettarlo rigorosamente in ogni suo punto.


DA COSA NASCE IL LIMBO NERO?:
Cos’ha dato origine a quel mostro che mi ha perseguitato (più o meno) dai 13 ai 20 anni?
Nacque dalla necessità di farmi una idea del post mortem che potesse convivere con due conclusioni tutt’altro che comode alle quali all’epoca giunsi abbastanza faticosamente. Di seguito cerco di riassumerle sintetizzando i punti cardine alla base di entrambe:


1) DIO (SE ESISTE) NON PUO’ ESSERE COMPRESO NE’ IMMAGINATO
Come ormai noto, il pianeta terra rispetto al solo universo conosciuto è molto (ma molto) più piccolo di quanto lo sia un batterio rispetto a Giove. La proporzione NON rende giustizia (l’universo è in realtà molto di più) ma facciamo finta che sia sufficiente per semplicità di ragionamento/immaginazione.

- Come si può credere che un Dio in grado di creare l’intero universo somigli all’individuo di una popolazione che vive su una micro particella insignificante come la Terra? Come si può credere che abbia impiegato 7 giorni per crearla (per il resto del cosmo gli ci sono voluti triliardi di anni)? Come si può credere che esista un paradiso fatto a misura d’uomo nella quale un santo (sempre con sembianze umane) ci accoglierà per farci vivere beatamente ed in eterno? Non entro poi volutamente nel paradosso  del libero arbitrio che non può logicamente convivere con l’onniscienza, altrimenti non finisco più di scrivere.
Mi riesce molto più facile accettare cappuccetto rosso ed un lupo (magari geneticamente modificato) con il dono della parola.

- Volendo immaginare una sorta di super entità creatrice dell’universo (che nulla avrebbe a che vedere con le fantasiose, omocentriche e semplicistiche versioni propinateci dalle varie religioni) e volendolo fare attraverso l’ausilio di proporzioni approssimative, sarebbe come accettare l’idea che un micro organismo dotato al massimo di un’autocoscienza minima e primordiale potesse comprendere appieno l’anatomia di un essere umano o il progetto di una nave spaziale. Sarebbe semplicemente al di fuori delle sue limitatissime risorse cognitive. COMPLETAMENTE fuori portata.

Per gli stessi motivi Dio non può esistere così come ci viene descritto, e SE esiste non può che essere qualcosa di tremendamente enorme, complesso e fuori scala da non poter neppure sperare di figurarcelo nella nostra più fervida immaginazione.


2)QUELLA CHE CHIAMIAMO ANIMA  E’ SOLO L’EFFETTO DELLE REAZIONI FISICO/CHIMICO/BIOLOGICHE DEL CERVELLO
Tralasciando la parte fisica, che cosa siamo noi? Cosa riesce ad identificarci in modo NETTO se non le nostre sensazioni, i nostri pensieri, i nostri ricordi e la nostra sensibilità a quel che vediamo, tocchiamo e sentiamo?
Non riesco a definire l’ANIMA in modo diverso da ciò che ho appena descritto, che riassunto in una sola parola si chiama autocoscienza: La complessa consapevolezza di esistere.

Ciò detto, per quanto reputi affascinante l’idea che la nostra anima possa lasciare intatta il corpo e permanere in una non meglio specificata dimensione ultra terrena, non mi convince affatto!

Non mi convince perché SE COSI’ FOSSE dovrebbe rimanere inalterata ed insensibile a trattamenti fisico/chimici, limitandosi solo ad lasciare il nostro corpo una volta morti, ma sappiamo tutti che non è così.

Una persona sottoposta a psicofarmaci, oppure reduce da un incidente con lesioni ad una qualsiasi area cerebrale, non è più la stessa! Viene alterata irreversibilmente proprio la parte più intima che dovrebbe appunto corrispondere all’anima!  L’individuo soggetto al trauma non pensa come prima, non ragiona come prima, non percepisce le cose come prima, non ricorda neppure il passato come prima (a volte non lo ricorda affatto)…  insomma diventa a tutti gli effetti un’altra persona e la sua consapevolezza di esistere diviene via via più debole ed imperfetta quanto più grave è il danno subito.

