Gio

02

Gen

2014

Come non provare ira, questa è stata la mia vita.....

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

 

Ho avuto una brutta vita e sono sempre stata da sola, un po' per scelta e un po' per forza! Ho quasi 38 anni, 2 matrimoni falliti, una totale solitudine dentro me e intorno a me! Non ho nessuno su cui contare, zero familiari e comunque tutti disfunzionali. 

Vi voglio raccontare di me, così per cercare qualche consiglio, un po' di sfogo, non riesco a condividere me stessa con nessuno, neanche con questo compagno che si dimostra in parte migliore di altri avuti, ma pur sempre lontano da me, io sono lontana da tutti e ora che aspetto un bimbo temo che il mio essere perdente possa influire negativamente sulla sua vita. Si potrebbe obiettare che quelle come me non dovrebbero avere figli; certo l'ho pensato per tanto tempo anch'io, poi una gravidanza del tutto inattesa e la seguente perdita del mio primo bambino mi ha fatto cercare un'altra gravidanza, magari illudendomi di superare le mie tante, troppe paure e fragilità, ma veniamo alla mia storia di vita che mi portato fino a qua!

 

Ho avuto una vita pesante che mi ha reso stanca da tempo; ho visto e vissuto troppe cose. 

Ho offerto troppo fin dalla nascita, famiglia è destino ed io sono nata male. Mio padre e mia madre, tanto per definirli in qualche modo, non sono mai stai i mie genitori. Ho solo ricordi delle loro liti, del malessere, del non amore.

Tante le volte che mio padre mi ha picchiata, dove ha picchiato mia madre, molto maggiori le violenze psicologiche che mi venivano fatte da entrambi; mia madre che mai mi risparmiava nulla, mettendomi a corrente del suo ménage privato fin da piccola. faccio solo 2 esempi di ciò ce erano o loro, ma e ne sarebbero mille da fare, forse anche peggiori: a 4 anni all'asilo chiesi cosa fosse l'aborto, visto che mia madre mi avevo detto che non c'era perché aveva fatto un aborto; a 5 anni sapevo scrivere un po', dato che mio padre mi obbligava a falsificare la firma di mia madre su assegni che lui faceva...

Mio padre spacciava droga, cocaina, si indebitava con tutti, pur non avendo problemi economici, dato che gestiva una redditizia attività di famiglia, ma era fatto così ed ha rovinato sia al sua famiglia di origine, sia quella creata con mia madre. Di lui non so niente a parte questo, dopo al separazione dei miei quando avevo 6 anni e l'ho visto solo 20 anni dopo all'obitorio.

La famiglia di mio padre, benestante rovinata da lui, non mi ha mai più voluta vedere e così sono rimasta sola con una donna mia madre, incapace di amare, un essere abituato a fare la parassita, o meglio, l'animale da lavoro, ma incapace di ogni slancio affettivo, molto egoista e capace solo di tirare a campare. Per anni mi ha dato solo un alloggio e del vitto, m non si è mai interessata di me.

Vivevo in un paese piccolo, così ero per tutti la bambina sbagliata, da evitare e tanto sola; della mia solitudine hanno approfittato 3 uomini che hanno abusato di me, 2 con la compiacenza di mia madre, a cui dissi l'accaduto, ma non intervenne anche perché uno di questi vili era una suo compagno, il quale poi la lasciò miseramente essendo sposato ed avendo. insieme a mia madre, anche un'altra amante.

Fino ai 15 anni ho vissuto così, sola, abituata a fare da me,s senza mai ricevere un aiuto, un conforto, un consiglio.

Non avevo amici, i pochi erano gli sbandati del posto, drogati persi.

Così ho vissuti fino ai 15 anni, con tante paure, un dolore costante, una totale mancanza di autostima, problemi ad accettarmi fisicamente, con problemi di peso, piena di smagliature ovunque che cercavo di togliere con atti autolesionistici, come passare sulla pelle acidi per mandarle via..

Non è mai stato facile vivere per me....

In quel periodo mia madre si mette con un signore e dal giorno alla notte si va a vivere in città...

