Ven
31
Mag
2013
Hurts
Cara mamma,
sono oramai tre giorni che non rispondo al cellulare. Le hai provate tutte, anche chiamare con l'anonimo. Ma come posso perdonarti questa volta? Ancora un'altra volta.
Mi hai rovinato la vita.
Prima di tutto, perché mi hai fatto nascere, condannandomi a vivere una vita che non ho mai chiesto .
Secondo di tutto, e soprattutto, non mi hai mai dato amore. Non mi hai mai amata, abbracciata, mi hai sempre umiliata, offesa, denigrata, mortificata, invidiata. Ricordo ancora quando a 9 anni te andavi a lavorare, ed io dovevo lucidare la casa, invece di scendere nel cortile a giocare con gli amichetti. Eppure non eri mai contenta, mi accusavi di non fare niente, di non saper fare niente, e mi urlavi contro che non sarei mai stata capace di fare niente e che le altre mi escludevano per questo, perché ero un'incapace. Del resto negli anni il tuo pensiero è immutato, io ho smesso di lottare contro di te, avevo capito che la mia richiesta di amore sarebbe rimasta inascoltata, e spensi il cervello, facendomi rapire dal vuoto, dall'oblio, dal buio, senza più nutrirmi, senza più alzarmi dal letto, senza più parlare.
Mi spedisti in clinica psichiatrica. Ah sì ovviamente venisti anche te, perché sei stata sempre "presente" a parere tuo; peccato che non hai mai capito che la "presenza" io l'avrei preferita prima; troppo comodo maltrattare e poi voler riparare affidando la propria creatura ad altre persone, che pur qualificate, sceglieranno sempre la via più semplice come soluzione: in questo caso, mi è andata male, perché sono stata classificata come "depressa" e riempita di psicofarmaci pesanti per una ragazzina di quell'età.
Le mie coetanee nel frattempo sperimentavano il primo viaggio-studio, il primo bacio, la perdita di verginità, il piercing, il cambio di colore dei capelli... Io, invece, guardavo impotente gente che, forte del suo status, mi obbligava a cure che io non volevo, ma dovevo accettare stando zitta, perché ero minorenne... ma in realtà, solo perché ero debole, vulnerabile perché malata e sola....
Ricordo ancora quella sera di inizio estate in cui mi portarono gli psicofarmaci nel bicchierino; avrei voluto sputarli, buttarli, gridare aiuto... Ma chi mi avrebbe salvata??? Nessuno. Mia mamma era lì, guardava e non diceva nulla. Forse non sapeva che fare, forse non immaginava neppure lei le inevitabili, catastrofiche conseguenze che mi avrebbero portato... Decisi di prenderli, poiché avevo paura delle reazioni che avrei suscitato... sarebbe stato peggio... Magari mi avrebbero sedata con qualcosa di più potente... È quando ti accorgi di quanto sei impotente che il tuo modo di vivere, il tuo atteggiamento verso la vita cambia. Ricordo ancora la scossa che sentii, l'inquietudine, l'incapacità di star ferma, la tachicardia, la voglia di suicidarmi, come conseguenza collaterale... Ricordo il mio desiderio di voler fuggire, ma immediatamente si affacciò un pensiero, come un ospite odioso e non invitato: "e dove vorresti scappare, tanto il tuo cervello oramai è fottuto, bruciato, andato... Io ti seguirò, che tu voglia o no, dovunque andrai..." da quel momento capii che dovunque mi fossi nascosta, non sarei stata sola, non sarei stata più quella che ero un tempo. Ero morta. La mia dignità soppressa; anche se avevo 14 anni, ero capace di capire cosa era bene e cosa non lo era. E togliermi anche la mia capacità decisionale, propinandomi cure farmacologiche pesanti e pericolose per la mia pscihe che andava ancora formandosi, fu per me difficile da digerire....
Ma oramai il tempo è passato.
