Lun

02

Lug

2012

Tu mi fai girar, tu mi fai girar come fossi una bambola...........

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Lussuria

Essere tua amica non significa essere la tua bambola.

Ecco quella che tu definisci la routine degli amici:

L'altra sera mi sono lasciata trascinare da alcuni amici per venire a riprenderti e a consolarti dopo che la ragazza più cessa della città ha dimostrato di voler solamente giocare con te, cosa che ovviamente tu non hai capito. Ti chiedo un passaggio per tornare indietro, mi porti in canna fino al luogo dell'incontro, scendiamo, sistemi la bici, mentre sono girata a guardare la strada mi prendi per i fianchi. Allora mi volto e mi chiedi un abbraccio. Ti abbraccio come farebbe una qualsiasi amica, ti lamenti: non è quello che volevi. Mi abbracci e le tue mani iniziano a perlustrarmi. Ci separiamo: sei affannato, ti avvicini sempre più, ormai ho capito cosa vuoi. Ho la tua mano sul cuore (anche se probabilmente non ti interessava il mio cuore), mi incoraggi ad avvicinarmi. L'idea di essere visti dalle nostre amiche ti spaventa, ci spostiamo in una zona buia e appartata. Li ci abbracciamo in modo diverso, sento il tuo cuore pulsare a mille. Alzo la testa, dopo avermi baciata sulla fronte, mi chiedi un bacio vero. Ancora una volta ci avviciniamo, ma l'idea di essere un ripiego è nitida nella mia mente e mi blocca. Per fortuna dici le paroline magiche:"non significa niente", mi divincolo perchè ormai sono arrivate le altre e tutto ciò non conta niente. Mi trattieni, insisti perchè rimanga, perchè ti accontenti, ma io sono più forte: ti bacio sulla guancia e mi congendo.

Un'ora dopo ricevo le tue scuse sul cellulare, ti rispondo e mi passano tutti i sensi di colpa.

Ci vediamo il giorno dopo e qui dai il meglio di te: vuoi che ti sieda in braccio, altrimenti ti offendi, mi prendi in braccio, mi dici di essere l'unico che mi possa accompagnare in canna, c'è la solita svergognata ma oggi sembra darti fastidio, ti sposti, ti siedi accanto a me, mi prendi le gambe, ricominci a toccare i fianchi, le cosce, i piedi, ti immagini (così che solo io e te possiamo sentire) di vedermi togliere la camicetta, mi attiri in un'altra stanza, lotano dagli altri, mi fermi le mani e le porti sulle tue spalle, per fortuna siamo al chiuso e la presenza della compagnia ci riporta dagli altri. 

Tuttavia c'è il tuo amico, che inizia a sinsigarmi io cedo ai suoi giochini e tu ritorni dalla svergognata. Gli domandi quando finirà di "violentarmi". Ogni tanto mi parli, sempre più raramente. Alla fine mi fai la tua aria triste perchè credi che io debba rientrare a casa. Quando poi vado davvero mi saluti a mala pena, non ti alzi, non muovi nemmeno la testa, rimani lì con lei.

Il peggio però è che all'una di notte, siamo in chat perchè tu vuoi spiegazioni riguardo al mio messaggio che è chiarissimo. Ma se ti faccio delle domande tu sei evasivo, o al più sei troppo stanco. Pensi a ciò che sarebbe potuto succedere di compromettente perchè il resto è tipico degli amici, mi dici. Quando ti contraddico, ti viene un'amnesia improvvisa, non ricordi più niente tanto da pargonare quanto avvenuto tra noi allo stare seduto con sopra le gambe della svergognata. 

Perchè non vuoi che tutto ciò rimanga uno stupido ricordo? Boh...

Non solo non riesco più a capirti, ma mi sento in colpa per aver quasi tradito, comportandomi come una troietta qualsiasi, i miei sentimenti verso l'unico ragazzo di cui mi sia mai innamorato. Che palle! 

Tags: amico, ragazzo

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