Dom
11
Ott
2015
La Possibilità Di Dire Addio
Salve, è la prima volta che scrivo, e non so bene da dove cominciare... direi che sono incazzata con la vita, e penso di averne delle buone ragioni.
A 7 anni ho perso mia madre e mio padre in un incidente stradale. Un ubriaco ha invaso la carreggiata opposta e ha colpito in pieno la nostra auto. Non ricordo niente dell'incidente, solo quando mi sono svegliata mamma e papà non erano accanto a me, e non lo sarebbero mai più stati. No ho avuto nemmeno la possibilità di dire loro addio.
Mi hanno affidata per un anno a mia nonna, la madre di mio padre, che era depressa per la morte di suo figlio, e non mi vedeva, non mi sentiva. Dopo che ha tentato di suicidarsi i servizi sociali mi hanno presa in custodia perchè non era sicuro per me stare con una persona instabile.Sono rimasta cinque mesi in una casa famiglia, e chiunque vi dica che sono rifugi mente. E' stato il periodo più desolante della mia esistenza. Non parlavo, non mangiavo, non esistevo, e nessuno ha mosso un dito. C'erano altri parenti, ma nessuno volava una bambina rotta, incattivita e affetta da un apparente mutismo selettivo. Non mi voleva nessuno. La mia famiglia, il sangue del mio sangue non mi voleva... ed impazzivo al pensiero che i miei genitori vedesse la vita che stavo vivendo. Allo scadere del quinto mese, mio zio, il fratello di mia madre ha ottenuto la mia custodia. Ha dovuto lottare tanto per averla. Aveva 25 anni, ha lasciato l'università, trovato un lavoro, preso un appartamento minuscolo e dimostrato che poteva prendersi cura di me. Lui voleva prendersi cura di me. Eravamo tutto quello che restava della nostra famiglia. Mio nonno è sparito a metà degli anni ottanta e mia nonna ha avuto un ianaurisma l'anno prima del nostro incidente. Ricordo che quando è venuto a prendermi mi ha detto "Farò un numero infinito di errori con te, ma non smetterò mai di fare tutto il possibile per resnderti di nuovo felice".
E' stato un grande. Mi ha cresciuta come se fossi sua figlia, ha accantonato la sua intera esistenza per me, e mi ha voluto bene come non credevo fosse possile. A 13 anni gli ho chiesto se potevo chiamarlo "papà", perchè lui mi ha insegnato come si fanno le divisioni con la virgola, come usare il computer, come cucinare senza far espldere il micronde; era con me quando avevo gli incubi, quando in certe giornate mamma e papà mi mancavano così tanto da non riuscire nemmeno a respirare, e c'era anche quando ho riso per la prima volta da quando erano morti, si è fatto in quattro, anzi in otto e in sedici, per prendermi un vestito per la comunione (lui lo trovava scialbo e bruttino, ma che giuro che per me era bellissimo) e queste non sono cose che farebbe chiunque, le farebbe un padre. Abbiamo pianto con un oretta buona, poi siamo usciti a prenderci un gelato e ho cominciato a chiamarlo "papà".
Sono stata una brava studentessa. Sono uscita dallo scientifico con 97 e nessun grillo per la testa. L'amore non è mai stata un'opzione della mia vita. Sono uscita con un compagno di scuola per quasi un anno, ma trovava la mia difficoltà di sorridere, di lasciarmi andare a "scanci romantici come tutte ragazzi normali" molto fastidiosa. Ed io trovao che lui fosse un coglione, quindi la prima storia è finita con un "Vaffanculo" e un applauso di una bidella che aveva ascoltato la mia arringa di chiusura della storia. Un bel momento tutto sommato. Sono andata all'unversità. Papà ci teneva tantissimo. E mi sono applicata al 110% per soddisfare le sue aspettative... nel frattempo mi sono presa un infatuazione per l assistente, giovane e bello, della professoressa di econimia. Siamo usciti insieme per due anni, ma sua madre mi odiava, perchè, a quanto pare non ero all'altezza della loro famiglia. E alla fine non mi amava abbastanza per scegliere me, o per difendermi, o per qualsiasi altra cosa avrebbe potuto dire o fare, e semplicemente è finita così. Io sono uscita dalla sua vita e lui non ha fatto nulla per impedire che accadesse. Ma mi sono laureata comunque, nonostante passassi più tempo a maledire lui che a studiare. Sono diventata dottoressa in economia e commercio con 98. Un punto in più della maturità, ma un risultato apprezzabile. Papà ha pianto quando abbiamo appeso l attestato di laurea in salotto.
Per il ventesimo anniversario della scomparsa dei miei ho voluto fare un regalo a Papà, sono andata a vivere per conto mio. Avevo un lavoro, potevo mantenermi ed era arrivato il momento di restuirgli la sua vita, anche se non basterebbero mille anni per contraccambiare anche solo la metà di ciò che lui ha fatto per me. Non è stato molto felice all'inizio, ma suggerirgli di chiedere alla sua compgna da tanti anni di andare finalmente a vivere insieme gli è sempbrata una buona idea.
Io ho conoscito una persona, il veterinario del mio micio, e quando ormai credevo che fosse impossibile, mi sono innamorata come non mi era mai successo prima nella vita. E siccome ho imparato sulla mia pella che felicità dura solo un battito di ali, ho afferrato questo amore con tutta me stessa, e in due anni, mi sono sposata e ho avuto una bambina. La mia vita era perfetta.
Ma niente dura per sempre.
Papà e la sua compgna hanno avuto un bambino due mesi prima che io avessi la mia. Papà rideva perchè diveva di essere stato un padre troppo giovane ed ora un padre troppo vecchio. Era felice, e lo ero anche io. Dopo una vita da soli noi due avevamo di nuovo una famiglia che riempisse i nostri giorni.
