Dom
19
Apr
2015
Si è suicidato un mio amico, non ci posso credere!
Si è buttato dal 6 piano del suo appartamento circa 2 mesi fa, no non è "scomparso", è MORTO, così, a 25 anni, l'amico di una vita, l'eterno compagno di banco e di mille risate, di mille compiti in classe, sigarette fumate di nascosto, 4 in pagella, partite di pallone. E non stiamo a chiederci perchè, Basta ipocrisie!. Nella società di oggi semmai c'è da chiedersi perché qualcuno si ostina ancora vivere. Un ragazzo sensibile, in una società di merda, senza una lira, sempre lavoretti precari, una bimba piccolissima da mantenere, una relazione fallita, zero prospettive, zero speranze, zero vita, in un buco nero di provincia. Così sta morendo lentamente un'intera generazione, nell'indifferenza generale. Intanto gli psicologi e politicanti da baraccone diranno le loro solite cazzate sul "disagio giovanile" o magari i preti daranno la colpa alla musica metal che ascoltava...la verità è che in questo paese o ti adegui al gregge (consumismo morboso-compulsivo, discoteca e sesso) o vieni schiacciato! Si perché alla tribù dei superficiali queste cose scivolano!, Si credono migliori e più forti, solo perché non pensano!. Ma lui non era un debole, era un ragazzo forte, simpatico, vitale, meraviglioso, che si è visto sbarrare qualsiasi via d'uscita. Così vengono schiacciati i migliori, dall'esercito dei cervelli di silicone!. VAFFANCULO ITALIA!!!!!!!!!!
22 commenti
grass, avevo scritto un commento simile ma poi ho deciso di non inserirlo.anonimo il tuo amico deve essersi sentito tremendamente solo, magari bastava anche una parola, una telefonata poco prima che succedesse...se ci penso sto male io per te.
è vero che "l'italia" sa essere un paese di merda e che probabilmente centra anche con i motivi che l'hanno spinto, ma credo siano piccola parte.
mi dispiace per la tua perdita
Si guarda sgambetto, io non commento oltre perchè rischio di sembrare veramente indelicata e irrispettosa del dolore dell'autore che comunque comprendo e mi dispiace per il suo lutto. Ma certe storie mi fanno davvero arrabbiare
Grass forse lui cerca di dare una spiegazione e trovare un caprio espiatorio al gesto del suo amico, che fa veramente tristezza, e non sai quanto mi dispiace per lui, perchè nella società dei mille amici sui social vari in realtà spesso la gente è più sola e disperata che mai.
Naturalmente in battaglia chi non è coragioso è un perdente, danvanti a certi mostri tutti hanno paura altrimenti saremmo macchine.
Autore, che dirti, non ce l'ha fatta. Evidentemente aveva una fragilità interiore che altri non hanno, c'è poco da fare e da dire. Una fragilità che non mostrava. Non puoi farci nulla, se non ha chiesto aiuto. È vero che sicuramente l'ambiente, il tempo, e la merda che ci circonda lo hanno spinto nel vuoto, ma sul cornicione però ci si è messo lui, lui ha avuto l'idea. Un'idea che altre persone disperate nemmeno sfiorano. Capisci?
si miele questo lo capisco. la cosa che mi fa arrabbiare non è il discorso dell'autore, è il gesto dell'amico proprio. ma non si può parlare di chi non c'è più e poi senza conoscere la storia e il vissuto. è una reazione "istintiva" la mia
guarda mi dispiace tantissimo
veramente e come ti capisco ,a saperlo non scrivevo il mio sfogo per non aumentare la dose biliare a nessuno,mi dispiace veramente per il tuo amico
Io concordo con grass.
Il suicidio è l'ultima risposta e non dimostra coraggio, ma debolezza.
Si è lasciato prendere e calpestare psicologicamente dai più forti, invece che combattere giorno dopo giorno, come fa la maggior parte.
@grasshopper
E non aver paura di sembrare un mostro, alla fine si tratta di un tuo punto di vista.
Forse il problema del tuo amico è stato fingere una serenità che non esisteva mentre dentro viveva un disagio. A voi mostrava la facciata di un ragazzo forte ma in realtà si è lasciato fiaccare dai mille problemi.
