Dom
09
Ago
2015
Quanto tempo...
Eh si, è passato davvero un bel pò di tempo dal mio ultimo sfogo. Nonostante abbia continuato a seguire il sito, non ho più scritto nè commentato.
Per chi si ricorda dei miei sfoghi precedenti e della mia storia, capirà a cosa sono collegate le cose che sto per scrivere. A chi non sa niente, va bene lo stesso, prendetelo come uno sfogo a sè stante.
Lo chiamo sfogo, ma sfogo non è, in fondo. Uno sfogo io lo vedo più come un urlo, una liberazione, un lampo. Questa, più che altro, è una riflessione. Una pioggia leggera, un venticello. Fate conto di stare seduti in riva al mare, ascoltando le onde che si infrangono ritmicamente sulla spiaggia. Ecco, quel rumore sommesso è il mio "sfogo".
E' tutta la vita che mi interrogo sulla natura dei rapporti umani: da cosa nascono, perchè perdurano, in che modo influenzano le nostre scelte. Essendo una persona per natura appartata, ho utilizzato per gran parte del tempo lo strumento dell'osservazione e dell'analisi. C'è in me un'ipertrofia del pensiero, a discapito dell'azione, con tutti i pro e i contro che una simile natura porta con sè, come potete facilmente intuire da soli.
Da questa analisi, una cosa mi è apparsa chiara ed evidente: la maggior parte di questi rapporti, che siano di lavoro, familiari, di amicizia o di amore, è profondamente malata. Malata e velenosa. Perchè? Perchè scrivere una cosa così totalizzante e deprimente? Credetemi, ci ho messo tanto per giungere a questa conclusione e fino alla fine ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma, ahimè, inutilmente. Perchè ad essere malati sono i presupposti, ad essere crepate sono le fondamenta stesse di questi rapporti, essi nascono tutti da un sentimento primordiale e potente: la paura. Paura del rifiuto, della solitudine, dell'esclusione. Ditemi, come si può pretendere di costruire un rapporto onesto, arricchente, solido con tali presupposti? Fate mente locale, quante amicizie vedete che si fermano alla mera superficie? Quante famiglie avete visto distrutte da egoismi, idiozia, scarso spirito di sacrificio? Quante storie d'amore sono implose davanti ai vostri occhi?
Ho cercato a lungo di impegnarmi in rapporti di ogni tipo, ma me ne sono ritratto schifato. E, vi assicuro, sono uno di manica larga, non sono "schizzinoso" e non ho pretese particolari. Ma quando egoismo e superficialità emergevano, specialmente nei rapporti d'amore, la manica più larga del mondo non avrebbe potuto sopportare la pressione di questi ego gonfi e malati.
Dal basso della mia giovane età e della poca esperienza che ho fatto, voglio però concludere con un consiglio: scegliete il più possibile, volontariamente, la solitudine. Imparate a convivere con voi stessi. Imparate a conoscere voi stessi. Solo così sarete in grado di costruire rapporti sani, solidi, onesti. Io non l'ho fatto, mi sono fidato delle persone sbagliate e la terra mi è franata sotto i piedi. Risalirò la china un passetto alla volta, e quando sarò di nuovo in cima, sono certo di una cosa: non permetterò più a nessuno di infettarmi con le proprie contraddizioni e i proprio egoismi. E se i casi della vita non mi permetteranno, almeno in amore, di trovare qualcuno con cui costruire un rapporto sano, allora sarò ben felice di vivere da solo per tutta la vita. Una sana solitudine è dieci volte meglio di una compagnia malata.
Scusate i toni pomposi e la filosofia spiccia. Fanno parte di me.
7 commenti
>la paura
La paura è il miglior metodo di controllo, ma si può sconfiggere.
>del rifiuto
Magari da piccolo, poi crescendo mi è sparita.
>della solitudine
Se la si comprende non fa paura, anzi.
Io a volte ne ho assolutamente bisogno.
>dell'esclusione
Dipende in quali contesti.
Se devo scegliere tra frequentare gente che non sopporto o essere isolato, preferisco essere isolato.
>tali presupposti?
Non tutti hanno gli stessi presupposti.
>quante amicizie vedete che si fermano alla mera superficie?
La maggior parte, ma non tutte.
Idem per il resto.
>e i proprio egoismi
Esatto.
Non lasciarti trascinare dall'egoismo degli altri.
Pensa al tuo.
> allora sarò ben felice di vivere da solo per tutta la vita
Giustamente.
-C'è in me un'ipertrofia del pensiero, a discapito dell'azione,
si chiama 'paura'
-Ditemi, come si può pretendere di costruire un rapporto onesto, arricchente,
sì ma non devi focalizzarti su ciò che vale, è importante invece la volta in cui va bene
-Scusate i toni pomposi e la filosofia spiccia. Fanno parte di me.
ma quello che non scuso è la mancanza di autoanalisi
Ma quindi è finita con la tua ragazza? Mi sono persa qualche passaggio
Grazie delle varie repliche. Per rispondere a Miele, ci siamo lasciati qualche tempo fa.
Volevo esprimere la mia opinione, rivolgendomi sia a Farnight che a IAlwaysAsk, sul l'abitudine di commentare smembrando i discorsi. Senza alcuna aggressività, ve lo assicuro, non apprezzo questo metodo poiché, estrapolando le frasi dai discorsi e commentandole, si rischia di snaturarne il senso, venendo esse estrapolate dal contesto generale.
sempre a Farnight: da quando è "paura" il pensare molto e l'agire poco? Sono curioso... Per me la paura per eccellenza è la paura di guardarsi allo specchio. Seguita da tutte le altre. A questo punto, agire molto e pensare poco è "coraggio", secondo il tuo ragionamento. Certo, molti converranno con me che quella è la definizione di idiozia. La mancanza di autoanalisi, mi spiace, non è fra i miei difetti. Quindi non accetto la tua critica. se leggi con attenzione tutti i miei interventi, riscontrerai una certa consapevolezza di sè. Detto questo, se hai bisogno di portare alla luce tutti i miei difetti, posso aiutarti: sono in grado di stilare una lunga lista.
>smembrando i discorsi.
A me piace smembrare, sono fatto così xD
>si rischia di snaturarne il senso
E' stato snaturato il senso?
Non sei te ad aver scritto che chi non ha letto i tuoi precedenti sfoghi deve prenderlo come uno sfogo a sè stante?
Io non li ho letti e ho risposto in base al senso che ho percepito.
-estrapolando le frasi dai discorsi e commentandole, si rischia di snaturarne il senso
la trovo una critica non valida
la gente va benissimo fuori tema anche senza questa pratica
-da quando è "paura" il pensare molto e l'agire poco?
è indecisione, ok, ma comunque la paura c'entra; la paura di non far la scelta giusta
eventualmente paura anche di altro, delle persone ad esempio
ovvio che c'è caso e caso, non si può generalizzare
-agire molto e pensare poco è "coraggio", secondo il tuo ragionamento
quella è incoscienza
-se leggi con attenzione tutti i miei interventi, riscontrerai una certa consapevolezza
sì, ma non in questo sfogo; tu osservi i rapporti dal tuo punto di vista, e li osservi nella tua zona, non nella mia o quella di qualsiasi altra persona
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Niente di nuovo, almeno per quanto mi riguarda.