Mar
25
Lug
2017
Islands
Qualche anno fa mi è capitato di leggere un articolo di costume, una di quelle inchieste a sfondo sociologico e (poco) scientifico supporto statistico sulle vacanze degli italiani: si diceva che il momento delle vacanze spesso diventa l'ultima goccia, quella che fa traboccare il vaso di separazioni a lungo incubate.
Quale che fosse la veridicità di questa affermazione e l'attendibilità dell'inchiesta è certo che il momento delle vacanze, per una coppia in crisi, diventa spesso il momento della verità. La routine quotidiana, difatti, porta spesso ogni coppia a vivere vite parallele in cui però, paradossalmente, proprio la quotidiana lontanza fa da collante di quei pochi momenti condivisi quali il divano serale o le brevi ruvide comunicazioni telefoniche.
L'improvviso condividere tanto tempo libero, invece, ha spesso un effetto deflagrante su questa precaria stabilità perché si è costretti a fare i conti con i nostri partner. E a fare i conti con noi stessi, con le nostre aspettative, con quello che si pensava di poter diventare insieme, con la persona che si pensava di essere e quella che in realtà siamo diventati, con la persona che pensavamo di avere incontrato e quella che ci ritroviamo.
E le sorprese saltano fuori. Spesso, effettivamente, ci si rende conto di appartenere ormai ad universi separati, oppure di essere ancora legati ad aspettative che, oramai, non sono più in grado di celare la loro illusorietà.
Ma può capitare di ritrovarsi, forse in un attimo fuggente, per una sorta di celebrazione dei nostri sogni passati, per un omaggio alla malinconia. Forse per l'ostinato credere di poter condividere l'intensità di un momento presente e, quindi, anche di un futuro ancora insieme. Oppure ancora, perché si scopre che illusoria è la vita quotidiana, e la vera essenza del rapporto è una unione intima e inesorabile.
Diversamente da quello che faccio di solito vorrei che questo fosse una sorta di diario condiviso. Mi piacerebbe inaugurare una sorta di sfogo collettivo in cui ognuno di noi racconti le proprie vacanze con il partner, misurandone la definitiva distanza o l'improvvisa soprendente vicinanza. Riflessioni. Episodi. Racconti di un momento intimo felice. Di una lite lacerante. Insomma qualsiasi cosa.
Mi piacerebbe che ognuno di noi si alternasse nelle veci di scrittore e lettore; attore sulla scena e pubblico; paziente e terapeuta. Naturalmente l'invito vale anche per gli anonimi o per chi preferisce mantenersi tale.
Volevo chiamare questi sfogo Isole, perché in questo momento io mi trovo in vacanza su un isola, ma anche perché isole siamo tutti noi, nelle nostre solitudini, nel nostro arrancare, alla ricerca del titolare di un destino da condividere e a cui abbandonarsi legando il proprio.
Poi mi è venuto in mente il termine in inglese perché mi girava in testa il titolo di questo brano degli Steps Ahead, storico gruppo di Michael Brecker, probabilmente il più grande sassofonista dell'ultimo ventennio del Novecento.
Vi agevolo il link come ispirazione https://www.youtube.com/watch?v=Wh1aSZF23mo
Ah, e buone vacanze
101-125 commenti di 125 totali
Inquietamente
Dunque... Io non so se è questione di essere zitelle (o zitelli), ma credo che per quanto mi riguarda, quei rari momenti dove uno arriva tanto così... Da qualcosa che chiamiamo felicità, in realtà ha poco significato se non lo condivido, credo sia questa la chiave, la condivisione, fidanzato/a figli amici, parenti emeriti sconosciuti... Non ha molto importanza, forse dipende dal fatto che non sono in grado di sopportarmi in solitudine, pensa che neanch'io riesco a nuotare, ma santo Archimede ed il suo benedetto principio di galleggiamento.
Mah, anonimo, attualmente non sono a tanto così dalla felicità, anzi, pur riconoscendo che questi giorni di vacanza siano stati fra i più sereni di quest'anno, devo ammettere che il mio stato d'animo generale sia tutt'altro che positivo, vuoi per problemi personali che lavorativi.
In solitudine sono stata bene: ogni tanto ho bisogno di isolarmi e ritagliarmi uno spazio tutto mio. Non per niente i messaggi whatsapp delle colleghe mi hanno intristito.
Credo che ognuno di noi abbia il proprio modo di cercare la propria serenità: tu non riesci a stare solo, invece io, di tanto in tanto, ho bisogno di staccarmi da chi mi sta intorno.
