Mer

09

Ago

2017

L'affetto inutile. L'amore materno

Sfogo di Avatar di LicheneLichene | Categoria: Ira

Vorrei partire spiegando il titolo del mio sfogo, che non intende ergersi a valore incontestato, ma è semplicemente il giudizio relegato alla mia visione e alla mia esperienza con l'amore materno.
Inutile, dicevo, perché per me l'amore dovrebbe essere qualcosa in grado di smuoverci e migliorarci, di farci trovare la forza per affrontare quei problemi che, se fosse soltanto per amor proprio, molto pigramente lasceremmo da parte.
La mia esperienza con l'amore materno, cioè quello che mia madre nutre per me, è quello di un amore inutile, che cioè non crea, non dà sicurezze, non è da base, non è stimolo e, in definita, potrebbe essere definito dannoso.
Io ho una fortissima rabbia nei confronti di mia madre da che io ricordi e adesso che mi avvicino ai 30 anni mi rendo conto he in tal senso sono riuscita a fare ben pochi passi in avanti.
Infatti mi rendo conto che non odiare, perdonare, contestualizzare, superare e, se necessario, ignorare, non è compito del genitore ma del figlio.
Mia madre ama di amore cieco e infantile, che però non l'ha fatta muovere di un passo dalla sua debolezza, che con ansia trasmette a me.
Io sono la figlia più piccola e nei miei confronti ha sempre mostrato un particolare attaccamento, alimentato da un senso di colpa dovuto al fatto di aver iniziato a lavorare a tempo pieno proprio mentre io ero in fasce, che però non è mai stato contraccambiato.
Il motivo per cui non ho mai sviluppato una predilezione nei suoi confronti è che mi sono sempre sentita soffocata dal suo amore, e contestualmente questo grande affetto non è nemmeno servito a darmi conforto nei momenti di bisogno.
Mia madre infatti è estremamente passiva, fuori dal mondo, una bambina troppo cresciuta che non è più assolutamente in grado di essere da esempio o quantomeno fornire un sostegno a un figlio che inizi ad avere più di 4-5 anni e dunque che abbia esigenze psicologiche più complesse.
I motivi di rancore per me sono tantissimi, ma quello che più non perdono è l'indifferenza con la quale questa madre, che tanto si lancia in superficiali effusioni, ha ignorato e ignora un grave problema di salute della figlia per sincero egoismo.
Entrambe soffriamo di psoriasi, io in forma grave.
Anche in questo senso lei si dimostra debole, si vergogna enormemente del suo problema, che è veramente di lievissima entità, e all'insorgere dello stesso disturbo in me, anziché trovare in questo la forza di reagire e di affrontare con me anche la sua situazione, ha preferito vivere con imbarazzo entrambe. 
La mia malattia è tabù, non esiste, così come non esiste la sua. In 20 anni di psoriasi non ricordo di aver sentito nominare questa parola per più di 2 volte, al punto che io stessa provo vergogna a pronunciarla.
Non ho mai ricevuto cure particolari, anzi sono stata scoraggiate a trovarne giacché mia madre prova risentimento nei confronti dei medici che non sono stati in grado di occuparsi di lei, e dunque sminuisce ogni tentativo fatto.
Personalmente la  mia situazione è migliorata quando ho potuto permettermi economicamente di prendermi cura di me, ma anche nel farlo mi rendo conto di avere un rapporto malsano con la questione. Infatti, vista l'indifferenza nella quale sono stata cresciuta relativamente a questo problema, ho deciso di non condividere mai nulla di quello che faccio a livello terapeutico in famiglia.
Mia madre non espone mai la sua pelle coprendosi anche d'estate e privandosi di spiaggia e sport, benché abbia a malapena due chiazze sui gomiti.
Per quanto riguarda me, invece, il disturbo interessa tutto il mio corpo e ho tuttora molti problemi ad accettarmi.
E' soprattutto in casa che mi sento a disagio, proprio perché vedo la vergogna di mia madre per se stessa riflettersi su di me.
Avrei voluto avere accanto qualcuno che, oltretutto conoscendo in prima persona questo disturbo, mi mostrasse che si vive lo stesso, che si può essere amati e che non è giusto eclissarsi dalla vita per paura del confronto con gli altri.
Mia madre invece, certo involontariamente, ha fatto l'opposto, rendendomi all'epoca una bambina timidissima, insicura e triste.
Non mi ha stimolato a superare le mie paure, anzi con i suoi gesti ha sempre indirettamente dato conferma ai miei timori.
Avevo vergogna di mostrarmi in costume da bagno e non ho mai imparato a nuotare per questo, né sono stata incoraggiata a farlo.
E' un affetto inutile per me quello che è fatto di smancerie, baci e il tuo piatto di pasta preferito, se poi non è accompagnato da un vero interesse per quello che è la mia persona.
Sono un'adulta incompleta e nonostante abbia successo nella vita lavorativa, mi sento ancora un'adolescente per colpa soprattutto di questo fardello di rancore.
Non fa bene, fa male al cuore e ci rende aridi, ma non so come affrontare la cosa.
Adesso sono costretta per un periodo a vivere con i miei e questo senso di disagio si rende ancora più forte dopo aver vissuto da sola.
Piango molto spesso, sono ipersensibile e arrabbiata.
Mi sento anche ingiusta, perché mia madre è "una brava persona", ma io credo sia piena zeppa di problemi irrisolti e il suo affetto no, non fa per me.

1 commento

Ti auguro di riuscire a tornare a vivere da sola, è più salutare per te. Capisco il tuo rancore nei confronti di tua madre, ma credo sia meglio lasciarselo alle spalle e prendere un po' le distanze da lei, non solo per via dei tuoi sentimenti ma anche perchè devi crescere. Prova a cercare su internet qualche forum sulla tua malattia, poterne parlare con qualcuno che ti capisce, scambiarsi idee e suggerimenti ti farà bene. E iscriviti a un corso di nuoto, se il cloro non è controproducente per la tua condizione (sono ignorante a riguardo, pardon): devi imparare a mostrare il tuo corpo agli altri, non sei infetta o contagiosa, se qualcuno ha qualcosa da ridire può attaccarsi a sto cazzo. Se invece ti chiedono educatamente cos'hai hai l'occasione di acculturare un po' la gente sulla tua malattia. In più imparerai a nuotare, il che fa sempre utile.

Avatar di KintsugiKintsugi alle 21:26 del 12-08-2017

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