Lun
20
Ago
2018
Vorrei un miracolo....
Poco fa, mentre lavavo i piatti, mentre il cervello cuoce nei pensieri, paragonavo la caduta della mia famiglia al ponte Morandi di Genova. Per carità, quello che sto per raccontare non è doloroso quanto quella tragedia ma nel mio silenzio,nei giorni che sto vivendo sento di essere crollata in un baratro dove non vedo il fondo,sotto un temporale,nel vuoto assoluto come quel ponte. Cinque anni fa mio marito è stato deliberatamente portato a perdere il lavoro, un piano ben studiato che lo ha portato prima in ospedale e poi fuori da quello che era il suo quotidiano, la sua sicurezza, il pane per me e mio figlio. Rialzarsi a 47 anni è difficile, crearsi un nuovo lavoro, attingere a quello che è il tuo piccolo gruzzolo in banca può essere difficile ma riuscire a farcela,può essere anche impossibile e portare al disastro. Quello che sto, stiamo vivendo io e la mia famiglia è il disastro. Il nuovo lavoro non decolla, giusto i soldi per mangiare ma i costi di un mutuo acceso quando non potevamo immaginare quello che sarebbe accaduto (l'ex datore ne era ampiamente al corrente ) , un figlio che ha bisogno del minimo che un 16enne ti chiede e gli ultimi euro sul conto che schiacciano il pulsante rosso. ..
Stamattina sono andata a fare la spesa con dieci euro, ho parcheggiato la macchina e sono scoppiata a piangere, cosa succederà? Potrò comprare almeno da mangiare per mio figlio? Ci prenderanno la casa? Maledico ogni giorno chi ci ha fatto questo,ha distrutto la mia famiglia e le lacrime che verso ogni giorno vorrei ti affogassero. Non sono stata con le mani in mano, anch'io ho creato un nuovo lavoro che non va assolutamente bene, anzi, sono sotto in banca anche con quello...
Cosa accadrà? Sono sull'orlo di un baratro e il mio piede è già dentro, ho paura. ..
20 commenti
, puoi una volta ,dimostrata la tua reale situazione di indigenza , richiedere la sospensione del pagamento pe 12 mesi , chiedi alla tua banca o vai sul sito del dipartimento del tesoro , credo sia ancora attivo , in bocca al lupo
Cara autrice il tuo sfogo mi.ha particolarmente colpito perché ho davvero sentito nelle tue parole la preoccupazione del "come farò". Già perché è vero che la salute prima di tutto ecc ecc ma oggi , diciamo la verità, ci vuole davvero poco.per ritrovarsi "sotto un ponte".
Se non si riesce a pagare nelle giuste scadenze bollette e impegni nel giro di un mese sei con il.culo.per terra! Il problema è che poi ce questa umiliazione sociale a cui.siamo sottoposti che se da un.lato suscita compassione dall altra ti addita come essere incapace/fallito/sfigato inetto che non riesce a guadagnare il necessario, instillando nella persona un senso di colpa, di incapacità....se non riesco è colpa mia, gli altri ce la fanno io.no quindi sono io.sbagliato!!
Consigli utili o miracoli non ne ho, l unica cosa che mi sento di dirti è che non è colpa tua, non sei la sola in difficoltà e cerca più lavori.!!
non potete chiedere assistenza pubblica? non dico reddito di cittadinanza (sono solo chiacchere) ma so che ci sono state delle riforme che permettono alle famiglie sotto una certa soglia di reddito di ottenere degli assegni mensili... provate a chiedere al municipio dove risiedete. poi, so che sembra brutto, ma anche alla caritas distribuiscono beni alimentari per chi ha bisogno. cercate di rialzarvi, ma non vergognatevi a chiedere aiuto. un abbraccio
Non avete parenti a cui chiedere una mano?
Che tipo di attività svolgete? Spesso uno degli errori, quando ci si trova in situazioni di necessità, è incaponirsi in qualcosa di fallimentare in partenza. Qualcosa che non ha sufficienti prospettive di guadagno o non è adatto a noi. Si finisce per attaccarsi con le unghie e con i denti a questo salvagente, senza rendersi conto che è proprio quello che ci sta trascinando a fondo. A volte è meglio lasciarlo andare a fondo è proseguire a nuoto verso qualcosa che abbia più riscontri nell’immediato magari, e cercare con calma qualcosa con maggiori prospettive.
