Mer
09
Lug
2014
Grazie per avermi rovinato la vita
Sono gay e lo so da sempre. Ho sempre percepito fin da piccolo l'ostilità da parte degli adulti nei confronti dell'omosessualità. Questo mi ha portato a nasconderlo e a sentirmi in colpa ed in debito nei confronti dei miei genitori, pensavo che se l'avessero scoperto avrei dato a loro un dolore che non meritavano. Ciò ha influito molto sul mio carattere che mi ha reso timido e diffidente oltre che a sentirmi inferiore nei confronti dei mie coetanei con cui non sono mai stato molto bravo a legare. Credo di aver passato tutta la mia infanzia da solo, i miei coetanei interagivano con me ogni tanto solo per prendermi in giro perché evidentemente un ragazzino che aveva paura perfino di parlare e che piangeva in classe sembrava divertente. Inoltre le maestre non si mostravano per niente comprensibili. Mi facevano sentire come il bambino stupido che non faceva altro che piagnucolare. Infatti non sono mai andato bene a scuola. Sono cresciuto e continuo a non andare molto bene all'università. Accetto la mia omosessualità ma quando conosco una persona nuova spesso penso che probabilmente non gli sarei più molto simpatico se sapesse che sono gay. A volte ho ancora paura di parlare. Ora odio profodamente i miei genitori ma ho ancora paura di deluderli. Ho rovinato la mia infanzia e la mia adolescenza e non ripongo grandi speranze per la mia vita da adulto dato che non riesco a reagire e anche volendo non saprei minimamente cosa fare. So solo che semmai avrò dei figli farò di tutto per non farli sentire come mi sono sentito io, a prescindere da quale sarà il loro orientamento sessuale.
5 commenti
Non ho nulla contro la comunità gay, ma proprio nulla, anzi li reputo persone piu' sensibili ed emotivi degli altri.
Non mi e' chiaro pero' il concetto "se mai un giorno avessi dei figli"
topo, ciao u.u
la sputo come viene perchè non c'ho tanta voglia di spiega le cose stasera
ci sono molti gay sposati con donne, forse per paura di dichiararsi preferiscono fare le cose"normali" accettate dalla società, ma di normale ormai non c'è più niente,
autore fai na cosa, accettati come sei e mandali a cagare i tuoi genitori, trovati un bel ragazzo e vivi la tua favola
ps:in culo ai moralisti
lo avevo intuito ma ci sono anche molte coppie gay che pensano di avere il diritto di avere un figlio.
E' un terreno molto minato quello dei figli e dell'omosessualità. Fondamentalmente, sarebbe preferibile dare in adozioni bambini a genitori che siano un uomo ed una donna, non per questioni di razzismo, semplicemente perchè un bambino, ha bisogno di un modello maschile e femminile ben definito al quale attingere, fondamento su cui si baserà l'ossatura base della personalità del "virgulto". Detto questo, ricordo come ci sono moltissimi bambini buttati e non richiesti in un orfanotrofio, quindi, invece che farli rimanere in questi luoghi, perchè non farli adottare da coppie omosessuali? Fondamentalmente non credo crei chissà quali problemi e comunque mal che vada meno di passare l'infanzia in un orfanotrofio.
Detto questo, l'ostilità verso l'omosessualità (ammettiamo è diffusissima, forse oggi ancor più di ieri) è dovuta anche ad un aspetto molto sottovalutato, quel riflesso, quell'istinto di sopravvivenza del tutto irrazionale. Ciò significa che normalmente una persona, può avere un'opinione negativa rispetto al mondo gay, perchè inconsciamente, s'immedesima nell'idea che se tutti fossero omosessuali l'umanità si estinguerebbe. Concetto stupido, razionalmente, ma la razionalità si sa non ha moltissimo a che fare gl'istinti primordiali, anzi, probabilmente è l'esatto contrario
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Perfino io ho avuto degli amici (soprattutto quelli con forti credo politici e religiosi) che continuavano a prendere in giro l'omosessualità e insultarla, soprattutto quella maschile. A volte la gente non si rende conto di quanto è offensiva e infantile, altre volte lo fa apposta...
E una delle cose che mi dà più fastidio è avere degli insegnanti che non si curano degli alunni!
Posso solo dirti che qualche brava persona c'è, non smettere di provare.