Gio
05
Ago
2010
Due parole
no so nemmeno perchè sto scrivendo qui, ma ho bisogno di dire due parole.
Sono sola.
la gente non mi ama. non so perchè. certe volte mi sono chiesta se è perchè io non amo la gente, ma non credo sia così. le persone mi piacciono, provo curiosità per loro. eppure sono sola. nessuno mi chiama, nessuno mi cerca. io cerco gli altri, spesso. organizzo serate. molte persone si ricordano il mio nome. mi piace stare con gli altri.
a volte penso sia perchè mi vedono come un privilegiata. vengo da una famiglia facoltosa e nota di una piccola provincia. anche da bambina erano in molti a snobbarmi. appena sapevano che aro "la figlia di..." diventavano o estremamente sprezzanti, o estremamente gentili. non mi rendevo conto di quello che succedeva, ma la cosa mi infastidiva. ho avuto pochissimi amici, le persone non mi perdonavano il minimo errore. se facevo una gaffe, sbagliavo qualcosa, ero maleducata, tutti mi accusavano di farlo perchè "tanto sei la figlia di... ", come se questo stato di nascita mi desse la presunzione di fare e disfare a mio piacimento. ma io se sbagliavo lo facevo perchè ero un essere umano, perchè tutti sbagliano. errori perdonabili in me diventavano imperdonabili, trampolini di lancio per capi d'accusa pesanti e meschini.
ancora adesso sono cose che accadono. faccio un esempio. io sono praticamente cresciuta in campagna. sono nata in città, è vero, ma i miei genitori vengono da zone rurali, ho molti parenti fuori dal centro urbano. da piccola ero una piccola selvaggia, conosco i nomi dei funghi, delle piante, adoro gli animali e ho un grende rispetto per la natura, la cui vista ancora oggi mi entusiasma. ho partecipato alla macina dell'olio, all'imbottigliamento dei pomodori ecc ecc... ecco, conosco queste cose. non avete idea di quante volte persone che non conoscono questo aspetto della mia infanzia, mi trattano come una povera bambina cresciuta nel cemento, probabilmente a merendine e televisione. una volta una ragazza vissuta in campagna che conosco ha anche detto "sì, tu hai studiato, hai avuto molte opportunità vivendo nella tua famiglia... ma io non scambierei mai la mia sensibilità per la natura, per le cose genuine, con la tua preparazione". ecco, io lì non ho detto nulla, non ho detto "ma guarda che anch'io...", perchè già sta tipa aveva tirato le somme: io per lei ero una povera viziata rampolla cittadina che non sa distinguere il basilico dal rosmarino, un'insensibile borghese che di fronte a un campo di girasoli pensa solo a come ricavarci un parcheggio.
ma cazzo, perchè la gente mi vede così? perchè la gente mi ha sempre vista così? dio, alla fine certe volte ho anche imparato a farla la viziata insensibile, tanto tirano tutti le loro sommacce prima, non gliene frega nulla... allora gli do quello che vogliono. mi vogliono vedere come una borghese ricca a viziata? prego, accomodatevi. mi vogliono vedere come un'insensibile, fredda rampolla di famiglia, tutta feste e vestiti? ma come no, divertitevi. ve lo faccio pure lo show, dato che non potete passarci sopra al fatto che io abbia dei valori autentici, magari anche una sensibilità.
non so perchè mi sto lamentando di questo, ma oggi su internet ho ritrovato le foto di un mio amico che è morto qualche anno fa, e mi è mancato. era uno che non giudicava nessuno. con me era sempre stato carino, ogni volta che mi abbracciava mi tirava su con le braccia e mi faceva fare un giro. per lui non ero la figlia di... lui trattava tutti allo stesso modo, e faceva sentire le persone importanti. era generoso e coinvolgente, spesso abbiamo passato serate insieme, feste, cene. abbiamo anche suonato insieme. l'ultima volta che l'ho visto non mi pareva felice. gli ho detto che sembrava una rockstar e lui mi ha chiesto se volevo fare l'amore con lui, ma io gli ho detto di no. meno di un mese dopo è morto. mi dispiace ora, di avergli detto di no.
ecco, ho anche dimenticato di fare il login. sono aladyah, e questo è il mio ennesimo, lunghissimo sfogo.