Se le cose vanno male a entrambi la soluzione potrebbe paradossalmente essere più semplice. Siete qualificati? Conoscete le lingue? Potreste avete prospettive all’estero?
Non nascondo che mi fa malissimo leggere le parole "indigenza " "Caritas " "assistenza pubblica", mi viene spontaneo dire : ma state parlando con me? Potrei essere la vostra vicina di casa con la casetta carina, vestita bene (non griffata ) curata e invece no, sono quella col culo per terra. Mi fa paura, mi terrorizza questa situazione che si ripresenta per la seconda volta. I parenti stretti si, ci hanno già aiutato ma non sono state cifre che hanno potuto risollevare, solo tappare. Ho talmente paura che se mio marito cerca di parlarmene comincio a sentirmi mancare il fiato e il cuore impazza, egoisticamente non voglio ascoltare ma poverino, ci perde le notti a studiare la soluzione, il Lexotan non manca mai sul comodino. Tra l'altro è una persona validissima, veramente preparato nel suo lavoro ed è stato cacciato via a colpi di mobbing duro perché troppo valido, non esagero, è proprio così. ..grazie @Borromeo @Dario @oldjoe
Mi dispiace molto per la vostra situazione.
@coleridge sei un genio... a quasi 50 anni fare gli emigranti con figlio adolescente al seguito, sradicandolo da tutto.
Quello che dice Cole sull abbandonare la.barca prima che affonda non è sbagliato...la nave è il nuovo lavoro( mi sembra di capire lavoro autonomo non dipendente) sembra assurdo ma lavorare poco e insufficientemente crea più danni che non lavorare proprio soprattutto nel lavoro autonomo....
Stai vicino a tuo marito, non fargli mancare affetto e contatto fisico, abbraccialo, fagli un sorriso e digli "ce la possiamo fare". In.questi casi l unione della coppia è l unica vera forza che fa la differenza!
Dai forza ....ce la potete fare!!
Mi dispiace per la vostra situazione, avreste modo di vendere il vostro mutuo e trasferirvi all'estero? La situazione lavorativa in Italia e' disastrata come sempre.
@Dario. ...mi hai fatta emozionare . Io mio marito lo seguo tutto il giorno ,con lo sguardo, sappiamo cosa proviamo e quel "dai ce la possiamo fare " lo abbiamo detto spesso tra i denti, nel silenzio dei nostri abbracci, sguardi. ..arriva però il momento dello sconforto, quello del pugno sul tavolo mentre credi di non essere visto,delle lacrime senza freno mentre vai sola in macchina tra le note di una canzone che ti culla in un dolore sordo . Io,speriamo che me la cavo, come diceva un film di Villaggio. Grazie ancora per le parole vere di cui adesso ho tanto bisogno
Quello che non dovete/potete farvi mancare è la vostra unione, tu e lui dovete essere entrambi consapevoli che nessuno sta deludendo l altro, guarda tuo marito negli occhi e digli che tu sarai in grado di sopportare le difficoltà se anche lui lo farà a sua volta....è un po' come nuotare nella tempesta: io do il.meglio per stare a galla e posso riuscire solo se ho la certezza e fiducia che il mio compagno sta impiegando lo.stesso.sforzo per salvare se stesso e quindi entrambi. Dovete essere uniti nello scopo ma forti e autonomi nel concreto.
Un abbraccio.
Vorrei spendere due parole riguardo il lavoro che facciamo io e mio marito. Non entro nello specifico, dico solo che sono nati praticamente insieme, in tre anni però non è possibile raccogliere subito i frutti. Questo è il momento del rullaggio diciamo così, si mettono le basi per poterli far decollare ma se non si hanno le spalle forti economicamente e le tasse,bollette (e non parlo di quelle della famiglia, della mia casa ) sono scadenze che sottraggono i pochi introiti che danno allora ecco che succede il crollo. Quindi che fai? Ti arrendi? Vendi tutto e vai in Thailandia? Ringrazio chi ha suggerito di cambiare lavoro perché magari non è quello giusto, però se questo è quello su cui hai puntato tutto è lì che vanno spese le energie. Dico bene?
Per questo ho chiesto il tipo di attività. Dalla descrizione iniziale potevate essere di tutto? Dal carpentiere al responsabile HR, passando per una miriade di altri profili.