Il fatto stesso che manipolando fisicamente/chimicamente il cervello si modifichi di pari passo l’autocoscienza per me è già quasi una dimostrazione del fatto che l’insieme delle nostre percezioni altro non è che l’articolato risultato chimico/fisico di ciò che avviene dentro al cranio (sinapsi et similia).


UNIAMO IL TEMA 1 ED IL TEMA 2
Tirando le somme, da ragazzo le conclusioni dei due temi mi facevano vivere nel terrore di un limbo, di un nulla, di vivere una breve vita seguita da un’eternità vuota.

Come avrei fatto ad immaginarmi un “dopo” accettabile? Una teoria che stesse in piedi e che andasse d’accordo con entrambi i punti???? Ci riuscii con la  “teoria dell’inesorabile continuità della vita”, a cui giunsi dopo diversi anni di paranoie.


TEORIA DELL’INESORABILE CONTINUITA’ DELLA VITA.

Io sono nato agli inizi del 1985. Come tutti noi ho ricordi più o meno vaghi a partire dal 1988 (solitamente come saprete si hanno ricordi dai 2-3 anni in su).

Tantissime persone hanno vissuto/stanno vivendo/vivranno nello stesso momento in cui sto lo sto facendo io, intersecando quindi la loro linea temporale con la mia.
Invece un numero immensamente più grande di persone non mi ha mai intersecato, sono cioè nate e morte prima che io nascessi.

Sono cresciute, hanno amato, hanno sofferto, hanno combattuto e sono morte molto prima che io venissi al mondo, e tanti di loro come me hanno passato notti insonni nella paura, nell’ansia e nel terrore di ciò che sarebbe capitato alla loro anima (al loro IO più intimo) dopo la morte.

Tutto questo loro terrore io l’ho forse percepito o sofferto? NO!  Quelli che verranno dopo di me lo percepiranno/soffriranno? NEPPURE!

Ognuno vive la propria minuscola finestra temporale senza accusare minimamente il peso dell’eternità già trascorsa. Una volta che il cervello è clinicamente morto, il complesso mix di interazioni che compone la propria anima svanisce irreversibilmente nel nulla sciogliendosi come una goccia immersa in un oceano dal quale non può più essere riestratta. MA TUTTO QUESTO NON CONTA E NON DEVE ASSOLUTAMENTE SPAVENTARCI!

Non conta perché la vita in generale (non la vita mia del signor Ozy Mario Rossi o dell’altro signor  Sergio Bianchi  ma l’autocoscienza di tutti gli esseri che stanno vivendo in quel preciso istante) permarrà in continuità e non soffrirà del vuoto precedente lasciato da altre vite (sebbene non vi sia alcun legame fisico o mentale fra le stesse).

Perché CONTINUITA’ INESORABILE mi domanderete? Il perché è ovvio provate a immaginare: cosa accadrebbe se tutte le forme di vita dell’universo si estinguessero improvvisamente? non rimarrebbe più neppure un essere senziente  in tutta l’immensità dello spazio.
Supponete a questo punto di far trascorrere un miliardo di anni, in seguito ai quali un fenomeno spontaneo facesse rinascere un primo e nuovo essere.

Il lunghissimo lasso di tempo trascorso non nuocerebbe a nessuno, proprio perché non verrebbe  PERCEPITO da nessuno. L’autocoscienza dell’ultimo individuo si spegnerebbe, ma IMMEDIATAMENTE si riaccenderebbe quella dell’altro nato un miliardo di anni dopo.
Nessuno percepirebbe/soffrirebbe il peso della pseudo eternità intercorsa , che quindi si esaurirebbe in un istante. Ecco perché parlo di INESORABILE CONTINUITA’. Perché gli eventuali buchi sarebbero inevitabilmente colmati.

CONCLUSIONE

Dopo la mia morte (IMMEDIATAMENTE dopo la mia morte) qualcun altro vivrà, qualcun altro si renderà conto di esistere e vorrà continuare ad esistere così come sarà. Devo solo accettare che quel qualcuno non sarò io e non avrà NULLA a che fare con me. D’altronde a me ha dato forse fastidio non aver nulla a che fare con i miei predecessori?

