Io e mio padre

Imparare l'italiano potrebbe essere un eccellente inizio per capire quello che dice tuo padre.

Grammatica a parte direi che tuo padre fà benissimo a trattarti "come un operaio del cazzo", nel mondo del lavoro è quello che sarai. Futuri datori di lavoro e colleghi non ti faranno da balie, ti spiegheranno qualcosa e ci si aspetta che tu capisca e impari.

Un consiglio spassionato: visto che hai 13 anni concentrati sullo STUDIO. Con il tuo livello culturale attuale avresti difficoltà a farti assumere per fare le pulizie. Curriculum e lettere di presentazione vanno scritte in forma comprensibile, il che vuol dire in italiano corretto. 

cambia

a parte il pessimo consiglio del sapientone di sopra... il professorone. 

io ti consiglierei se è quello che vuoi fare di cambiare officina, troverai molti artigiani disposti a insegnarti un mestiere senza farti sentire una merda.

su una cosa sono d'accordo col professorone di sopra, e cioè non lasciare gli studi, arriva a conseguire la maturità,perchè oggi senza quel pezzo di carta se tagliato fuori da qualsiasi cosa. anche per fare un semplice corso professionalizzante occorre il diploma.

 al contrario però del professorone e del saggio di sopra apprezzo la tua voglia di imparare  

caro 13enne

prima non ti ho risposto perché ce ne vorebbe a spiegarti tutto...

mi dispiace: tuo padreha una mentalità del cazzo di una volta, quella di non voler aiutare il figlio come potrebbe (anzi, secondo me dovrebbe...). 

si potrebbe riassumere così: "io ho avuto una vita difficile e devi averla anche tu difficile quanto la mia". 

Una volta incominciammo a parlare senza urla e mi disse che voleva da me un po di passione e cercava quella necessitá di RUBARGLI IL LAVORO. Cosa significa? Essere cosi patito del mestiere cosi tanto da cercare di farlo imparandoselo in 5 minuti. Da un bel pezzo mi rinfaccia questo.. Pero cerco sempre di accettarlo perche alla fine é mio padre..

direi che sei un bravo figliolo. 13 anni sono pochi per lavorare, la legge non lo prevede nemmeno, siamo sul filo dell'illegalità. 

RUBARGLI IL LAVORO O IL MESTIERE: in 2 parole immagina i ragazzi di una volta che andavano a imparare il mestiere da un artigiano. l'artigiano muratore, l'apprendista a fargli il manovale e di conseguenza i lavori peggiori, più faticosi (fare calcina e trasportare calcina e mattoni). c'era sempre un conflitto d'interessi: se il manovale imparava a murare poteva sostituire il muratore, il che toglieva potere al muratore. il padrone avrebbe potuto licenziare il muratore vecchio e stanco e assumere quello giovane (nel lavoro siamo prodotti usa e getta), di conseguenza il muratore non gli insegnava a murare, o lo faceva 5 minuti al giorno, allora il manovale era costretto a rubargli il mestiere con gli occhi, come dice il proverbio, osservando e studiando fra una bestemmia e un carico di calce, la bestemmia che veniva dopo e un altro carico di calce e un altro di mattoni. un giorno avrebbe fatto lui il muratore e avrebbe avuto un manovale che l'avrebbe servito, e così da una generazione all'altra. 

questo è il concetto ai minimi termini. tuo padre potrebbe fare di meglio con te, perché te la tua parte la fai. 

altro problema: l'ignoranza. non credo che tuo padre sappia spiegare bene qualcosa: non credo abbia studiato quanto serve per farlo bene. e allora entra in gioco la vergogna di non sapere spiegare bene e giù bestemmie, vammi a prende' il coso, portami quella cosa, e non hai capito, e porchi 2 vari. 

non vorrei dirti cosa fare. devi decidere tu, e non ti manca niente per farlo. qualche info te l'ho data. ti consiglio di studiare e di imparare anche il lavoro. impara l'arte ecc. 

