Mar

27

Lug

2010

La linea della vita

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Non so da dove cominciare, ma immagino che un punto qualsiasi vada bene lo stesso. Ho 29 anni, sono una bella ragazza, mi prendo cura del mio corpo e della mia mente in maniera costante. sono molto confusa e non so dove e con chi sfogarmi. vorrei farlo ora, a casa non posso farlo con nessuno.

Ho un fidanzato con il quale sto da due anni e che diventa sempre più come il mio migliore amico. non è che io non provi nulla quando ci faccio l'amore, anzi lui è molto eccitante; io l'eccitamento sono brava a farlo arrivare a comando. non è una cosa naturale per me. lui mi piace, gli voglio bene, mi sta sempre vicino. io ho deciso che gli starò vicino sempre, perchè a un certo punto uno deve pur decidersi, no? gli voglio bene sì, ma certe volte, solo certe volte vorrei stare sola per vivere da single, cosa che non ho mai vissuto. sono sempre stata fidanzata, fidanzamenti lunghi, lunghissimi. mi manca un pò la vita da sola. non so se sposarlo, non so se avrò paura di fare questo passo, di avere figli. a casa mia lo adorano. lui con me è stupendo. molte vogliono un amore perfetto, ma non sanno che un amore per il quale lottare certe volte è più autentico. poi c'è il problema del lavoro. lui è, come molti, un precario. pur avendo un buon titolo di studio e un lavoro proprio guadagna una volta sì e due no. certe volte l'ho praticamente campato, e mi sento umiliata da questo. ho quasi 30 anni, e vorrei un uomo che sia capace di portare a casa la pagnotta.

dall'altra parte c'è che circa un anno fa incontro lui, più di 10 anni di differenza. siamo sempre stati solo amici e stop. lui mi piace molto, ha molte cose che mi piacciono in un uomo: stabilità lavorativa, ottimo livello culturale, sensibilità artistica. eppure mi rendo conto che gli ostacoli sono veramente tanti. l'età non sarebbe un problema, i problemi sono altri: il fatto che ancora io stessa non ho un lavoro fisso ad esempio, il fatto che abitiamo in città diverse, il fatto che sono fidanzata. ho deciso che non farò mosse avventate, tanto più che non so se gli interesso o meno. tra l'altro tra noi si interpone sempre una donna che conosco e che ancora non ho capito se è la sua amante segreta o cosa, ma lei fa di tutto per farmi passare da bimba imberbe ogni volta che ne ha la possibilità. questo mi confonde assai, anche perchè non capisco se lui non capisce o fa finta di non capire, o è daccordo con lei, o dio sa solo cosa. è una situazione poco chiara e io me la do a gambe in questi casi.

alla luce di tutto questo sto seriamente prendendo in considerazione la possibilità di trasferirmi all'estero. posso farlo abbastanza agevolmente, avendo diversi parenti che abitano là, e quindi credo che finirò i miei studi fuori. spero che il mio ragazzo mi segua, perchè sono talmente frustrata e delusa dalla vita che sto facendo qui, che sarei disposta a lasciare indietro chiunque pur di liberarmi.