Seguirono anni dove sono stata un'ospite non gradita fra mia madre, il suo compagno e il figlio di lui, di 8 anni più grande di me e che ci provò spesso con me. Accettai le sue avance pur di stare tranquilla, ma alla fine decisi di andare via di casa con il primo che me lo chiese.

 

A 20 anni ero già a vivere da sola, ma la convivenza con questo ragazzo fu deludente, molto critica, anche se alla fine ci sposammo più che altro perché lui in qualche modo mi obbligò a farlo, visto che se non lo sposavo, sarei dovuta tornare con i miei e non volevo.

Il matrimonio finì quando avevo 25 anni, ossia circa un anno dopo, nel momento in cui morì mio padre. Mio padre è morto poche ore prima che potessi rivederlo; per un puro caso avevo scoperto dove abitava e volevo andare a chiedergli perché non mi aveva mai voluto bene; non ho fato in tempo, lui morì poche ore prima che mi decidessi ad andare...

Così non ho mai potuto chiedergli nulla, sapere nulla di lui.

Dopo la morte di mio padre e la separazione, il mio ex marito mi perseguitò per un po' di tempo, poi dopo averlo denunciato smise.

In quel periodo facevo l'educatrice per una cooperativa, ma persi il lavoro e fui costretta a tornare da mia madre e il suo compagno, anche perché a seguito delle separazione il mio ex marito mi portò via anche quel poco che avevo.

Tornata a casa con mia madre, scopro che il suo compagno è diventato molto più buono con me, molto più comprensivo.

Riprendo a lavorare, ma resto a vivere con loro per circa 4 anni.

Dai 25 ai 30 anni furono anni molto complessi per me sul piano relazionale; non avevo mai avuto amici, solo qualche ragazzo, ma la mia vita sociale era zero e di fatto non sentivo neanche il bisogno di uscire, di stare con gli altri, anche perché lo stare con gli altri alla fine mi portava sempre a finire con qualche uomo, fosse solo per non sentire la solitudine che alla fine avvertivo proprio perché vedevo quanto misera fosse la mia vita rispetto a quella altrui.

Gli uomini mi hanno spesso usata, la classica avventura sessuale, spesso ferita ed umiliata, ma ora mi accorgo che anch'io non ho fatto altro che cercare uomini sbagliati, incapaci di amare, dato che il non amore era ciò che di più familiare avessi, mi era più facile vivere il disamore che l'impegno amoroso.

Stanca di passare da una relazione sbagliata all'altra, decido di fermarmi con un ragazzo per il quale sento un gran bene, molta amicizia, ma niente amore o passione.

Decidiamo di sposarci dopo un anno di convivenza; alla fine questa relazione semi amicale era il massimo che avevo avuto in termini affettivi.

Intanto i rapporti con il mio patrigno e la famiglia dl mio secondo marito si fanno dolci, buoni e positivi, con mia madre resta un sostanziale distacco, dato che so bene che donna è sulla quale è impossibile farci affidamento.

Con questo marito era evidente quanto fosse immaturo,un ragazzino, non cattivo, ma tanto piccolo dentro ed assai limitato; non si poteva mai avere un suo parere, solo poteva parlare di musica, che era la sua passione,poi il vuoto, non aveva alcuna posizione, alcun altro interessa, si limitava ad essere presente fisicamente, "fatto e messo lì..."

Andiamo avanti così, fra alti e bassi, senza farci male, per circa 2 anni.

 

Poi muore in un incidente stradale il mio patrigno e mia madre resta ferita gravemente. Avevo supplicato mia madre di non fare guidare il mio patrigno che non stava bene in quei giorni, le avevo detto che poteva essere un pericolo per lui e per gli altri, ma lei non mi ha ascoltato.

Nonostante avessi anche discusso pesantemente con il mio patrigno, convincendolo a non partire, mia madre l'ha poi convinto del contrario: lui ha avuto un aneurisma e si è schiantato contro un tir.

Mi trovo così di nuovo con una morte improvvisa da affrontare e con un madre da accudire; devo portarla vivere con me e mio marito perché va seguita visto che era allettata.

Maledico ancora oggi di non essermi fregata di questa donna che come ha messo piede nella mia vita l'ha di nuovo rovinata!