Avrebbe dovuto parlarne con qualcuno, ma forse la vergogna, il temere di disturbare lo hanno fatto desistere.
Guarda Ialways in realtà ho espresso una versione molto edulcorata di quello che penso. La verità è che secondo me quando metti al mondo un figlio ne diventi responsabile nel bene e nel male. E si, perdi anche il diritto di poter decidere della tua vita perché prima di tutto viene il bambino che hai messo al mondo! Non puoi semplicemente decidere di cavartene fuori, dal momento che io bambino non ti ho chiesto di nascere, abbi almeno la decenza di esserci, di lottare giorno dopo giorno, di fare ogni cosa possibile, che questo comporti rivolgersi a una caritas o chiedere aiuto ai genitori, non mi importa. Perche' togliersi semplicemente la vita e' un atto di egoismo che cambiera' per sempre la vita di questa bambina e non e' giusto! Troppo comodo. E se io fossi la madre della bambina o la bambina stessa sarei incavolata nera. Gli amici invece, giustamente, soffrono e in parte immagino si sentiranno anche in colpa per non aver compreso . Spero di non aver offeso nessuno, sono argomenti delicati
grass il tuo pensiero è quello di una persona lucida ma credo che qui si tratti di depressione e quando sei in quello stato tutto quello che hai intorno perde di importanza. non sono un dottore ma credo proprio sia una malattia curata con farmaci,quindi non pensare che quella persona fosse in grado di capire responsabilità o concetti sensati.
poi fare un figlio non è che ti responsabilizzi automaticamente ne ti dota di superpoteri, chiunque dotato di organi riproduttivi può farlo senza neppure troppo sforzo. a volte senza nemmeno deciderlo.
poi vabè... lasciamo stare, parlare col senno di poi mi da un certo fastidio.
Io non ho sentito parlare di depressione ne' di farmaci in questo caso. E comunque questo non mi impedisce di pensare quello che penso e di provare rabbia. Non sento pena per il ragazzo che si eè tolto la vita. Mi fa pena sua figlia che dovrà crescere senza un padre sapendo che l'amore per lei non era abbastanza forte da impedirgli di andarsene. Perché è questo che lei penserà un giorno.
Magari questo tuo amico ha fatto delle scelte sbagliate, magari non aveva nessuno che lo sostenesse; com'era la sua situazione familaire?
Mi dispaice per la tua perdita, e sopratutto c'è una bambina che crescerà senza padre, ma non puoi incolpare le discoteche o il consumismo.
Te dove eri mentre lui stava male?
nessuno ha parlato di depressione prima di me, l'ho dato per scontato perchè una persona che arriva a togliersi la vita non è più lucida da un pezzo.
condivido in parte il tuo pensiero ma non riesco ad avercela con la sua debolezza, per me non è una colpa essere deboli, uomini o donne che siano. anzi nella mia utopia sarebbe compito dei più forti prendersi cura dei più deboli, anzichè schiacciarli. quindi darei più la colpa a chi gli è stato intorno e non ha capito nulla.
Mi dispiace ma io non riesco a pensarla come te. Ci sono casi in cui effettivamente si può parlare di malattia, allora non discuto. Ma non credere che chiunque si tolga la vita non sia in possesso delle proprie facoltà mentali. Troppo spesso è paura, vigliaccheria, insoddisfazione. È una scelta, drastica, sofferta, di chi si sente in trappola, di chi non trova la forza di reagire, di chi si vergogna a chiedere aiuto, di chi pensa di non essere all'altezza. Ovvio si fanno discorsi generici, non conoscevo il ragazzo in questione. Ho generalizzato
Il disagio giovanile dici...Si, è quello di una generazione lasciata in balia dell'anomia più totale, di una società che ci ha per decenni illuso con obiettivi culturali che poi si sono rivelati irraggiungibili. Proprio in questi termini Emile Durkheim descriveva una delle tipologie più classiche del suicidio. Io mi sono salvato, certo non senza pagare a caro prezzo le mie scelte, ma in tutta franchezza non mi sento di giudicare il tuo amico. Mi dispiace per la bambina, che avrà un'infanzia ancora più difficile a causa di un padre che non ha saputo trovare un nuovo senso alla sua vita.
