Mer
23
Gen
2019
Rifiutare un lavoro
A quasi 25 anni e in procinto di laurearmi, ho rifiutato un lavoro, in una grossa azienda. Me ne pento? No, non è pentimento quel che provo, non so come spiegarlo. Forse timore che non capiterà più un'occasione così.
Lavoro per il quale sono stato cercato da un'agenzia interinale, che mi ha presentato a questa grande azienda milanese, a cui ho fatto una buonissima impressione. Il punto? Il lavoro in sé: mansione di sviluppatore, partendo 6 mesi con l'agenzia a 1200 (che in una città come Milano mi sembrano briciole spazzate via dall'affitto e dall'arrancare a vivere) per poi essere assunto dall'azienda stessa per un apprendistato biennale a RAL di 26000 (anzi no, 26k, come dicono quegli interdetti che mi hanno esaminato per farsi fighi) fino ad arrivare all'indeterminato a 28500. Insomma, tanti bei numeri che nessuno mi garantisce e che se anche mi avessero garantito sarebbero stati pochi soldi messi da parte a fine mese.
Le mie considerazioni in merito
Chi mi dice effettivamente che dopo i 6 mesi verrei assunto piuttosto che "tanti saluti"?
Chi mi dice che se venissi assunto percepirei proprio quel RAL?
Perché dovrei andare a Milano per un lavoro che non è la mia prima scelta e che mal che vada potrei benissimo trovare a 20 km da casa mia, vivendo coi miei e avendo come spese solo benzina o abbonamento dei trasporti?
Perché il tizio dell'agenzia che mi ha seguito mi ha venduto questa proposta come se fosse l'occasione della vita?
Perché lo stesso, alle mie rimostranze circa la paga bassa in confronto agli affitti di Milano, si permette di consigliarmi di affittare una stanza in appartamento con altre persone? La mia campagna da studente fuorisede l'ho già fatta, non vado più all'università e non posso permettermi di arrivare in ritardo al lavoro perché mi litigo il bagno con i coinquilini la mattina.
Perché dovrei pagare un buco di 20mq 500€, senza nemmeno le spese incluse con una caparre di 4 mesi?
Devo essere sincero, mi sembrava una ghiotta occasione. Pensavo "guarda questi qua, mi cercano addirittura e mi regalano un lavoro", ma dopo avere fatto tutti i miei concetti devo ammettere che non lo è e non lo sarebbe stata. Sarebbe stata comunque migliore delle altre cose che mi vengono offerte e che rifiuto già al telefono: stage, lavori a 600 €, colloqui con test psicoattitudinali (figurati, è una vita che programmo guarda se mi metto a fare queste stronzate).
Adesso, se e quando ne avrò voglia, cercherò io che lavoro e dove. Ma soprattutto non a Milano, dove mi chiedo come la gente riesca a vivere con serenità.
Vita di paese per sempre, dove avrei più piacere a versare 500 € per un mutuo piuttosto che per un monolocale fatiscente.
22 commenti
Lottaculo hai fatto la cosa giusta. Se hai fatto una buonissima impressione (tua cit.) a questa azienda allora essa fallirà ben presto e ti saresti trovato a perdere pure la caparra. Cmq hai ragione sulla sproporzione fra stipendi e costo della vita a Milano. Fra spese, grigiore, impossibilità nel parcheggio (se eventualmente hai un'auto) gente che se la tira a bomba e sempre di corsa è una bella vita di merda. A Milan faccio qualche sabato e qualche serata, ma come ritorno volentieri nella mia fertile ed accogliente campagna Emiliana ^_^
Hyper🌳
Le candidature per le buone posizioni vanno ricercate con il lanternino e sudate con il sangue dell'esperienza, non sono loro a cercare te.
Quando sei neolaureato (senza quindi un particolare skill o specifiche e rare competenze) e ti cercano per offrirti un lavoro è ovvio che sia quasi sempre merda pagata male.
Vale comunque la pena valutare la cosa in prospettiva. Cercando cioè di capire se qualche anno di merda sottopagata possa dare sufficiente lustro al CV per consentirti di fare il salto di qualità (molti iniziano nelle grosse società di consulenza proprio con questo scopo, pur consapevoli di farsi qualche anno sotto mungitura).
