Mar
22
Ott
2019
Disturbi alimentari, aiuto?
Salve a tutti... questo mio racconto potrebbe essere un po' lungo e noioso, di quelli già sentiti e risentiti, ma non so davvero a chi parlarne e forse questo è solo un modo per sfogarmi con me stessa, e magari se sono fortunata leggere di esperienze simili alla mia che possano aiutarmi ad uscirne...
Premetto che sono sempre stata la ragazzina cicciottella del gruppo, fin da bambina... non ero grassa sia chiaro, solo un po' sovrappeso rispetto agli altri ma mai in modo eccessivo. Sono sempre stata in secondo piano questo lo ammetto, ma non ne ho mai sofferto, anche se ho sempre vissuto all'ombra di mia sorella maggiore. Lei era molto magra, ha sempre mangiato tanto e mai preso un grammo (beata costituzione), ma a differenza mia è sempre stata più controllata, meno famelica e impulsiva… i parenti se dovevano far complimenti si rivolgevano a lei e a quanto fosse un fiore, mentre nei miei confronti tutto sembrava (ed era) un mero contentino per non essere maleducati.
C'è stato un periodo della mia infanzia nel quale ho passato molto tempo sola a casa con i miei nonni, e purtroppo in quei momenti mi si è concesso di tutto... Non dovevo nemmeno chiedere, non ero viziata, era semplicemente tutto lì a disposizione, sempre. Cornetti, merendine, pizze e pizzette, dolce e salato. Questo, insieme allo sviluppo precoce in quinta elementare, mi ha portata a passare i seguenti anni delle medie e delle superiori in costante sovrappeso per la mia altezza. Non si è mai trattato di obesità, ma bene non stavo lo stesso, e accanto a quanto mia sorella fosse sempre più bella e slanciata continuavo a sfigurare. Ho sempre mangiato per noia, soprattutto da bambina. Starmene a guardare i cartoni equivaleva anche al mangiarmi per forza qualcosa di conseguenza, o ciò che stavo guardando non mi avrebbe intrattenuta allo stesso modo. Poi sono successe tante cose, troppe per elencarle, ma la situazione in famiglia è diventata talmente opprimente per me con la morte di mio padre, dei miei nonni, dei litigi costanti e fuoriosi tra mia sorella e mia madre, che questi momenti sono diventati la mia unica scusa per non pensare al resto. Solo un anno fa ho deciso che avrei cambiato le cose, e l'ho fatto, ma adesso sento che mi è sfuggito tutto di mano.
Lo scorso aprile (2018) ho intrapreso una dieta tutta mia, mia sorella è partita ed io frequentavo ancora il quinto superiore, per questo mi è venuto facile iniziare dovendo stare ogni giorno dalle 7 alle 15 fuori casa lontana dalle tentazioni (che ho potuto finalmente eliminare anche da casa con la sua assenza). Pesavo 65,5 kg per 1,58. Ormai anche la 44 stava arrivando ad essere una 46 ed io non riuscivo più a guardarmi allo specchio neanche di sfuggita. Ero ricoperta di brufoli, sul viso e lungo tutta la schiena, le spalle. Insomma fatto sta che quel giorno ho deciso, e quel giorno stesso mi sono iscritta in palestra. In quel periodo ho sofferto davvero molto, la scuola mi stressava e non poter ripiegare in qualche dolce soddisfazione mi uccideva tutti i pomeriggi, ma ho tenuto duro... tutto si stava ripagando piano piano e questo mi ha spinta a proseguire...
Durante l'estate ricordo che pesavo intorno ai 55kg, e stavo bene mentalmente. Con l'andare avanti dei mesi ho iniziato anche a mangiare molte più cose sane di quante non ne avessi mai mangiate, tutta la frutta e la verdura che fino a quel momento avevo odiato senza riuscire mai a ingerirla senza conati di vomito, finalmente mi piaceva. Questo mi ha permesso di spaziare molto di più nei pasti, ma è stato anche questo a contribuire al calo di peso che ne è seguito.
