Lun
10
Set
2012
Due volte in un anno...
Ho perso il lavoro per due volte in un solo anno.
L aprima delle due dopo solamente 11 anni di totale dedizione all'azienda, dove non ho mai detto no alle richieste a volte anche assurde ed inumane dei titolari, per poi avere il ben servito, perchè c'è crisi...c'è crisi...
Passo 5 mesi a casa nella più totale depressione, a mandare curriculum a valanga, a fare colloqui assurdi con "proposte di lavoro" che sembrano tanto delle porcate assurde, e non nel senso che ci abbiano provato, ma ne senso che ti fanno apparire la vendita di prodotti naturali a costi pazzesci come il lavoro che ti renderà ricco, ma nel frattempo devi trovare altre persone che facciano lo stesso tuo lavoro e tu guadagnerai anche sulle loro vendite...tipo setta satanica, tipo catena di sant'antonio (ma guai a chiamarla così davanti a loro...si offendono!!!).
Finalemente, un giorno di fine giugno vengo contattata da un tizio che aveva ricevuto il mkio curriculum e gli interessava la mia figura, ma mi chiede la possibilità di assunzione con la ormai leggendaria legge 407 che consente a loro di risparmiare sull'assunzione,ma che vuol dire che tu devi essere disoccupato da almeno 2 anni, e io non lo sono.
Mi chiedono di andare comunqe al colloquio e lo faccio con tutte le migliori speranze.
Vengo accolta in stanza stracolme di carte, che incutono un senso di soffocamento.
Mi viene spiegato (ma mica tanto) quale tipo di lavoro ci sia spetta da me, ovvimente per grandi linee, poi tutto sarà chiaro man mano che le situazioni si prospetteranno.
Annuisco, è vero, si impara sul campo.
Inizio, mi presento sul posto, e ilprimo giorno di lavoro, vengo lasciata sola in ufficio, con una collega che è assunta part time, la quale ad ogni mia domanda chiarificatrice, risponde, NON SO IO MI OCCUPO DI ALTRO.
E io comincio a chiedermi chi spiegherà a me come fare?
Premetto che il lavoro consiste in alcune attività che se non seguite in una determinata maniera, o per errori, sfocia nel penale, dunque ho sempre preferito chiedere prima di agire.
Quelle rare volte in cui i due titolari erano presenti in sede, erano sempre nervosi, pronti ad attaccare e presi dalle loro cose, da non consentirmi di chiedere troppo senza vedere sui loro volti fastidio.
Le loro rare spiegazioni, sono sempre state sterili e senza parole chiare.
Mi sono trovata a sbrigare in un mese, documenti lasciati a prendere polvere sulle scrivanie per minimo 6 mesi, e ho sbrigato tutto in poco più di un mese.
Ho sempre aperto le orecchie per sentire ciò di cui parlavano e carpire informazioni lavorative senza infastidire con altre domande.
Allo scadere del primo mere (ovviamente in nero) al posto della paga che avevamo stabilito, mi consegnano un assegno a titolo di acconto.
Stando li mi era ben chiaro che i titolari dovessero pagare la stragrande maggioranza degli operai, in arretrato di circa 4 mesi cad., compresa la collega part time che nel frattempo si era un pò ammorbidita nei miei confronti.
nonostante la mia permanenza in ufficio di un mese, ci aspettano 3 settimane di chiusura.
Al nio rientro, trovo presente in ufficio una ragazzetta poco più che vent'enne che comincia a sbrigare i lavori di segreteria come avevo cominciato a fare io il mese prima.
Mi viene spiegato che la sua presenza servirà al disbrigo delle pratiche spicciole, mentre io dovrò passare ad occuparmi di cantieri e cose "più serie".
Dopodichè, alla fine della settimana al rientro delle ferie, ossia venerdi scorso, alla fine della mia giornata lavorativa, improvvisamente, mi viene comunicato che la mia collaborazione con loro si sarebbe interrotta, perchè l'azienda sta attraversando un periodo difficile, la crisi, i soldi non bastano, e che anche la collega di vecchia data, aveva presentato le dimissioni in quanto non percepiva stipendio rmai da 4 mesi, ma le loro parole sono state cattive ed acide nei confronti della poveretta, perchè l'hanno considerata una mancanza di rispetto per "qualche momento di difficiltà".
