Gio
19
Nov
2015
Senza Titolo
Non è la prima volta che ricevo un no come risposta e non è la prima volta che mi chiudono una porta in faccia, ma l'altro giorno sono crollata.
Era una buona occasione lavorativa, ci ho dedicato diversi giorni e ormai le cose sembrano essere già pronte per la mia partenza, poi però la smaccata: "mi spiace, ma Lei non può più proseguire per il prossimo passaggio del processo".
Ci sono rimasta malissimo. Non è una tragedia, so bene che il mondo non finisce qui, che ci sono moltissime occasioni la fuori, tuttavia è umano per me sentirmi amareggiata.
La tizia che mi ha fatto il colloquio durante gli ultimi minuti, mi parlava già del luogo e data dove sarei stata presente per il prossimo ed ultimo passaggio, quindi mi sentivo già vittoriosa. Già sognavo ad occhi aperti il mio futuro e non avevo più preoccupazione per il lavoro, ma si sa che cantare vittoria prima ancora di avere prove concrete è da allocchi. (La verità è che difficilmente vogliamo mettere in preventivo il lato negativo delle cose in questi ambiti).
Il responso negativo mi ha fatto tornare al punto di partenza e mi sono ritrovata a pensare "ed ora che faccio?". Oggi che la frustrazione mi è passata, mi sono già messa in moto per cercare altre soluzioni e mi sento fiduciosa che qualcosa di buono salterà presto fuori.
6 commenti
Anonimo delle 14:08
Sono l'autrice, mi spiace per la tua avventura, se non altro hai avuto modo di capire con che gente avevi a che fare e non sei finita a lavorare per loro.
Non capisco perché tante volte non fanno un colloquio via telefono o con Skype , prima di uno conoscitivo di persona.
e non capirò mai il perché mi ha detto la data ed il luogo del prossimo colloquio, come se sembrava un dato di fatto! Mah pazienza in bocca al lupo per la tua ricerca!
Dai, se non altro sai di aver dato una buona impressione; che tis rva come esprienza per i colloqui futuri.
@anonimo 14:08; tanti datori vogliono il dipendente residente in zona, così che questo non trovi scuse come il traffico o lo sciopero dei mezzi pubblici per eventuali futuri ritardi. Sono preventivati ecco, non si fidano.
@Rorschach. Questo lo capisco (ma lo trovo anche discriminante) ma siccome sul mio curriculum c'è scritto in modo molto chiaro dove vivo, se per loro era un problema perchè chiamarmi? Inoltre, siccome parlo di una città come Roma non è detto che chi ci viva, abiti in un quartiere vicino.
Ergo, se per loro era fondamentale avere il dipendente che gli abita nel palazzo davanti potevano inserire tra i requisiti richiesti la residenza in zona o città (molti indicano addirittura il quartiere) a quel punto io non mi sarei candidata e se l'avessi fatto sarei stata scartata a priori.
@autrice,
Purtroppo era anche un buon posto di lavoro. Era un part time pomeridiano ma con un compenso che di questi tempi non ti danno neanche per un full.
Buona ricerca a noi!
se non ti vogliono non ti meritavano v.v
Sì è discriminante, e capisco che fa rabbia sentirselo dire poi dopo che si vuole uno di zona.
Buona ricerca a tutti.
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Brava! Persevera e non mollare.
Io al mio ultimo colloquio sono stata scartata perchè residente in provincia quando per me fare la pendolare non è mai stato un problema, per loro sì L'ho addirittura ribadito che per me non era un problema, che sarei arrivata in orario ma le loro facce erano perplesse. L'ho trovata una scusa molto stupida ed immotivata a quel punto perchè chiamarmi per il colloquio e farmi pure spendere i soldi del biglietto? mah!
Si va avanti!