Mer

04

Mar

2015

La versione del Bullo

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Superbia

Questa è una storia vera, frutto di una riflessione maturata dopo aver letto una storia di  bullismo qui su questo sito. I nomi sono stati cambiati, e non corrispondono agli originali. Voglio con questa storia far riflettere chi è vittima di questi suprusi in ambito scolastico, ma sopratutto genitori e insegnanti.

Quando iniziai le scuole medie, mi fu subito chiaro quanto alcuni elementi della mia classe fossero tutt'altro che amichevoli, io non ero molto bravo a dire parolacce o a giocare a calcio, ero introverso e mi accorsi che già qualcuno cercava di prendermi di mira. Contemporaneamente notai che anche altri ragazzini avevano paura ed erano insicuri, in particolare notai un ragazzo di nome Antonello. Prima di quanto oggi possa ritenere possibile, decisi che non avrei aspettato passivamente di divenire l'oggetto del loro scherno, così mi avvicinai a uno di questi e gli dissi: "Ehy hai visto Antonello? sembra una bambina, è Antonello il femminello!". Da quel momento Antonello divenne il femminello, ed insieme ad altri divenne oggetto delle nostre continue vessazioni fisiche e morali. Ero un insicuro, che si era messo una maschera da mostro per non dovere essere la vittima sacrificale di quel gioco crudele e perverso che si chiamava scuola. Il branco che frequentavo era eterogeneo e pochi rispecchiavano lo stereotipo di bullo grosso e stupido, io e qualcun altro avevamo anche un discreto rendimento scolastico, ma ciò non faceva di noi delle vittime godevamo comunque del rispetto del gruppo di cui oramai facevamo parte. In poco tempo frequentando quell'ambiente imparai a mettere da parte tutte le mie insicurezze di bambino, e acquisii sicurezza nel rapporto con gli altri. Potrei stare ore adesso a raccontarti le torture che facevamo ad Antonello, ma l'episodio che più segnò la mia adolescenza fu l'umiliazione di Girolamo il secchione della classe, anche egli da tempo vittima dei nostri suprusi, smutandato in gita davanti alla ragazzina di cui era innamorato, io e il branco non esitammo a deriderlo ovviamente per le ridotte dimensioni del pene. Pochi giorni dopo Girolamo avrebbe tentato il suicidio.  Fummo richiamati dal preside in circa una decina, ricevettimo una lavata di capo e un rapporto disciplinare ma l'unico a pagare fu l'autore del gesto materiale, che fu sospeso ma che comunque non dovette ripetere l'anno. L'episodio mi fece riflettere molto, ma ormai era tardi e le medie erano finite. Mi piacerebbe dirti che alle superiori ero diventato il paladino dei deboli, ma in realtà ero diventato solo uno che si faceva i fatti suoi e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno; curioso però fu che mi ritrovai nello stesso istituto di Antonello, il quale non se la passava molto meglio che alle scuole medie. Ora sarà che era uno dei pochi volti familiari, sarà che mi sentivo in colpa per quello che gli avevo fatto passare, o sarà che alla fine Antonello era un bravo ragazzo gli ofrii la mia amicizia e lui la ricambiò. Negli anni a venire il mio amico, cambiò radicalmente trasformandosi non solo in un ragazzo sicuro e di bell'aspetto, ma era anche un vero playboy e non di rado era lui a presentare a me le ragazze più carine. Sià chiaro non voglio attribuirmi meriti che vanno a solamente a lui, io mi limitai  ad incitarlo nello smettere di esitare e a spingerlo a reagire quando lo prendevano di mira, sta di fatto che smisero di farlo dopo il primo anno delle superiori. 

Ora sono passati tanti anni dalla fine della scuola, ho 29 anni, sono laureato e ho un lavoro a tempo indeterminato in un azienda, anche se ho dovuto trasferirmi. Antonello è il mio amico per la pelle, fino a poco prima che mi trasferissi ci vedevamo ogni giorno. Lui si è da poco laureato e non ha ancora trovato la sua strada, ma sono certo che ce la farà. Due anni fa organizzammo una rimpatriata con i ragazzi delle Medie tramite facebook, speravo di rivedere Girolamo ma come mi aspettavo non venne. Seppì però da fonti attendibili che era ancora all'università, ne aveva cambiate tante ed era molto indietro con gli studi, era solo e pare continuasse ad essere molto timido e impacciato.

