Ven

24

Feb

2017

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di denise44024denise44024 | Categoria: Altro

Ho 20 anni, genitori separati, le mie esperienze lavorative sono state pesanti, lavoravo in un edificio di alpeggio con il padrone iracondo a cui è morto un figlio, andavo a far pascolare le mucche con un rumeno che fumava più di una ciminiera e cuocevo il latte con un signore che era tenuto sotto controllo da parte dell'associazione alcolisti anonimi. Ci si svegliava la mattina alle 4.45 e si finiva alle 21.30 la sera, pulivo la stalla dalla merda con la carriola, aiutavo a mungere, riparavo i recinti, davo da mangiare a 80 galline, facevo il fieno, facevo il formaggio e la ricotta, pulivo i calderoni, andavo a recuperare le mucche disperse, ho fatto tante cose. Mi pagavano 250 euro al mese solo perchè non conoscevo il mestiere. A me non interessava il denaro, mi interessava avere un rapporto pacifico con le persone che mi maltrattavano. Poi ho lavorato in fabbrica, ogni giorno mi svegliavo e mi deprimevo perchè nonostante mi pagassero molto bene, subivo gli sfoghi di ira di un signore a cui hanno fatto un operazione alla schiena, motivo per cui iniziava a delirare e sfogarsi su di me. Stavo tutto il giorno con la testa china e la mascherina a levigare a mano telai e porte perchè con la verniciatura di finitura risultasse tutto liscio. Quando tornavo a casa mi sfogavo nel cibo per non pensare al giorno seguente perchè tutto sarebbe ricominciato. Alla fine del contratto sono caduto in depressione, camminando in periferia ho donato dei soldi ad uno che chiedeva la caritá. Gli ho chiesto dove dormiva e gli ho chiesto se potevo dormire dove dormiva lui. Ho passato dei giorni in una baraccopoli costruita sopra terreni contaminati e tossici di una fabbrica di cui ne rimane soltanto qualche colonna in cemento. Una buona parte dei miei soldi li ho donati a loro perchè ne avevano bisogno. Quando andavo a mangiare alla mensa dei poveri ho incontrato altri italiani poveri, e tanta gente con molte miserie. Ritornato a casa del mio genitore sono partito per lavorare in un hotel che aveva un grande ristorante. Lavoravo più di 12 ore al giorno tutti i giorni. lavoravo anche sotto antidolorifici perchè a forza di lavorare mi è venuta una tendinite al braccio, i padroni non erano molto umani e ci facevano lavorare come schiavi. Per coprire la disperazione mangiavo a più non posso. Sono Bulimico. Da 117 chili sono passato a 84 chili smettendo drasticamente di mangiare per la disperazione. Il mio corpo si era mangiato i miei muscoli e al ritorno dal lavoro in hotel ho recuperato peso. Sono al punto di prima. Se devo vivere per questi fottuti soldi e non posso avere un sano e pacifico rapporto con le persone preferisco morire. L'unica gioia che ho avuto è stata quando sono andato a farmi volontario ad un campeggio estivo. I bambini erano molto giocondi rispetto ad alcune bambine che necessitavano di più cure. Una in particolare era molto timida. Le sono stato accanto e cercavo di giocare sempre con lei poichè nessuno voleva giocare con lei. Mi sono dedicato a quelle bambine portandole in spalla, proteggendole stando accanto a loro, assecondando i loro discorsi perchè un giorno anche loro abbiano la forza di superare questo mondo storto in cui viviamo. Vorrei una sorellina, la vorrei con tutto il mio cuore ma ho paura che nasca in questo mondo pieno di mali. Quindi preferirei che stesse in cielo, cosí al momento della mia morte potrò finalmente incontrarla.

3 commenti

Scusa ma a che età hai comniciato a lavorare, e a che età hai smesso di studiare? Il tuo sembra il racconto di Oliver Twist ai nostri giorni (Oliver Twist è il personaggio di un romanzo ambientato nell'Inghilterra dell'Ottocento), eppure scrivi anche in un italiano abbastanza decente rispetto alla media di molti sfoghi. Hai detto molto ma hai taciuto alcuni elementi fondamentali. Nella tua storia ci sono persone passibili tutti di denuncia, a partitìre dai tuoi genitori. Vuoi dirci qualcosa di più su loro, ad esempio?

Avatar di ColeridgeColeridge alle 08:13 del 25-02-2017

Ho iniziato a lavorare in nero quando avevo 17 anni. Non ho tanta voglia di parlare di mio padre e mia madre perchè si scambiano la colpa della loro fallimentare relazione. Si sono separati quando avevo 13 anni. Hanno fatto battaglie legali. Più di una volta mi son trovato i carabinieri in casa per le loro liti e i loro problemi. Gente esterna mi ha indirizzato sulla possibilità di vivere in un posto di cui non ricordo il nome in cui si veniva allontanati dai genitori. Ero allettato ad andarci ma alla fine ho deciso di rimanere perchè se me ne fossi andato, mi sarei ritrovato a parlare e interagire in una struttura in cui c'erano tanti ragazzi come me, con problemi familiari o problemi personali.

Avatar di denise44024denise44024 alle 19:33 del 25-02-2017
denise44024

era meglio se accettavi la proposta dei servizi sociali. sei cresciuto in mezzo agli abusi. fossi in te contatterei i servizi sociali finché sei in tempo, altrimenti passa il tempo e il mondo si scorda di te. quando chiederai aiuto (succederà prima o poi, sei solo e ti basta ammalarti per trovarti alla fame) diranno che ti sei sempre arrangiato e devi continuare ad arrangiarti. pensaci bene e non avertene a male. chiedi una mano ai servizi sociali.

Avatar di OldJoeOldJoe alle 15:00 del 26-02-2017

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