Sab

19

Giu

2010

Situazione pesante...

Sfogo di Avatar di AroAro | Categoria: Altro

Salve a tutti,mi sono chiamata "Aro" ma sono una ragazza. Facendola breve,senza tergiversare,sono in una situazione un po' particolare. Mi sono innamorata di una mia compagna di scuola.Partiamo dal fatto che io,già da molto di tempo,sono consapevole della bisessualità,e la cosa non mi turba.Infatti questo non è il problema. Ma partiamo dall'inizio.Ho conosciuto questa persona all'inizio dell'anno scolastico appena concluso e subito ho notato qualcosa in lei...Di particolare...Qualcosa che mi attirava. Forse,all'inizio,era solo una questione fisica.Nel frattempo,a gennaio...Ho perso mia mamma...E da qui il mio "io" è cambiato quasi radicalmente.Non riesco più a provare emozioni,sembra quasi che tutto sia come respinto da un vetro creatomisi attorno. Io posso "vedere" nell'aria queste emozioni che cercano di raggiungermi,ma il vetro le scaglia via,lontano da me. Così con gli altri uso questa maschera esuberante e accomodante,la maschera del "va tutto bene". Per me mia madre era veramente tutto...Era la persona più importante per me. E,ripeto,la sua perdita mi ha cambiata. Non mi fido più della gente,non riesco ad aiutare gli altri,sebbene voglia,e faccio molta fatica ad avere rapporti umani seri con qualcuno. Nonostante abbia molti "amici".Sono diventata, poi, insensibile a qualunque cosa. Se anche mia zia mi morisse davanti non avrei reazioni.Perciò l'avvicinarmi a questa ragazza mi ha stupito. Lei mi capisce,prova gli stessi miei sentimenti,avendo sofferto incredibilmente. Ho parlato di questa cosa con le mie due amiche,che sapevano della mia bisessualità. Oltretutto,una delle mie amiche è stata con me due anni...Avremmo fatto due anni il 18 di luglio. Io l'ho lasciata perchè sentivo nascere questi sentimenti per la mia compagna e non mi sembrava il caso di prenderla in giro. Comunque sia,adesso...Le cose sono diventate pesanti. Capisco che l'essere stata lasciata da me l'ha distrutta,anche perchè lei non è in una situazione generale molto gradevole,però sento tanta pressione da parte sua. Lei dice di guardare la situazione da "osservatrice esterna",ma non penso ce la faccia. Forse non capisce nemmeno la pressione che mi sta mettendo sulle spalle,ma lo fa.Continua a ripetermi quanto sia difficile che io e questa mia compagna ci metteremo assieme (mi sono dimenticata di dire che la mia compagna è bisex,anche lei),continua a dirmi quanto soffre senza di me, di come l'ho "uccisa" e dei gesti pazzi che farebbe se io mi mettessi con la mia compagna...E ha convinto pure l'altra mia amica.L'unico che mi rimane è il mio migliore amico,quesi fratello. Lui sa tutto e mi sostiene in qualunque modo.Però questo non toglie che sia una situazione pesante per me...Vorrei cercare di non pensare a queste cose e prendermi cura di me,per quanto difficile. Ma mi hanno colpito proprio coloro che potevano farlo.Per me solo poche persone sono importanti: i miei nonni (che sono gli unici che mi rimangono,odio mio padre),le mie due amiche,il mio amico/fratello,il mio insegnante di chitarra e questa ragazza di cui mi sono innamorata e che,pur di starle vicino,rimarrei solo sua amica.Quindi,mi ha ferito solo chi poteva farlo.In più ci sono anche altre mie "amiche" che sono gelose e tentano di allontanarmi dalla mia compagna. Queste piccole cose,ora come ora,mi pesano parecchio.Ritornando alla ragazza,io e lei abbiamo un rapporto...strano. Mi ha ripetuto più volte che è strano che io sia riuscita ad "entrare dentro di lei",perchè lei non è dedita ai rapporti umani. Poi...Alcuni suoi atteggiamenti mi confondono,anche se io rimango dell'idea che potrebbe anche non succedere nulla tra di noi in campo amoroso. Quindi non mi illudo,rimango coi piedi ben piantati al terreno. So che lei è entrata nel mio cuore e,passo dopo passo,ci stiamo conoscendo sempre di più.