9 commenti
grazie dell'ascolto. hai ragione, purtroppo credo di avere dei problemi. anzi, li ho certamente. suppongo di essere una grande egocentrica, e di non avere davvero la capacità di dare un aiuto reale agli altri. è anche più di una possibilità che io non riesca a conquistarmi l'amicizia degli altri a causa del mio enorme egocentrismo. sai, è difficile quando ci si autodisciplina un pò ogni giorno, non è facilissimo pensare al resto. come giustamente hai detto, è evidente che ho dei problemi, forse avrei bisogno di relazionarmi con persone più equilibrate di quanto io non lo sia. vedi, la storia del mio amico mi è venuta alle labbra così, senza motivo. mi rendo conto che era completamente fuori luogo, ma non ho potuto fare a meno di scriverla, quasi un modo per ricordarlo, tutto qui. anch'io come te, vorrei imparare a non giudicare le persone. purtroppo ancora sono lontana dall'obiettivo, mi infliggo ancora giudizi troppo pesanti
"E' più facile che un cammello passi dalla...
Cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli."
Ciao Ala... Ti spiace se ti chiamo Ala? E' che scrivere il tuo nome non è così semplice.. :)
Quando ho letto questa frase mi sono sentito bene. Non sono ricco. Non vengo da una famiglia facoltosa. E quindi il paradiso è mio.
Cazzata...
IO sono ricco. Più di qualsiasi abitante del sud del mondo. Infatti, il paradiso, è loro.
Mi ci sono voluti anni per capire il perchè. I "poveri" hanno la possibilità di sapere chi sono. Non hanno nulla che dia loro identità, se non loro stessi. Se ci arrivano. Infatti si parla di possibilità, non di certezza, di entrtare nel regno dei cieli. "The Kingdom of heaven", insomma, quello li.
Non hanno titolo, famiglia, macchine, lavoro, compagni... Nulla da loro identità. Nulla è uno status symbol. Ma soprattutto, vivono in un mondo tutto loro in cui nessuno li guarda in quel modo. E loro hanno la possibilità più evidente di scoprire che sono... ciò che sono.
Sembra una cazzata, cara Ala. Ma ti assicuro che dopo che hai raggiunto la consapevolezza di chi sei, del sistema meraviglioso in cui sei, un mondo che se ne frega di tutti i feticci esistenziali che NOI abbiamo creato per sentire di essere qualcosa...
Allora te ne fregherai di essere sola. Perchè vedrai che sola non lo sei mai stata.
Ma prima ci devi arrivare. Fregandotene di come sei vista. Tanto non è un dato reale. Di come sei giudicata, tanto non è vero... Insomma smettere di osservare quello che si riceve e concentrarsi su ciò che di vero, si da. All'inizio può essere IL NULLA. E' normale. Si vive in un mondo in cui non ci si regala più niente. Ma con il tempo, imparando da cose semplici, osserverai che è ciò che dai, con il cuore, con naturalezza, con spontaneità, senza chiedere nulla in cambio, che dice chi sei.
Come il tuo amico, che ti regalava abbracci, calore, e amore, a mio avviso. Senza chiedere niente in cambio. la prima volta che ha chiesto qualcosa, ha rivelato un momento di sofferenza, qualcosa che non ha saputo, magari superare. Ma di un tipo così come lo hai descritto, non si può che pensare che è uno che per gran parte della sua vita ha dato, tanto, di se.
E forse lo ha fatto perchè sapeva. Chi era e cosa poteva dare.
Un uomo fortunato.
un momento. forse sono io che non mi spiego. parlo un linguaggio arcano, antico, che non si capisce. scusa, capitan harlock, premetto che tu mi stai simpatico, veramente simpatico, ti considero una delle persone più in gamba di questo forum, ma mi parli veramente come se io non sapessi chi sono perchè sono accecata da tutto quello che ho. che è esattamente il ragionamento che fa un sacco di gente che mi vive intorno.
potresti citarmi tutta la sceneggiatura di fight club, ma il concetto l'ho capito, non temere. ok, con fibi, che ho letto spesso in questo sito, posso mettermi in una posizione di quasi sottomissione, anche solo per divertimento o perchè non mi va di stare a discutere con persone che cercano di pascere ad oltranza il loro ego già obeso, ma non mi sento di farlo con te. è una questione di rispetto. e guarda, con tutta onestà, pensami pure una viziata quanto difficile figlia di papà, ma il rispetto non lo vado dando a cani e porci.