A 18 anni potei finalmente decidere di smettere di prendere gli psicofarmaci. Riuscii a tornare a scuola e diplomarmi inaspettatamente con una votazione superiore a 90/100. Ero sempre andata bene a scuola vero mamma? ma a te cosa importava... Io lo facevo per essere perfetta per te, magari mi avresti amata, e invece no.
ora sono all'università, e non sai quanto è difficile per me vivere la quotidiantià: anche gesti banali, come lavarsi, cucinare, fare la spesa, pulire casa per me sono pesanti. Figurarsi studiare. Mi sento inferiore agli altri, ho perso anni di vita, di studio, di conoscenze... Mi sento ignorante... Mi sento appassita.... Non provo più entusiasmo, anche se cerco di sforzarmi di trovare intorno a me il bello, il buono di questa vita che mi è stata strappata, abusata... Ogni notte vado a letto sperando di non svegliarmi più... Invece puntualmente mi sveglio... tardi, perdo la mattina, non studio, non ho conecentrazione... Come posso uscire da questa situazione?? Avrei bisogno di qualcuno che, davvero, mi prendesse e mi svegliasse da questo torpore; qualcuno che non si stanchi ma che mi smuova quando non riesco a fare ciò che dovrei fare: come lo sono io nei momenti in cui sto bene ed aiuto gli altri! Invece quando io sto male (e purtroppo le ricadute oramai sono frequentissime, anche 3-4 volte in un solo mese) non c'è nessuno! Anche qualcuno che mi faccia uscire quando sto così giù... mi vergogno di parlare della mia condizione. Chi mai vorrebbe una "palla al piede"?
Mamma, perché non ci sei? Perché ti sei comportata così... Ora tocca a me ricucire gli strappi, e talvolta fanno davvero malissimo, non solo in senso figurato... Oramai le mie braccia sono piene di cicatrici....
Devo lottare ogni giorno per non cadere nell'anoressia, bulimia, insonnia, ossessioni-compulsioni, cleptomania, autolesionismo, voglia di suicidio......... tutti bei "regalini" che la vita mi ha fatto durante il corso della mia tribolata adolescenza. Sono stanca, e sola.
Certo, ho il ragazzo (che invidi, ovviamente). ma secondo te potrei dirgli mai che sono depressa? Sarò anche bella, ma fuori ce ne sono di migliori e soprattutto più sane, probabilmente.
nessuno direbbe ch'io sia depressa, solo ogni tanto è capitato di lasciarmi andare e di non curare il mio aspetto e presentarmi slavata, ma di solito sono curatissima e gioviale... Mentre dentro cado a pezzi. Faccio anche attività di volontariato, mi aiuta a setinrmi meno sola nella mia malattia, ma... La sera torno a casa e siedo sul letto, piango sommessamente, mi sembra tutto così vuoto e vorrei qualcuno accanto, ma non c'è nessuno.... Spero che il mio ragazzo mi raggiunga presto, ma ho paura che la mia malattia rovini tutto. Non voglio essere considerata diversa.
