Icarus

Mar

16

Feb

2016

Allo stesso modo sfogo e riflessione.

Sfogo di Avatar di IcarusIcarus | Categoria: Altro


Ho passato più tempo di quanto possa ricordare a disprezzare buona parte del mondo che ho attorno ogni giorno, e altrettanto a chiedermi cosa ci sia di sbagliato in me.

I miei insegnanti sono, tralasciandone due o tre, semplicemente cretini dall'elasticità mentale di un pesce morto, che seppur riconoscendo -perlomeno, una buona parte di loro è costretta a farlo, non potendomi mettere voti che differiscono anche solo minimamente dall'Eccellenza vedendo, per fare un esempio, un mio tema scritto senza un minimo errore- la mia indiscutibile bravura in numerosi campi, non fanno che prendermi di mira a causa del mio scarso interesse all'interno della classe.

Cari insegnanti, bisogna aspettarsi che io non stia attento.All'incirca il 90 % di ciò che spiegate voi è distinguibile in tre categorie:

Numero uno: Ciò che già so, e che quindi non ho intenzione di ascoltare, specie da un ottuso mentecatto finito ad insegnare a causa del padre/zio pieno di conoscenze ai piani alti o per la sua bravura con la bocca -quest'ultima qualità può essere intesa in un senso come anche in un altro, intendiamoci.-

Numero due: Ciò che semplicemente non trovo utile né per la mia personale cultura né per un eventuale sbocco lavorativo. 

La Categoria numero tre è probabilmente quella che, ahimè, riscontro più comunemente.Ciò che è utile, e che mi interesserebbe, ma che è spiegato in maniera completamente errata.

Come si può spiegare una materia meravigliosa come, per dirne una, la Storia, con una tale monotonia nel tono, ripetendo senza interesse alcuno sempre le stesse cose, non cambiando mai giudizio su un alunno e annullando completamente la voglia di apprendere di chiunque ascolti?

E, purtroppo, l' "illustre" gentaglia che ho appena elencato è, come si suol dire, soltanto la punta dell'iceberg.

I coetanei...i coetanei sono sempre stati un punto dolente della mia esistenza.

Completi stolti, imbecilli superficiali vestiti tutti allo stesso modo che, non avendo la minima proiezione al futuro, pensano soltanto a scopare come bestie in discoteca e ad introdurre nel loro corpo qualsiasi tipo di sostanza.

E per quale motivo, poi?

Ma per moda, ovviamente.

Intendiamoci, sono favorevole all'uso di qualsiasi sostanza che serva ad estraniarsi dalla realtà che purtroppo ci circonda, per quanto dannosa essa sia, ma solo se vi è un buon motivo, un ragionamento dietro questa decisione, e chiunque si danneggi in questo modo semplicemente perché lo fa l'idolo, o il cantante preferito, non è degno nemmeno di uno sputo in faccia.

Non parlerò dei numerosissimi adolescenti che non sanno parlare l'Italiano, limitandosi ad esprimersi nel loro dialetto da strada e rifiutando qualsiasi compromesso che non sia la violenza fisica, perché fortunatamente queste persone al Liceo Classico non si trovano.

Con mia enorme repulsione, però, non mancano gli snobbetti, i figli di papà, le oche e le sgualdrine assetate di soldi.

Nonostante il luogo comune che il Classico sia un posto frequentato in linea di massima da persone intelligenti, non capita di rado che una ragazza di prima si metta con qualche minorato incapace di esprimersi, che magari ha cinque anni in più ed ha abbandonato la scuola dopo ripetute bocciature, solo perchè magari ha un atteggiamento arrogante e fa il "duro", o perché ha tanti likes su facebook.

Le mie compagne di classe, che non fanno altro che sfidarsi a chi alla festa in discoteca ha ricevuto più approcci, sono la definitiva prova della mia profonda repellenza nei confronti di gran parte dei miei coetanei.

Poi, certo, ho trovato amici che non rispecchiano questo modello, ma anche con loro devo fingere.

Devo sembrare in sovraccarico ormonale vedendo la foto di qualche ragazza popolare nella mia scuola, quando se anche solo penso alla sua personalità mi viene un profondo senso di disprezzo e disgusto. 

Per quanto certe ragazze siano effettivamente gradevoli secondo gli standard estetici odierni, non riuscirei mai a provare attrazione verso qualcuna che rispecchi la descrizione che ho dato poc'anzi.

Devo parlare di masturbazione e della visione di pornografia come se fossero il paradiso sceso in terra, quando invece sono il semplice accompimento di un bisogno fisico, spesso inoltre deconcentrante e fastidioso.

Insomma, da un po' di tempo ho capito che avere semplicemente degli amici o un qualsiasi tipo di relazione con un altro essere vivente non mi basta.

Sembra che nulla mi basti, nella vita.Sono del parere che il senso della vita così come noi lo cerchiamo non esista.

Semplicemente, è un segmento.

Piatto, dritto, con un inizio ed una fine.

Si nasce, si vive una breve infanzia, si inizia a studiare in un sistema sbagliato, per poi sudare sangue al fine di accaparrarsi un lavoro, venire sfruttati come prostitute -o, nel caso di qualche benestante, come escort- per quarant'anni, per poi andare in pensione e vedersi invecchiare, spegnersi lentamente e morire in un range che va dai dieci ai trenta anni dopo.

Quando vedo persone discutere per strada, sedersi ogni giorno sulla stessa panchina dello stesso parco, andare sul medesimo sentiero in bicicletta, ho sempre l'impressione di vedere degli omini telecomandati da qualcuno, senza la minima idea di ciò che fanno, tanto sono abituati.

Oh, quasi dimenticavo coloro che trovano il vero amore, si sposano e quindi sentono di avere una vita degna di essere vissuta, magari mettendo al mondo una o più creature, costringendole a vivere senza che esse abbiano chiesto loro nulla.

A voi chiedo, vi capita mai di volere di più?Qualcosa di diverso dal seguire il semplice istinto naturale, ignorando il fatto che l'amore sia solo un processo chimico, e semplicemente fare ciò per il quale tutti noi siamo PROGRAMMATI?

Sono forse l'unico che se lo chiede?

L'unico che non si accontenta di quella che chiamiamo vita?

A tutti quelli che pensano che esista un oltretomba, io dico che forse vi siamo già dentro.

Almeno, io sento di esserci.

Intrappolato nella mia mente, perso in questi ragionamenti che spesso agli occhi di molti rasentano la follia, e senza alcuna possibilità di ritorno.

Questo, signori, è l'inferno al quale appartengo, l'inferno al quale TUTTI NOI apparteniamo. 

 

-Icarus

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