quando ho scritto "sono sola" intendevo dire sola in una piccola città che evidentemente tutti i beneamati feticci esistenziali li considera dio in terra. e probabilmente per loro lo sono, dio. cioè ciò che forma l'io, dell'io (d'io). ci siamo capiti. infatti nella mia città di provincia proprio i meno facoltosi si fagocitano jeans di marca per 400 euro, per poi andare sotto col conto o col mutuo della casa, e disprezzare chi apparentemente vive nel lusso.
guarda che non è la cosa più facile del mondo fregarsene di come si è viste in una cittadina dove in quanto a desertificazione manca l'erba rotante, e gli indieni che assaltano la diligenza. la vita sociale viene penalizzata, e molto. sono stata anni a fregarmene, capitano, e non mi sento di fare più questi discorsi da cattocomunista illuminato. tantomeno se la sente di farli la ragazza che viene dalla nigeria ed è costretta, per povertà, a prostituirsi sulla cristoforo colombo. va a lei a dire che il paradiso è suo.
non ti sto criticando, o per lo meno non vorrei farlo, anche se so farlo bene. non sono perfetta, o illuminata. ma una cosa è certa, posso essere rigorosa, e anche un poco materialista. forse l'unica cosa che sbaglio ancora oggi è venire a scrivere qui, che non mi fa per niente bene. sono agnostica, quindi al regno dei cieli non ci credo. credo che la vita è una ed è la nostra, e dovremmo avere il diritto di farci quello che ci pare. il che ci responsabilizzerebbe di molto.
in definitiva non mi aspetto che persone infarcite di luoghi comuni mi guardino come una ragazza proveniente dai bassifondi che ha lottato per affermare la propria identità. sai a chi hai scritto nella discussione "la linea della vita"? hai scritto a me. sono stata violentata, picchiata, maltrattata, ho vissuto una dipendenza, due tentativi di suicidio perchè a un certo punto non ce la fai nemmeno più a fregartene. ma lo sapevi forse un pò, no? o forse no, ma non ha grende importanza. comunque quelle persone che mi gravitsno intorno continuano a guardare al mio cognome con la credenza che esso costituisce un biglietto per il paradiso, per una vita perfetta, inviolabile, i9ntoccabile che sforna solo rampolli felicemente superficiali, privi di spina dorsale.
mi sa che questo è l'ultimo messaggio che scrivo qui. peccato, perchè questo sito mi piaceva, ma obbiettivamente mi sono rotta. il mio amico è morto di overdose da eroina. sì, era un tesoro, ma massacrava di botte la sua ragazza incinta quando stava a ruota. dava se poteva dare, non dava quando gli giravano.
cara aladyah, il mio "ego già obeso e pasciuto ad oltranza" non mi permette il lusso di non risponderti.
e so con certezza ke leggerai questo messaggio, xke tanto non credo minimamente all'intenzione di non scrivere piu su questo sito, o per lo meno di aprirlo e vedere se qualcuno ci ha scritto qualcosa.
hai preso il mio commento nel verso sbagliato. ancora una volta ti sei sentita in diritto di credirti migliore degli altri, migliore di me, e probabilmente mi ritieni un'idiota da prendere per il culo pur di non sporcarti le mani a fare conversazione con me. bada bene.. "fare conversazione" .. non litigare.. o discutere.. xke a me non interessa minimamente.
ho letto molto di te, i tuoi commenti e i tuoi sfoghi sono bellissimi. mi commuovono. il passato e le situazioni ke hai vissuto non sono state di certo quelle ke ognuno di noi avrebbe voluto vivere, ciò ke hai subito ti ha formato. non sottovaluto la tua intelligenza, e mi auguro vivamente ke tu non sottovaluti quella degli altri. permetti a qualcuno di aiutarti. la frustazione ti sta rendendo schiava da anni. permetti a qualcuno di poterti dare una mano di aiuto, e non sotttovalutarne l'intelligenza. non pensare ke ciò ke hai vissuto non pò essere capito, o ascoltato.
qui siamo semplicemente mani ke scrivono. non ci rimettiamo il volto. siamo semplicemente dita ke battono sulla tastiera di un computer e ascoltiamo i problemi degli altri. perchè forse se tu confessassi a qualcuno tutti i tuoi pensieri non basterebbero un paio di dita, ma dovresti rimetterci la faccia, e quello sarebbe più difficile.
anche se mi hai palesemente offesa, io continuo a non giudicare. le tue manie di egocentrismo se possono esserti di aiuto ben vengano. offendere gli altri, se può essere d'aiuto ben venga.