Eh beh... sul mio ragazzo... non ho detto tutto... Mi ha tradita, qualche tempo fa... Lo lasciai..La ragazza con cui mi ha tradita da allora è diventata il simbolo della mia battaglia persa... Sono l'eterna seconda... Non ho capito le circostanze per le quali si sono lasciati, a quanto pare lei ha voluto così, ma io so benissimo che se si rincontrassero lui ci ricascherebbe. Cosa ha di diverso da me? Non è particolarmente bella, lei è bassa e tozza, io sono alta e snella, ma sa curarsi. Si nasconde dietro trucco, parrucco, lenti colorate, tinte per capelli, io sono acqua e sapone. Ho un'ammirazione e un odio totale per lei.. Non riuscirò mai ad essere come lei, però è grazie a lei se ho inizaito ad usare le lenti a contatto, gli occhiali da sole, ad ascoltare alcune band che non conoscevo; forse questo "attaccamento/odio" proviene dal fatto che è una figura femminile, ed io una mamma è come se non ce l'avessi mai avuta.... Questa ragazza è un po' più grande di me, ma ha fatto tante cose... È straniera, ha finito l'università e fatto diversi campi di volontariato all'estero, visitato tanti paesi, viaggiato da sola, fatto couchsurfing... Beh, ha avuto la fortuna di poter fare un percorso di studi non tribolato, di studiare l'inglese, di avere la testa per fare ciò che ha fatto.... Io invece mi ritrovo a dover lottare contro qualcosa che mi pare tanto un mulino a vento... Mi sento in colpa, mi faccio schifo. Sono recuperabile lo so, potrei iscrivermi ad un corso d'inglese, partire in Erasmus... Fare esperienze.... La grande prova è: me la sento? Soprattutto, sapendo che sarei sola.... Non so come si riesca a viaggiare da sola, vivere da sola, buttarsi nella vita... io ho una grande paura.... Però voglio vivere. Voglio almeno provarci, per dire di averlo fatto, anche se sono partita svantaggiata (e di molto). E a lui, sì, lo ammetto, mi appoggio. Ecco perchè ci sto insieme. È così bello poter abbracciare qualcuno la notte, sentire l'abbraccio confortante, amore, nel bel mezzo del buio... Un abbraccio che non ho mai avuto. Ma non mi venire a dire che lo uso, che non è buono, ecc.ecc. Questi falsi moralismi sono inaccettabili, ho bisogno di qualcuno ora, ne va della mia vita.
Non so se ca la farò, ho paura...
Mamma, sai, alla fine non ce l'ho con te. Però se tu mi avessi amata, sarebbe stato tutto più semplice. "Grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò".
6 commenti
mi hai commossa, non mi sento in grado di darti consigli, per la complessità della tua storia sarebbero riduttivi, l'unica cosa che penso veramente è che tu debba ricominciare, cancellare tutto e cominciare a vivere la tua vita fino in fondo proprio per tutto ciò che ti è mancato, tanti auguri.
Ti auguro davvero che la vita ti ripaghi. Te lo meriti. Un abbraccio
Mi sono commossa...
la mia storia è molto simile alla tua e mi sono rivista anche nei miei anni fallimentari all'università...credo di essere un po' più grande di te, sento di darti un consiglio: sei ancora giovane, cerca aiuto, cerca un buon trapeuta con cui tu riesca ad instaurare un rapporto di fiducia...se il primo non va bene allora cambialo finchè non ti trovi veramente bene. Credimi, può davvero significare la svolta! Come hai lucidamente raccontato, sei consapevole di non aver avuto colpe nella tua giovane vita, ma di essere stata parecchio sfortunata, con una madre così "anomala" (eufemismo, lo so...ma ti capisco perchè la mia è molto simile). Mi raccomando, sappi che ce la puoi fare, cerca un aiuto valido e non fermarti ai primi tentativi andati male...la perseveranza premia e da come scrivi si capisce che sei una persona in gamba, nonostante tutto quello che hai subito. Cara amica, NON MOLLARE!!!