ho vissuto per 10 anni una dipendenza da droghe, cosa che non ha mai saputo nessuno tranne gli psichiatri che mi hanno avuta in cura. nemmeno i miei genitori lo hanno saputo. ho ripreso gli studi molto tardi, perchè avendo sempre bisogno della sostanza non riuscivo a pensare ad altro, ma solo a cercarla tutto il giorno. la droga, qualunque essa sia, ti rovina la vita, lo so bene. quando ero molto piccola sono stata pesantemente molestata da un ragazzo più grande che mi ha quasi tolto la verginità nella maniera più "tradizionale", e nemmeno questo l'ha saputo nessuno. io credo che da qui sia cominciato tutto. ho cominciato ad essere svogliata, triste, violenta, ad assentarmi, a drogarmi di fantasie. non riuscivo a studiare perchè mi assentavo sempre, non mi interessava niente, solo stare nel mio mondo di fantasia per ore, un mondo dove nessuno poteva toccarmi o sgridarmi, o dirmi e farmi nulla. i miei, non sapendo cosa mi era successo, per tutta risposta cercavano di educarmi riccorrendo a misure drastiche, mi picchiavano, mi sgridavano, mi seguivano costantemente fino a notte fonda sui libri. io non mi ricordo quasi nulla, perchè il mio cervello ha rimosso moltissime cose della mia infanzia. è come se ci fossero dei buchi nella memoria, quindi non so se sono successe altre cose. in ogni caso, a 17 anni ho cominciato a fare uso di sostanza, ed è durata quasi 10 anni. mi legavo sempre a persone poco raccomandabili, ho vissuto situazioni veramente brutte e pericolose, mio padre mi ha picchiata fino ai 17 anni, e per me era già molto tardi, e io ho sempre pensato che abbia smesso sì perchè dopo sarei stata maggiorenne e non avrebbe potuto senza incorrere in una denuncia. ma in realtà è successo solo a me, perchè mio fratello non lo hanno mai toccato. la mia è stata una famiglia modello, tranne per la mia presenza che probabilmente provocava un pò di vergogna.

in ogni caso ora è finita. io ne sono uscita. i miei hanno sempre pensato che io fossi solo una grande fancazzista bighellona, non sanno che un paio di volte sono stata vicina al coma da mischiume di alcool e droghe. io non ce la facevo, mi sentivo male se non avevo la sostanza. poi a un certo punto ho finto un tentativo di suicidio per ottenere un ricovero, e da lì ho iniziato la disintossicazione. ormai sono tre anni che non uso sostanza, e nemmeno sigarette. ho imparato a guardare la realtà e a sopportarla, anche ad apprezzarla. qualche anno fa non avrei mai detto "vorrei un uomo che porti a casa la pagnotta", non ero realista, per me non era fondamentale. ora lo è, al di là di tutto. sono contentissima di me, perchè forse ero destinata a diventare una tossicodipendente che si ridicolizza per la strada, e invece sono riuscita a riprendere in mano la mia vita, a cambiare il mio destino, a farcela. ho ripreso l'università, preparo gli esami e lì dò, e per me riuscire a studiare è una vittoria immensa (pure se certe volte devo ammettere che faccio fatica).

insomma, è un periodo di transizione. certe volte vorrei che arrivasse una vecchietto saggio e mi dicesse cosa fare. io penso di partire, è come se in me vedessi una piccola sabrina che va a parigi, lasciando dietro la sua vecchia pelle, pronta ad assumerne una nuova. non so se qualcuno leggerà quasto sfogo, certo è troppo lungo. io lo spero.

5 commenti

Ciao

L'ho letto tutto il tuo sfogo. Anche se era lungo. E osservavo con curiosità una cosa: le storie delle persone hanno tutte qualcosa in comune. Solo nei tratti più superficiali, ognuno poi li vive e li interpreta a modo suo e soffre o gioisce in modo diverso.

Tutti più o meno entrano in contatto con la violenza e con l'abuso. Se non è fisico è emotivo o psicologico.

Tutti cadono in periodi di dipendenza. Se non da sostanze (cosa che la società condanna) magari dal lavoro (e la società ti loda...). Ma l'atteggiamento di dipendenza sembra sfiorare tutti.

Ma solo coloro che piombano in dipendenze "brutte" riescono a trovare lo stimolo per reagire. E uscirne. Come sta succedendo a te. E questa, perdonami se non sei daccordo, è più una fortuna che una sfiga.

Ho letto del tuo passato e sono amareggiato per ciò che ti hanno fatto. Da un punto di vista umano. Da maschio, leggere di abusi fatti sulle donne è sempre qualcosa che ferisce dentro, sarà per appartenenza alla categoria, che ultimamente non da grandi motivi di fierezza ad appartenervi... E ho visto il modo coraggioso con cui hai vissuto i tuoi problemi senza ricorrere all'appoggio di una famiglia che da quello che leggo non aveva la possibilità di capire e aiutare.