Se prima ripiegavo su un paninetto prosciutto e formaggio per pranzo, ora il era diventato un piatto ricco di verdura, e un po' di proteine, parallelamente alla palestra le solite tre volte alla settimana. I carboidrati sono diventati un mostro. Un qualcosa che potevo concedermi AL MASSIMO la domenica. Piano piano tutto è degenerato. Ho iniziato a pesare ogni singola briciola di quel che avrei mangiato poco dopo, a interessarmi in maniera attiva delle calorie, di quante ce ne fossero in ogni singolo alimento. Ho iniziato a cucinare da me, ad eliminare qualsiasi cosa significasse grassi, zuccheri, carboidrati e via dicendo. A Natale pesavo intorno ai 48kg, e lo ricordo bene perché è stato il periodo in cui ho iniziato a salire sulla bilancia OGNI giorno, anche più volte, a soffrire di attacchi d'ansia per i pasti “troppo abbondanti” che comportava il periodo festivo. Quest'anno non è quindi iniziato nel migliore dei modi.
Ho continuato con questi ritmi, solo tanta (tanta) frutta e verdura, proteine, sport in palestra ed esercizi a casa. Un continuo tenermi impegnata per non pensare al cibo. E anche in quel caso mi è riuscito bene siccome stavo prendendo la patente. Il problema era l’inferno di calcoli che iniziava a prendere forma dentro la mia testa ogni sera, per sapere a quante calorie ero arrivata. Non ho mai provato a vomitare, nè ho mai avuto episodi di autolesionismo o digiuni totali. In generale sono una persona poco trasparente... non rigetto mai i miei problemi sugli altri, evito sempre di parlarne con le persone a cui tengo per paura d'essere giudicata.
Sono una persona molto calma e tranquilla, ed è per questo che a chi mi vuole bene non traspare tutto questo, e più ci penso più mi sento in colpa, terribilmente.
Dopo i 45kg prima di quest'estate sono ad oggi arrivata a 42kg, sempre per 1,58cm.
Non mi vedo magra, o meglio sì, lo sono, ma tante parti del mio corpo non lo sono e non riesco a farmene una ragione. Ho l'addome sempre pieno di rotoli, la ciccia cascante sui glutei, le gambe troppo flosce nonostante lo sport e la dieta povera di schifezze, e nonostante il mio peso stia pericolosamente vergendo al 41. Ultimamente le cose vanno ancora peggio perchè è scattato un altro meccanismo che non fa altro che andare a complicarmi le cose. Ci sono giorni nei quali infatti mi abbuffo senza freni, e sono sempre più frequenti... in quei momenti non so come fermarmi, non c'è modo,mi sento come posseduta da un demone. Sono momenti orrendi in cui posso ingerire qualsiasi cosa mi capiti a tiro come fossi in trance e arrivare anche a 3500/4000 kcal tutte insieme. Posso stare seduta anche un'ora o due sul divano con una ciotola di latte continuamente ricaricata di muesli.
Oggi mi sono strafogata di latte e biscotti e ora mi sto vergognando come una ladra, sono salita e risalita sulla bilancia, ho pianto e solo ora mi rendo conto di quanto abbia perso ogni singola briciola di autocontrollo e dignità sulla mia vita. Ho passato queste ultime settimane in preda all'insonnia perché il cibo è diventato un'ossessione maniacale, ci penso continuamente ogni attimo della mia vita, mentre faccio un pasto penso già a cosa cucinare per il prossimo, o peggio ancora per il giorno dopo, per la settimana. Fatico ad addormentarmi perché impiego ore sui vari siti per cercare ricette da fare. Non so come liberarmi di questo pensiero fisso che sembra abbia fatto le radici nel mio cervello. Quando sono sola in casa dormo invece più del necessario per non lasciarmi andare nel cibo. Per non finire in queste abbuffate preferisco dormire anche 12 ore consecutive, o dormire fino al pranzo, pranzare e subito tornare a letto fino a cena, così da non cadere in tentazione. E in questo modo mi sto soltanto vedendo scivolare la vita dalle mani… sto facendo di tutto per andare avanti lo stesso, per farmi forza e per contrastare questa bestia che mi perseguita, sono riuscita a conquistarmi una borsa di studio che mi sta permettendo di andare avanti nel mio percorso, ho una patente tra le mani e buone esperienze di lavoro, ma tutto questa insoddisfazione continua nei miei confronti non fa che farmi venire sempre più la voglia di fermarmi e farla finita...
