Lun
25
Mar
2019
Vorrei essere come loro
Invidio coloro che riescono a stare in pace con se stessi,
ma sopratutto in pace con la loro testa.
Invidio chi non si preoccupa di cosa dice la gente sul suo conto, di chi non si fa problemi a dire qualcosa di cattivo, nè a compiere un gesto cattivo o giusto che sia.
Invidio coloro che sono loro stessi, che non pensano e ripensano a cosa dire, a cosa fare, perchè non hanno nessun problema ad eprimersi, così come va va, senza dare peso alle cose, alle parole, ai gesti.
Invidio coloro che vanno a letto e riescono a dormire, colore che non hanno preoccupazioni così 'importanti' da non riuscire a dormire, o a smettere di piangere.
Invidio tutti quelli che si sento a proprio agio, da soli, in compagnia, a casa loro o altrove. Li invidio perchè non sono come me.
Questo è il semplice sfogo di una ragazza che a 20 anni si sente il peso del mondo alle sue spalle.
Quella ragazza che sente che ogni cosa che dice, che fa sia sottoesame. Quella che la notta, già è tanto che si fa 4 ore di sonno, dopo aver pianto per 8h. Quella che va dalla psicologa però non le fa tanto effetto. Quella che incominciava a sentirsi meglio e dopo 5 giorni, inizia ad avere attacchi di panico. Quella che fa un passo avanti e 200 indietro.
3 commenti
ti consiglio di continuare la terapia, anche a me all'inizio sembrava che non mi facesse niente, anzi a volte stavo peggio, ma poi è diverso. Ci vuole tempo
Ciao. Io ne ho 30 e il tuo sfogo mi ha colpita, rivedo molto di me. Ciò che posso dirti è che lo "stare bene" degli altri deriva dallo sguardo esterno, ognuno ha le sue ansie, i periodi di dolore. Il tuo dolore è unico e speciale, come è unico e speciale quello di chiunque altro. Non devi negarlo o mortificarlo, ma nemmeno custodirlo gelosamente e cullarlo. Succede, a volte, di identificarsi col dolore e diventa più difficile lasciarlo andare: tu non sei così, tu agisci e pensi così, puoi cambiare. La psicoterapia aiuta a fare chiarezza ma il cambiamento viene da te, giorno per giorno. Io ci sto provando ed è dura, ma mi sento meno "indegna" da quando ho smesso di compiangermi e ho iniziato ad agire. Le persone giudicano, è vero, lo fai anche tu, il giudizio non è il male. Comunque, fidati, molto meno di quello che pensi. La paura rende ciechi, e a volte fa vedere ciò che non c'è. Capisco davvero le tue paure e vorrei dirti cose belle ma ciò che riesco a dire è : ogni mattina affronta questo dolore, chiediti perché lo stai trattenendo, cosa ci "guadagni" a farlo. Poi pensa a una cosa che ti fa sorridere e guardati farlo davanti allo specchio. Pensa a come potrebbe essere diversa la tua giornata con quel sorriso, pensa a come ti sentiresti più leggera rispetto al tuo dolore. Fai sport, incontra persone, non isolarti... Sei giovane, te lo devi un po' di impegno per cercare di vivere la tua gioventù felicemente. E non è indifferenza, la "leggerezza" degli altri, ognuno soffre e trova i suoi metodi per andare avanti. A volte, come nel mio caso, il dolore diventa in pretesto per non muoversi, per paura di fallire o soffrire ancora. Per quanto faccia paura, si chiama vita e se la rifiuti ti chiamo nel cuore la morte. Non mi sembra un buon affare. Sarà difficile ma se smetti di provarci è di fatto impossibile.
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Vivi troppo sotto stress e sotto ricatto della tua stessa ansia.
Se magari lo psicologo non funziona, ammesso che tu ci stia andando da tempo sufficiente, cambialo e soprattutto impara a considerarti sola anche in presenza delle persone, impara a fare silenzio intorno a te o finirai solamente per logorarti dai tuo fantasmi e dall'invidia di chi secondo te "vive normalmente".
La prossima volta che parli con qualcuno, ricordati che anche quella persona sta soppesando attentamente le sue parole e teme il giudizio altrui tanto quanto te