Cionondimeno anche tu L hai bisogno di condividere, altrimenti perché stare qui, perché scrivere delle tue vacanze, ma sopratutto perché descrivere il tuo disagio provato li su quella panca di chiesa, hai rivelato un sentimento intimo segreto e profondo, hai mostrato il bisogno di... Non lo so, ma forse tu si che lo sai, o forse lo stai per scoprire.
Ciao a tutti, come sapete sono la moglie di Coleridge. Vi voglio dare la mia versione dei fatti prima che lo faccia lui, dicendo un sacco di bugie e così ve lo dico io com'è andata la serata. Durante la cena in questo ristorantino molto romantico si era creata un'atmosfera molto intima tra di noi. Lui era molto romantico e percepivo la sua eccitazione, verificata dal mio piede sotto al tavolo. Sembrava che tutto andasse per il meglio senonché mi sono accorta che distoglieva spesso lo sguardo dai miei occhi per posarlo sul fondoschiena della cameriera. E lì ho capito che la sua eccitazione non era dovuta a me, ma piuttosto a quella chiattona di 90 kg. Quando poi l'ho beccato che passava un bigliettino alla cameriera, non ci ho visto più ed alzandomi gli ho versato il vino sui pantaloni per smorzargli i bollenti spiriti. A quel punto me ne sono andata e l'ho lasciato a piedi perché la macchina me la sono presa io. Io è da giorni che sono a casa, mentre lui sono giorni che dorme nel parchetto di fronte. Guardando fuori ho visto che passa il suo tempo suonando i bonghi con un gruppo di senegalesi rivolgendo il suo malinconico sguardo all'indirizzo della finestra di casa.
@mogliedicoleridge ciao cara,sei al corrente che il tuo maritino intrattiene molteplici conversazioni private qui sul sito con qualsiasi donna sia disposta?Praticamente fa il provolone di professione...Giuseppuzzo beddo 😍
I N C R E D I B I L E !
Cole che fa il perroflauta sotto casa. Non ci credo. Dev'essere uno scherzo.
E quindi, dimmi, Mogliedicoleridge, gli è cresciuta la barba? Beve vino rosso in cartone e birra chiara calda in lattina? E davvero guardava il diociliberi della cameriera? E davvero era chiattona di 90 chili? Mio dio, che perversioni!
E soprattutto, hai intenzione di perdonarlo? Non credi di aver esagerato con quel pover'uomo?
Io voglio bene a Ridge. Non mi fraintenda, signora, la prego... e vorrei fare qualcosa per aiutarlo. Gli dica che qui sul forum ha degli amici veri! Sono convinto di poter parlare anche a nome degli altri maschietti. Cole, contattaci al più presto.
Io ho un posto letto libero, alle brutte...
Giuseppe malandrino ne ha illusa più d'una qui, non va oltre essendo isolano,altrimenti...
Su ciò che beve non ho idea, però adesso ho visto che porta barba lunga e veste un panjabi dai colori vistosi. Devo dire che in pochi giorni è diventato proprio bravo coi bonghi. Vorrà dire che quando mi suonerà decentemente kalimba de luna lo riaccoglierò in casa. Per intanto lo lascio frollare giù nel parchetto come un quarto di bue in modo che diventi tenero tenero.
@Anonimo: certo, di tanto in tanto, tutti abbiamo bisogno di condividere i nostri pensieri, purtroppo non sempre le persone che ci sono accanto sono quelle giuste per accoglierli. Se lo fossero, probabilmente, non sarei qui.
Spero davvero di riuscire, prima o poi, a capire cosa mi manca; sarebbe un buon punto di partenza per cercare di ottenerlo.
@gentile signora MogliediColeridge: suvvia, non sia intransigente, riaccolga in casa suo marito almeno per il tempo necessario a farsi una doccia, sbarbarsi, cambiarsi d'abito e prendere della biancheria di ricambio.
Se il pensiero di trascorrere del tempo sotto lo stesso tetto le e` intollerabile, esca lei e vada al parchetto per socializzare con quei bei ragazzoni. Magari scoprira` che anche a lei piace maneggiare i loro bonghi (nel senso migliore del termine).
@Ridge, perdono: non ho resistito!
La finestra sul parchetto
Sta piovendo forte, i senegalesi sono scomparsi, volatilizzati chissà dove, forse al centro di accoglienza. Vedo mio marito da solo rannicchiato sotto ad una pianta, fradicio come un cane randagio che ha perduto la padroncina. Devo dire che mi sto un po' preoccupando perché sono ore che non si muove. @Inquietamente secondo te dici che sia arrivato il momento di riaccoglierlo in casa? Dici che è abbastanza frollato da non appiccicare più il suo sguardo lubrico alle femminili chiappone?