Nonostante abbia visto lei stessa la morte in faccia, visto morire suo marito nell'incidente, mia madre è rimasta la solita egoista di sempre.

Purtroppo scossa per l'accaduto, decisi di comprare una casa più grande per poterla dividere con lei: mio marito sembrava d'accordo, mai che nel durante mi avesse detto qualcosa, mi ha lasciato carta bianca purché fossi io a afre tutto.

Infatti lo faccio: mi occupo per un anno di mia madre si invalida, delle pratiche connesse all'incidente, di vedere la casa dove abitiamo e prenderne un'altra per al quale ci siamo indebitati moltissimo, facendo un mutuo molto elevato.

Dopo un anno passato a fare quanto suddetto ho un crollo nervoso; provo a dire a mio marito che non ce la faccio più, che ho bisogno di lui, ma lui neanche ci prova, fa qualche apparente tentativo, ma poi mi lascia sola senza mai essere mai un sostegno per me ma delegando i suoi genitori di darmi una mano, cosa che i mie suoceri hanno fatto.

Mi sento disperata e cerco conforto con altri uomini, avventure per staccare dalla vita odiosa che avevo: rimpiango sempre più di non aver abbandonato mia madre, un veleno nella mia casa che mi usa solo perché ha bisogno di un posto dove stara e di una badante, ma ormai mi son impegnata per la casa e quando chiedo a mio marito di tornare indietro dalle scelte fatte, lui mi dice che non è mai stato d'accordo!

Mai mi aveva detto una cosa simile, mai si era neanche interessato alla faccenda, solo si era limitato a lasciarmi fare e se gli domandavo qualcosa mi diceva che andava bene quel che facevo.

Iniziano così alcuni mesi in cui io vivo da separata in casa, ma mio marito neanche se ne accorge, mi lascia libera di fare ciò che voglio ed io capisco che ciò che conta per lui è il quieto vivere, il non avere problemi in apparenza; va bene tutto purché lui non sia coinvolto direttamente.

Faccio alcuni incontri, solo avventure appunto, ma poi conosco un uomo diverso dal resto, un uomo con il quale posso parlare della mia quotidianità, dei miei pensieri, avere uno scambio di idee, che si impegna nel rapporto, dimostrando interesse per me, per ciò che sento, che mi da sostegno e sa sorreggermi quando mi perdo, ma sa anche dirmi quando pensa che stia sbagliando.

Ci innamoriamo e decido di andare a vivere con lui, ma mio marito per lasciarmi libera mi obbliga a pagare la separazione e a cedergli la mia parte di casa, cosa che sto facendo attualmente, dato che le pratiche per la separazione troveranno, spero, compimento forse a settembre.

Lavoro come supplente precaria e non ho alcun soldo, non sono riuscita neanche a prendere qualche centinaio di euro dal conto che avevo con mio marito, soldi che erano anche miei; l'unica cosa che ho preso sono stati i miei effetti personali e la mia canina e la mia gattina, le sole mie amiche!

Mia madre quando ha capito che non sarei tornata a vivere con loro, lei abita al piano di sopra dell'abitazione dove risiede mio marito, non mi ha più cercata, anche perché temendo di essere cacciata da mio marito, si era opposta al fatto che io cedessi a lui la mia parte di casa.

Così, con le mie cucciole e 3 valige, da ottobre 2012 vivo con il mio compagno; da un anno non sento mia madre che non si è mai interessata di sapere dove abito, come sto, se ho problemi economici o altro, solo mi ha lanciato molte minacce affinché sentendomi in colpa tornassi ad abitare con loro, a fare da parafulmine per tutto ciò che avveniva e ad essere ignorata del tutto!

 

Con il mio nuovo compagno è stato più difficile del previsto, dato che ognuno di noi ha portato in questi rapporto le proprio ferite.

Però ci amiamo e ad aprile scopro di aspettare un bambino, anche se credevo di non poterne avere, visti i diversi miei problemi.

Questo bambino ci aveva unito ancora di più e reso migliori. A giugno, alla sedicesima settimana di gravidanza, ho perduto il mio bambino.