è una bella cosa se riuscite ad avere un buon rapporto padre-figlio. ti faccio i miei auguri su questo. però devi mettere dei paletti ben precisi a tuo padre: tu hai solo 13 anni, non siamo ai tempi dell'analfabetismo, e non devi permettergli di trattarti male. tu sei ben disposto verso di lui, è lui che deve dare di più.

considera, in ultima istanza, che non sei obligato a lavorare con lui. di gente che ti prende al lavoro gratis o quasi, ne trovi quanta ne vuoi. se con lui non funziona cambia lavoro. la legge è dalla tua parte.

Rubate il lavoro significa appassionarsi fino ad aver voglia di imparare,talmente tanta da spiare chi lo fa,il "maestro",per capire i segreti. Ragazzo,è roba vecchia,mio marito ha 41 anni,ed è diventato fabbro perché ha avuto la fortuna di fare li sguattero da un vecchio fabbro e rubare il mestiere osservando mentre pulita l'officina o elemosinando di poterlo aiutare. Ora ha un mestiere in mano. Prima andava così. Se tuo padre ti dà quest'opportunità, è un dono,ma se non ti piace,è inutile buttarsi in questo.

I figli sono diversi da noi genitori e bisogna accettarlo.

Comunque sono tempi duri,devi valutare che oggigiorno nessuno ti dà l'opportunità di imparare un mestiere che ti servirà per sfamare te e chimica vorrà bene,scegli tra le tue passioni e il mestiere che puoi fare,scegli cosa è meglio,per te,sii egoista nel farlo.

Ma ricordati che una scelta è per sempre. Da grande sarai ciò che adesso stai plasmando.

Auguri ragazzo :) 

*scusa il correttore,non ho riletto prima di postare.

Però il tuo sfogo ,im piaceva,anche se ho poco tempo  

Rubate il lavoro significa appassionarsi fino ad aver voglia di imparare,talmente tanta da spiare chi lo fa,il "maestro",per capire i segreti.

è vero. rubare il mestiere può essere inteso anche in quel senso. ho sempre sentito dire che il mestiere si ruba con gli occhi perché solo osservando si impara, tuttavia tendo a interpretarlo sempre nell'altro senso, perché ovunque ho lavorato come aiutante / manovale ho trovato artigiani gelosi del loro lavoro. addirittura ai corsi ufficiali pagati dallo stato gli artigiani erano restii a insegnare (ed erano pagati per farlo). l'unica categoria con cui non ho avuto questo problema sono stati gli ingegneri, troppo in alto per essere ipoteticamente danneggiati da un tecnico diplomato come me.

se così fosse in sostanza tuo padre ti rimprovera di non avere abbastanza passione / voglia d'imparare. ha un senso che l'abbia detto, ma sappiamo che non è vero. per me è il solito vecchio retaggio culturale di cui ho accennato all'inizio. lui ha dovuto tribolare per imparare; non aveva il padre a insegnargli (immagino) e allora devi tribolare anche te.

"io ho avuto una vita difficile e devi averla anche tu difficile quanto la mia". 

è una mentalità molto diffusa nelle vecchie generazioni, quanto quella di considerare le donne inferiori all'uomo. e trattar bene moglie e figli è un optional.

Come ho letto la frase "operaio dilel cazzo" mi son fermato caro il nostro bamboccio del cazzo. Da come e da quello che scrivi ne devi mangiare del filone prima di imparare a stare al mondo, figuriamoci a lavorare

OldJoe io penso sia un misto tra la mia spiegazione e la tua,nel senso che ho avuto l'occasione di vedere mio marito lavorare,saldare o plasmare il ferro girandosi di spalle a chi lo osservava (colleghi).

Ho chiesto spiegazioni e mi ha detto che non voleva che carpissero segreti che lui si è sudato in anni di lavoro.  E vabbè.  

Giusto,con gli estranei. 

Scusami caro autore, ho fatto un bel paio di risate con gli scleri del tuo vecchio...

Hai 13 anni, non è che tuo padre vuole farla più dura di quella che è per spronarti nello studio, dove forse avresti possibilità migliori (ma anche no)? O è proprio cosi di suo?

Se impari il suo mestiere non può che esserti d'aiuto, applicati se lo vuoi fare e impegnati, forse è questo che tuo padre non vede in te. Se non ti ci vedi proprio in quel lavoro, sei ancora giovane per aprirti ad altre vie. Non abbandonare gli studi però, almeno un diploma di maturità prendilo.