Ven
11
Ott
2019
Stupida troia inetta
Sono solo una stupida troia inetta. Sto qui, aspettando qualcuno che mi salvi dalla catastrofe, la catastrofe che ho preparato meticolosamente. Lo so che non arriva nessuno, che sono cazzi miei. Piagnucolo, dopo essermi rifugiata in illusioni, in una routine rincoglionente. Piagnucolo, tra un attacco di panico e l'altro. Mi autodistruggo, non è la prima volta che lo faccio, e distruggo gli altri con me. E non riesco a smettere, è un loop. Se non riesco io a lottare per me, se scelgo di non farlo, perché dovrebbe farlo qualcun altro? Prendermi a schiaffi, pugni, calci nello stomaco. Sparire, invece di continuare a decompormi.
La colpa mi mangia da dentro, continuo a punirmi e non so perché. Vorrei almeno avere le palle per morire, invece di stare ad aspettare la morte come un dono. Aspetto la morte come aspettavo l'amore. Nessuno dei due arriverà.
1 commento
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La tua frase di aspettare la morte come si aspettava l'amore è illuminante e merita di essere sottolineata,perché la chiave è tutta lì. Non trovare l'amore fa vivere tutto il resto come un fallimento globale, un abisso primordiale, una sberla colossale, e potremmo andare avanti così con altri aggettivi in "ale"! Quindi, che fare? Questa tua frase fa riflettuta profondamente, perché li c'è il problema e li la soluzione.