A volte ci si ritrova in circostanze in cui ogni via è un errore, qualsiasi scelta sembra non portare a nulla ma anzi, aggravare ancor di più la situazione. Senza stimoli, speranze e magari anche in preda ad una lucida freddezza che in realtà nasconde un impeto emotivo senza fine, si commette l'estremo gesto. Giudicarlo è difficile, davvero molto e forse anche inappropriato, in fin dei conti come si fa a giudicare chi non si conosce?
L'unica domanda che ci si può porre è: una qualunque scelta sbagliata, se perseguita può portare ad una conseguenza sicuramente più positiva del punto di partenza? La risposta cambia in base alle prospettive, no per il tuo amico, si per chi ha ancora una speranza che gli preme dentro
Penso che il tuo post sia anche un pò pericoloso su quella affermazione che fai che oggi non vale la pena ostinarsi a vivere, perchè non è vero affatto. Oltre a non toccare per niente il problema, assai complicato, lo sorvola con un rispettoso silenzio da parte mia in rispetto alla tua perdita. Penso che molti dei commentatori prima di me abbiano centrato il problema invece. Uno che all'apparenza degli altri, anche dei più stretti amici, avrà dato un segno di sconforto o di qualche cosa che attestava ciò che dentro covava. Non è che queste cose nascono dall'oggi al domani. Ma forse fuori nessuno ha saputo recepire come in tanti casi oggi si verifica. Simile per esempio, anche se forse un pò troppo azzardato per il tema, ma giusto per spiegare cosa voglio dire, al classimo mostro che ammazza tutta la famiglia e i vicini poi davanti i giornalisti dicono che non è possibile e che era tantoo un bravo ragazzo educato e che salutava sempre tutti. Non è che con questo autore io voglio incolparti di qualche cosa, non è mia intenzione, sono cose difficilissime da capire ed io credo di comprendere la tua dolorosa rabbia, voglio solo mettere il punto sull'isolamento umano, sulla frammentazione di oggi che, noi tutti vittime viviamo. Sarebbe forse ora di uscire da questo empasse tutti insieme, e buttarci alle spalle ciò che è stato e molti dei valori fittizi che oggi ci affliggono e ci imprigionano e ci separano, cambiando ognuno di noi le priorità innanzitutto, con la riscoperta di noi e poi degli altri. Solo così è possibile riscoprire il valore della vita che non si può ridurre, ne subordinare a un qualche problema pratico più o meno grave che sia. La disperazione vince quando si è soli. Ciao mi spiace!
-E non stiamo a chiederci perchè, Basta ipocrisie!
Non stiamo nemmeno a chiederci se tu sia un fake.
Comunque in quanti sono a commemorare la sua morte?
-dall'esercito dei cervelli di silicone!
Di silicone?
Non giudichiamolo per quello che ha fatto, e' l' unica cosa che possiamo fare per rispettare la sua scomparsa. Perche' in fondo non sapremo mai tutto quello che l'ha portato a quel gesto.
Sul palmo della tua mano la strada ti venga sempre dinnanzi
e il vento soffiare alle tue spalle
e la rugiada bagni l'erba su cui poggi i passi
e il sorriso brilli sul tuo volto
e il cielo ti copra di benedizioni
possa una mano amica tergere le tue lacrime nel momento del dolore
possa il signore Iddio tenerti sul palmo del sua mano fino al nostro prossimo incontro.
(antica benedizione gaelica)
alla mamma del piccolo Stefano era piaciuta molto, spero possa essere di conforto anche per te
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Guarda perdonami ma io lo devo dire a costo di sembrare un mostro. Se il tuo amico ha deciso di togliersi la vita non è colpa dell'Italia o di chi frequenta le discoteche. E non credo fosse forte come dici altrimenti non avrebbe fatto quello che ha fatto lasciano una bimba piccola e senza colpe senza un padre. Magari non ha avuto accanto la famiglia o gli amici.