Un abbraccio grande
sono incappato per caso
su questo sfogo.Cara ragazza io sono senza parole,se la tua vita è stata veramente tutto quello che hai scritto qua sopra ,credimi sei molto forte,molto più di quello che tu immagini,tanto da poter dire di stare tranquilla,di andare a fare questi viaggi,di andare a fare l'erasmus,il corso di inglese etc.Smettila con i terapisti con gli psichiatri,non aiutano a fare niente,sono solo degli affaristi di quelle pillole che ti "fanno stare bene",la miglior cura è la fiducia in te stessa e fare queste esperienze che hai detto di voler fare sono le chiavi che ti apriranno la porta verso la felicità o almeno verso la consapevolezza che sei una forza.Mi dispiace tantissimo della tua vita personale col tuo ragazzo,nessuno è perfetto,spero che trovi un ragazzo che puoi abbracciare non perchè l'unico appiglio a questo schifo che chiamiamo "vita",ma perchè vi amate e basta.La vita non è semplice e i genitori dovrebbero essere i nostri istruttori per affrontarla,ma purtroppo i primi che devono essere affrontati sono loro,perchè incapaci di essere delle guide e credimi su questo ne so qualcosa,di genitori che forse cercano di cacciare il meglio di te attraverso un feroce accanimento su tutto quello che fai reputandolo sempre come banale,inutile ,insignificante e tu continui perchè credi che un giorno riuscirai a strappare loro un commento positivo,un espressione di orgoglio"questo è mio figlio",commenti e lodi che non arriveranno mai.Basati solo sulle tue forze,ricordati chi fa da se fa per tre
Ciao Bella
Anche io sono capitato su questo sfogo per caso. Hai raccontato un pezzo della tua vita.
Brutta vita, non so se quelli che ti darò sono consigli che ti aiuteranno, ma vediamo:
Uno arriva ad avere poca stima di se, fino a desiderare di morire, però credimi, non
siamo noi che possiamo decidere una cosa simile, solo Dio può, ecco la vita, e rifletti
su questo: La vita è questa, è un combattimento continuo. Noi siamo degli organismi complessi, fatti di tante cellule, come e perchè tutte stiano insieme, questo è un miracolo di Dio. Ogni tanto abbiamo un malanno e i nostri anticorpi ci proteggono
dalla malattia insieme a qualche cura. Certo se capita una brutta malattia ci si rischia
la pelle.
Ora, pensa a questo: Le malattie scatenate dai virus possono essere paragonate a tutte le brutte cose che ci capitano nella vita. Tu se qui, come me e tutti quelli che ti circondano, sei qui e devi combattere come tutti. Il fatto che tu sei qui e merito solo di
Dio: I tuoi genitori, si, ti hanno fatto nascere, ti hanno cresciuta (male a quanto ho capito),
anchessi sono creature di Dio, hanno sbagliato sicuramente, ha te la scelta di perdonare, nessuno ti obbliga, ma vai avanti e combatti per la tua vita, per il tuo diritto di esistere ed essere felice, anche quel ragazzo, tienitelo se ti va, non è per questo che devi sentirti di seconda mano, tu sei unica, come lo sono io e tutti: Questo grazie a Dio. Ma lui ha sempre per tutti noi qualche sorpresa, sta a noi coglierla. Quindi devi fare delle scelte. Erasmus,lavoro, hobby, sport, beneficienza. Scegli, e fai quello che senti nel tuo cuore come la cosa che ti fa stare meglio. Ricordati sempre che la vita è impegno e comprende delle scelte. Si cade,
ma ci si deve rialzare: Lo so, ti senti insicura, e non sai cosa fare, ma parti dalle piccole cose e un pò come fosse una matassa riuscirai a sbrogliarne i fili.
Credimi, ciascuno di noi, nella vita si troverà di fronte a problemi, a volte insormontabili, (almeno ci sembra), ma qui è il bello, si piange e si ride, è per tutti cosi. A te è capitato di avere molti anni di vita difficile, io mi sono dispiaciuto per aver letto le tue parole, però ti assicuro che la vita difficile è quella che ci tempra. che ci fa crescere, dammi retta, combatti tutte queste insicurezze, una per una e vedrai di quale forza e tempra sei fatta. Diventerai una Donna e tutto questo ti servirà per dire a te stessa, io sono forte perchè ho superato tutto quello che mi è capitato. Buona vita.
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Però voglio vivere. Voglio almeno provarci, per dire di averlo fatto, anche se sono partita svantaggiata (e di molto).
sei una grande...davvero!!!...in bocca al lupo per tutto!! ...di cuore