Non so chi sei, ma stimo il tuo coraggio. Hai affrontato l'inferno da sola, e hai scelto coloro che potevano aiutarti con un criterio quasi sovrumano. Molti si sarebbero "rifugiati" nelle braccia della famiglia, braccia che se non sono consapevoli ti possono stritolare, invece che abbracciare e accogliere. Ma ce l'hai fatta.

Adesso hai davanti nuove sfide. Ma forse hai poco chiara la situazione.

Non conosco nessuna delle persone che citi. Ma per esperienza personale noto che chi riesce a dominare i propri incubi e a riemergere dai propri inferni personali, un pò come Dante quando esce dall'inferno... Si ritrova nel mondo, ma non gli appartiene più.

In pratica, hai affrontato prove che la maggior parte di coloro che frequenti nemmeno sa che esistono. E affrontandole hai avuto l'accesso ad energie interiori che gli altri non sanno di avere. E inoltre hai una consapevolezza di te e del mondo, diversa da chi non ha messo se stesso alla prova (o ci è stato messo alla prova) come è capitato a te.

Tu non appartieni più al mondo di prima. E chi fa parte di questo mondo, non ti suscita interesse. Magari ti fa paura. Ma non è una persona che istintivamente ti va di frequentare.

La paura dipende dal giudizio. Quello che tu hai di te stessa. Quello che gli altri ti sbattono in faccia.

Allora...

Per esperienza diretta. Perdonati. Non dico quel perdono idiota che si da tanto per darlo a chi (poverino) ha sbagliato e non ce l'ha fatta... Perdona te stessa e comincia a pensare diversamente.

Hai fatto un percorso che qualsiasi genitore che avesse un pò di consapevolezza non potrebbe far altro che apprezzare. E tu stessa devi arrivare ad apprezzare il coraggio e i doni che queste esperienze ti hanno dato. Gli errori son passati, il prezzo è stato pagato. Ora goditi i frutti.

La dipendenza è passata. La violenza è passata. Ma rimane il carattere che hai dovuto tirare fuori per uscirne. E quello è un dono a cui puoi far sempre riferimento. Anche se ora sembra tu non voglia farlo. E' qualcosa che si deve imparare con il tempo. A riscoprire le nostre qualità, soprattutto quelle che otteniamo durante i periodi bui della vita.

Il tuo ragazzo... Quell'altro... La donna misteriosa... Sono situazioni ambigue.

Sta a te decidere.

Ma ti dico una cosa, quando metti a nudo la tua anima, davanti a te stessa, e tiri fuori tutto il marcio che hai dentro per uscire da una dipendenza, non fai altro che una cosa. Dici a te stessa di smettere di mentire, a te stessa. E cominci un cammino verso la luce, la chiarezza, la gioia.

Mi dici come fai, dopo, ad accettare di nuovo delle situazioni ambigue da parte di altri attorno a te?

Piuttosto scappi... Perchè il tuo istinto lo sa. C'è passato. L'ha vissuto. E non può mentire. Mai più.

Il consigli che ti do è questo.

Impara a rileggere la tua storia, soffermandoti su quello che di buono, forte, vero, hai dovuto scoprire di te, per risolvere i problemi che avevi. Fallo come se dovessi raccontare la storia di una bambina piccola che da sola trova la forza di crescere contro tutto e tutti...

Datti del tempo per osservare capire e SENTIRE dentro di te quelle cose che hai ottenuto dalle avversità che hai superato.

E poi fa quello che vuoi.

Ah... Dimenticavo...

Con gli altri... Con coloro che non hanno la tua esperienza di "morte e rinascita"... Non ti ci incazzare troppo, loro non hanno la forza interiore che hai tu, e potresti pentirti di averli feriti troppo. Però impara a difenderti, dalla debolezza altrui. La sai riconoscere è stata la tua debolezza. E sai se chi hai davanti l'ha superata o no. Lo sai per istinto. E per istinto deciderai di avvicinarti, allontanarti, aprirti o difenderti.

