Dom
30
Nov
2014
Non so più chi sono.
Come da titolo: non so più chi sono.
Forse non sono mai stata nessuno in particolare o. più semplicemente, ho passato tanto di quel tempo ad 'adeguarmi' per essere accettata ed amata almeno un po', che adesso non so più nulla.
Che sia me stessa o no, poco importa, perché in ogni caso non sono capace di farmi degli amici. Ora sono rientratata nella fase del rifiuto e di conseguenza continuo a nascondere il senso di solitudine, dietro il solito 'non mi importa, non mi serve nessun'altro'. Sta di fatto che non è così, eppure, ogni volta che conosco qualcuno di punto in bianco scompaio. Dopo tutte le delusioni subite, le ferite che ho dovuto costantemente suturare, continuando a dar fiducia a chi di me non ha avuto alcuna cura... Non so più fidarmi di nessuno, me compresa.
Ho un ragazzo che vive a 600km da me. Non ci vediamo spesso e a volte combattere il peso insopportabile della distanza diventa assai difficile. Lui è il sole, io la luna. Siamo totalmente opposti. Ogni tanto questa diversità mi spaventa, perché temo possa dividerci; altre invece penso che sia la nostra forza, perché ci aiuta a completarci.
Ci siamo conosciuti quando avevo già un tentato suicidio alle spalle. Se da un lato penso mi abbia salvato, dall'altro penso che mi abbia inferto il colpo di grazia, perché da quel giorno, senza di lui non ci so più stare. Vivo nel terrore costante che mi venga portato via o che si scocci di me. Ho combattuto i miei demoni per non tirarlo giù con me. Da allora mi nascondo dietro la maschera della persona sicura e sembra che anche lui ci creda adesso, fatto sta che, dietro quella facciata, mi sento cadere a pezzi...
Lui ha tanti amici e a volte si dimentica di me, che invece ho solo il suo nome nel cuore... A volte la paura diventa così pressante da farmi impazzire. Sono corsa tra le braccia di uno sconosciuto una volta, perché non mi sentivo amata...
Mi dicono che sono una persona dolce, profonda e paradossalmente forte (quei pochi con cui mi apro, perché per coloro che non mi conoscono sono semplicemente inesistente), ma la realtà è che sono solo un'egoista, volubile e patetica.
Perché non riesco a sbarazzarmi di questa paura? Perché non riesco a smettere di pensare al peggio? Perché non riesco a tollerare che nel nostro rapporto si intrufoli qualcun'altro? E' così sbagliato volerlo solo per me...?
Gioco a fare la schietta, quella strafottente che c'è quasi sempre per gli altri, con i consigli che solo una che ne ha passate tante è in grado di darti... Ma finché si tratta di parole sono brava, perché i miei abbracci sono fatti per rubare affetto e conforto, non per donarlo...
Se da un lato ho un disperato bisogno d'affetto, d'all'altro allontano chiunque per paura d'essere ferita ancora. Il mio ragazzo non può sempre occuparsi di me, è vero e non lo pretendo, però ultimamente è sempre via e la paura è come una morsa soffocante che mi gela l'anima. Odio essere fredda con lui, ma non sopporto che si dimentichi di me.
Odio me stessa, odio la mia vita, odio essere così passiva e incapace di cambiarla.
5 commenti
Allora son curioso di vederti abbracciarmi; sarebbe come cavare sangue da una rapa.
Se sei in ascolto, comincia a descrivere cosa intendi per 'adeguarti' e quale fiducia non è stata ricambiata.
Ho una domanda: sei corsa tra le braccia di uno sconosciuto mentre stavi con il tuo ragazzo?
non sei stata amata da piccola e da allora ti porti dietro il semso di vuoto e di inutilità perchè non hai avuto modo di sentire il calore della vita nel momento in cui si apprende a vivere. tutto qua.
ndrecchia hai detto niente
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è uno degli sfoghi piu' profondi che abbia mai letto...talmente intimo che è impossibile commentare con qualcosa di sensato...