Mar
07
Giu
2016
Crisi esistenziale parte 2
Buonasera,
non so a chi rivologo, probabilmente a tutti coloro che passano su questo sito a sfogarsi, a dare consigli ad insultare, bhe' a ciascuno di voi. Non e' la prima volta che scrivo, ma bensi' la seconda. Non so nemmeno la ragione, non saprei con chi parlarne e forse qualche parola lasciata qui, in stato confusionale, puo' essere d'aiuto. Saro' prolisso, mi scuso gia' in anticipo, ma utilizzo questa opportunita' piu' come un flusso di pensieri sul momento che come uno sfogo verso qualcosa di particolare (che non c'e')
Credo di essere depresso, dico credo perche' non e' un'esperienza misurabile, ma piu' un sentire di ciascuno. Ho appena ricevuto un lavoro molto prestigioso e mi hanno sponsorizzato e sto attualmente lavorando negli Stati Uniti. Tutti i miei amici impressionati, contenti, forse invidiosi, ma dentro di me sento veramente di voler fare cambio con la loro vita. Perche' dite voi? Ho viaggiato spesso, sono indipendente, credo di essere intelligente e nemmeno un brutto ragazzo, ma manca qualcosa fondamentalmente. La felicita'.
Cosa e' la felicita'? Non saprei descriverla, penso di averla provata di recente poche volte, forse una volta utilizzando cocaina (non sono un consumatore, l'ho provata 2 o 3 volte nella vita). Quella sensazione di vita in cui senti il tuo corpo, in cui vedi tutto con una bella sensazione, dove il sorriso non e' sforzato, ma e' veritiero, instintuale, non c'e' bisogno di finzione. Credo di essere narcisista e depresso, nulla mi da emozione, tranne la mia ex che mi fa scendere le lacrime; anche se e' un'emozione triste, e' pur sempre un'emozione, sono contento di piangere per la tristezza, mi fa ricordare di avere un cuore! Altrimenti, se non fosse per questo, la vita non mi emoziona, il viaggiare o il visitare posti nuovi non mi smuove piu' nulla, nemmeno il sesso. Ho avuto diverse ragazze, uscite di qualche sera, ma il rapporto invece di essere coinvolgente, sembrava una masturbazione. Lei si muoveva, ma era come se non fosse li, un'estranea. Mi sono stupito persino di avere ancora un'erezione. Per provare qualcosa di diverso ho avuto dei rapporti anche con uomini, con lo stesso identico risultato salvo l'imbarazzo e l'anielazione ancora piu' grande. E' tutto cosi' artefatto.
Il lavoro invece e' molto stimolante, interessante e paga bene, ma e' come se lo vedessi come un gioco. Sto giocando, non mi curo delle conseguenze, ho diverse responsabilita', ma sono semplicemente delle email, dentro di me non sento assolutamente nessuna responsabilita' per nulla. Mi sento come se stessi in equilibrio su un filo, vedo i miei colleghi e i miei superiori che sono molto presi, resposabili, seri; io sono cosi, ma e' tutta una pura e semplice facciata, dentro di me mi sento un bambino. Se non fosse che rischierei il lincenziamento mi metterei a ridere davanti tutte queste persone. Spesso cammino per strada e mi vien voglia di picchiare qualcuno, ma non perche' abbia fatto qualcosa o perche' lo odi a prescindere, semplicemente per il gusto di ricevere cosi tante botte da tramortirmi e ..... farmi sentire vivo! Che assurdita'. E' una forma sublimata di masochismo. E cosa c'e' di ancora piu' frustrante in tutto questo? Che sono rimasto in psicoterapia per circa un anno senza risultati, che divoro libri e libri di psicologia e di filosofia, sperando che ci sia una soluzione a tutto questo. I filosofi o tutti coloro che leggono danno un sollievo, seppur momentaneo, a questa sensazione, quasi mi sento meglio, ma poi chiudo il libro e .... voila', on retourne a la vie! Con la consapevolezza di riconoscere tutte queste difficolta', con addirittura riuscire a prevederle o analizzarle sul momento, ma tutto questo a scapito della naturalezza. Sembro un robot, con gli ordini che mi do da solo. L'alcool e le droghe, sempre per un momento, mi danno quella misera gioia di sentirmi vivo, di lasciare la presa e il controllo e di seguire il flusso della vita. Ho conosciuto tre persone di recente, ed entrambe mi hanno detto una cosa molto simile tra loro, nonostante non si conoscano tra di loro (un vescovo, un mio ex collega ed un mio collega attuale). Mi han detto di vivere come sono, di essere naturale, sono coloro che hanno visto quello che c'e' sotto la maschera e probabilmente che si accorgono del disagio che ho. E mi han detto che mi vogliono bene (e che imbarazzo!). E' assurdo. Da un lato invidio la loro idea della vita, tranquilli, apparentemente sereni, dall'altro non vorrei mai esser come loro (molto chiusi mentalmente rispetto alcune tematiche). E' come se ci fosse questa sorta di tenaglia. E di tutti gli altri che mi voglion bene? Loro vedono quello che voglio fargli mostrare, sono cosi tanto manipolabili che mi mette una rabbia quanto dicono che sono gentile, una persona a modo, che mi rivolgono i sorrisi e tessono le lodi. Lo stanno facendo con un'altra persona che non esiste, che e' artefatta e costruita, che purtroppo dipende dal giudizio degli altri ed e' molto insicura, anche se l'immagine e' totalmente il contrario. Che ha bisogno di un'altro e della sua energia per sopravvivere, altrimenti collasso.