Il più grosso errore nell'intraprendere una carriera è pensare all'oggi senza considerare la prospettiva (che invece è tutto).
Sono bravi quelli delle agenzie interinali, bravi commerciali direi!se non hai bisogno perché accettare?ogni tanto arrivano queste proposte di lavoro e uno lusingato per poco non ci casca.
Il loro obbiettivo per me è vincolare una persona e renderla schiava (passatemi il termine) del lavoro poco retribuito!
Dopo che uno si trasferisce, paga anticipi e abbonamenti vari se dopo 6 mesi vengono a dirti ops dobbiamo rimandare l'assunzione ad altri 6 mesi uno cosa fa?accetta , ormai si è creato una nuova vita e per non tornare indietro "sconfitto" resta anche per il minimo della paga!
Ho capito una cosa: i benefattori che offrono il lavoro perfetto non esistono, la fregatura c'è sempre!
PS (e poi chiudo prometto): nella schifosissima Milano ci sono stato eccome. Un anno e mezzo di merda in albergo (un albergaccio da 40 euro a notte) in piazzale Corvetto ovvero la zona peggiore della città.
Margini di guadagno zero (una volta pagato l'albergo) e vita schifosa tornando nel mio splendido paese romagnolo solamente il fine settimana.
Tuttavia fu proprio in questo periodo che riuscii a stringere i contatti che mi permisero di entrare in un settore di nicchia (e la mia trasferta era proprio finalizzata a quello, in prospettiva) che poi mi concesse di fare decisamente il salto di qualità.
A volte occorre nuotare un po' nella merda per perseguire i propri obbiettivi (vedi ad esempio Andy Dufresne).
"Schifosissima Milano"
Se avete vissuto solo il peggio di Milano non siete nella posizione per poter elargire giudizi. Tornatevene pure nelle vostre campagne!
Scusa Aurora non era mia intenzione offendere Milano,mi rendo conto di essere stato indelicato.
La mia esperienza è stata a Corvetto (abiti a milano quindi sai bene che quartiere è) fra l'altro dedicando le mie 24 ore a Metro-lavoro-metro-albergo (lavorando anche in albergo fino a tardi).
La Milano vissuta da me è schifosissima ma chiaramente posso ben immaginare che in tante altre zone si viva decisamente meglio
Tranquillo Ozy! È una città che amo troppo (e non per i luoghi fighetti o mainstream), quindi non posso non proteggerla quando ne sento parlare male.
Milano può benissimo non piacere, ci mancherebbe. Peccato aver vissuto solo il brutto, secondo me, è davvero uno spreco per una città che può dare tanto, se sfruttata nel modo giusto. Spero che un giorno le concederai un'altra possibilità... almeno da turista!
Boh per me hai sbagliato, avresti dovuto accettare. Tutta esperienza in più che nessuno più ti darà.
In effetti lultimo anonimo lha detta giusta, poi comunque puoi fare ricorso ad un istituto contrattuale molto utile in questo caso, ossia quello del dare le dimissioni.
Inoltre fa C.V.
se hai l'occasione di lavorare in una grossa azienda seria puoi fare un tipo di esperienza che ti rende allettante per molti
25 anni...non ancora laureato...26k sono una buona offerta. Se poi l'azienda è grande puoi far parte di progetti interessanti, acquisire contatti e competenze che poi potrai rivenderti altrove. Capisco che Milano è una città costosa e impegnativa, ma da come la descrivi l'opportunità che ti si presentava era buona (tra l'altro non so che RAL tu ti aspetti daa neolaureato)...insomma secondo me un devi pure pensare che almeno all'inizio pò di gavetta ci sta.
PS Io a Milano ci ho lavorato un anno e ne ho un ricordo bellissimo; mi è piaciuta la città e anche le persone che ho incontrato. Da dopo l'expo inoltre è anche notevolmente migliorata. Ci torno a trovare i miei amici ogni volta che posso.
hyper non firmarti,almeno possiamo rimanere in dubbio su chi sia quello che posta sempre il commento più idiota di ogni topic
Non per portare acqua al mio mulino, ma la bellissima opportunità di fare esperienza in una grossa azienda per un lavoro che mi si presenta davanti al naso e che non è a mio avviso un granché, a livello di piacere personale, anche no.