Ma io mi chiedo: ma questi titolari di azienda credono che i dipendenti siano a totale disposizione dell'azienda? credono che le persone possano lavorare per 4 mesi senza percepire un euro e nazi, affrontare le spese per potersi recare al lavoro, e se il dipendente si permette di chiedere ciò che gli spetta viene additato come irrispettoso e poco professionale?
Ma stiamo scerzando?
Quasi quasi queste persone vorrebbero essere ringraziate sol per il fatto che ti stiano facendo il favore di farti lavorare.
Ero consapevole che quel lavoro non sarebbe durato a lungo, non mi trovavo bene nè per il lavoro in sè che non hanno avuto la capacità di spiegarmi, nè con le persone che mi circondavano, ma al momento c'era quello, e me lo facevo andar bene, purtroppo per adesso ho bisogno di avere un ingresso monetario dato che mi trovo da sola a gestire la casa.
Posso solo apprezzare la schiettezza nel ddirmelo prima di dover passare a dover vantare crediti di una certa importanza accumulando anche le spese di benzina per andare in ufficio, apprezzo anche che seppur post datato mi hanno dato un assegno per il saldo del mio lavoro, ma cavolo, non sapevi un mese e mezzo fa che non avresti potuto pagarmi?
Oppure hai usato questa scusa per non dirmi che la ragazzetta poco più che ventenne, ovviamente, ti lavora uguale per la metà di quanto tu debba dare a me?
So solo che oggi sono nuovamente a casa, a deprimermi, a cercare annunci, ad inviare curriculum, a cercare di avitare colloqui di porcate, e a chiedermi che cosa potrò fare o inventarmi per poter pagare le bollette e tutto il resto...
grazie Italia!!
5 commenti
lo penso anche io
nessun lavoro fatto onestamente è umiliante.
Anche per questi lavori ho presentato curriculum, non mi formalizzo per nulla.
La disoccupazione l ho percepit e l'avrò fino a ottobre, ma purtoppo è una disoccupazione da part time, quindi ben poco.
Io faccio un lavoro che non mi piace, odio.. Fortunamente causa crisi, hanno eliminato tutte le colleghe ma non me.
Ero l'unica che arrivava prima e usciva dopo ed ho un innata dolcezza con i clienti qualsiasi cosa dicano. Certo il lavoro non mi piace nemmeno un pò ma ho sempre percepito lo stipendo e quando ho saputo che lasciavano a casa tutte (eravamo 5 ragazze) tranne me mi sono sentita molto apprezzata. Certo bisogna sbattersi e sono disponibile anche di domenica.. Oltre al fatto che non sono mai, e mai andrò, in ufficio trasandata o addirittura in tuta (come alcune facevano) non sembra ma anche l'abito fa il monaco!!
Cosa non si fa per il dannato dio soldo!
pienamente d'accordo con voi che qalsiasi lavoro è da rispettare e soprattutto è buono per pagare i conti ma..... vogliamo ammettere che è umiliante avere studiato tanti anni per poi fare un lavoro per il quale la scuola dell'obbligo sarebbe stata più che sufficiente???? Non voglio fare la spocchiosa, ma a me personalmente la cosa fa soffrire, anche se poi stringo i denti e vado a fare qualsiasi lavoro perchè devo tirare avanti
cara anonima
io ho una cazzo di laurea, eppure, quando la fantastica azienda in cui lavoravo e in cui mi trovavo strabene, perchè il alvoro era interessante e i colleghi fantastici (tranne alcuni) io trascorsi i mesi della disoccupazione a fare colloqui su colloqui, mandare quacosa come 20 30 curriculum al giorno, farmi il volantinaggio presso uffici,negozi.
cercavano una commessa in lavanderia e ho accettato.
il lavoro non fa la persona anche se mia suocera non perdeva occasione per sottolineare che io laureata lavoravo in lavanderia.
lasciamo stare...
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domanda banale
ma la disoccupazione, non l'hai percepita?
a me è quella che mi ha salvato quando mi diedero il ben servito nel 2009.
comunque che dire in bocca al lupo e non mollare che qualcosa esce.
senti è brutto da dire ma io ho alvorato pure in lavanderia, pochi soldi un gran culo un contratto schifoso orari impossibili ma ci pagavo bollette cibo benzina etc
insomma questo per dirti chiedi pure per fare al commessa, cose pure più umili per superare il momento ok?
ti sono vicina!