Io ora direi basta!
Finitela.
Ma sì, signora cara: non indugi oltre e lo riaccolga in casa. Ridge è una delle colonne portanti del sito e non vogliamo certo perderlo.
Ora, lungi da me dubitare della sua capacità di giudizio, ma mi riesce difficile credere che suo marito facesse il provolone con la cameriera. Secondo me, si tratta di uno spiacevole equivoco: Ridge, da romantico qual è, probabilmente le aveva organizzato una sorpresa; forse voleva farle recapitare al tavolo un enorme mazzo di rose rosse, o forse aveva organizzato l'entrata in scena di un cantante neomelodico e il bigliettino che lei ha intercettato era solo il segnale per dare il via alla suddetta sorpresa. Questo spiegherebbe anche gli sguardi alla cameriera: lui non osservava il suo posteriore, ma i suoi movimenti aspettando il momento opportuno in cui sarebbe stata abbastanza vicina per raccogliere il bigliettino.
macché giardinetti. Ridge està en el Caribe.
ha pagato un tizio extracomunitario che gli somiglia per la scenetta dei bonghi.
e non vuole tornare.
mi ha appena svegliato. non si ricordava del fuso orario. ha detto che andava a cena fuori.
insomma tutto bene però, ripeto, stavolta non vuole tornare.
Io ora direi basta! Finitela. Anonimo alle 18:34 del 01-09-2017
Oh va bene mammina. Scusaci non lo faremo più.
Ma sei l'amante che ha su questo sito?
sono appena tornato da Mantova , citta' che si sta preparando ad accogliere l'arrivo di Coleridge, tra l'altro Mantova e' stupenda !!!
Un abbraccio!
Cole, spero tu stia meglio.
ma perché Ridge non si fa vivo? io sono preoccupato.
Ridge è immobile sul mio divano da 3 giorni, fissando il vuoto.
Non ti preoccupare sta bene, deve solo riacquisire le funzioni primarie (per ora fa solo pipì alzando la gambina e riesce a bere caipirina colla cannuccia). L'ho resettato un paio di volte, ma ancora fatica a connettersi a matrix.
Non nascondo che son preoccupato anch'io.
Sono vivo. Ho scelto qualche giorno di esilio volontario. Ho fatto capolino un paio di volte da anonimo ma non avevo notato il seguito di Islands. Ero fermo al bel contributo di Inquietamente.
Sono sinceramente commosso dalla vostra prtecipazione e mi dispiace di avervi fatto stare in pena.
@Borromeo hai indovinato. A Mantova presenterò il mio ultimo sfogo. Sarò al Festival della Letteratura allo stand di sfoghiamoci tutti rigorosamente in mascherina. Santa e Justine nei panni di Columbia e Magenta.
Scherzo ma non ho troppi motivi per stare allegro. Niente di tragico ma qualcosa di abbastanza spiacevole. L'intervento che pensavo di postare qui è diventato più lungo del previsto e adesso vive di vita autonoma.
Stay tuned
Coleridge - CNN
rilasciato l'ostaggio italiano Attilio Coleridge. sono contento.
Bon, sei vivo. Al resto c'è rimedio. :)
Avrei promesso di pubblicare un resoconto come commento in questo sfogo. Alla fine è diventato uno sfogo a parte. Per continuità aggiungo qui il link: http://www.sfoghiamoci.com/Ira/25545/Sentore+dautunno.html.
E visto che ci sono aggiungo anche qualche considerazione. Quando all'inizio dell'anno ho pubblicato il mio primo sfogo ho detto di essere un pentola a pressione che aveva bisogno di sfiatare. Direi di esserci riuscito. Non è poco. Per questo non smetterò mai di ringraziare sfoghiamoci. Quest'ultimo sfogo è il frutto di un lavorio interiore che mi ha quasi debilitato. Ho trasformato la mia vicenda in una storia che però è la rappresentazione di quello che mi è successo. Ho narrato i fatti, non risparmiando dettagli che mai rivelerei ad anima viva. Mi sono completamente spogliato di qualsiasi velo e mi sono messo a nudo per quello che di me percepisco nel suo complessso in positivo ed in negtivo. Ora sono davvero esausto. Ho usato molte parole in tutti questi mesi. Moltissime. Ora sento il bisogno di ascoltare. Non replicherò ai commenti del mio ultimo sfogo. Non prendetelo né come atto di superbia né di scarso affetto. A molti di voi voglio bene come fratelli seppure virtuali.