Poi l'altro intelligentone delle dimissioni. Mi dimetto e ci smeno l'affitto o la caparra?
Sarò stato tiepido nello sfogo, ma io a un lavoro di merda, senza garanzie scritte dopo i primi 6 mesi a 1200 euro a Milano ci sputo sopra. Chi è abituato ad accontentarsi non so come faccia e non voglio saperlo.
A 26000/28000 vado a 20 km da casa mia e spendo solo di abbonamento, altro che affitto, bollette e cibo.
Mi spiace dirtelo ma (a mio parere) le garanzie scritte contano meno di un lembo di carta igienica. E' il comfort dato da un'illusione di sicurezza che di fatto non c'è.
Questo perché se cala il lavoro (realmente o se l'azienda fa figurare che sia così, e non è difficile farlo) un calcio nel culo lo prendi lo stesso.
Secondo me l'unica vera garanzia, l'avevo già scritto in un altro sfogo, è il potere contrattuale che saprai guadagnarti sul campo attraverso la redditività che porterai all'azienda.
Te lo scrive uno che ha lavorato come consulente per anni (quindi in ogni momento avrebbero potuto darmi il benservito da un giorno all'altro) e che ora avendo una azienda vive serenamente in assenza di qualsiasi garanzia.
L'unica sola e vera garanzia è la rendita, la capacità di produrre profitto.
Sbagliato, secondo me
Mi permetto di dare un'opinione. Il prossimo giro accetta la chiamata, non per l'esperienza, ma per realtà dei fatti. O ti fai la tua piccola aziendina, solite menate, srls bla bla bla, se no ti annusano e sanno che farai il dipendente. A quel punto fidati sono tutte fandonie: produttività, reddito, plus che dai all'azienda.... cagate inventate da chi vuole solo creare problemi nella vita.
Hai un unico obbiettivo, tolte le distrazioni, perchè sono solo distrazioni date dalla troppa democrazia (ral, indeterminato bla bla bla), ed è facile. Se l'azienda per cui ti chiamano è ricca, tipo holding, vai tranquillo, accetta e vedrai che se non fai cagate ti assumono indeterminato e ti danno bei soldini. Non tanti, ma bei soldini.
Guarda fidati nelle aziende ricche le persone non fanno praticamente niente, devi solo essere bravo a far finta di creare problemi del tipo: cavolo L'ebit non esce bene, ma chi ha fatto le pivot?- oppure il consolidato è da fare entro fine gennaio muoviamoci" Ruffianerie, ma falle che stai a posto.
Meno testa, più stomaco.
Così non dai fastidio ai tuoi che sono contenti bla bla bla è indipendente.
Mi hai convinto sai?
È molto più intelligente rifiutare un lavoro.
Secondo me dovevi accettare, avresti fatto sempre a tempo ad andartene dopo. Non si sa mai come vadano a finire queste cose, poteva anche andar bene..ma se uno non prova nemmeno vuol dire che non ha voglia di lavorare, che è ancora abituato a stare a casa con mamma e papà nel confortante calore domestico e ha paura di mettersi in gioco. Ti stai cercando mille scuse solo perchè non vuoi ammettere a te stesso che non hai avuto voglia..... ciao
Gagenore, mi fa piacere che ti sia ricreduto. L'idea di smenarci non era effettivamente furbissima.
Anonimo, esatto, non ho proprio avuto voglia di sprecarmi per due spiccioli. Di sprecarmi, capito? Beati voi che vi accontentate.
e fu così che lottascemo rimase disoccupato fino a 40 anni
Anch’io all’eta di 25 anni, avevo la presunzione di valere qualcosa nell’ambito lavorativo ed ho creduto di poter fare e di non accontentarmi. Poi mi sono ritrovato a fare un lavoro di merda, in un posto di merda, pieno di topi e dove tutti fanno finta di nulla. Certo si dice che ognuno ha ciò che si merita. Chissà come andrà per te lottascudo magari, vali veramente e puoi permetterti il lusso di non accontentarti. Deciderà la vita.
Io avrei fatto lo stesso!
A Quest'età hai tutto il diritto di non accontentarti!