Spesso mi chiedo se meritassi tanta fortuna per quello che ho fatto passare a quel ragazzo, e sono così dispiaciuto che lui non abbia avuto il riscatto nella vita che avrebbe meritato, ma se c'è una cosa che ho capito è che il mondo non è giusto, il karma è solo un invenzione e una persona debole non diventerà un vincente solo perchè ha dei buoni voti a scuola o perchè ha avuto un passato difficile, se vuole emergere l'unica cosa che può fare è combattere. Rispondere colpo su colpo,senza farsi illusioni, senza aspettarsi l'aiuto di nessuno. Se combatterai bene gli amici verranno anche se saranno pochi quelli veri. Ora possiamo stare ore a dirci le cose che non vanno bene, ad accusare i professori, la scuola, la società, certo è del tutto legittimo aspirare a una società migliore e indignarsi davanti alle all'inezia delle istituzioni, ma mentre lo facciamo insegniamo ai ragazzi a reagire ai suprusi, infondiamogli sicurezza, perchè questo mondo per quanto possiamo impegnarci non sarà mai perfetto e sicuro per nessuno.

Sono molto dispiaciuto per Girolamo, forse un giorno se vorrà potremo riparlarne davanti ad un caffè...

16 commenti

aggiungerei, oltre al saper reagire anche a spiegare che trarre potere e soddisfazione dall'umiliare chi è più fragile non è che sia una gran cosa e questo deve partire anche dalla famiglia.

Purtroppo è vero, il mondo è in mano ai più forti (e questo non è necessariamente sinonimo di saper fare/ragionare)

Avatar di justine1978justine1978 alle 10:22 del 05-03-2015

Sono d'accordo con @Justine. Magari, anzichè insegnare ai ragazzi a reagire ai soprusi, cominciamo a insegnare ai ragazzi che il sopruso stesso è inaccettabile. Anche se, come dici te, viviamo in una società che, sorditamente, insegna il contrario.

Ah, il karma esiste, ma non è quello che pensi tu. Il Karma, filosoficamente parlando, non è la legge divina per cui verrai punito per le tue cattive azioni, il Karma è semplicemente il principio di "causa-effetto". Se taglio un albero, dopo quello è tagliato. Banale ma letale.

Se tratti male qualcuno, o quello ti tratterà male di risposta, o comunque non starai bene con te stesso, anche se cerchi di ingnorare quella fastidiosa sensazione di senso di colpa che ti assale. 

Avatar di Kraken11Kraken11 alle 10:40 del 05-03-2015

Hai dato il giusto titoli al tuo sfogo, questa é la tua versione, giustissima ma cmq la versione di un bullo.

É facile dire di combattere, reagire, non farsi umiliare, ma la vittima poi sente una separazione dei ruoli, e si sentirà vittima sempre.

Le persone insicure che diventano vittime io credo che sono le più buone e sensibili anche vera gli altri, ed è per quello che per non ferire non diventano loro il bullo(scelta che invece ha fatto tu).

probabilmente Girolamo aveva anche delle difficoltà sue ( forse in famiglia) e di conseguenza si sentiva vittima già da prima.

Avatar di RorschachRorschach alle 10:57 del 05-03-2015

Probabilmente Girolamo non è stato aiutato dai suoi cari, e voi avete solo fatto scoppiare una mina già interrata. Probabilmente neanche tu sei stato seguito poi molto, visto il tuo comportamento insensibile, che  è andati avanti anche a lungo. Per fortuna hai trovato la tua strada, e sei diventato un brav'uomo, pare. Ci pensi che avrebbe potuto non succedere? E saresti un individuo orribile. Quindi del buono lo avevi.

Sei stato fortunato ad avere un'illuminazione,  e dovresti condividerla con gli altri, parlarne nelle scuole, se ti è possibile, ti aiuterà ad accettare la macchia della tua colpa passata, che non si può cancellare, ahimè. 

Auguri! Anche ad Antonello. 

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 11:16 del 05-03-2015

Se ci mettiamo nella testa che nella vita bisogna combattere allora allora è sicuro trasformerà tutto in un campo di battaglia, proprio come è successo a te, perchè è colpa di gente come te piena di insicurezze che trasforma in inferno la vita degli altri.

quindi possiamo dire benissimo che sei(o eri, perchè è successo una vita fa) tu il debole che ha preferito la via più facile di schiacciare piuttosto che combattere.

e ti parlo da persona che ha subito bullismo a oltranza ma non si è mai unito alla feccia, ero preso di mira proprio perchè rispondevo al fantastico branco subendone di ogni, nonostante come ben sai si trattasse sempre di N contro 1.