Giungere alle conclusioni di queste ultime 3 righe mi ha consentito di sconfiggere definitivamente il LIMBO NERO e vivere sereno.
Un sentito ringraziamento ai temerari che sono giunti fino a qui, e scusate come al solito per il pappardellone :- )












16 commenti

Ozy, mi piacciono molto le riflessioni che hai fatto, mi complimento con te perché mi rendo conto che è una cosa sempre più rara articolare questo genere di riflessioni, perché ormai si vive velocemente e stando col muso attaccato a degli apparecchi elettronici, ed è impegnativo cercare di immaginare  la natura di qualcosa di così immenso, perciò sempre più gente ci rinuncia in partenza.

Diciamo che la mia mente, per combattere il terrore della morte comune a tutti, ha elaborato ragionamenti differenti, non potendo conoscere la verità assoluta, parlando di queste cose non esiste giusto o sbagliato. 

Io ho sempre pensato  che se Dio esiste sia l'universo stesso, non l'ha creato. Tutto l'universo sarebbe parte di uno stesso enorme essere, qualsiasi cosa si trovi al suo interno è parte di esso, compresi gli esseri viventi. Un po' come noi stessi siamo composti a nostra volta da cellule, che sono esseri viventi e trasmettono le informazioni al nostro cervello, con un linguaggio che ovviamente non è lo stesso con cui comunichiamo e pensiamo. 

Il cervello secondo me è una macchina essenziale per vivere la dimensione materiale, ma sono sicura che sia possibile che esista un altro piano dimensionale. All'anima o coscienza (se esiste a livello energetico) non appartengono i pensieri e le emozioni che proviamo con il cervello. Me la immagino come un'entità energetica che va oltre la nostra comprensione, e che non può essere identificata completamente con il nostro io umano. 

Va beh mi fermo qui, scusa il papiro, ma sti discorsi mi imballano sempre un sacco :) 

Avatar di ArtemisArtemis alle 19:30 del 21-01-2019

Interessante il tuo punto di vista.E leggendolo ho riflettuto soprattutto su come ognuno di noi abbia punti di vista diversi ed unici su domande che ci poniamo fin dal primo respiro.

Grazie per la condivisione. 

Avatar di NemesiNemesi alle 20:29 del 21-01-2019

Io non credo nell'esistenza dell'anima, lo riduco ad un discorso di terminologia.

Per me tutto si svolge nella mente, siamo un cervello, ed il corpo altro non é che il mezzo attraverso il quale percepiamo la realtà. Realtà che non ritengo essere unica proprio perché "passa" attraverso miliardi di coscienze diverse tra loro. Il tutto traducibile con processi biochimici come descrivi nel tuo scritto.

Non credo in un aldilà ma il corpo é anche energia, e l'energia non si crea e non si distrugge, si trasforma. Da qualche parte finirà, forse in un moto ciclico che altro non é che la forza vitale di dio, l'universo stesso che vive e si nutre delle nostre energie per generarne di nuove.

Avatar di MultiversoMultiverso alle 20:31 del 21-01-2019

Ah dimenticavo ,su un libro di astrofisica lessi un capitolo sul fatto che siamo fatti delle stesse proprietà della polvere di stelle...ecco credo che noi e l_universo siamo tutt'uno.

 

Avatar di NemesiNemesi alle 20:34 del 21-01-2019

Artemis hai introdotto un altro interessantissimo tema sul quale avevo parzialmente già riflettuto dandomi però ulteriori spunti, e ti dirò che dal punto di vista logico mi trovo assolutamente in linea con quanto scrivi.

Le cellule dispongono di un loro primordiale bios decisionale (come il sistema di gestione condizionale degli organuli cellulari, per non parlare del meccanismo coordinato con cui agiscono i globuli delle difese immunitarie). E' effettivamente la forma di vita più semplice e la prima fiammella di autocoscienza.

Un'enorme moltitudine di queste cellule concorrono a formare un essere vivente con un livello di coscienza superiore che è la persona (ed in effetti che tale coscienza "composta" è ignota ad ogni singola cellula che la compone).