I 4 mesi di gravidanza sono stati i giorni più belli della mia vita; ero spaventata a morte di diventare madre, mi dicevo che sarei stata uno schifo di donna come mia madre e all'inizio avevo pensato di abortire, ma poi ho sentito per il mio piccino un amore mai provato prima!

Mi sembrava che tutto avesse un senso, sentivo di poter accettare una vita tanto sbagliata come la mia, mi sentivo forte e sentivo che niente mi avrebbe mai allontanato il mio piccino! Sarebbe stato un maschietto e sarebbe nato a natale; anche il mio odiato natale sarebbe diventato un bel momento per me!!!!!

 

Come dicevo all'inizio questa perdita mi ha portato a cercare un'altra gravidanza che è arrivata contro ogni aspettativa; aspetto il mio secondo bimbo,ma ugualmente sento tutto il peso di questa vita che per me è stata ed è tanto e spesso solo uno lotta contro qualcosa di avverso che finisce sempre male per me, nonostante il mio impegno, anche se ottengo qualcosa è sempre molto minimo, fallace, troppo sudato e destinato a finire!!!!

Ho fatto tanti sbagli,ma sento che la vita mi fa pagare un conto troppo alto per le mie colpe, colpe che per molti non hanno questo peso!

Adesso ogni cosa mi pesa immensamente e mi ferisce; non sento interesse per nulla ed è come mi avessero svuotata di tutto! Il male è che in fondo non sento il bisogno di cambiare, non ne avrei la forza e neanche il desiderio, mentre stare così riparata da tutto è il solo modo di vivere, sopravvivere a tanto dolore! 

Faccio molta fatica anche a stare con il mio compagno, pur amandolo, ma trovo in molti suoi atteggiamenti delle mancanze, non volontarie come il fatto che spesso mi fa pesare la mia asocialità, non mi comprende e e mi lascia sola.E poi c'è il problema di sua madre, una donna minima e offensiva con me, tanto e spesso e che per i 4 soldi che gli da per tenere in piedi l'attività che purtroppo non può chiedere, fa stare il mio compagno da cani, in un clima di sudditanza infinta. Non sapete le offese che devo sopportare, ora che sono di nuovo incinta mi chiama culona, ma è solo l'ultima di una serie infinta di altre faccende, tipo dirmi che vorrebbe liberarsi di me e tenere il mio bambino oppure che tutto ciò che è del figlio è suo e molto altro; preciso che i soldi dati saranno a mala pena 5000 euro e che lei ha il suo stipendio ed ora pensione garzie all'attività del figlio, quindi se da qualcosa lo fa anche per lei! 

Però non mi sento tutelata e sento il bisogno di scappare via!!!!!Lavorando come insegnante precaria ho finito il contratto a giugno, così passo tutto il tempo in casa e non riesco a trovare un lavoro come purtroppo accade a molti ed ho fatto domande ovunque!

Ho già visto troppo, vissuto troppo e il finale è sempre perdente per me...

Mi chiedo anche se mio figlio sarà condannato a stare male come me, in una sorta di maledizione familiare; magari potrei fargli male senza volerlo! poi dovrà contare solo su si me, nessun aiuto esterno da famiglia e anche suo padre, il mio compagno, non so che padre sarà, se gli pongo un problema sul bambino, tipo come faremo con il bimbo, lui mi dice solo che ci penseremo ed io mi sento soltanto non capita , non apprezzata e troppo sola!!!!!Come non provare ira, anche verso me stessa per gli sbagli fatti e anche contro la vita davvero troppo amara?  

Spero che qualcuno legga questo mio messaggio e voglia scambiare con me qualche parere! vi ringrazio per l'ascolto!

11 commenti

Ciao!
ho letto tutto il tuo sfogo... sono commosso

Tu hai già vinto! Sei arrivata fino a dove sei arrivata e riesci a sentire ancora il dolore, ad avere la sensibilità di una persona vera!  Hai reagito, non ti sei fatta schiacciare e nonostante quello che hai passato hai la lucidità di pensare se sarai una buona madre, hai anche paura di ferire il piccolo involontariamente. Sarai un'ottima madre, ne sono certo.