Bene, ora complice la vita negli USA e lo stare spesso da solo, questo collasso avviene in maniera molto piu' precipitosa, spesso penso al suicidio, vado veloce, faccio attivita' che richiedono coraggio (ma che non sento di avere, semmai ho inconscienza), ma per il semplice motivo che non mi interessa della vita, se anche dovessi morire, per me, sarebbe un sollievo. Cosa ho da lamentarmi? Non avrei nulla. Vivo bene, l'azienda mi paga tutto (macchina, casa, cene, voli) non avrei nulla da lamentarmi, veramente ho (quasi) tutto quello che di materiale una persona possa avere, mentre altre persone vivono sotto i ponti o fanno i conti alla fine del mese...ma, ma loro nonostante le difficolta', sono felici! SOno responsabili (ovvio non tutti), aiutare gli altri li rende felici. Il mio aiutare gli altri e' piu' un'apparenza, una gratificazione, una conferma di un'immagine che non e' di me. Se ci fosse uno specchio che mostrasse il mio vero essere, probabilmente vedrei un mostro.
Credo di aver scritto un po' troppo. Non mi sono nemmeno accorto del tempo che passava... Volevo chiedervi, cosa vuol dire per voi VIVERE? Cosa vi rende felici? Come e' possibile raggiungere la felicita'? Se ho un desiderio forte, vorrei essere veramente felice! Vorrei essere me stesso, ma non so chi sono.
Buona serata,sperando di trovare qualcuno nella mia situazione che e' riuscito ad uscire da questo incubo.
5 commenti
Non sei un mostro
Non sei un mostro, sei umano. E ti senti solo, é comprensibile.
Se stare negli usa ti fa stare cosi male, al diavolo tutto, torna indietro.
Tutti si meritano di stare bene. Aiuta te stesso prima di aiutare gli altri, non vali meno di loro per questo.
Tanto non si può controllare tutto, si possono solo risolvere i problemi man mano che si presentano. E una soluzione, magari non perfetta, ma c'è sempre.
è molto pericolo giocare con le droghe se si è depressi. non sono un moralista ma mi sento di avvisarti. abbi un po' di sano timore. fidati. diciamo che ho fatto il militare a Cuneo. il resto si aggiusterà. forse sì, forse no, non del tutto, ma vedi di non cadere col culo per terra. if you wanna get down, down to te ground, cocaine... l'inglese lo parli.
suerte.
Fight club?
fatti curare, mi sembri problematico, da solo non ne uscirai! Auguri!
sei depresso
depresso ed annoiato. ma le lacrime che ti scendono pensando alla tua ex fidanzata sono bellissime....una consolazione...! pensa che io non provo nemmeno questo, nessuna gioia, nessuna consolazione...solo una grande rabbia e solitudine....a volte penso e temo di essere l'unica mente in tutto l'universo circondato da immagini elaborate dalla mia psiche ....ti assicuro che è peggio....MOLTO PEGGIO
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Sono capitata sul tuo sfogo per puro caso ma mi ha molto colpito il grande senso di vuoto che provi, forse mi sbaglio ma la sensazione che ho avuto leggendo è che stai tentando qualunque cosa pur di provare un'emozione.
Ma se posso darti un consiglio, lascia stare droghe, esperienze strane o estreme, ecc. Non é così che Proverai emozioni autentiche, anzi alla fine ti faranno stare solo peggio.
Chiedevi cosa rende felici. Per me la felicità non é una condizione che si raggiunge, sta nelle cose di tutti i giorni... ogni tanto capita un piccolo picco felice in mezzo a noia, fatica, rabbia, tristezza, serenità, stanchezza e ansia... può stare in un respiro, in una piccola soddisfazione su qualcosa che hai fatto, in una carezza che ti dà chi tiene veramente a te, in qualcosa che ti coglie di sorpresa o nel vedere che sei stato utile a qualcuno o in una risata che scoppia all'improvviso e fa venire da ridere anche a te.
Se puoi prova magari a farti un amico vero, dovrai magari cercare molto, so che non é facile, uno che ti accetti come sei, non mettere maschere fin dall'inizio, se gli piaci bene, altrimenti ce ne sarà un altro. Qualcuno con cui puoi parlare per davvero quando lo desideri e con cui puoi anche provare a divertirti mangiando una pizza davanti ad una partita o facendo gli scemi quando non volete parlare.
Cerca di svuotare la mente da tutto questo buio, di distrarti facendo quel che ti piace, sdraiati in un prato e senti i fili d erba addosso. E non guardare agli altri, tutti hanno i loro pensieri e problemi, chi prima e chi dopo.
Devi solo ritrovare un tuo equilibrio, all'inizio sarà difficile ma man mano migliorerà e capirai cosa ti serve per stare bene.
Ma se ti senti depresso non aspettare, chiedi aiuto. Se lo psicologo della volta scorsa non é stato in grado di aiutarti, non significa che un altro non lo possa fare. Non tutti sono uguali, sono persone anche loro.
Non cedere allo sconforto, anche quando ti sembra di non farcela, abbi pazienza, prima o dopo le cose migliorano, auguri per tutto