Ma davvero mi è costata moltissima fatica scrivere quello che ho scritto. E mi fa ancora più male vederlo pubblicato. Non è un addio, bazzicherò ancora e ritornerò. Più avanti. non so quando ma capiterà. Grazie a tutti coloro che avranno la bontà di leggere e commentare. Chiunque. Lo considero un regalo.
Coleridge
dopo grandi confessioni si sente il bisogno di ascoltare, o di scappare
racconti di te cose che non confesseresti dal vivo neanche in punto di morte
a me succede, nelle rare volte in cui nel real world racconto cose personali, di chiudermi come un riccio con quella persona, o peggio, di sparire, perchè ho detto troppo e mi sento a disagio con chi conosce cose cosi intime
m spiace che non ascolteremo i tuoi commenti, ma capisco
come credo sia stato difficile raccontare certe cose, ammettere, esporsi agli altri, anche al giudizio degli altri che possono comprendere o giudicare
il resto te l'ho scritto nell'altro sfogo
in bocca al lupo per tutto
Eccezione per te marialuce e per quello che hai scritto
🌹
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Vacanze di una zitella
Negli ultimi anni sono stata in vacanza con un’amica: prendevamo parte a dei tour organizzati così che, una volta scelta la meta e pagato il viaggio, non dovessimo pensare alle prenotazioni di alberghi e allo studio degli spostamenti. Ora, però, la mia amica sta vivendo una relazione seria e quindi sono rimasta sola.
A dirla tutta, anche l’anno scorso, oltre al tour con lei, ho fatto una vacanza da sola (bei tempi quelli!); ma allora non pensavo che le vacanze solitarie sarebbero divenute la regola nel mio futuro, almeno non nel futuro immediato.
Volendo, avrei potuto optare per la soluzione del tour anche quest’anno, ma non mi andava di essere sola in un gruppo in cui quasi tutti avrebbero viaggiato in coppia o con amici e parenti. Perciò ho deciso per una vacanza solitaria in una città d’arte vicina alla costa, in modo da poter coniugare il mare e la spiaggia alla scoperta di un luogo a me sconosciuto.
In fin dei conti posso dire di essere stata io stessa la mia compagna di viaggio. In questi giorni ho scoperto e/o riscoperto alcune cose di me:
la mia totale incapacità di memorizzare una successione di più di due vie e la conseguente necessità di tenere una cartina sempre a portata di mano;
l’essere quasi maniacale quando mi prefiggo di fare qualcosa: alla fine visitavo musei e monumenti solo perché me l’ero autoimposto e non più per reale curiosità o interesse;
il rimpianto per non aver imparato da piccola a nuotare come si deve e la soddisfazione per riuscire a dare qualche bracciata in un’acqua rigorosamente a livello vasca da bagno.
Devo ammettere, però, di aver vissuto anche dei momenti di malinconia, il primo in una chiesa: anche se non sono credente e ho trovato tutt’altro che gradevole lo stile barocco dell’edificio, lì dentro ho sentito il desiderio di sedermi su una panca ed è affiorata la sensazione, sempre meno nascosta in questi ultimi mesi, di non avere idea di quale direzione dare alla mia vita. Questa insoddisfazione di fondo è presente da tantissimo tempo in me, ma non mi sarebbe possibile esternarla con qualcuno senza che venga scambiata per mancanza di un compagno o di un figlio. Io so che non è questo ciò che mi manca, o meglio: so di essere un’insoddisfatta cronica dall’età di dieci anni e non credo che già all’epoca ciò dipendesse dalla mancanza di un figlio. Il problema è che non riesco a capire ciò che vorrei davvero per me.
Per la maggior parte del tempo riesco a non dare importanza a questa sensazione, ma periodicamente ritorna, soprattutto nei momenti in cui non sono serena, e questi ultimi mesi non sono stati facili. Va beh, passerà come tutte le altre volte e poi tornerà ad affiorare in futuro. Nel frattempo accetto la sua presenza, sperando che levi le tende al più presto.
E poi c’è stata la malinconia dell’ultimo giorno: il pensiero di tornare a casa e di riprendere la solita routine mi ha un po’ demoralizzata. Come se non bastasse, ci hanno pensato le mie colleghe a mettere il carico da 11 e quindi lasciatemelo urlare: MA PERCHé WHATSAPPATE DURANTE LE VACANZE? VI è PROPRIO COSì INTOLLERABILE NON PENSARE AL Lavoro DURANTE LE FERIE? MA GODETEVI QUESTI MOMENTI E NON ROMPETE!
Quanto non ho voglia di rivederle! L