E il caffè penso te lo sbatterebbe in faccia o forse si sentirebbe superiore e ti ignorerebbe, fatto sta che ho osservato che qualcosa simile al karma potrebbe esserci e la strada potrebbe essere ancora lunga, sia per te che per Girolamo. E proprio per questo nonostante il passato infernale, per fortuna durato relativamente poco, cerco di seminare un pensiero positivo.

Ora posso dire che dovendo scegliere tra te(di allora) e la smutandata, sceglierei la smutandata, quindi grazie per la riflessione che mi hai fatto fare.

W Girolamo

 

Avatar di sgambettosgambetto alle 11:30 del 05-03-2015

Ne so qualcosa di bullismo.

Come avevo già commentato in uno sfogo simile, o ti alzi e combatti o verrai calpestato.
Fortunatamente sono stato in grado di ribaltare la situazione e di mettere la parola fine.

Esempio: se una persona come te mi veniva a dire "Antonello il femminello", non sarei stato zitto e avrei risposto a tono con :"E tu sei Luca che lo suca :)".

Chi sta zitto e subisce è destinato ad una brutta esperienza scolastica.

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 11:59 del 05-03-2015

fammi capire, hai 29 anni ed ancora sei ancorato a dei fatti successi durante le scuole medie (tra l'altro vissuti marginalmente)?

lo capisci che non è normale, vero? 

 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 16:46 del 05-03-2015

@anonimo 16:46; perché? Non ci su può voltare e fare i conti col proprio passato?

Avatar di RorschachRorschach alle 17:59 del 05-03-2015

Concordo con Enry

Avatar di Cherryred85Cherryred85 alle 18:47 del 05-03-2015
Il Bullo

Ringrazio tutti per aver condiviso la loro opinione.

Ovviamente all'epoca dei fatti ero un ragazzino 13 enne, ciò non giustifica i miei gesti di cui ero ben consapevole ma ovviamente avevo una coscienza morale ancora acerba. Certo, non sono stato un "modello da seguire" e credo che nessuna scuola vorrebbe ascoltare questa storia o farla ascoltare ai propri studenti, ma credo anche che Girolamo non sia nè un martire, ne un eroe ma solo una vittima. Per varie ragioni, non sono sceso nei dettagli ed ho evitato di spiegare il profondo problema interiore di Girolamo, che come qualcuno ha accennato probabilmente risentiva di un disagio con radici profonde, fatto sta che fosse sottomesso e completamente incapace della benchè minima reazione, anche verbale. Anche se qualcuno non vuole accettarlo, i suprusi, per quanto possiamo e dobbiamo combatterli esisteranno sempre ed è quindi indispensabile che ciascuno di noi sappia difendersi da essi. Il bullismo è solo il nome che diamo alle sopraffazzioni in ambito scolastico, che tuttavia continueranno a perseguitarci per tutta la vita se non sappiamo reagire ad esse: sul lavoro, nel matrimonio, persino al supermercato!

Chi sono oggi? Non lo sò, di certo non un Santo ma nessuno lo è per quanto ci facciamo paladini della giustizia tutti abbiamo i nostri scheletri. Di certo sono un altra persona, non mi faccio illusioni ma se Girolamo vorrà scoprirla un giorno lo aspetterò a braccia aperte.

Se invece il caffè vorrà sbattermelo in faccia non batterò ciglio. 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 22:05 del 05-03-2015

Io non so se il karma esiste... so che Girolamo sulla sua strada ha incontrato un gruppo di idioti che si facevano forti deridendo un ragazzo debole e spalleggiandosi l'uno con altro. Credo che tu, in fondo, sia migliore dei tuoi compagni di allora: da come scrivi sembri sinceramente pentito. Io, però, ad un figlio, prima ancora che a combattere, insegnerei il rispetto per il prossimo, oltre che per se stessi. E ti parlo da persona che, in quest'ultimo periodo, di rispetto ne sta ricevendo poco.

Avatar di InquietaMenteInquietaMente alle 22:37 del 05-03-2015

No.
Troppo facile perdonare quelle persone che ti hanno rovinato un periodo della tua infanzia.
Alla mattina ti svegli di malumore perché sai che quando salirai sullo scuolabus, in fondo ci sono i soliti rompicoglioni, pronti a torturarti mentalmente.

Lo scrivo con rabbia e con tono vendicativo perché se ne avessi l'occasione, li prenderi uno ad uno e gli farei patire lo stesso dolore torturandoli lentamente; così alla mattina anche loro si svegliano di "malumore".

