Sab
22
Giu
2019
Perchè odio l’estate
Per quanto possa andare controcorrente, io ammetto di non trovare nulla di positivo nell’estate, per lo meno da un punto di vista sociale ed emotivo.
Certo, il sole, la libertà, un po’ di respiro dalla routine, non nego che apprezzo queste cose. Quello su cui voglio soffremarmi è la mia condizione in questo periodo dell’anno e come essa influisce sul mio apprezzare la vita.
Si parla a volte di “depressione stagionale”. Per quanto questa espressione sia vicina al mio caso, a differenza della maggior parte delle persone che ne soffrono, io ho un motivo ben preciso per provarla, di continuo, giorno e notte, fissa, logorante e difficile da mandare via.
Dico stagionale e dico estate perchè, in poche parole, questi tre mesi sono il periodo in cui, in assoluto, io mi ritrovo più solo, se non forse anche Natale, ma non è esattamente periodo per parlarne.
La mia vita, come avró modo di raccontare meglio in altre occasioni, si è basata finora perlopiù sulla scuola, non tanto perchè sono un tipo ansioso per il rendimento, ma piuttosto perchè le mie uniche conoscenze di coetanei e gli unici ragazzi con cui abbia rapporti sono, appunto, i miei compagni di classe.
È difficile ammettere che, in effetti, questo rapporto si sia limitato a favori che davo e non ricevevo, aiuti che offrivo e poi nessuno avrebbe ricambiato, presenza che assicuravo ma che poi, nel bisogno, non mi veniva restituita. Io, ingenuo, ho sempre continuato ad essere il classico buon samaritano di quei 26 ingrati che, e chi mi conosce lo sa, mi hanno fatto e detto cose orribili di cui peró questo non è il momento per raccontare.
Basti sapere che io, dopo quattro anni di scuola con questa gente, ancora non ho un’estate in cui a qualcuno venga in mente di chiedere come sto, se ho bisogno di compagnia. Che ci crediate o no, le proposte di uscite insieme, pizze, passeggiate, feste, giornate al mare da parte mia, le ho sempre fatte, ma saprete già che tipo di rifiuto mi veniva rifilato ogni volta.
Inutile credere nella propria autostima quando con questi precedenti, e con tante altre situazioni collaterali, ogni volta che finisce la scuola sapró di passare i tre mesi di solitudine più dolorosi dell’anno. A fare altre attività estive ci ho provato, ed anzi ho avuto successo alcune volte, ma la ferita aperta e riaperta, ricalcata ogni anno, quella è arrivata a compromettermi.
Non perdonatemi se io, da signor nessuno quale sono, dica che disprezza quella gente, le loro azioni e la loro ipocrisia verso di me. E non mi pento di dire a chiunque abbia intenzione di leggere questo affare che non è una mia responsabilità se mi è capitato tutto questo.
Anche se non sono riuscito a farmi rispettare (colpa mia), anche se non sono riuscito a stringere amicizia (colpa mia), ed anche se non sono riuscito a convincere nessuno a condividere anche una piccola parte dell’estate con me (colpa mia), io mi rifiuto di ammettere che sia una mia responsabilità se tra 26 persone nemmeno una ha la coscienza morale di domandare “come stai?”, una piccola frase di cui forse in pochi capiranno la vera potenza, ed è una frase che io, che soffro di depressione di mio, rivolgo spesso a molti dei miei compagni, ma che nessuno ha mai speso per me, che ne ho avuto sempre bisogno.
Chiamatemi lagnone, chiamatemi vittimista, io ho detto quello che dovevo dire e l’ho fatto in un posto dove sfogarsi, anche così, è il pane quotidiano degli utenti.
3 commenti
l'estate fa oggettivamente schifo a tutte le persone sane di mente, non c'è assolutamente nulla di cui preoccuparsi.
Mi ci ritrovo
La mia depressione non è così estrema e il mio sentimento non è così forte, ma mi ritrovo in quello che dici.
Ho riconosciuto la sensazione dell’estate e quei tre mesi di buco, ai tempi della scuola. Non li ricordo con piacere, affatto. Io però do’ colpa ai miei genitori : troppo presi dal lavoro è mai a preoccuparsi del fatto che io potessi o meno aver voglia di divertirmi come i miei coetanei. Per fortuna, tra università e lavoro , pressoché impossibile avere l’estate libera. Se andrai all’universitá e lavorerai ti dimenticherai di quelle inutili vacanze estive. Non omologarti, vai bene così come sei.
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Ciao! Innanzitutto voglio davvero farti i complimenti per come scrivi, per la padronanza della lingua italiana e per l’uso della punteggiatura. Come diceva il personaggio di Cameron Diaz in “Bad Teacher” questo probabilmente non è il tuo momento, forse sei troppo avanti rispetto ai tuoi coetanei ma vedrai che al prossimo step (quando si comincia a fare sul serio) sarai in Pole Position. Nel frattempo occupa il tuo tempo in qualsiasi modo, leggi, vai in piscina, iscriviti in una palestra...l’importante è tenere la testa occupata. In bocca al lupo ragazzo mio!