Adoro chi punta su sè stesso e su un progetto ambizioso e conosco un po’ i rischi perché ci sono passato anche io e non sono del tutto immunizzato. Detto questo non ho investito tutte le risorse e tutte le aspettative come pare abbiate fatto voi. Che dirti. Io adoro qusndo queste storie hanno successo e davvero vi auguro con tutto il cuore che succeda anche a voi. Detto anche questo, se adesso la situazione è così critica il rischio è davvero di vanificare tutto. Forse dovreste valutare qualcosa di più immediato nel breve periodo. Magari uno di voi due mentre l’altro procede con più fatica e più lentamente.
Ma, in generale, sarebbe bene cercare di vedere il vostro progetto con occhi più disincantati. Magari chiedere la consulenza di qualcuno che abbia più il polso del mercato. Insomma avere il coraggio di guardare in faccia la realtà anche se questo può uccidere il vostro sogno, almeno nella sua dimensione primordiale. Insomma in questo momento forse è bene fermarsi un attimo e capire dove andare invece che lavorare con più impegno.
La mia sensazione molto superficiale è che vi troviate in uno di quei momenti in cui abbiate bisogno di realtà (capita s tutti sognatori compreso il sottoscritto). È un bagno gelido di quelli che bloccano il respiro. Per altri versi però salutare e foriero di nuove trovate.
L’essere in due, su questo Dario ha ragione, è un arma in più. Fatelo abbracciati: sarà più sopportabile
Sfogante manca il fatturato o la marginalita' ? Solitamente una start -up raggiunge il break even tra i 18 ed i 24 mesi , tre anni sono un po tanti per essere ancora nella fase di finanziamento , da quello che capisco , per tuo marito nn e' un attivita' nuova , fa lo stesso lavoro di prima , ma per conto proprio , corretto ?
@Borromeo dipende dalle attività lavorative, se per acquistare attrezzature per allestire un negozio si è aperto un piccolo mutuo e il ricavato se ne va per pagarlo, più l'affitto del locale, più le bollette e in più un po (tanta)di sfiga, ecco che dopo tre anni stai boccheggiando con la speranza che a breve (finito il mutuo soprattutto ) cominci a guadagnare un simil-stipendio. Si, mio marito fa lo stesso lavoro ma per conto suo, dove bisogna conquistare nuova clientela e gli incidenti di percorso ci sono stati. Due passi avanti e cinque indietro. ..il miracolo a Lourdes non so neanche se lo riuscirei ad avere.
Può sembrare che io mi lamenti aspettando la buona sorte ma davvero abbiamo dato il tutto e per tutto ,lo sconforto di vedere pochi risultati e le tasche vuote è devastante.
@Coleridge hai ragione, più che puntare un po su di un sogno abbiamo puntato gli ultimi denari in questo progetto e parlo della mia attività lavorativa. In questi giorni abbiamo pensato di venderla e anche se ci ho speso 3 anni quasi 4, ho perso kg e tante energie, proverei sollievo e addirittura ne sarei felice perché mi ha logorata a livello psicologico. Il contatto con il pubblico mi piaceva, ho avuto altre 2 attività sia di famiglia che con una socia e ritornare a lavorare mi ha dato una grossa carica, in più lo faccio per la mia famiglia quindi, una nuova frizzante sfida. Riuscire a recuperare il denaro speso sarebbe la soluzione migliore al momento e anche se andasse perso tutto il mio impegno speso, sarebbe una manna che ci aiuterebbe a far passare questo momento critico e ad aspettare un annetto dove si vedrebbe finalmente un po di luce con il lavoro di mio marito. Credo di aver spiegato un po meglio di cosa parlo e cosa spero. ..grazie ancora a te e a tutti coloro che qui mi hanno dato un po del loro tempo, anche nel virtuale so che esistono le belle persone. Buona fortuna a tutti
Sfogante quindi manca il fatturato , non ti voglio tediarti con inutili spiegazioni tecnico economiche , ma sperare in una botta di culo non vi aiutera' , un conto e' essere dei tecnici , un altro e' essere imprenditori sono due mestieri completamente diversi , se veramente tuo marito e' bravo nel suo lavoro , e per quel lavoro c'e mercato avete ancora qualche speranza . In bocca al lupo
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