Come giustamente hai già detto nulla vieta che questo meccanismo si riproponga passando ai successivi ordini di grandezza, ed in effetti se ci mettessimo nei panni di un osservatore esterno che si interfaccia con il pianeta terra (senza vedere gli abitanti che lo compongono), dal punto di vista di questo ipotetico interlocutore la terra apparirebbe come un pianeta intelligente e senziente proprio perché risponderebbe a stimoli, messaggi, attacchi, interazioni, proprio come se tali risposte fossero frutto di un ragionamento fatto dal pianeta stesso anziché dall'insieme degli abitanti che lo abitano.

Alzando ancora la scala si passerebbe al cosmo ed è assolutamente sensato immaginare l'intero universo come l'agglomerato senziente più evoluto (definendolo quindi la cosa più vicina a DIO che si possa immaginare).

Complimenti Artemis anche a costo di sembrare ripetitivo, banale e scontato devo ribadire che sempre più spesso rimango a bocca aperta nel pensare che hai solo 21 anni.
Riesci a sorprendermi come una sola altra persona iscritta a questo sito riesce a fare, non la cito perché quando leggerà saprà benissimo a chi mi riferisco.

 

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 21:04 del 21-01-2019

Grazie anche a Voi Multiverso e Nemesi per i vostri contributi.

Sicuramente a livello di materia parte siamo composti da ciò che prima componeva altre forme di vita. E' ancor più corretto dire che quasi nessuna molecola del nostro corpo era presente in noi anche solo 10 anni fa.

E' sostanzialmente il paradosso della nave di Teseo.

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 21:11 del 21-01-2019

Be Ozy, è come se mi stessi dicendo che infine dopo un lungo pianto, per stanchezza hai finito per doverlo accettare!!! Ho capito male? Secondo me la questione è incentrata sulla fede... Non te la insegnano a scuola, non la acquisisci con i precetti della tua religione. Viene a te e si manifesta in te. Oppure non succede!!

Hanno detto che "il verbo si è fatto uomo", in realtà è come dire che ad un certo punto un uomo ha assunto una nuova forma di coscienza (chiamala se vuoi straordinario miscuglio di pensieri sensati e non, mischiati con logica e bisogno di identità), e quell'uomo lo hanno chiamato "figlio di Dio".

Lui ha diffuso il suo pensiero... Tutt'ora è da una buona fetta di umanità considerato guida e consolazione ma non è l'unico, ne verranno altri, ed è un moto continuo dove gli uomini fanno solo la loro parte ma si sentono protagonisti unici ed eletti.

Tutte le volte che possiamo assistere a qualcosa di straordinario, mai avvenuto prima, che apparentemente viene nell'uomo (e non solo), quello è un "miracolo" stupendo. L'evoluzione è accesa da un moto che apparentemente non ha spiegazioni, eppure è un moto inesorabile, che ci sovrasta, e a cui dobbiamo consegnare il nostro destino. Quanta coscienza ha un pollo, di finire la sua vita col collo tirato, e finire in un piatto? Oppure un pomodoro è conoscenza del fatto che appena maturo potrebbe finire sminuzzato a far da contorno?

E noi per la natura conferita dobbiamo chiederci che fine faremo?

Non è già tanto l'avere avuto il dono di poter assistere criticandolo, a tutto questo che chiamiamo vita?

Siamo circondati da molta più vita di quanda in realtà siamo in grado di percepire, l'energia stessa è vita, il nostro pianeta è una creatura vivente. E tuttavia ogni entintà infinitamente grande e infinitamente piccola, in questo che chiamiamo universo e altrove, assume un ruolo che rispetta senza batter ciglio. 

Io penso che la paura della morte è insita nell'uomo, in quanto animale fragile ha avuto casualmente la possibilità di far prevalere il suo organo più prestante. Il cervello. Eppure per lo stesso motivo resta una creatura che fa della sua mania di controllo, la sua migliore proprietà e la peggiore.  

La morte non è qualcosa che dobbiamo afferrare. 