Nemmeno io credo nel karma, come la fortuna e la sfortuna.
Uso giusto quelle parole per dare un senso alle frasi che lo necessitano.

Nella mia vita ho avuto solo un buon esempio di karma.
Il capo del gruppetto che dava fastidio agli altri ragazzini è morto in un incidente aereo.
Ho riso ed ero contentissimo, sperando che possa succedere anche agli altri.

Datemi del bastardo o ditemi che la morte non si augura a nessuno ma io sono fatto così, nessuno è perfetto; sono vendicativo.
Questo è un odio riservato solo a loro, non va a contagiare i miei normali rapporti con le altre persone e i miei sentimenti.
Semplicemente se con me si parla di questi discorsi, la mio odio verso quel passato si riaccende.

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 07:37 del 06-03-2015

Il mio odio*

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 07:39 del 06-03-2015

@iAlwaysAskToMySelf: finalmente una persona che la pensa come me! Anche uno dei bulli che mi hanno infastidito da ragazzina è morto alcuni anni fa. Come te ne sono stata contenta: ho esternato questo mio sentimento in famiglia e ne ho ricevuto solo risposte inorridite. Quello che provavo per loro era inconcepibile e sintomo di una profonda crudeltà mentale. Peccato che nessuno considerasse la crudeltà che avevo subito io. Poco importa, io ho continuato a gioire per questa morte e non me ne sono mai vergognata. Anzi spero in futuro di poter gioire ancora: io sto seduta sulla riva del fiume e aspetto che passi il cadavere di qualche altro nemico. Cattiva? Può darsi, ma ipocrita mai!

Avatar di InquietaMenteInquietaMente alle 21:00 del 06-03-2015

-ma sopratutto genitori e insegnanti.
Già, questo è il punto, non badare ai ragazzini, lasciarli a loro stessi.

I problemi esistono, il bullismo pure, e dei professori che non lo notano, o che lasciano passare, rischiano di rovinare l'esistenza di un essere umano. 
Non tutti a quell'età (ma neanche dopo) son preparati ad affrontare certe cose. Possiamo dire che devono tirare fuori le palle, ma tanto se non succede non succede.
Le scuole sono un momento di crescita, soprattutto gli inizi, quindi non pretendo che arrivi il responsabile a risolvere tutto senza dare il giusto peso a cose e persone, sarebbe auspicabile insegni a cavarsela a chi non riesce, ma ci dev'essere la struttura adeguata per farlo. Se no a che minchia serve?

Per fortuna ci sono anche dei bulli che riflettono e capiscono i propri errori.
Comunque non è detto che neanche il bullo abbia una bella vita.

Non mi sento di biasimare che si felicita della morte del proprio carnefice, come potrei, è un istinto naturale.
C'è anche da riflettere che il bullo è diventato così come conseguenza di qualcosa.

Avatar di farnightfarnight alle 22:58 del 26-03-2015

Se sapessi che un mio dipendente avesse fatto il bullo da giovane altro che tempo indeterminato, 24h di lavoro al giorno, 200€ al mese proprio perchè sono magnanimo, e un calcio dove non splende il sole ogni giorno. 

 

Come sempre i genitori di persone come te sono sordi e ciechi a quello che fanno i loro figli (introdurre come era una volta in Svezia un limite di QI per figliare mi appare sempre di più una soluzione buona e giusta). Ancora peggio gli insegnanti che gli occhi se li sono cavati direttamente. Se ero io il preside espellevo tutti vita natural durante e a quest'ora sareste stati tutti a lavorare in miniera. Non capisco perchè i bulletti debbano avere lo stesso diritto allo studio delle altre persone, non lo meritate. Lo studio è prima di tutto rispetto della conoscenza, un bullo il rispetto non sa neanche che esiste. Ti macchi di bullismo? Benissimo, piccola aggiunta alla fedina penale e questa persona non ha alcun diritto al diploma e alla laurea, vediamo poi se ci si diverte ancora a fare i "spiritosi".

 

Profondamente crudele e cafone? Certo lo sono, ma dopo aver avuto a che fare con bulletti arroganti (a cui non puoi fare niente perchè poverini sono minorenni) che erano contenti di sapere quando qualcuno si suicidava per colpa loro non ho pietà né comprensione. Certo é che c'é una totale mancanza di una figura che instilli sicurezza nei soggetti più a rischio e molte volte ho visto insegnanti che avevano paura del branco di bulli o non volevano rogne e si giravano dall'altra parte.  

Avatar di AnonimoAnonimo alle 03:33 del 21-05-2015

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