Probabilmente per via dell'assenza di tuo padre sei sempre stata alla costante ricerca di una vera figura maschile buttandoti nelle varie storie. Mi dispiace che anche ora tu abbia molti dubbi sul tuo compagno. Vorrei non dirtelo ma sentirsi non apprezzati e soli dopo un anno e mezzo(se non ho capito male) è un problema... perchè ovviamente non basta l'amore per costruire un rapporto e una famiglia, ci sono tante cose caratteriali che se non ingranano possono fare andare male una relazione. ma sono cose che saprai già.

Non provare ira nei tuoi confronti o verso la vita, nessuno ha il libretto di istruzioni.

ti auguro solo il bene.

Avatar di sgambettosgambetto alle 12:28 del 02-01-2014

Ciao...è sempre difficile comentare sfoghi del genere.

Quello che mi sento di dirti sono poche e semplici cose.....primo, non esitare a eleminare dalla tua vita persone con influenza negativa, e non cadere in trappola nei tranelli dei ricatti morali che queste persone inevitabilmente metteranno in atto quando capiscono il tuo distacco.

Secondo, se hai la possibilià, fatti aiutare magari da uno psiclologo per superare i tuoi problemi; i traumi che haio descritto sono troppo duri e sono durati troppo a lungo nel tempo per essere affrontati da sola.

Per quanto riguarda il diventare mamma...mbè, sforzati di essere positiva....magari farai qualche errore (quale mamma non ne fà) ma ìfacendo lezione di ciò che è successo a te sarai capace di dargli tutto l'amore di cui necessita.

 

In bocca al lupo per tutto. 

 

Avatar di pasapasa alle 12:30 del 02-01-2014

Ma non ti è mica caduto un meteorite in testa? Sei tu ad aver rovinato la tua stessa vita. Va bene essere comprensivi e commuoversi, ma non esageriamo! Hai fatto praticamente tutto da sola... e male. E adesso continui a piagnucolare in attesa di una parola di conforto o di un finto interesse per la tua storia.

Qualcuno dovrebbe ancora avere la mail nel profilo: contattalo!

Avatar di rosarossarosarossa alle 18:07 del 02-01-2014

Dai a tuo figlio tutto il tuo amore,e solo di quello che ha bisogno..amalo piu di te stessa e vedrai che non avrai più bisogno di cercare l'amore che non hai mai avuto dagli altri..I figli ti fanno capire che tu puoi diventare il centro del tuo mondo senza più dipendere dal l'affetto degli altri..vedrai.

Avatar di ChoppyChoppyChoppyChoppy alle 18:32 del 02-01-2014
Non capisco

Il senso del commento sul meteorite, dell'email, si cerca sfogo e confronto, non commiserazione! La famiglia non me la sono scelta, mi spiace contraddirti, se poi si fa per ragionare... Per il resto sono la prima ad essere arrabbiata con me stessa per i miei errori! Vi ringrazio per l'ascolto, grazie sul serio! 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 18:44 del 02-01-2014

Ciao ho letto tutta la tua storia, a me viene solo da dirti che il figlio che porti in grembo è una manna dal cielo per riscattare la tua vita. Adesso ancora non te ne rendi conto ma non appena lo avrai tra le tue braccia capirai di cosa parlo. Tutta questa tristezza, questa vita piena di rabbia delusione e solitudine, verrà riempita e illuminata da questo figlio credimi. Tutte ci siamo sentite inadatte come madri e sbagliate,  anche quelle con la vita più serena. Chi meglio di te, che hai sofferto e non hai avuto amore sa come fa male, sarai una brava mamma con tutte le difficoltà che ci sono nell'esserlo, tu stessa hai aspettato per anni un gesto da parte di tua madre, non esiterai un attimo a farlo per tuo figlio ne sono certa al cento per cento.  Le cose non accadono per caso credimi, dio ha voluto farti questo dono, accettalo e basta, tutto verrà da sé. 

Avatar di mielefiele79mielefiele79 alle 22:11 del 02-01-2014
vi ringrazio


per tutto il vostro ascolto....