Non so proprio come fare e sono disperata... so che la soluzione potrebbe essere intraprendere un percorso di psicoterapia ma non ho i mezzi economici per farlo e la cosa mi deprime terribilmente. Se qualcuno ci è passato e ha dei consigli da darmi, per favore me ne dia... sento di star toccando veramente il fondo e queste abbuffate mi straziano e costringono a vivere in un costante stato d'ansia, insofferenza e punizione nei miei confronti...
8 commenti
Devi affidarti ad un reparto di Dusturbi Alimentari presente in molti ospedali ben strutturati. Se abiti vicino Milano ( o hai la possibikità di recartici) contattami, ti do il riferimento di una dottoressa bravissima.
Ho fatto volontariato per anni in quel reparto
Purtroppo no, non abito vicino a Milano...
Non avevo idea che si potesse richiedere aiuto anche in questo modo e ti ringrazio di avermelo fatto sapere, mi informerò sicuramente... devo prima risuscire a trovare la forza di parlarne in famiglia, forza che finora non ho mai avuto per il semplice timore di risultare una delusione per loro. Abbiamo già tanti, anzi troppi problemi, soprattutto mia madre con il suo attuale lavoro, e non riesco ad aggiungerle altro peso sulle spalle. So che se voglio uscirne devo farlo per forza... non posso però fare a meno di sentirmi una zavorra per tutti quanti. Mi preoccupa principalmente il fatto di non trovarmi in una fascia ISEE tanto bassa per una serie di motivi, come la vecchia casa dei miei nonni intestata ormai a mia madre, edificio che cade a pezzi, difficilissimo da vendere, che comporta solo spese su spese, ma che su carta purtroppo risulta come oro colato. Stessa cosa per altri possedimenti ereditati, per noi soltanto fonte di spese e problemi... attualmente viviamo con pochi soldi al mese io e lei, ma la nostra fascia risulta molto alta rispetto alla realtà dei fatti...
Apprezzo comunque tantissimo il consiglio e ti ringrazio, mi faró coraggio...
Stai tranquilla, vedrai che i tuoi genitori capiranno. Non sentirti un peso. I rapporti con i genitori sono sempre difficili, ma non sottovalutarli... vedrai che se mostri loro di star male faranno di tutto per aiutarti
Comunque prova a parlarne con il tuo medico di base, lui saprà indirizzarti. Poi si tratterà di pagare il ticket in ospedale per la visita o i vari day hospital. Per gli esami non so come funzioni di preciso né per il supporto psicologico ( se é compreso nel reparto o meno).
Ti faccio un grosso in bocca al lupo!
@Aurora, sì, il supporto psicologico è compreso nella valutazione ed eventualmente nelle visite ambulatoriali. Poi se ci sono centri di riferimento specializzati a livello regionale, sono loro a indirizzarti.
@Sfogante, puoi anche cominciare senza parlarne ai tuoi. Ricorda che la priorità sei tu. Ma in ogni caso, fatti forza e non pensare a non voler pesare. Un ticket, per quanto di fascia alta, non cambierà di molto la situazione di tua madre. E sono sicura che lei preferisca vedere star bene te piuttosto che preoccuparsi di avere soldi per un vecchio edificio invendibile.
Ci sono passata anche io
Ciao...leggendo la tua storia mi è sembrato quasi di leggere la mia... solo con parecchie differenze di scenario...ad esempio sono figlia unica e non mi sono iscritta in palestra. Mi pesavo ogni giorno, stavo parecchio fuori casa per non mangiare, sostituivo con espresso al latte freddo al bar a motore e mi portavo un pacco di creackers. Quando nel piatto c'era la pancetta la scartavo...solo che mangiavo di tutto, leggendo la porzione consigliata dietro quindi ne dovevo mangiare 3 e 3 erano. Mi chiedo come facessi, perchè ora non ci riesco più.