Ah... I soldi.. la pagnotta... Attenta. C'è chi li fa perchè è dipendente dalla carriera. Pericoloso, come te un tempo, ma sfortunato perchè tutti lo lodano e nessuno gli dice che è in pericolo, come te un tempo...

Un abbraccio.

Avatar di capitan Harlockcapitan Harlock alle 20:12 del 01-08-2010

grazie capitan harlock. sapevo queste cose, ma una cosa in particolare hai saputo mettere in luce: non appartengo più al mondo di prima.

sai, io vengo da una famiglia a suo modo privilegiata. economicamente siamo sempre stati piuttosto bene, e questa è una cosa che in una piccola provincia del centro italia non ti perdona nessuno.

moltissime persone durante la mia vita hanno avuto bisogno di credermi stupida, superficiale, fancazzista o semplicemente pazza. ora capisco che era perchè non andava loro giù di vedermi bella, intelligente, piena di opportunità. ma all'epoca purtroppo gli credetti. e questo è valso per i coetanei come per moltissimi adulti.

non so se tu hai mai visto la trilogia giapponese del film horror "the ring". il terzo capitolo, "the birthday", parla di questa ragazza che non soltanto è bella, intelligente e talentuosa, ma ha anche la capacità di guarire le persone solo con la sua presenza. durante il film hai la strana sensazione che se lei non fosse cosi splendida, non avrebbe questa capacità. e hai anche l'idea che pure se avesse la sindrome di treacher collins tutti continuerebbero a vederla bellissima e quasi magica com'è. alla fine questa tipa viene letteralmente linciata dai suoi compagni di teatro, apparentemente perchè il suo alter ego è un'altra ragazza malefica e portasfiga, ma realmente perchè è quello che è: una meraviglia della natura. e quello che rimane è naturalmente la bambina portasfiga malefica e incazzata come una biscia. 

non immagini quante persone siano così meschine da non sopportare la bellezza. essi non vogliono vederla in loro, la uccidono persino, per continuare a lamentarsi dei loro guai senza risolverli. sono vermi meschini, e io gli ho creduto. ma ora non gli credo più, di cosa dovrei vergognarmi? ho capito il gioco, non ci sto più dentro. non ci sto ad essere me stessa al 5%, perchè un branco di stronzi ha deciso che dobbiamo essere sempre un pò malati o tristi o depressi o orrendi per sentirci accettati.

per me siamo molto di più, e io non ci sto ad arrendermi.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 09:58 del 02-08-2010
Bene...

Grazie per la risposta.

La bellezza fisica c'entra fino ad un certo punto. Se si è felici di se stessi si è "belli" lo stesso. Cioè si irradia un'energia che contagia tutto e tutti. Di sicuro chi è scontento di se legge questa energia e tenta di soffocarla, a volte, per non avere davanti un esempio di quanto potrebbe essere ma non ce la fa a esserlo qui e ora.

Se poi a tutto aggiungi un corpo bello da vedere... L'impatto può essere debilitante, per alcuni.

Bisogna solo imparare a difendersi. Mantenere il distacco e la distanza con chi ci potrebbe nuocere e avvicinare chi ci può dare sostegno. In guerra si fa così. E a volte la vita è una guerra.

Ma non sempre... ;)

Buon viaggio.

Avatar di capitan Harlockcapitan Harlock alle 19:48 del 10-08-2010

sì, non intendevo esattamente la bellezza fisica, ma penso che alla fine ci siamo capiti. quello che intendevo è la bellezza intesa come fatto psicosomatico. la bellezza di essere puliti dentro. le persone che ci sembrano brutte, che i danno un senso di disagio, spesso sono brutte perchè sporche internamente. insomma, mi sono spiegata, no?

Avatar di AnonimoAnonimo alle 20:46 del 10-08-2010
....

Si "anonima". Ti sei spiegata.

Avatar di capitan Harlockcapitan Harlock alle 00:38 del 15-08-2010

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