Ven
24
Mag
2019
Una luce s'è spenta
Il tepore del fuoco s'è sciolto nella gelida aria di maggio Se n'è andato per l'ultimo viaggio E oramai non ritornerà al vólto
I suoi timidi occhi celesti Così belli, sereni e ridenti Sono chiusi e ricordi stridenti li riportano a me così desti
Non più vacche dentro la tua stalla Non più viaggi dentro il tuo trattore Ora in cielo s'è accesa una stella Che contemplo con gli occhi del cuore
Una luce s'è spenta nel mondo Tutto tace, non c'è più rumore Il silenzio mi fa sentir sordo Urla invece straziato il mio amore
3 commenti
Tutto mi aspettavo meno che una critica professionale... Positiva per di più.. grazie. M'è sgorgata dal cuore tra le lacrime, e stavolta (al contrario del solito) non mi andava di tenermela per me. Perché colui a cui la dedico è un uomo piccolo di statura, ma grande nell'amore.
questo
senso d'amore non dimenticarlo. Se l'amore lo estendessimo a tutti..... I nostri cari certo, ma spesso lo strumentalizziamo e diventa un sentimento da uso e consumo mirati.... va e ritorna.... va, dimenticato dal nostro egoismo, ritorna, chiamato dal nostro bisogno d'amore.... ma ogni volta che torna porta in se il peso della nostra incostanza del nostro menefreghismo della nostra superficialita. E non è piu puro come quello di un bimbo... ma macchiato dai nostri continui insulti al sentimento AMORE.
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Quattro quartine di decasillabi (con qualche perdonabile ipometria) a rima tendenzialmente abbracciata. Quasi un sonetto. Qualche topos retorico un po' prevedibile ma qualche accento di pathos notevole. Complessivamente di buon livello.
il dolore, quello autentico, è una storia a parte... coraggio