ma permetti a qualcuno di poter capire... un abbraccio
kmq se ti dico di farti dare una mano, non è xke penso ke tu sia pazza o cose del genere..ma nel senso di non partire gia prevenuta.. se hai scritto qui, se scrivi qui i tuoi pensieri è xke vuoi condivederli con qualcuno, vuoi ke qualcuno li legga. allora poi non pretendere di non aspettarti ke le persone formulino un parere. cosa avrei dovuto scriverti" quanto mi dispiace x la tua storia triste?" no.. commiserare non serve in questo caso. avrei offeso la tua maturità e intelligenza se ti avessi scritto un commento pietoso dicendi brava tutto ciò ke hai scritto forse è vero.. o forse sono solo tutte stronzate. il passato fa parte di te non puoi cancellarlo e ogni volta ci sarà qualcosa o qualcuno pronto a ricordartelo..però si può fare qualcosa.. non è mai troppo tardi per dare una svolta alla propria vita e x iniziare a stare bene. se non sei capace di dimenticare il passato, se hai tentato di andare avanti e non ci sei riuscita devi trovae delle motivazioni piu solide per andare avanti. non hai sogni? non vuoi realizzare qualcosa nella vita? o vuoi continuare a commiserarti per sempre? so ke magari non è facile tentare di andare avanti, e ke le mie parole ti sembreranno quelle di una ke non sa quel ke dice xke non l ha provato, o non l ha provato nella misura in cui l 'hai provato tu. ma ki te ne da la certezza? non sai nulla di me. ti basi su due commenti ke ho scritto. e ti permetti di darne un parere. giustissimo figurati.. nessuno può permetterti di evitare di formulare un pensiero. però.. la presunzione di credere ke io non sia in grado di ascoltare... quella non va bene. è la presunzione ke ti fotte. concludo. mi spiace anke ke dovrai sorbirti due miei lunghissimi commenti! in bocca al lupo
ok, mi scuso per quello che ho detto, effettivamente mi sarei dovuta fermare un attimo a pensare prima. ma vedi, una persona che si autodefinisce un pò a destra e a manca intelligente e poi viene anche a dirmi "io non giudico, ho imparato a non farlo" mi sta automaticamente sulle palle. se non altro perchè giudichiamo tutti e tutti i giorni, e arrivare a capirlo, beh... quella E' intelligenza.
ma comunque capisco che tutti noi abbiamo un grande desiderio, unico direi: quello di sentirci importanti, e la persona che ci riesce diventa automaticamente il nostro migliore amico e ci tiene, potenzialmente, in pugno. e questo, per quanto possa sembrare una cazzata, è una regola d'oro per le relazioni umane.
io sono senz'altro presuntuosa ed egocentrica. guarda, lo sono senza dubbio. anzi, ti dirò di più: sono la più presuntuosa ed egocentrica che la natura abbia mai potuto concepire. e non sto facendo dell'ironia, lo ammetto candidamente. e non ti dirò nemmeno "ma non giudico". giudico eccome. lo faccio sempre. sono giuria e boia, e do un sacco di condanne a morte.
ma anche quando voglio andare via vado. vedo che il mio tempo qua non ha più molto senso. era chiaro che avrei letto qui, ma vedo ancora che non ho più granchè da dare. e poi non mi va di dare lezioni. sono così egocentrica che non potrei.
Ala...
Non hai compreso le mie parole. troppo arcane? no. Troppo libere.
Se ti sei stufata di scrivere sul blog... Se ti sei stufata di tutto quello che sei, che fai, che pensi... Bene.
Smetti.
Se sei pronta a farlo, fallo. E cessa di fare quello che fai. Lamentarti di tutto, di tutti, di te. Sempre...
Non te lo dico con rabbia o altri sentimenti violenti. Te lo dico provando un pò di apprensione e di voglia di poterti stare accanto. ma so che sarebbe sbagliato assecondare entrambe le sensazioni.
Non so cosa vivi, non conosco i tuoi amici, non so nulla di te. Ma ho imparato a ascoltare, osservare, e analizzare. Le parole. I termini che vengono scelti per descrivere una cosa a caso.
Nei tuoi riconosco quelli che usavo io qualche tempo fa. E se è vero come è vero, che non ci si incontra per caso, quello che mi viene dal cuore di dirti ora, che so un pò più di te, delle tue paure, del tuo passato é: Fallo. E basta.
Staccati. La rete ti da identità, aiutare gli altri ti da forza, ma se continui da tempo a lamentarti di qualcosa... Quello che sai è che non te lo ordina nessuno di stare a contatto con quella cosa.