 

Avatar di InnominatoInnominato alle 22:27 del 21-01-2019

Grazie delle cose gentili che dici Ozy :) mi piace dialogare con te. Comunque hai spiegato molto meglio di me quello che intendevo 

Avatar di ArtemisArtemis alle 07:45 del 22-01-2019

@Innominato:
Diciamo che in realtà alla fine la mia teoria finale non prevede nessun limbo in cui rimanere prigionieri (pur contemplando il fatto che non esista alcuna vita dopo la morte se si intende vita della propria persona).

E' questa la grande differenza che mi ha portato più sollievo che rassegnazione.

@Artemis:
Il piacere è tutto mio :-) e grazie ancora. 

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 08:46 del 22-01-2019

Ozy, un papellone proprio! :P

Credo in un aldilà, credo che le nostre anime continuino a vivere. Credo nelle energie che si mantengono in taluni luoghi. Ho avuto molte, moltissime “percezioni”nella mia vita. 

Voglio condividere con te un evento ormai lontano. Il giorno precedente al mio matrimonio piansi al pensiero di non avere la mia amatissima nonnina con me. Io ero la nipote più piccola, la più coccolata. Avevamo un rapporto molto speciale. 

Ebbene, tornata a casa cercai un vecchio moleschine acquistato diversi anni prima e ancora intonso. Volevo portarlo con me in India, dove sapevo già che avrei scritto parecchio. Lo ritrovai in mezzo a centinaia di libri (non sto scherzando!) con estrema facilità. Come se mi stesse aspettando proprio in quel momento. Avevo scritto, mi accorsi, solo la prima pagina. Non entro nel merito dei contenuti, ma della data sì: 27 dicembre. Il giorno di nascita di mia nonna. E la data in cui l’ho ritrovata era il 27 giugno. Data in cui mia nonna mi ha lasciata. Ovviamente gli anni non corrispondevano, ma mi concedi che è una coincidenza difficile da annoverare come casualità? 

La mia nonnina era con me in chiesa.  

Avatar di ConfusissimaConfusissima alle 11:20 del 22-01-2019

* moleskine 

Avatar di ConfusissimaConfusissima alle 11:28 del 22-01-2019

Ciao Confusissima,

Innanzitutto grazie per esserti presa la briga di leggere tutto il pappardellone e ancor di più per aver condiviso questo tuo intimo ricordo.

Nonostante la mia impostazione mentale mi impedisca di credere nell'aldilà mi piace pensare che le persone a noi care continuino a vivere attraverso il nostro amore e i nostri ricordi.

Le nostre visioni in merito al post mortem differiscono, è vero, tuttavia una lacrima era sul punto di abbandonare i miei occhi quando ho letto di tua nonna, perché anch'io ero innamoratissimo della mia.
Purtroppo il destino me la portò via un mese prima della nascita di mio figlio (quanto sarebbe stata felice di vederlo) ma sicuramente lui la conoscerà. Eccome se la conoscerà! perché penserò io a raccontare a lui che persona splendida fosse  trasmettendogli a mia volta tutto il bene che lei ha saputo regalare a me.

 

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 12:35 del 22-01-2019

Ozy, felice di condividere con te quest’amore. Avere avuto una nonna speciale è un privilegio. 

Avatar di ConfusissimaConfusissima alle 16:00 del 22-01-2019

se il discorso fosse stato più tecnico lo rispetterei maggiormente, ma così lo trovo piuttosto sterile

Avatar di farnightfarnight alle 19:36 del 27-01-2019

In realtà farnight molti numeri li ho volutamente omessi per evitare di rendere lo sfogo ancor più pesante di quanto già non fosse. 

Avatar di OzymandiasOzymandias alle 20:26 del 27-01-2019

non è una questione di numeri, è una questione di proprietà dei concetti

Avatar di farnightfarnight alle 23:08 del 27-01-2019

Inserisci nuovo commento



Attenzione: i commenti sono moderati per i non iscritti.

Statistiche:

Voto medio

0 VOTI

Iscriviti per poter votare questo sfogo.
 

Iscriviti!

Iscriviti
Iscriviti e potrai aggiungere commenti senza attendere approvazioni, votare gli sfoghi e gestire i tuoi post ed il tuo profilo senza limitazioni.
Clicca qui per aggiungerti