In seguito la mia vita è cambiata e ho iniziato a mangiare e mangiare tanto che sono ritornata quella ragazza delle superiori, come te non obesa ma in carne.
Comunque devo dirti che passato questo periodo di famelica fame ^.^ sono arrivata d'innanzi al reale fatto che i vestiti che prima con mio sommo piacere mi andavano larghi....ora non mi vanno più. Quindi cerco di limitarmi nel mangiare...non per tornare ai 63\65 kg di quel famoso periodo su 1.72 ma per essere a posto con me stessa.
Quando esco o mi guardo allo specchio....alla fine penso ma vaffanculo!! chi se ne frega. Ho sempre sognato di essere amata e apprezzata per quella che sono e non per il mero aspetto fisico ed ora cosa faccio? La vita è una e belli o brutti i nostri corpi sono gli unici tramite con cui possiamo viverla.
Quando guardi gli altri li giudichi? Io no.... e allora non giudicare neanche te stessa.
Io invece sono magrissimo. Durante la mia infanzia alcune persone dicevano che ero troppo magro, ma non ci davo cosi tanto peso, ho pensato ''meglio magri che grassi'' . Poi in 2 media da Settembre a fine Novembre non mangiavo più a pranzo, e alcuni miei compagni mi dicevano che avevo le gambe come degli stecchini, e già lì pensavo che non potevo andare avanti cosi. Poi un giorno sono andato a fare il vaccino e quando la dottoressa mi ha chiesto se mangiavo, perchè ero magrissimo, ho capito che dovevo finirla di mangiare così poco. Da lì mangio colazione pranzo e cena anche abbondantemente , ma peso lo stesso 34 kg. Ancora oggi un bulletto della classe dice che sono magro e che mi si vedono le ossa ma io ho superato la timidezza, adesso gli rispondo e uno di questi giorni lo mando anche a fanculo. Spero di arrivare intorno ai 45 kg a 20 anni, ma devo ingozzarmi e non ne ho voglia. Mi dispiace per le persone un po' sovrappeso, io sono fortunato perchè posso mangiare il mondo ma non ingrasso molto, che è anche una sfortuna se penso che la mia dottoressa mi dice sempre che devo ingrassare. MA LO CAPITE O NO CHE PIU DI COSI NON POSSO FARE??? Ps: scusate per l'accento ma il computer è buggato...
Grazie a entrambi per aver condiviso con me le vostre esperienze. Tornare sui miei passi come racconti tu mi fa una paura folle. Ad oggi non sono ancora riuscita a cambiare le cose e anzi le ho forse incasinate anche più del dovuto, il mio corpo me lo sta facendo capire. Non so come tu abbia fatto a riprendere tutti i chili persi ma l'importante è stare bene con sé stessi e sono contenta tu stia meglio anche sotto questo punto di vista. Hai ragione nel dire di non giudicare me stessa se non giudico gli altri, so che dovrei imparare ad amarmi così come sono ma non ci riesco. Non riesco a farmi forza.
Non so proprio come fare e sono disperata... so che la soluzione potrebbe essere intraprendere un percorso di psicoterapia ma non ho i mezzi economici per farlo e la cosa mi deprime terribilmente.
Ti sbagli, è alla tua portata. Puoi avere accesso alle prestazioni sanitarie tramite il Centro di Salute Mentale di riferimento della tua USL, con un'impegnativa del tuo medico di medicina generale, e pagamento di ticket secondo la fascia di reddito a cui appartieni. Perciò parlane con lui, perché è da lì che si parte.
Mi spiace non avere altri consigli da darti, ho avuto amiche che hanno sofferto di DCA, una ancora ne soffre, ma la differenza in questi casi la fa quanto vuoi davvero uscirne fuori. Sei stata molto coraggiosa a scrivere la tua storia e a condividerla con noi. Hai fatto un passo. Fanne un altro.
Ti abbraccio.