Avatar di AnonimoAnonimo alle 00:10 del 03-01-2014
Rosa rossa

Il tuo commento esprime a pieno la tua pochezza e scarsa intelligenza..questa ragazza si è sfogata perché quà ci si SFOGA...cosa doveva fare secondo te? dico io ma non ti vergogni a commentare così la vita di questa donna? per carità qualcosa nella sua vita l avrà anche sbagliata come è normale che sia ma tutti gli eventi luttuosi e pesanti che le son capitati possono solo farmi urlare un un gran augurio per il bambino!!

Per l autrice dello sfogo:  preparati ad un altro stravolgimento della tua vita..stavolta in positivo!son sicuro che facendo tesoro del tuo passato saprai affrontare la vita con tuo figlio/a

per rosa rossa:  credo che tu non sia la persona adatta a commentare su certe questioni di vita... Intendo di vita vera... Puoi sempre darti da fare nel giudicare gli sfoghi di sciaquette che tradiscono e poi si pentono, storielle del genere dove tu potrai sentenziare : vergognati!.che schifo...bla bla bla

Avatar di AnonimoAnonimo alle 01:59 del 03-01-2014

C'è una momento in cui scelte e conseguenze dipendono dalla famiglia: si chiama infanzia. Poi si raggiunge la maturità, si diventa uomini e donne, e allora si diventa gli unici responsabili dei propri fallimenti, anche se "in società" con qualcuno. Nello sfogo, ho visto che tutto sommato l'infanzia è stata soltanto una piccola (non per importanza) brutta parentesi, il resto è dipeso soltanto da lei.

@Anonimo alle 01:59 del 03-01-2014:

 

  1. Lei può sfogarsi, io posso commentare. 
  2. No, non mi vergogno.
  3. Non ho MAI sentenziato in quel modo gli sfoghi di chi tradisce, né lo farò in futuro.

 

Avatar di rosarossarosarossa alle 10:36 del 03-01-2014

Autrice, il tuo passato è un fardello di paura che ti impedisce di guardare al futuro con realismo. Le tue sofferenze ti portano a credere che il dolore, la sventura e la tristezza, anche quando non ci sono siano comunque dietro l'angolo, in attesa, pronte a balzare fuori e annerire nuovamente il mondo. L'ansia che il tuo triste vissuto genera in te è il motore delle tue scelte infelici, del tuo isolamento: il panico ti rende irrazionale, ti corrompe; ne è un esempio il tuo costante bisogno di evasione: scappare è il comportamento tipico delle persone insicure. Vedi questa nuova gravidanza come una benedizione e riparti dal bambino che porti in grembo, cercando, per quanto ti è possibile - e comprendo che non sia facile - di rispondere con un sorriso non già ai problemi, che vanno affrontati con determinatezza e non beota inconscienza, bensì ai timori della vita. 

Nonostante la (invero più che capibile) patina di debolezza e pessimsmo che ti ricopre, sei una donna a cui la voglia di vivere non fa certo difetto. Buon viaggio della vita.

Avatar di MufasaMufasa alle 18:34 del 04-01-2014
grazie

a tutti per i vostri commenti; ovviamente non cerco solo approvazione, nè giustificazioni circa il mio comportamento, di cui sono la prima a sentire il peso e la respon. La possibilità di sfogo credo sia comunque indispensabile e non perchè creda che sia tutto scusabile in base alla mia infanzia,. di cui ho scritto poco solo perchè a distanza di anni è ancora per me un pesante fardella. La ferita dei non amati e degli abusati ti resta

 addosso

ma ripeto, non per questo mi scuso di nulla, anzi... forse avevo più strumenti per capire ciò che potevo fare e ciò  che invece andava evitato visti i tragici esempi familiari... In ogni caso so che certe ferite non passano mai e che molto del nostro comportamento è viziato da ciò che si è vissuto, perso, non avuto e subito in tenera età...

Non voglio dire provare per credere perchè nessun bambino dovrebbe sperimentare l'odio come prima cosa... poi a è facile, troppo, perchè non si è vissuto, è impossibilr, le stesse tappe di chi si sta appunto sfogando... In certe circostanze è come se la scelta migliore e anche più saggia ed ovvia scanisca, ma ripeto è solo analisi del mio vissuto e non vuole per questo essere una scusante....

 

Garzie a tutti dell'ascolto, sempre prezioso!  

Avatar di AnonimoAnonimo alle 12:12 del 05-01-2014

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