2 commenti

cara, volevo scriverti prima ma purtroppo è stato un periodo pieno, e per commentare un post come il tuo avevo bisogno di tempo.

prima di tutto vorrei dirti che sono dispiaciuta per la perdita che hai subito. non dici quanti anni hai, ma immagino tu sia un'adolescente, e non so davvero come ci si possa sentire a perdere la propria madre. quando avevo 14 anni la mia migliore amica, che ne aveva 15, perse la sua. eravamo amici nelle rispettive famiglie, e io e lei come sorelle, dunque vidi tutto il suo dolore e anche quella chiusura totale che l'evento provocò in lei. per me era una sorella maggiore, e io mi trovai a sentirmi completamente impotente di fronte a tutto ciò che stava accadendo. avrei voluto aiutarla, ma realmente non potevo farlo. in breve, quello che voglio dirti è che in passato ho visto quello di cui tu parli, quell'assenza di sentimenti, quel rifiuto di emozioni coperto da una maschera da "tutto va bene". da adolescenti, o giovani donne, credo sia una reazione quasi normale di fronte a una perdita tanto lacerante. un individuo giovane, specie se di sesso femminile, ha un rapporto privilegiato con la propria madre, perchè in lei riconosce un modello al quale rapportarsi, specie sul piano emotivo. sin da quando siamo piccoli è la nostra madre a fare da specchio tra noi e il mondo, e il figlio si sintonizza sulle reazioni emotive che la madre ha di fronte agli eventi. in breve, se la madre è il nostro tramite col mondo, tendiamo a sentire come sente lei, a stabilire una dipendenza emotiva finchè non siamo abbastanza adulti e formati da rompere questa dipendenza e sentire, reagire per conto nostro e con nostre emozioni. naturalmente il modo in cui la madre ha reagito sempre agli eventi sarà condizionante per percepire il mond circostante: ti è mai capitato di incontrare ragazzi o ragazze nevrotici, nervosi, con difficoltà di adattamento, ansie generalizzate ecc...? ci sono molte probabilità che alle loro spalle ci siano madri nevrotiche, frustrate, insoddisfatte, violente. in questo modo anche se la dipendenza emotiva è rotta rimane comunque un modo di percepire il mondo alterato o distorto (non so se mi sono spiegata) che sarà difficile modificare.

ho fatto tutta questa premessa per dirti che probabilmente l'assenza di emozioni che tu provi dipende dal fatto che è venuto a mancare, in un momento delicatissimo del tuo sviluppo, quel tramite col mondo col quale avevi stabilito un legame emotivo e che veicolava i tuoi sentimenti verso l'esterno. può darsi sia per questo che tu ora ti senti bloccata, come sotto una campana di vetro. io credo che tu non sia diventata insensibile: hai perso quel tramite di sensibilità col mondo, e ora ti trovi nuda di fronte a tutto. per questo cerchi di proteggerti. è come se tu stessi cercando di proteggere una rosa tenerissima che è dentro di te e che sai ti permetterà di provare emozioni a modo tuo, ma per ora è ancora troppo piccola e fragile, e il giardiniere che fino ad ora l'ha curata e l'ha fatta relazionare col giardino è venuto a mancare.

Avatar di aladyahaladyah alle 14:49 del 30-06-2010

(continuo) per quanto riguarda tutte le situazioni che ti sono intorno ora, io credo che sia importante che tu comprenda una cosa, e cioè che non sei responsabile delle "pazzie" degli altri, tantomeno devi sottostare alle loro minacce. al di là del fatto che si tratti di relazioni sentimentali o di semplice amicizia, nessuno ha il diritto di farti ricatti, e non devi sentirti respoinsabile dei malumori altrui. tu hai fatto una tua scelta lasciando la tua ex, una scelta legittima, e lei non può far latro che accettarlo. allo stesso modo non devi sforzarti di aiutare gli altri, perchè la prima persona alla quale devi stare dietro ora sei tu. non pretendere di sentirti come non puoi sentirti ora, se devi attraversare il tuo dolore o la tua assenza di dolore fallo senza sensi di colpa. dentro di te c'è il congegno che ti fa provare emozioni, è solo momentaneamente in manutenzione. sentirai quando riprenderà a funzionare, tutto quello che puoi fare è non sentirti responsabile degli altri, non cedere a ricatti emotivi e stare con persone che ti fanno sentire bene e con le quali vuoi stare.

per concludere, tutto quello che hai scritto mi ha fatto pensare a un poeta bellissimo che io amo, e che è stato uno dei più grandi del novecento pur avendo vissuto sempre ai margini del grande commercio letterario: camillo sbarbaro. non so se ne hai mai sentito parlare, ma ti basti sapere che è stato un punto di riferimento fondamentale per grandi quali montale, sereni, caproni. anche lui in un momento delicato della sua vita aveva perso suo padre al quale era legatissimo (era orfano di madre dall'età di 5 anni). c'è un bellissimo libro di poesie che lui ha pubblicato nel 1914 e che si intitola "Pianissimo": vi sono alcune delle più belle poesie che siano mai state scritte, e proprio in questo libro sbarbaro esprime tutta la sua assenza di emozioni, il suo deserto interiore, ma anche un istinto di tensione alla vita che nonostante tutto arriva a fargli scrivere "per uno sforzo d'ali i gomiti alzo". non so se ti piacerebbe, ma certo ha passato quel grande nichilismo che stai attraversando tu, e forse leggendolo ti rivedresti e troveresti qualche risposta (o qualche domanda). è un pò difficile trovarlo in libreria, ma puoi ordinarlo su internet se vuoi.

un abbraccio

Avatar di aladyahaladyah alle 15:06 del 30-06-2010

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