Sab
07
Set
2019
Sfogo
Stasera sarei uscita volentieri, avevo bisogno di una compagnia amica e rassicurante, di qualcuno che mi volesse bene. È stato un piccolo dolore ripensare alla mia condizione attuale, di solitudine e incomorensione, perché sorrido sempre...ma gli occhi rimangono spenti, si vede bene he non sono felice. Anche se sembro forte, e un po' pazzerella, e che la mia vita vada avanti.
Allora penso ai dolori più grandi, sono passati quei giorni, ne sono arrivati di nuovi, anche se io ero annullata dentro, ragazza interrotta.
Penso a quando lui è sparito, dopo una vita insieme. Alle mille chiamate senza risposta, al giorno in cui e arrivata la lettera del suo avvocato. Mentre io da settimane non sapevo dove fosse. Cioè lo sapevo: con la macchina passavo sotto casa di lei. L'ansia sicuramente nascosta in garage, come mi ha poi confessato con orgoglio: impossibile che lo scovassi, erano furbi loro!! Penso alle volte che sono passata sotto casa di lei, vedendo la luce della cucina accesa, e sapendo che erano a quel tavolo. E poi magari sarebbero passati in camera. Ma questo non mi importava granché. Era più lo schifo per i loro maneggi, le loro trovate per fregare tutti, a partire da me. E io con la mia macchinina me ne tornavo da dove ero venuta. Prima nella casa che era stata la nostra, e poi in una che non è la mia. Ho una montagna di rabbia dentro, che brucia a fuoco lento ma prima o poi si esaurirà, come si dice il tempo è galantuomo, almeno lui.
Penso, a volte, al telefono che squillava a vuoto. Penso con gioia che mai più vivrò un'angoscia uguale, perché non ho più nessuno da chiamare.
Penso a mia suocera, che gli ha retto il gioco nella sparizione. Non sapeva mai dov'era mio marito. Penso alla bella nuora che ha adesso: capace di tradire nell'ombra e alla luce del sole. Chissenefrega. Ognuno è artefice del proprio destino, io del mio, se non sono stata buona per tenermi quel figlio prodigio.
Penso che mi vergognavo. Che mi sentivo mancare la terra sotto i piedi. Che avevo una paura fottuta di quello che mi sarebbe successo. Si può provare una paura così grande?
Capite che l'idea di passare un sabato sera a casa è poca cosa. Voglio ricordarmi, qualche volta, di tutte queste giornate terribili, e pensare che so già come si sta. Che non passa, ma il mondo non finisce.
Presi un aereo per un viaggio lontano. Tra un sonnellino e l'altro, per come si puo dormire (o non dormire per mesi) con pensieri del genere, mi auguravo che cadesse, e mi domandavo se per tutte le altre persone era scritto che condividessero quello stesso destino con me. Perché mi facevano più paura i giorni a venire, che l'altra idea.
Ecco, stasera non volevo stare sola. C'è un motivo, valido.Ma sembra che nessuno si accorga, o abbia pietà a sufficienza per tendermi una mano, farmi compagnia.
Finirà questo pianto, prima o poi finirà.
4 commenti
Forza... Ama te stessa perché sei la persona più importante della tua vita. Questa persona ti ha fatto solo un favore sparendo dalla tua vita. Ti abbraccio
Pensa a stare bene
e non pensare più a lui.
Ti hanno già detto tutto. Teni duro e scoprirai che hanno ragione.
Io ci sono e per quanto possa essere utile a distanza e con "la virtualità" di questo mezzo, ti rendi la mia mano, poi un bel braccetto per andarcene a passeggio in questo sabato sera a fare un giro.Mi parleresti di questo grande dispiacere o forse non ne parleremmo affatto, andremmo a distrarci all aria fresca, si troverebbe il modo perfino di ridere e sdrammatizzare. La vita a volte sa essere un dramma, e solo chi lo vive può capirlo, però proprio perché dramma serve qualcuno di allegro,delicato ma anche forte e caloroso che ci aiuti a sdrammatizzarla un po', forza e coraggio, stai andando benissimo, il peggio è passato, ora si risale