Io mi lamentavo di tutto. A ragione, secondo i miei canoni di giudizio. Un bel giorno mi sono staccato. Da tutto. E ho affrontato il mare di merda più grande che potessi immaginare. Quello che ho trovato dentro di me. Però... una volta superato, le cose sono cambiate.
Una cosa alla volta.
PS.
se decidi di farlo, ti consiglio di scegliere 1 o 2 persone, fidate. Che possano darti un'occhiata ogni tanto. Fare certe esperienze da soli non è sempre la scelta migliore.
Un saluto.
Per essere più precisi...
Distaccarsi, smettere,... non vuol dire necessariamente ritirarsi in un eremo, o fare scelte estreme.
A volte basta ridurre al minimo gli scambi. Per quasi un anno ho frequentato solo le persone strettamente necessarie alla sopravvvenza. Colleghi. E, sporadicamente, familiari.
Sembra poco, ma oggi, vivere senza essere in contatto con la rete, gli amici, e tutto ciò che ci circonda, che a volte ci distrae da noi stessi, può essere paragonato a quello che una volta era un viaggio in un deserto.
In questo spazio vuoto si può incontrare l'io. E lavorare assieme a esso. Il risultato di un buon lavoro lo misuri in termini di pace e di soddisfazione nel dopo, quando rientri nel mondo. Per me è stato un modo efficace. Ci sono voluti un pò di tentativi, e in futuro ne farò altri. Ma con maggior diverimento. Perchè nel mio deserto non ci ho trovato solo merda da spalare, ci ho trovato risorse sconosciute, e forze inespresse. Ma se non passavo da li, e continuavo a criticare e a rimuginare, avrei solo perso energie dietro a idee e persone che comunque esistono ed esisteranno sempre, che a me piacciano o no. Compreso tutti coloro che non mi vedono, non mi apprezzano, non mi accettono per come sono... (e chissenefrega)
Ciao.
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magari il parere degli altri può avere una certa importanza senza dubbio.. ma alla fine si può vivere senza dar ascolto al "parere" degli altri. il fatto ke ti pesi il loro giudizio è perchè ti senti sola e ti sei sentita sola. se le persone ti allontanano, o tendono ad allontanarti un motivo ci sarà. magari non te ne accorgi.. magari non ti rendi conto del tuo comportamento e pensi ke siano gli altri a sbagliare. da ciò ke hai scritto sembra ke tu ti senta quasi in difetto di essere figlia di "quel qualcuno" ke le persone conoscono. in realtà tu non ti senti affatto in difetto. xke attribuisci agli altri l'incapacità di non capirti, di non volerti capire, e di starti vicino. ti sfoghi spessimo qui. forse non hai nessuno con cui confrontarti, o reputi le persone non alla tua altezza. forse sei prevenuta tu stessa e non permetti agli altri di poterti stare accanto .come se ti sentissi in diritto ,dato ke hai magari un vissuto diverso alle spalle, di sentirti migliore rispetto agli altri. hai dei problemi con te stessa, e questo è evidente. allora se hai dei problemi è ovvio ke avvicinarsi agli altri, o provare a farsi accettare dagli altri diventa estremamente difficile perchè se hai qualcosa ke ti disturba interiormente si vede. si percepisce . magari c'è ki preferisce far finta di nulla e fregarsene, ma se non stai bene con te stessa si nota. ciò ke non capisco è xke ti sfoghi qui. hai bisogno di dichiarare i tuoi problemi apertamente, ma sei consapevole ke tanto nessuno potrebbe mai essere in grado di darti un sostegno reale o di capirti. quindi automaticamente non capisco xke ti sfoghi in pubblico. manie di egocentrismo?mmm.. forse.. e poi la storia del tuo amico.. del tutto fuori luogo. vuoi forse farmi credere ke sia l'unico ke ti abbia capito e voluto bene? poco convincente!sarebbe da persona troppo poco matura pensare una cosa del genere. è solo ke hai bisogno di sentirti amata e accettata. ma se non impari ad accettare e ad amare te stessa prima , allora dubito seriamente sulla possibiltà che tu possa stringere rapporti di amicizia con altre persone. e ricordati le persone se vuoi ke ti stiano accanto bisogna sapersele conquistare. se hai bisogno di qualcuno con cui parlare, a cui voler raccontare, io sono a disposizione.
non vorrei pensassi ke ti abbia giudicata .io non giudico.ho imparato a non farlo. io ascolto.