Papà è morto due settimane fa. Un infarto. Aveva 52 anni e si chiamava Flavio.
Non mi do pace. E sono di nuovo così immensamente arrabbiata col mondo, con Dio, di cui continuo a dubitare dell'esistenza. Sono così arrabbiata con me stessa perchè io l ho avuto accanto come un padre per tanti anni, e suo figlio crescerà senza di lui. Mi sembra impossibile che non ci sia più. Di nuovo non ho potuto dire addio a una persona che amavo. Di nuovo la vita mi ha strappato via qualcuno da un secondo all'altro. Mio marito mi aiuta e mi ama tanto, e mia figlia è la luce delle mie giornate, ed io ho così paura di poter perdere anche loro, e anche che loro perdano me. E vorrei piangere, urlare, spaccare tutto, perchè è da quando ho 7 anni che mi chiedo perchè ... perchè si devono perdere coloro che amiamo, che vita è la vita senza di loro?
Grazie per aver accolto il mio sfogo. Spero di non aver intristito nessuno con le mie parole.
16 commenti
Temo riceverai milla abbracci virtuali per le tue parole. Non serviranno a niente, neanche a scaldarti. ma ci saranno.
La bambina di tuo papá avrá di certo una forte stupenda mamma in piú.
Con questo sfogo hai descritto talmente bene la tua vita, i tuoi sentimenti, ma soprattutto il tuo meraviglioso secondo papà, che non potevi fare gesto più grande per onorare la sua memoria: ora ci sono persone che non lo hanno mai conosciuto ma è come se avessero avuto la fortuna di averlo fatto. E io non riesco a trattenere le lacrime.
Volevo scrivere una risposta che non fosse già data o banale, ma niente. Hai già detto tutto tu e gli altri. Ti scrivo giusto per farti i complimenti, lasciare questo sfogo senza commenti potrebbe sembrare che è stato ignorato, quando invece hai toccato certe cose da lasciare senza parole.
Complimenti per la tua forza, tua figlia e tua cugina saranno orgogliose di te come tu lo sei stata di tuo zio.
PS: forse semplicemente non esiste un perché dietro certe cose.
Grazie a te per aver scritto questo sfogo e per aver dato a me e agli altri la possibilità di conoscere la tua storia e quella del tuo papà.
Non poter dire addio a una persona amata è una cosa terribile forse tanto quanto perderla: si ha il rimpianto di non averle detto tutto ciò che si provava per lei. Sono però sicura che lui sapesse e ricambiasse tutto il bene che gli hai voluto, anche se non hai potuto dirglielo per l'ultima volta.
Tenerissima. Auguri.
Hai fatto uno sfogo veramente toccante
Ti abbraccio forte forte e ti auguro ogni bene.
Ciao
>Un ubriaco ha invaso la carreggiata opposta e ha colpito in pieno la nostra auto.
Sarei stato curioso di vedere i resti dell'ubriaco.
>perchè si devono perdere coloro che amiamo, che vita è la vita senza di loro?
Il circolo della vita.
Lo si sa già che prima o poi tutto ha una fine.
Ti abbraccio
Ti abbraccio con tanto affetto.
Cerca di essere serena, fallo per il tuo Papà e la tua Mamma che, secondo me, ti sentono, ti vedono e ti sono accando.
Continuo a piangere, dopo aver letto il tuo sfogo. Conosco bene il tuo dolore e vorrei dirti che mi dispiace da morire per tutta questa sofferenza che ti ha stravolto la vita. Sono contenta di aver potuto conoscere la tua storia, perché nonostante tutto da speranza, come scrive tom tom. Ti abbraccio fortemente.
Anch'io non ho avuto la possibilità di dire addio
"Non andartene docile in quella buona notte,
I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
Infuria, infuria, contro il morire della luce."
Questa storia è ricca di voglia di vivere. Sei una bella persona!! Non esistono risposte ! Le vostre vite, i legami che avete creato, trascendono la morte stessa. Non è motivo di tristezza. Avete abbracciato la vita totalmente e lui ne avrà sicuramente ricavato il meglio! Continua così con tua figlia e sua figlia!
Grazie
La tua storia è molto toccante. ..posso solo augurarti che il resto sella tua vita scorra serenamente. ..di prove nella vita ne hai avute abbastanza.
-sono incazzata con la vita, e penso di averne delle buone ragioni.
eppure hai avuto più di tanta altra gente
La tua storia è toccante e piú andavo avanti nella lettura e piú avrei voluto abbracciarti e al tempo stesso farti i complimenti per non esserti mai pianta addosso. Il tuo padre/zio sará sicuramente fiero di te e della donna che sei. Farnight, non credo come dici tu che abbia avuto più di molta altra gente, ma che tutto ció che ha ottenuto se lo sia conquistato lottando. E avere e conquistare sono cose estremamente diverse.
Puoi girarla in un modo o nell'altro, come vuoi... Lottato, ottenuto, avuto, non importa. Sofferto ha sofferto, ha visto più cose negative di tanta gente, ma la stessa cosa vale in positivo.
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sembrerà strano ma più che intristirmi mi hai dato speranza.
Le persone in grado di comprendere le complicazioni della vita della persona che si ama esistono ancora (la compagna di tuo zio/padre)
Le persone in grado di comprendere ed accettare i silenzie e la malinconia altrui esistono ancora (tuo marito)
Le persone disposte a sacrificarsi per gli altri esistono ancora (tuo zio/padre)
Le persone capaci di risollevarsi da una situazione tremenda come perdere i genitori in tenera età esistono ancora (e sei tu)
Un abbraccio.