Gio
12
Gen
2017
Mi vuole bene, aspetterà !
Tutti dicono che io e la mia migliore amica abbiamo un rapporto meraviglioso, che insieme sembriamo divertirci come matte e che siamo il perfetto prototipo di amiche. La verità, che tutto sommato diventa piuttosto palese se ci si osserva più a lungo e più attentamente, è completamente diversa. Il nostro è un raporto sbilanciato tutto da un lato, a senso unico, teso. Tutto questo è causato da due caratteristiche opposte delle nostre personalità. Infatti, mentre io tendo a lamentarmi il meno possibile e a non chiedere mai aiuto (potrei essere definita introversa?), dal momento che odio essere di peso al prossimo, lei fa di tutto perchè la sua vita appaia agli altri dura e complicatissima. Le piace fare la martire, insomma. Se la si conosce superficialmente e la si frequenta poco, i racconti riguardanti le sue molteplici disavventure appaiono avvincenti e stucchevoli... è la persona perfetta con cui prendere un caffè dopo pranzo una volta al mese, diciamo. A lungo andare, un rapporto del genere diventa una grande, sporca scocciatura. Come vi sentireste se l'unico argomento di conversazione con la vostra migliore amica e compagna di banco (vuol dire che sto appiccicata a lei circa per l' 80% della giornata, senza contare whatsapp) fosse il suo ragazzo? Chiamiamolo, per semplificare, M. Ebbene, quello che M non si immagina nemmeno lontantamente, è che io so tutto di lui. TUTTO. Ogni gesto, parola, sguardo o effusione che si scambiano, tutto mi viene riportato nel giro di un'ora con una precisione e un'abbondanza di dettagli disarmante. Lo sapevate che il padre di M era uno scout? So cosa state pensando... non ve ne frega un beato cavolo. Nemmeno a me. E so anche cosa state pensando ora, posso quasi vedere le vostre espressioni accigliate mentre borbottate: "Ma scusa, è la tua migliore amica, è normale parlare di queste cose." Sarà anche vero, quella dello scout è un'informazione innocua, ma dopo ore e ore che non si ascolta altro diventa arduo chiudere un occhio. E quando mi pianta giù quei panegirici infiniti riguardo i suoi dilemmi di sfondo sessuale? Dio, mi viene voglia di schiaffeggiarmi da sola con dei guanti di lattice! "Secondo te è troppo presto per la noce sgusciata? Dovrei limitarmi a noce e basta, che dici? Ah no, di mela caramellata non se ne parla proprio, non voglio sembrare una trottola!" Chiaramente i riferimenti alla frutta fanno parte del suo stupido codice sessule. Si crea problemi dove non ce ne sono per poi potersene lamentare, mentre io assisto inerme a questo folle processo, che alla fine si ritorce sempre contro di me. E così ascolto, ascolto e aspetto. Ovviamente, essendo un'insicura che elemosina attenzione e approvazione, non manca mai di arrivare sempre in ritardo agli appuntamente di almeno 30 minuti. Lei è una vera ritardataria cronica, direi un caso clinico. Se pensate che la vostra amica sia una ritardataria cronica perchè qualche volta arriva in ritardo, non avete mai conosciuto la mia. Io mi presento ai nostri appuntamenti mezz'ora in ritardo apposta, nel tentativo di non doverla attendere sotto il sole cocente o al freddo artico, ma niente... giuro che arrivo semore prima di lei di 15 minuti minimo. Ma quale sarà mai il meccanismo che avviene nel suo subconscio e che la fa arrivare SEMPRE in ritardo? "Chissenefrega di quell'idiota che mi sta aspettando sotto la pioggia, tanto mi vuole bene e aspetterà. Facciamo pure i nostri comodi!" Ecco cosa pensa la maledetta cafona! "Mi vuole bene e aspetterà." Per concludere in bellezza, se quando arriva provo a dirle qualcosa, mi accusa di essere cattiva e di sgridarla sempre... ah, le scuse per il suo ritardo me le posso anche scordare, ovviamente, ma in compenso mi può raccontare per qualche ora di quanto sia tormentata la sua vita amorosa.
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Spaco botilia talio ligua ad amica.